Dal profilo Facebook di Meri Calvelli:
Aggiornamento:
I palestinesi non confermano la cattura del soldato, la conferma solo Israele……..
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Dopo la cattura del soldato al border di rafah sono iniziati fortissimi bombardamenti su tutta l’area del sud, Rafah e Khan Younis. La gente si trovava in moschea e in giro per le strade, quando improvvisamente sono arrivati pesanti bombardamenti. Si contano tantissime vittime (parlano di 70 vittime) e decine di feriti. La situazione e’ precipitata di nuovo, ci sono evidenti problemi tra le parti e tra chi vuole e non vuole la tregua…….l’egitto ha gia’ bloccato i colloqui con le parti …..
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Aggiornamento:
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Una grande tristezza per l’uccisione di Emad Asfour, ucciso dentro la sua casa durante un bombardamento; qualche giorno prima era morto il suo papa’. Un compagno, un amico, un partner di molti progtti, un attivista per i diritti umani. E’ venuto un paio di volte anche in Italia a raccontare di Gaza e della situazione. Era volontario presso l’associazione YDA – Youth Development Association. Ad Abassan – Khan Younis, gestiva insieme ad altri volontari un centro culturale e una libreria che aveva titolato a Vittorio Arrigoni. Tanti, troppi giovani hanno perso la vita……….
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Sul lato mare invece, i pescatori hanno ripreso la pesca, per cercare di guadagnare qualcosa da mangiare per le famiglie. Il lungo mare pullula di persone che stanno girando, ormai senza casa e impossibilitate a fare qualsiasi cosa. Ognuno sicuramente respira un attimo dopo tante ore e giorni di chiusura dentro i posti di fortuna che hanno trovato per la protezione della famiglia rimasta in vita.Queste ore saranno decisive per verificare la possibilità’ di una tregua di lunga durata, per ribadire la necessita’ di un cessate il fuoco che comporti la imposizione della fine dei bombardamenti, l’apertura delle frontiere della striscia di Gaza e la fine dell’embargo per gli abitanti. Queste le condizioni minime richieste dai palestinesi, e che dovrebbero essere necessariamente imposte anche a livello internazionale attraverso uno stop definitivo ad Israele sul controllo e l’occupazione delle aree palestinesi tutte.La situazione umanitaria ridotta ad una semi-catastrofe, con oltre 250.000 sfollati, 11.000 case totalmente distrutte dovra’ essere affrontata velocemente prima che sia troppo tardi; epidemie e disperazione sono sul limite della sopportazione umana.1373 vittime palestinesi di cui 852 civili di cui 252 bambini e 181 donne59 israeliani uccisi di cui 56 soldati, due civili israeliani e 1 civile di nazionalità’ thailandese
137 scuole danneggiate
1.800.000 persone hanno accesso limitato ai servizi igienico- sanitari e all’acqua
303.000 bambini hanno necessita’ di supporto psicologico immediato.