4 AGOSTO 2014: CON QUALE “TREGUA” UCCIDERE GAZA

Secondo il governo sionista la parola “tregua” deve avere un significato diverso da quello in genere usato.
Riporto la prima definizione che ne dà l’enciclopedia Treccani:
trégua (o trègua, ant. triègua) s. f. [dal lat. mediev. treuga, di origine germanica]. –

1. Sospensione temporanea delle ostilità stabilita da due belligeranti ed estesa a tutto il teatro di guerra o a un solo settore, stipulata per raccogliere feriti, seppellire morti, prendere misure igieniche, chiedere ordini e istruzioni per agevolare trattative, ecc.”

Fonte: http://www.treccani.it/vocabolario/tregua/

Scrivo questo perchè dopo l’ennesimo raid israeliano di ieri su una scuola, era stata fissata a partire dalle ore 7.00 di stamattina una tregua umanitaria (pleonasmo di uso comune in questi giorni,  in cui si cerca di coprire l’orrore con parole gonfie di retorica e svuotate di senso). Ma, da agenzie di stampa e quotidiani, si apprende che subito dopo l’inizio di detta tregua l’esercito israeliano ha bombardato il campo profughi di al-Shati facendo una vittima, un martire, pare una bambina, di 8 anni e 30 feriti. Per Israele, la parola tregua significherebbe colpire dove non si è ancora colpito perchè nulla deve essere risparmiato. In ogni angolo si possono nascondere “terroristi”. Altra parola che per Israele sembra avere un significato diverso dal comune.
Oggi un trattore ha travolto un autobus a Gerusalemme uccidendo un pedone. Il conducente del trattore è stato freddato da un poliziotto. La polizia israeliana sta indagando per terrorismo mentre fonti palestinesi parlano di un incidente.
Intanto l’esercito israeliano ha effettuato altri raid facendo altri feriti e altri morti, in tutto 12 palestinesi tra cui 6 bambini, sempre durante le ore del cessate il fuoco. Altri corpi sono stati trovati sotto le macerie.  A Gerusalemme, un israeliano  è stato ferito allo stomaco da un colpo di pistola partito, secondo le prime testimonianze, da una moto in corsa. La polizia parla di un altro attentato terroristico.
Fonte: http://nena-news.it/diretta-gaza-tregua-umanitaria-di-sette-ore-dopo-il-raid-su-scuola-unrwa/

Riporto la definizione del termine terrorismo secondo Garzanti:

1. metodo di lotta di gruppi e movimenti politici che, negando o vedendosi negata la possibilità di conseguire i loro fini con mezzi legali, cercano di rovesciare l’assetto politico-sociale esistente con atti di violenza organizzata (attentati, omicidi, sabotaggi ecc.); l’insieme dei gruppi e movimenti che praticano questo metodo

2. regime di violenza istituito da un governo per conservare il potere”

Fonte:

http://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=terrorismo

Pare che per Israele invece terrorista sia sinonimo di palestinese. Se non fosse così la maggior parte delle vittime di quest’ennesimo attacco – che si è rivelato peggio di Piombo fuso – non sarebbero bambini e civili inermi. Se non fosse così Israele non potrebbe continuare  indisturbato un assedio che dura da oltre 66 anni. Ma sembra che la neologia sionista abbia contagiato molti altrimenti – di fronte a ciò che Israele fa al popolo palestinese non da 28 giorni ma da decenni – il mondo si chiederebbe chi siano davvero i terroristi.

 

D. Q.

 

 

 

GAZA: SALE A 1840 IL BILANCIO DELLE VITTIME E QUASI 10MILA FERITI. IN COMA BAMBINO FERITO A HEBRON

Da Nena News:

AGGIORNAMENTI:

ore 21.45 – ESERCITO ISRAELIANO: MOLTE TRUPPE DI TERRA SONO USCITE DA GAZA

Il portavoce dell’esercito israeliano, Peter Lerner, ha confermato che numerose truppe di terra sono uscite dalla Striscia dopo che la maggior parte dei tunnel sono stati distrutti: “Abbiamo causato sostanziali danni alla rete [di tunnel], abbiamo affrontato quest’enorme minaccia e l’abbiamo minimizzata”.

ore 21.30 – ESERCITO ISRAELIANO: “NESSUNA DATA DI FINE DELL’OPERAZIONE”

Il portavoce dell’esercito israeliano, Moti Almoz, ha detto all’emittente tv Channel 2 che non c’è una data specifica di fine dell’operazione ma che “le truppe sono vicine al completamento dell’obiettivo”.

ore 21.20 – BAMBINO DI 11 ANNI IN COMA, DOPO ESSERE STATO CENTRATO DA UN PROIETTILE SPARATO DALL’ESERCITO ISRAELIANO A HEBRON

Oggi le forze militari israeliani, durante scontri vicino la colonia di Kiryat Arba a Hebron, hanno aperto il fuoco e colpito al petto un bambino di 11 anni, Moheyeddin Salah Idriss. Moheyeddin è ora ricoverato all’ospedale al-Mizan, in coma.

ore 20.30 – DIPARTIMENTO DI STATO USA CONDANNA L’ATTACCO ISRAELIANO ALLA SCUOLA UNRWA

La viceportavoce del Dipartimento di Stato Usa, Marie Harf, ha duramente condannato il bombardamento della scuola Unrwa di oggi: “Almeno 10 civili palestinesi sono stati tragicamente uccisi. Le coordinate della scuola, come di tutte le strutture Onu a Gaza, sono state più volte comunicate all’esercito israeliano”.

ore 20.25 – MINISTRO DEGLI INTERNI ISRAELIANO SA’AR: “IL BLOCCO A GAZA RESTA FINO A QUANTO HAMAS GOVERNERA’ LA STRISCIA”

ore 20.15 – 70 CORPI TROVATI SOTTO LE MACERIE DI RAFAH, SALE A 1.840 IL BILANCIO DELLE VITTIME

Il Ministero della Salute ha riportato del ritrovamento di 70 corpi sotto le macerie di Rafah. Sale a 1.840 il numero delle vittime, dopo 27 giorni di offensiva e quasi 10mila feriti.

ore 20.00 – ONU DEFINISCE CRIMINALE L’ATTACCO ALLA SCUOLA UNRWA

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha definito “criminale” il bombardamento della scuola Unrwa di Rafah, colpita oggi dalle bombe israeliane. Nella scuola avevano trovato rifugio 3mila persone: almeno 10 i morti, 50 i feriti. “L’attacco è un’altra gravissima violazione del diritto internazionale umanitario, che prevede chiaramente protezione dei civili palestinesi, dello staff e delle strutture Onu, oltre alle strutture civili. I rifugi dell’Onu devono essere posti sicuri, non luoghi di battaglia. L’esercito israeliano è stato ripetutamente informato delle coordinate di questi posti. Questo attacco, insieme ad altre violazioni del diritto internazionale, deve essere subito indagato e i responsabili deve essere condannati. E’ un oltraggio morale e un atto criminale”.

 

 

Fonte:

http://nena-news.it/gaza-rafah-sotto-attacco-colpita-una-scuola-onu-niente-tregua-israele-annuncia-il-ritiro-unilaterale/

GAZA. RAFAH SOTTO ATTACCO, COLPITA UNA SCUOLA ONU. NIENTE TREGUA, ISRAELE ANNUNCIA IL RITIRO UNILATERALE. MORTO IN BATTAGLIA IL SOLDATO GOLDIN

03 ago 2014
by Redazione

L’esercito israeliano nella notte ha confermato le voci sulla morte del militare, avvenuta venerdì nella zona di Rafah. Tel Aviv aveva accusato Hamas di averlo catturato. Il movimento islamico ha dichiarato di non sentirsi vincolato dal ritiro unilaterale israeliano. Continuano i raid dell’aviazione su Rafah, Gaza City e Jabaliya. Oltre 1732 morti e più di 9200 feriti

La casa de dirigente di Hamas, Abu Sharia, distrutta (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

La casa de dirigente di Hamas, Abu Sharia, distrutta (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

 

AGGIORNAMENTI:

ore 16.00 – ESERCITO ISRAELIANO: “ANCORA UNO O DUE GIORNI PER TERMINARE LA QUESTIONE DEI TUNNEL”

ore 15.00 – DAL CAIRO LA PROPOSTA DI ACCORDO DELLA DELEGAZIONE PALESTINESE: I PUNTI

Il sito di informazione israeliano Ynet News ha pubblicato i punti della proposta di accordo che la delegazione palestinese formata da Hamas e ANP avrebbe presentato al Cairo oggi:

– immediato ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia;

– eliminazione dell’assedio e apertura dei confini;

– estensione del limite di pesca di 12 miglia nautiche;

– permesso di utilizzo sa parte dei civili della buffer zone lungo il confine;

– creazione del porto e dell’aeroporto;

– ricostruzione della Striscia con aiuti internazionali;

– rilascio del quarto gruppo di prigionieri che avrebbero dovuto essere liberati nell’ambito del negoziato tra Israele e ANP;

– rilascio dei prigionieri liberati con l’accordo Shalit e arrestati durante l’operazione di ricerca dei tre coloni scomparti e rilascio dei membri del parlamento palestinese.

ore 13.50 – GRAVISSIME LE CONDIZIONI SANITARIE NELLA STRISCIA: UN TERZO DELLE STRUTTURE SANITARIE DANNEGGIATO DALLE BOMBE

Le Nazioni Unite hanno emesso un comunicato in cui avvertono del “disastro sanitario di vastissime proporzioni” a Gaza a causa dei bombardamenti: “Stiamo oggi valutando il disastro umanitario e sanitario – ha detto James Rawley dell’agenzia Onu OCHA – I combattimenti devono fermarsi subito”. Un terzo degli ospedali della Striscia (14 cliniche e 29 ambulanze della Mezza Luna Rossa) sono stati danneggiati dalle bombe, almeno 5 medici e paramedici sono stati uccisi mentre prestavano soccorso ai feriti, il 40% dello staff medico gazawi non riesce a raggiungere i posti di lavoro.

Sono oltre 9mila i feriti di cui prendersi cura, un’impresa a causa della mancanza di medicinali base e di strumentazioni e equipaggiamento, anche nei principali ospedali come lo Shifa di Gaza City che ha più volte ricevuto in questi ultimi giorni l’ordine di evacuazione da parte dell’esercito israeliano che minaccia di colpirlo.

ore 13.30 – BOMBARDAMENTI A GAZA CITY

Sono in corso bombardamenti a nord di Gaza City.

ore 12.05 – KERRY SPIATO DAI SERVIZI SEGRETI ISRAELIANI DURANTE IL NEGOZIATO

Secondo il Der Spiegel, il segretario di Stato Usa Kerry sarebbe stato spiato dal Mossad, i servizi segreti israeliani, lo scorso anno durante i negoziati tra Israele e Autorità Palestinese. Il Mossad avrebbe ascoltato le telefonate  ai leader mediorientali di Kerry sulla linea segreta. Per ora la Casa Bianca non commenta, ma il fatto potrebbe peggiorare ulteriormente i rapporti tra Tel Aviv e l’amministrazione Obama. Il giornale tedesco ha citato “diverse fonti interne ai servizi segreti” che avrebbero raccontato che “il governo israeliano ha usato queste informazioni nei negoziati”.

ore 12.00 – MINISTRI ISRAELIANI: “L’OPERAZIONE NON E’ FINITA”

Il ministro dell’Economia e quello delle Scienza Peri hanno scritto oggi su Facebook che l’operazione continua e hanno fatto appello alla società e all’esercito perché vadano avanti: “Soldati, ovunque voi siate – ha scritto Bennett – Non è finita. In questi momenti il pericolo è il compiacimento. Questo è il tempo dell’unità e del sostegno ai nostri soldati che sono ancora oltre le linee del nemico, mettendo in pericolo le proprie vite per noi”.

ore 11.30 – CHRIS GUNNESS (UNRWA): SONO ALMENO 260MILA GLI SFOLLATI NELLE NOSTRE 90 STRUTTURE

ore 11.20 – FOTO: LA SCUOLA DELL’UNRWA COLPITA A RAFAH

rafah

 

ore 11.15 – HAMAS E JIHAD ISLAMICA AL CAIRO PER COLLOQUI INDIRETTI CON ISRAELE

Una delegazione di Hamas e della Jihad islamica guidata da Ezzat al-Rishq è arrivata stamattina al Cairo da Doha per colloqui indiretti su un cessate il fuoco con Israele condotti da Egitto e Stati Uniti. Israele ha già detto che non manderà nessun delegato al Cairo. Tra i punti caldi dei colloqui, l’allentamento dell’assedio sulla Striscia e l’apertura del valico di Rafah con l’Egitto.

ore 10.45 – ALMENO 10 MORTI NEL RAID ALLA SCUOLA UNRWA DI RAFAH

Chris Gunness, portavoce dell’Unrwa ha confermato che nella scuola colpita a Rafah c’erano circa 3 mila persone. Dieci, finora, i morti e numerosi feriti.

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Diretta di ieri, sabato 2 agosto

della redazione

Gerusalemme, 3 agosto 2014, Nena News – Un ritiro unilaterale ma niente tregua con Hamas né con le altre formazioni palestinesi operanti a Gaza: questa la posizione di Israele che, al suo 27 giorno di offensiva nella Striscia di Gaza, ha deciso ieri pomeriggio nella riunione del gabinetto di sicurezza israeliano la nuova strada da seguire. Ieri l’esercito annunciava di aver distrutto quasi tutti i tunnel e che la missione sarebbe stata compiuta in un paio di giorni.  Il ritiro, secondo i media, era già in atto ieri sera, con massicci movimenti di mezzi corazzati dalle città dell’enclave palestinese verso il confine.

Alcuni media hanno visto nel ritiro dai centri urbani di Gaza un primo passo verso la rioccupazione limitata della Striscia. L’opposizione israeliana ha invece criticato la decisione del gabinetto di sicurezza israeliano: “Un ritiro unilaterale senza un accordo di cessate il fuoco – ha dichiarato oggi la portavoce del Meretz Zahava Gal-On – che dovrebbe includere un quadro per i negoziati, è un ritorno alla buona vecchia strategia di Netanyahu: un conflitto militare controllato, basta che non ci siano i negoziati di pace. Invece di rafforzare le forze palestinesi moderate, che operano nel quadro dei negoziati di cessate il fuoco che hanno messo pressione su Hamas, invece di interiorizzare che la strada verso una soluzione di Gaza passa per Ramallah, il [governo sta] rifiutando il processo diplomatico e, come tale, rafforzando Hamas piuttosto che indebolirlo”.

E’ arrivata nella notte la conferma da parte dell’esercito della morte di Hadar Goldin, il soldato che secondo Israele sarebbe stato catturato da Hamas, ma che in realtà è caduto in uno scontro a fuoco con i miliziani di Hamas nei pressi di un tunnel nella zona di Rafah, nel sud della Striscia. E proprio la zona di Rafah è stata quella più duramente colpita nei raid israeliani, che non si sono fermati nella notte e stanno continuando anche ora: questa mattina è stata bombardata un’altra scuola Onu, ma non si hanno ancora notizie di feriti o morti. Secondo fonti mediche palestinesi, sarebbero 17 i morti della scorsa notte, quattro nel bombardamento della casa della famiglia Abu Jazar e 10 in quello della casa degli Aloul. Il bilancio delle vittime è salito a 1732, mentre i feriti sarebbero oltre 9200. Tra i morti, almeno 400 sarebbero bambini, oltre 200 le donne e quasi 100 gli anziani.

APPELLO PER UNA SOTTOSCRIZIONE STRAORDINARIA IN FAVORE DELL’OSPEDALE AL AWDA E DELLE ALTRE STRUTTURE DELL’UNION OF HEALTH WORK COMMITTEES OPERANTI NELLA STRISCIA DI GAZA

Posted on 1 agosto 2014 by

al awda

L’aggressione israeliana contro i Palestinesi della Striscia di Gaza si è rivelata ancora più feroce e distruttiva dell’operazione “Piombo Fuso”. I morti sono quasi 1.500, i feriti migliaia, le distruzioni sono immani, in un territorio che si trovava già al limite del collasso a causa del pluriennale assedio israeliano, con la complicità del regime egiziano. Le infrastrutture della Striscia sono state distrutte dai bombardamenti israeliani, che non risparmiano nemmeno gli ospedali ed i centri di ospitalità dell’ONU.
L’ospedale Al Awda, nel nord della Striscia di Gaza, è il solo presidio sanitario in uno dei territori più colpiti dalla violenza dell’aggressione israeliana. Anni di rapporto fraterno ci legano all’ospedale Al Awda ed ai suoi medici, infermieri, volontari. Conosciamo le difficoltà che incontrano nel loro lavoro in favore dei settori più poveri e disagiati della popolazione palestinese, il loro impegno per garantire il diritto alla salute ed i diritti e la dignità delle donne palestinesi, come è prassi per tutti gli operatori e le operatrici della rete di associazioni di cui, oltre all’ospedale Al Awda ed altri ambulatori, fa parte anche l’associazione “Ghassan Kanafani”, nostro partner nella realizzazione dell’asilo “Vittorio Arrigoni”.
Lanciamo, quindi, un appello per una sottoscrizione straordinaria in favore dell’ospedale Al Awda e delle altre strutture dell’Union of Health Work Committees operanti nella Striscia di Gaza. In questo momento, è pressoché impossibile far giungere a Gaza medicinali ed altri aiuti umanitari, mentre è possibile far pervenire il denaro necessario per acquistare i materiali indispensabili, a cominciare dal carburante per i generatori, fonte di energia vitale a fronte della distruzione della sola centrale elettrica di Gaza.

LE DONAZIONI POSSONO ESSERE EFFETTUATE :

ON LINE : con carta di credito da questo sito (icona DONATE nella colonna a sinistra) sulla carta PayPal numero 5338750110925023

BONIFICO BANCARIO: Conto 5000 1000 65881 di Banca Prossima S.p.A. intestato a “Associazione Dima”

IBAN  IT83 Q033 5901 6001 0000 0065 881

A donazione effettuata, inviare mail a [email protected] con nome e mail, così sarete aggiunti alla lista dei donatori. Alla stessa mail potete scrivere per chiedere ulteriori informazioni.

 

 

 

Fonte:

http://www.freedomflotilla.it/2014/08/01/appello-per-una-sottoscrizione-straordinaria-in-favore-dellospedale-al-awda-e-delle-altre-strutture-dellunion-of-health-work-committees-operanti-nella-striscia-di-gaza/

 

GAZA 1 AGOSTO 2014 – 25° GIORNO OPERAZIONE “PROTECTIVE EDGE”

Dal profilo Facebook di  Meri Calvelli:

 Aggiornamento:

I palestinesi non confermano la cattura del soldato, la conferma solo Israele……..

https://www.facebook.com/meri.calvelli/posts/10153057334747564

Dopo la cattura del soldato al border di rafah sono iniziati fortissimi bombardamenti su tutta l’area del sud, Rafah e Khan Younis. La gente si trovava in moschea e in giro per le strade, quando improvvisamente sono arrivati pesanti bombardamenti. Si contano tantissime vittime (parlano di 70 vittime) e decine di feriti. La situazione e’ precipitata di nuovo, ci sono evidenti problemi tra le parti e tra chi vuole e non vuole la tregua…….l’egitto ha gia’ bloccato i colloqui con le parti …..

 

https://www.facebook.com/meri.calvelli/posts/10153057326902564

 

 

 

Aggiornamento:

Non regge la tregua, sono iniziati nuovi combattimenti al border di Rafah. Non si hanno molte notizie ma pare che ci siano scontri a fuoco e l’agenzia Ma’an riporta che ci sia stata la cattura di un soldato a Karem abu Salem (Kerem Shalom il border a sud di rafah per il passaggio delle merci) http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=717347

 

 

*
Una grande tristezza per l’uccisione di Emad Asfour, ucciso dentro la sua casa durante un bombardamento; qualche giorno prima era morto il suo papa’. Un compagno, un amico, un partner di molti progtti, un attivista per i diritti umani. E’ venuto un paio di volte anche in Italia a raccontare di Gaza e della situazione. Era volontario presso l’associazione YDA – Youth Development Association. Ad Abassan – Khan Younis, gestiva insieme ad altri volontari un centro culturale e una libreria che aveva titolato a Vittorio Arrigoni. Tanti, troppi giovani hanno perso la vita……….

foto di Meri Calvelli.
foto di Meri Calvelli.
foto di Meri Calvelli.

https://www.facebook.com/meri.calvelli/posts/10153057117037564

 

*

 

Tregua di 72 ore nella Striscia di Gaza, accettata sia da Israele che dalle fazioni palestinesi. Nei confini pero’ non ci si puo’ avvicinare, i carriarmati tirano su tutti. Le gente sfollata dalle case da oltre 2 settimane, quindi non potrà avvicinarsi per vedere come e’ messa la situazione. Intanto in alcune di queste tre zone, quelle maggiormente distrutte dai bombardamenti, Beit Hannun al Nord, Shajaya al centro est e Kuzaa al sud non si puo’ entrare in profondità’ e quindi ancora non si possono scavare le macerie, dove si calcolano seppellite ancora decine di vittime rimaste sotto i bombardamenti nelle tragiche notti degli attacchi distruttivi. L’odore di morte purtroppo si dirama nelle varie aree della citta’; per il momento pero’ l’esercito vieta categoricamente di avvicinarsi.
Sul lato mare invece, i pescatori hanno ripreso la pesca, per cercare di guadagnare qualcosa da mangiare per le famiglie. Il lungo mare pullula di persone che stanno girando, ormai senza casa e impossibilitate a fare qualsiasi cosa. Ognuno sicuramente respira un attimo dopo tante ore e giorni di chiusura dentro i posti di fortuna che hanno trovato per la protezione della famiglia rimasta in vita.Queste ore saranno decisive per verificare la possibilità’ di una tregua di lunga durata, per ribadire la necessita’ di un cessate il fuoco che comporti la imposizione della fine dei bombardamenti, l’apertura delle frontiere della striscia di Gaza e la fine dell’embargo per gli abitanti. Queste le condizioni minime richieste dai palestinesi, e che dovrebbero essere necessariamente imposte anche a livello internazionale attraverso uno stop definitivo ad Israele sul controllo e l’occupazione delle aree palestinesi tutte.La situazione umanitaria ridotta ad una semi-catastrofe, con oltre 250.000 sfollati, 11.000 case totalmente distrutte dovra’ essere affrontata velocemente prima che sia troppo tardi; epidemie e disperazione sono sul limite della sopportazione umana.1373 vittime palestinesi di cui 852 civili di cui 252 bambini e 181 donne59 israeliani uccisi di cui 56 soldati, due civili israeliani e 1 civile di nazionalità’ thailandese

137 scuole danneggiate

1.800.000 persone hanno accesso limitato ai servizi igienico- sanitari e all’acqua

303.000 bambini hanno necessita’ di supporto psicologico immediato.

foto di Meri Calvelli.
foto di Meri Calvelli.

GAZA: SALE A 1360 IL NUMERO DELLE VITTIME PALESTINESI. VIDEO DEL MASSACRO AL MERCATO DI SHOJAE’YA

 

Unrwa2

AGGIORNAMENTI: 

ore 23 – TROVATI 20 CORPI TRA LE MACERIE, SALE A 1.360 IL NUMERO DELLE VITTIME

I soccorritori hanno trovato oggi 20 corpi tra le macerie di alcuni palazzi a Jabaliya, nord della Striscia. Sale a 130 il numero dei morti nella sola giornata di oggi, almeno 1.360 le vittime dall’8 luglio.

Intanto il presidente dell’ANP, Abbas, ha chiesto al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, di riconoscere Gaza come area disastrata e di alla comunità internazionale di assumersi la responsabilità della crisi umanitaria in corso.

Fonte:
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Video del massacro al mercato di Shojae’ya:

GAZA, LUGLIO 2014: UMANITA’ DOVE SEI? – PARTE SESTA

Dalla notte del 29 luglio l’offensiva sionista su Gaza si è pesantemente aggravata. Israele bombarda Gaza, di giorno e di notte, dal mare, da terra e dal cielo, dal nord al sud della Striscia e viceversa, non risparmiando nulla, neanche istituti per disabili, scuole e ospedali. Un istituto per disabili del quartiere di Zeitun a Gaza City è stato distrutto ieri dai droni israeliani, i ragazzi sono riusciti miracolosamente a salvarsi rifugiandosi in una chiesetta. Questa mattina sono stati bombardati una scuola Unrwa a Jabaliya, dove sono morti 23 palestinesi in maggioranza donne e bambini, e l’ospedale Kamal Adwan.
Cresce vertiginosamente il numero dei martiri, dei feriti e degli sfollati. E ancora non sappiamo che razza di armi diaboliche l’esercito sionista stia usando per uccidere i palestinesi. In un articolo di Michele Giorgio de il manifesto di oggi 30 luglio 2014, c’è la testimonianza di un chirurgo italiano che lavora a Gaza: ” Nello staff di Msf a Gaza c’è anche un chirurgo italiano, Cosimo Le Quaglie, al quale abbiamo chiesto informazioni sul tipo di ferite evidenziano i colpiti nei bombardamenti e se, come si dice tra i palestinesi, gli israeliani hanno fatto uso di armi non ancora note. <<La maggior parte dei feriti sono giovani, spesso bambini, arrivano allo Shifa con traumi del torace – ci spiega Le Quaglie – non sono uno specialista di armi ma mi è stato spiegato dai colleghi che esistono granate che scoppiano e liberano una gran quantità di schegge che possono conficcarsi nelle articolazioni, nell’intestino, nei vasi con conseguenze molto gravi>>.”
Questa è la “guerra che più giusta non c’è” di Netanyahu: massacrare bambini, donne, civili inermi.
In queste ore dovrebbe esserci una “tregua” – come riportato da Nena News: http://nena-news.it/gaza-colpita-ancora-una-scuola-dellunrwa-15-morti/  – ma nonostante ciò Israele sta continuando a bombardare con la scusa che la “tregua” riguarderebbe solo le zone della Striscia da cui non partono i lanci di razzi.
Riporto la notizia dell’ultimo bombardamento dal profilo Facebook della cooperatrice Meri Calvelli:

“Mentre continua il balletto tre le parti, tregua umanitaria 2 ore – 3 ore – 24……92….. accetto ….. non accetto ….. voglio….non voglio…..continuano le stragi di civili nelle strade; durante le ore che pensano essere di tregua umanitaria, invece non lo e’ piu’ vengono colpiti……. massacrati….E’ una vergogna. Ultima strage 1 ora fa al mercato di Shajaya Gaza city…17 morti 200 feriti….”  Fonte: https://www.facebook.com/meri.calvelli/posts/10153052875802564

Israele usa i lanci di razzi come scusa per bombardare un mercato. In quale paese del mondo si è mai sentito di terroristi che lanciano razzi dai banchi dei mercati? Israele sta prendendo per i fondelli il mondo intero. La verità di quest’ennesimo attacco è sempre la stessa e sempre taciuta: la pulizia etnica del popolo palestinese. I governi dell’Italia, dell’Europa e del mondo, i media tutti, smettano di parlare del diritto alla difesa d’Israele, del terrorismo, dei razzi, dei tunnel e roba simile e si decidano a denunciare i crimini sionisti per non esserne più complici.

D. Q.

 

 

Qui le foto di Michele Giorgio sui bombardamenti di stamattina:

Questa mattina a Jabaliya nella scuola Unrwa colpita e nell’ospedale Kamal Adwan

foto di Michele Giorgio.
foto di Michele Giorgio.
foto di Michele Giorgio.
foto di Michele Giorgio.
foto di Michele Giorgio.

 

Fonte:

https://www.facebook.com/michele.giorgio.5/posts/10203573401789894

 

Qui il report di Meri Calvelli sulla giornata di ieri:

Da Meri Calvelli

GAZA 29 luglio 2014 – 22° giorno “Operazione inferno”

imageMancano le parole questa mattina per descrivere la notte di inferno trascorsa. Riesco solo ora a scrivere qualcosa, dopo aver visto che cosa e’ stato lasciato per strada, dopo la sfuriata cattiva e furibonda dell’esercito israeliano.

Ancora adesso davanti agli occhi i bagliori degli illuminanti sonori, il fortissimo frastuono e scoppio delle bombe, il vento sulle spalle ad ogni esplosione che ha spazzato via case, edifici, moschee, strade. Il porto continua a fumare; le case dei pescatori, con dentro le attrezzature per la pesca sono andate perdute.

Gi aerei e i droni israeliani hanno sorvolato senza tregua tutta la notte, per tutta la striscia dal nord al sud e viceversa senza permetterci di respirare. Tutta la striscia e’ stata avvolta dal fumo e dai detriti delle esplosioni continue con una frequenza scientifica: una bomba ogni 2 minuti e 2 illuminanti sonori lanciati in alto qualche secondo prima.

Sono partiti dal quartiere di Zeitun a Gaza City, dove avevano già’ preannunciato anche l’evacuazione “dell’Istituto della casa delle suore del verbo incarnato” dove vivono due suore e ragazzi disabili. Abbiamo poi saputo che “l’istituto e’ stato distrutto. I ragazzi si sono salvati perché’ si sono rifugiati nella chiesetta.

La mattina di ieri, 1° giorno dell’EID el Fitr, festa di fine ramadan era cominciata con una “tregua umanitaria” strisciante, non ufficiale, arrivati al 21° giorno di bombardamenti e distruzioni. Ma durante la giornata Israele aveva lanciato sulla popolazione attraverso gli aerei, comunicati sospetti che indicavano con un disegno della striscia di gaza, “4 tombe con le croci poste su tutta la striscia”. Nel retro il volantino riportava 73 nomi di persone appartenenti ad Hamas e Jhiad islamica, non particolarmente conosciute, per le quali indicava il giusto posto dove riposare…le tombe… macabro preludio….Poi nel pomeriggio l’assudo drone che colpisce e uccide 8 bambini, 3 adulti e ferisce un centinaio di persone nel parco giochi di Shati camp; e uno sul muro del perimetro dell’ospedale Al Shifa di Gaza City.

Alle 22.30 circa dopo lanci di missili da parte di hamas e una azione di commandos che attacca e uccide 4 soldati, iniziano i bombardamenti. Dal mare con le navi, dal confine di terra, con l’artiglieria dei carriarmati, dal cielo con droni e gli F16.

Lancio continuo e inarrestabile che finisce solo all’alba di questa mattina, con una breve sosta e la ripresa immediata di attacchi che sono andati avanti tutto il giorno. Oltre 100 i morti, che salgono di ora in ora con i ritrovamenti di cadaveri dei bombardamenti notturni e dei giorni precedenti. Niente di questo racconto puo’ dare l’idea di quello che e’ accaduto in queste ultime ore, nessuna parola o spiegazione puo’ rendere la violenza di questo attacco.

Le folli dichiarazioni che sono seguite sulla necessita’ di continuare, anticipano solo il terrore che si vuole infliggere ancora su questa popolazione. Ormai non ci sono più ripari; oltre 200.000 sfollati cominciano a sentire la mancanza di cibo, di acqua, di cure, di igiene, di dignità’.

1.200 i morti

6840 i feriti

11.000 le case distrutte

Aspettiamo la notte che sta arrivando……..

 

 

Fonte:

http://freepalestine.noblogs.org/post/2014/07/26/aggiornamenti-da-gaza-3/#more-4118

 

GAZA, LUGLIO 2014: UMANITA’ DOVE SEI? – PARTE QUINTA

Alcune ore fa scrivevo dei volti dei bambini gazawi in fila per i regali per l’Eid al-Fitr che nonostante quello che sta facendo Israele ci stanno provando ancora a essere bambini:
https://www.peruninformazionelibera.blog/gaza-luglio-2014-umanita-dove-sei-parte-quarta/
Solo ora ho avuto il tempo di leggere le altre notizie. A meta pomeriggio 10 bambini sono Stati uccisi in un doppio bombardamento su un ospedale e su un parco vicino a un campo profughi. E il boia Netanyahu afferma che “Non c’è guerra più giusta di questa” e parla ancora di terrorismo. Il mondo lo sta ancora a sentire a cominciare dal premio nobel della pace, Obama. Ma quale guerra? Quale terrorismo? Israele sta compiendo l’ennessimo attacco genocida, sta bombardando civili, sta uccidendo bambini, sta lanciando bombe su ospedali, su scuole, ovunque a Gaza. I carri armati israeliani stanno in questo momento colpendo pesantemente le zone più abitate.
Qui il link di Nena News aggiornato fino a ieri sera: http://nena-news.it/comincia-la-festa-del-fitr-ma-gaza-ferita-e-devastata-pochi-potranno-celebrarla

E’ di poco fa la notizia che Israele ha colpito un’altra scuola dell’Unrwa a est di Gaza che faceva da rifugio a persone sfollate: https://www.facebook.com/Gazahello/posts/812739372077742
Gli attacchi si  stanno intensificando di minuto in minuto e mentre scrivo si rincorrono le notizie sul web. Scrive Hani Siliman Salamah: “Israele sta colpendo da pazzi, massiccio bombardamento a est, ovest, nord e sud della Striscia”. Fonte: https://www.facebook.com/hani.s.salamah/posts/10203850278878519

Chiunque abbia un briciolo d’umanità pensando a quello che fa Israele non può che pensare a queste parole: pulizia etnica.
Sarà un’ altra lunga notte per Gaza.

 

D. Q.

GAZA, LUGLIO 2014: UMANITA’ DOVE SEI? – PARTE QUARTA

Oggi dovrebbe essere un giorno di festa per i palestinesi, per la fine del Ramadan, ma molti non potranno festeggiare perchè sono morti sotto le bombe o perchè hanno perso tutto. Mentre si continua a blaterare di tregue – continuando però a bombardare – e di terrorismo, la popolazione gazawi è in ginocchio fra martiri, sfollati e feriti.
Ma l’orrore sionista sembra non avere fine, prepara progetti a lungo termine con i suoi complici criminali tra cui anche l’Italia: non basta che il nostro paese venda armi a Israele, no, ospiterà anche  le sue esercitazioni in terra di Sardegna. Storia, ahime, non nuova.
In tutto ciò oggi l’umanità è nei volti dei bambini palestinesi in fila per i regali dell’Eid a Gaza City, bimbi che nonostante tutto ci provano ancora a essere bambini. E nei volontari che oggi hanno fatto visita ai pazienti gazawi nell’ospedale di Nablus, testimoni che ci ricordano che la Palestina è una, dal fiume al mare.

 

D. Q.

Qui un articolo sulle esercitazioni dei caccia isreeliani previsti per settembre in Sardegna:
http://bdsitalia.org/index.php/altre-campagne/bds-armamenti/1387-sardegna-esercizi

Cosa purtroppo già fatta in passato. Leggi anche qui: http://baruda.net/2010/12/10/italia-israele-esercitazioni-militari-congiunte-tra-sardegna-e-neghev/

Qui l’articolo di Samantha Comizzoli sulla visita di oggi all’ospedale di Nablus:

lunedì 28 luglio 2014

GAZA ALL’OSPEDALE DI NABLUS

E’ il primo giorno di Eid, ma siamo in Palestina e oggi molti, moltissimi qui non festeggeranno l’Eid. E’ un giorno per gli “shalid”, i martiri, tantissimi che ci sono stati a Gaza e in West Bank ad opera di israele. Oggi, quindi, abbiamo iniziato la giornata andando al Nuovo ospedale Al Nahia di Nablus, internazionali e palestinesi per far visita ad alcune vittime di Gaza che sono qui.
Gli amici palestinesi che hanno organizzato la visita hanno una t-shirt con scritto “all for Gaza”.
Iniziamo da due donne Gazawi, una ha un cancro ed è qui per essere operata, l’altra è vittima dei bombardamenti. Seguono altri pazienti Gazawi che sono qui per essere operati di cancro. Attendevano da mesi, ed ora, ora che sono ricoverati, mentre sono qui la loro casa è stata distrutta o hanno perso dei famigliari.
Ma all’ospedale di Nablus c’è anche un bambino vittima dei bombardamenti israeliani a Gaza. Ha 12 anni ed è attualmente in coma. E’ stato operato ieri. La bomba gli ha portato via parte del colon e dello stomaco perchè l’esplosione ha colpito all’altezza del bacino. Il medico che l’ha operato non aveva una faccia speranzosa, purtroppo; ha detto “anche se riesce a risvegliarsi, che vita potrà avere senza colon e stomaco?”

Ringrazio gli shebab di Nablus per aver organizzato questa visita. Troverete un report dettagliato con i nomi dei pazienti (in inglese) sul sito www.solidaritymovementsfp.wordpress.com

 

Fonte:

 

http://samanthacomizzoli.blogspot.it/2014/07/gaza-allospedale-di-nablus.html

Qui gli utlimi aggiornamenti da Nena News:

 

28 lug 2014
by Redazione

Le Nazioni Unite si uniscono all’appello di Obama per un cessate il fuoco senza condizioni. Netanyahu vuole il disarmo di Hamas, ma il movimento islamico rifiuta. Diverse ore di calma nella Striscia.

Mideast Israel Palestinians

 

AGGIORNAMENTI:

ORE 16.15 – RECUPERATI 12 CORPI FINORA A GAZA, 7 MEMBRI DELLA FAMIGLIA AL-KADIH A KHAN YOUNIS E 5 ALTRI AD AL-KHUZAA

ORE 15.45 – ABBAS A CAPO DI DELEGAZIONE PALESTINESE AL CAIRO CON HAMAS E JIHAD ISLAMICA. ISRAELE PIÙ LONTANA DAL CESSATE IL FUOCO E DAGLI USA

Abu Mazen guiderà una delegazione composta da membri di Hamas e della Jihad islamica al Cairo per i colloqui sulla proposta egiziana di cessate il fuoco. Lo ha detto un funzionario palestinese, che ha aggiunto che “l’obiettivo è quello di esaminare con i dirigenti egiziani per soddisfare le richieste palestinesi e mettere fine all’aggressione israeliana”.

E mentre il segretario generale dell’Onu dichiara che “entrambe le parti hanno espresso “serio interesse per un ulteriore cessate il fuoco di 24 ore”, da Israele arrivano segnali discordanti. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che “la dichiarazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu su Gaza “non guarda ai bisogni di Israele”, mentre secondo Isaac Herzog, leader dell’opposizione israeliana, “Israele ha il diritto di rispondere e decidere quando fermare il fuoco e quando agire per neutralizzare le fonti di fuoco.

Herzog ha anche parlato del raffreddamento delle relazioni tra Israele e Stati Uniti negli nell’ultima settimana: “ Le posizioni conflittuali di Israele e Stati Uniti, resi pubblici negli ultimi due giorni, rivelano un malfunzionamento prolungato dei legami tra il governo Netanyahu e l’amministrazione Obama, una disfunzione che danneggia gli interessi di Israele. E’ bene che il pubblico capisca che stiamo entrando nella fase successiva, la fase diplomatica in cui lasciamo la mischia e in cui il nostro credito è limitato”.

ORE 14.30 – ESTRATTI 7 CORPI DALLE MACERIE AD AL-KHUZAA. RAID ISRAELIANI DIFFUSI SU TUTTA LA STRISCIA

ORE 13.45 – SCONTRI A FUOCO TRA MILIZIANI DI HAMAS ED ESERCITO ISRAELIANO A KHAN YOUNIS. DIVERSI RAZZI SPARATI VERSO IL SUD DI ISRAELE

ORE 12.15 – UN BAMBINO UCCISO NEI RAID ISRAELIANI, DIVERSI ALTRI FERITI. ABBAS:”UNICA PROPOSTA VERA E’ QUELLA EGIZIANA”

Al-Jazeera riferisce che un bambino è stato ucciso poco fa in un raid in un raid israeliano a Jabaliya, mentre diversi altri sarebbero rimasti feriti.

Il presidente dell’Anp Abu Mazen, in viaggio in Arabia Saudita, ha detto di non aver partecipato al meeting di sabato a Parigi perché l’Egitto, la cui proposta per una tregua resta “l’unica sul tavolo”, non è stato invitato. “La proposta egiziana – ha dichiarato Abbas – accoglie tutte le richieste dei palestinesi e il suo rifiuto ha portato solo a un’escalation della violenza a Gaza”. Israele ha agito “mostruosamente e in violazione di tutte le leggi internazionali”. Stando a quanto dichiarato dal presidente dell’Anp i sauditi, che hanno accettato di donare 500 milioni di dollari per Gaza, finanzierebbero anche il team Onu incaricato di investigare sui crimini di guerra nella Striscia.

Intanto i parlamentari israeliani del Likud e di Casa Ebraica hanno emesso un avviso contro la richiesta del presidente americano Barack Obama di un cessate il fuoco immediato.

ORE 11.30 – BAMBINI PALESTINESI SFOLLATI IN FILA PER I REGALI DELL’EID A GAZA CITY (foto di Michele Giorgio)

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ORE 11.20 – BRIGATE AL-QASSAM ANNUNCIANO UCCISIONE DI DUE SOLDATI ISRAELIANI A EST DI JABALIYA

Le brigate al-Qassam annunciano l’uccisione di due soldati israeliani e il ferimento di altri due durante i violenti scontri in corso con le truppe israeliane che cercano di penetrare a est di Jabaliya.

ore 11 – 91 SOLDATI ISRAELIANI UCCISI SECONDO HAMAS, PER L’ESERCITO SONO 43

Oggi in un comunicato, le Brigate Al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno dichiarato di aver ucciso 91 ufficiali e soldati israeliani durante scontri nella Striscia di Gaza. Secondo il governo e l’esercito israeliano, i militari morti sono invece 43.

ore 10.50 – BOMBARDAMENTI ISRAELIANI SUL CAMPO PROFUGHI DI AL-NUSEIRAT

ore 10.30 – HAMAS: “L’EGITTO PRESENTERA’ UNA NUOVA BOZZA DI TREGUA”

Il leader di Hamas in Egitto, Moussa Abu Marzouk, ha detto che l’Egitto presenterà una nuova bozza di tregua o modificherà la precedente – che prevedeva il cessate il fuoco senza alcuna condizione – seguendo le richieste di Hamas e delle altre fazioni palestinesi, che chiedono l’allentamento dell’assedio della Striscia-

ore 10 – MINISTERO DELLA SALUTE DI GAZA: I MORTI AD OGGI SONO 1.032, NON 1.062

ore 9.20- ALTRE DUE VITTIME PALESTINESI. IL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU CHIEDE IL CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO

Un uomo di 65 anni è stato ucciso in un raid dell’esercito israeliano  nella parte orientale della Striscia di Gaza, mentre un altro palestinese è morto stanotte per le ferite riportate in un attacco dei giorni scorsi. L’esercito ha dichiarato di aver colpito la Striscia in risposta al lancio di un razzo che stamattina è caduto nella zona di Ashkelon.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, al termine di una riunione d’emergenza, ha chiesto il cessate il fuoco immediato basato sulla piena implementazione della risoluzione 1860 del 2009, emessa durante l’operazione “Piombo Fuso” del 2008-2009. Il Consiglio ha inoltre sottolineato il bisogno di aiuti umanitari nella Striscia e quello di maggiori sovvenzioni all’UNRWA.

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Diretta di ieri, domenica 27 luglio

della redazione

Gaza, 28 luglio 2014, Nena News  – I muezzin di Gaza recitando la professione di fede hanno annunciato questa mattina la fine del mese di Ramadan e l’inizio della ricorrenza islamica del Fitr. Tre giorni di festa, specie per i bambini, che tanti qui a Gaza non potranno vivere. Troppi i lutti (oltre mille), 6mila feriti, le distruzioni di migliaia di case, le sofferenze. Sono oltre 180 mila gli sfollati ammassati in scuole ed edifici abbandonati o ancora in costruzione.  Molte di queste persone non hanno più una casa e sono destinate ad un futuro di estremo disagio.

Allo stesso tempo cresce di nuovo la speranza di un cessate il fuoco permanente che metta fine alla devastante offensiva militare israeliana contro Gaza cominciata l’8 luglio. I Paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu hanno approvato una risoluzione per una tregua umanitaria incondizionata. Lo stesso ha chiesto Barack Obama durante una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano Netanyahu. Il presidente americano ha anche precisato che qualsiasi accordo per Gaza dovrà passare obbligatoriamente per il disarmo delle milizie palestinesi, una delle richieste principali di Israele che, secondo il governo Netanyahu, non era contemplata nella proposta di cessate il fuoco del segretatio di stato John Kerry, respinta dallo Stato ebraico la scorsa settimana.

Nella telefonata, Obama  ha rimarcato  l’importanza di garantire una sicurezza duratura a Israele, che passa attraverso la “smilitarizzazione di Gaza” e il “disarmo dei gruppi terroristici”. Ha tuttavia anche sottolineato “la necessità di stabilire un cessate il fuoco umanitario immediato, senza
condizioni per arrivare a una cessazione definitiva delle ostilità”, che permetta ai palestinesi della Striscia  di condurre una vita normale e di avviare prospettive di sviluppo  a lungo termine per Gaza.

E’ difficile credere che Hamas possa accettare il disarmo di Gaza senza aver prima ottenuto un radicale cambiamento della condizione di Gaza e dei suoi abitanti, tale da poter affermare di aver raggiunto gli obiettivi dichiarati all’inizio del conflitto.

Da alcune ore regna una calma relativa a Gaza e nei centri abitati israeliani vicini al territorio palestinese. Dalla mezzanotte non sono stati lanciati altri razzi verso Israele e l’aviazione dello Stato ebraico ieri sera ha cessato i suoi raid. In precedenza le sue parti avevano continuato a colpirsi e i bombardamenti israeliani avevano fatto alcune vittime, tra le quali una donna della piccola comunità cristiana palestinese. Nena News

Fonte:

LA FAVOLA DEI PALESTINESI TERRORISTI E DEGLI ISRAELIANI VITTIME

Lo sospettavamo già. Quella storia del rapimento dei tre coloni da parte di Hamas faceva acqua da tutte le parti: un rapimento senza rivendicazione e di conseguenza alcun tipo di richiesta, come un possibile scambio di prigionieri, che scopo poteva avere?  A che pro rapire tre coloni a caso per poi farli ritrovare cadaveri in campagna dopo diversi giorni? Non aveva senso appunto. Il boia Netanyahu da subito sapeva della morte già avvenuta dei tre giovani e l’ha tenuta nascosta per colpire la popolazione palestinese fingendo di cercarli: le “prove generali” dell’attuale attacco. Ma anche gli altri governi e  i media ci hanno raccontato questa storia senza avanzare dubbio alcuno perchè la favola dei palestinesi terroristi e degli israliani vittime continuasse a diffondersi. Tutto era stato preparato perchè si potesse giustificare l’ennessimo attacco genocida d’Israele con la scusa della “guerra” al terrorismo di Hamas. Ma questa volta l’inganno è palese. La storia non vi assolverà.

D. Q.

 

Qui un articolo pubblicato su  il manifesto di ieri e su Nena News:

 

27 lug 2014
by Redazione

La BBC riporta le dichiarazione del portavoce della polizia Rosenfeld: “Hamas non era coinvolta”. Così Tel Aviv ha giustificato un attacco preparato da tempo.

 

Netanyahu pointing both fingers in front of microphone

 

di Chiara Cruciati – Il Manifesto

Gerusalemme, 27 luglio 2014, Nena News – Crolla il castello di carte di Benjamin Netanyahu. A soffiarci su è la sua stessa polizia. Due giorni fa il portavoce della polizia israeliana, Micky Rosenfeld, avrebbe rivelato alla BBC che la leadership di Hamas non è stata in alcun modo coinvolta nel rapimento e l’uccisione dei tre coloni, Naftali Fraenkel, Gilad Shaer e Eyal Yifrah,il 12 giugno scorso. Dietro l’azione, una cellula separata che ha agito da sola.

A rivelarlo è Jon Donnison in una serie di tweet in cui il corrispondente della BBC riporta le dichiarazioni di Rosenfeld: «Il portavoce mi ha detto che gli uomini che hanno ucciso i tre coloni israeliani sono una cellula separata, affiliata ad Hamas, ma non operante sotto la sua leadership. Ha anche detto che se il rapimento fosse stato ordinato dai leader di Hamas, lo avrebbero saputo prima».

Dichiarazioni che minano alla base la campagna punitiva lanciata dal governo israeliano e l’offensiva contro Gaza. «Sono stati rapiti e uccisi a sangue freddo da animali – disse dopo il ritrovamento dei tre corpi il premier – Hamas è responsabile e Hamas pagherà». Ben prima era cominciata una durissima operazione militare contro Cisgiordania e Gaza, subito dopo la scomparsa dei tre nei pressi di una colonia vicino al villaggio palestinese di Halhul, alle porte di Hebron. Il governo di Tel Aviv accusò immediatamente Hamas, nonostante il movimento abbia da subito negato qualsiasi coinvolgimento. In due settimane, fino al 30 giugno, giorno del ritrovamento dei tre corpi a poca distanza dal luogo del rapimento, 7 palestinesi sono stati uccisi, oltre 550 sono finiti in manette (molti dei quali rilasciati nell’autunno 2011 con l’accordo Shalit), perquisizioni, permessi di lavoro ritirati, raid nei villaggi. E bombardamenti, i primi, isolati, contro la Striscia. 

Un’operazione che Israele giustificò con la necessità di ritrovare vivi i tre coloni. Eppure il governo israeliano, lo Shin Bet (i servizi segreti) e l’esercito sapevano – dicono diversi giornalisti – fin dal primo giorno che i tre erano già stati uccisi. La sera del rapimento uno di loro chiamò il numero di emergenza della polizia chiedendo aiuto. Durante la telefonata, registrata, si sentono degli spari e qualcuno gridare «ne abbiamo tre». I tre coloni erano già morti. E Israele ne era conoscenza. Subito il governo ha imposto il silenzio stampa ai media israeliani e lanciato una brutale campagna di propaganda, sia all’estero che in casa, contro il movimento islamista. Nei giornali e le tv non sono passate notizie fondamentali, come il ritrovamento dell’auto con cui i tre coloni erano stati portati via e all’interno della quale erano state trovate tracce di sangue. Intanto, fuori dalle stanze dei bottoni, si infiammava la rabbia della società israeliana e si innalzavano a livelli incontrollabili i tassi di violenza e razzismo anti-arabo, contemporaneamente al grado di consenso del premier Netanyahu.

Impossibile per Tel Aviv lasciarsi scappare una simile occasione: liberarsi di Hamas, giustificandola con un atto tanto brutale, e scaricare la colpa per il fallimento dei negoziati di pace sulla controparte palestinese. In realtà, hanno rivelato fonti militari dopo il lancio dell’operazione Barriera Protettivacontro Gaza, i generali dell’esercito avevano sul tavolo da almeno due mesi il piano di attacco contro la Striscia. E Hamas? Difficile credere che abbia ordito una simile operazione, consapevole che avrebbe provocato una reazione in grado di far crollare il processo di riconciliazione nazionale con Fatah. Al momento del rapimento, il movimento islamista viveva una profonda crisi politica ed economica: isolato dal resto del mondo arabo, privo dei finanziamenti e della legittimità politica che gli garantiva l’Egitto del presidente islamista Morsi, incapace perfino di pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici di Gaza, Hamas aveva estremo bisogno del governo di unità nazionale con il rivale Fatah. A livello politico, il rapimento dei tre coloni sarebbe stato un suicidio.

Se l’opinione pubblica israeliana non ha mai voluto mettere in discussione le scelte del proprio governo, bevendosi bugie e omissioni, una piccolissima fetta della società israeliana non è rimasta in silenzio. Nei giorni scorsi sono state tante le manifestazioni di protesta a Tel Aviv, Jaffa e Haifa contro i massacri in corso a Gaza. Migliaia di persone in strada, fino a ieri: il movimento pacifista israeliano ha organizzato una grande protesta a Tel Aviv che la polizia ha tentato di impedire. «Le forze di sicurezza hanno bloccato i bus da Hiafa e Gerusalemme, chiuso le strade e minacciato di arrestare chiunque vi prenda parte – ci dice al telefono uno degli attivisti israeliani – Andremo comunque, vediamo cosa succede. La giustificazione che hanno dato è il pericolo di missili». Alle 20, ieri sera, erano già 3.000 i pacifisti in marcia.

Fonte: