GAZA 1 AGOSTO 2014 – 25° GIORNO OPERAZIONE “PROTECTIVE EDGE”

Dal profilo Facebook di  Meri Calvelli:

 Aggiornamento:

I palestinesi non confermano la cattura del soldato, la conferma solo Israele……..

https://www.facebook.com/meri.calvelli/posts/10153057334747564

Dopo la cattura del soldato al border di rafah sono iniziati fortissimi bombardamenti su tutta l’area del sud, Rafah e Khan Younis. La gente si trovava in moschea e in giro per le strade, quando improvvisamente sono arrivati pesanti bombardamenti. Si contano tantissime vittime (parlano di 70 vittime) e decine di feriti. La situazione e’ precipitata di nuovo, ci sono evidenti problemi tra le parti e tra chi vuole e non vuole la tregua…….l’egitto ha gia’ bloccato i colloqui con le parti …..

 

https://www.facebook.com/meri.calvelli/posts/10153057326902564

 

 

 

Aggiornamento:

Non regge la tregua, sono iniziati nuovi combattimenti al border di Rafah. Non si hanno molte notizie ma pare che ci siano scontri a fuoco e l’agenzia Ma’an riporta che ci sia stata la cattura di un soldato a Karem abu Salem (Kerem Shalom il border a sud di rafah per il passaggio delle merci) http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=717347

 

 

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Una grande tristezza per l’uccisione di Emad Asfour, ucciso dentro la sua casa durante un bombardamento; qualche giorno prima era morto il suo papa’. Un compagno, un amico, un partner di molti progtti, un attivista per i diritti umani. E’ venuto un paio di volte anche in Italia a raccontare di Gaza e della situazione. Era volontario presso l’associazione YDA – Youth Development Association. Ad Abassan – Khan Younis, gestiva insieme ad altri volontari un centro culturale e una libreria che aveva titolato a Vittorio Arrigoni. Tanti, troppi giovani hanno perso la vita……….

foto di Meri Calvelli.
foto di Meri Calvelli.
foto di Meri Calvelli.

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Tregua di 72 ore nella Striscia di Gaza, accettata sia da Israele che dalle fazioni palestinesi. Nei confini pero’ non ci si puo’ avvicinare, i carriarmati tirano su tutti. Le gente sfollata dalle case da oltre 2 settimane, quindi non potrà avvicinarsi per vedere come e’ messa la situazione. Intanto in alcune di queste tre zone, quelle maggiormente distrutte dai bombardamenti, Beit Hannun al Nord, Shajaya al centro est e Kuzaa al sud non si puo’ entrare in profondità’ e quindi ancora non si possono scavare le macerie, dove si calcolano seppellite ancora decine di vittime rimaste sotto i bombardamenti nelle tragiche notti degli attacchi distruttivi. L’odore di morte purtroppo si dirama nelle varie aree della citta’; per il momento pero’ l’esercito vieta categoricamente di avvicinarsi.
Sul lato mare invece, i pescatori hanno ripreso la pesca, per cercare di guadagnare qualcosa da mangiare per le famiglie. Il lungo mare pullula di persone che stanno girando, ormai senza casa e impossibilitate a fare qualsiasi cosa. Ognuno sicuramente respira un attimo dopo tante ore e giorni di chiusura dentro i posti di fortuna che hanno trovato per la protezione della famiglia rimasta in vita.Queste ore saranno decisive per verificare la possibilità’ di una tregua di lunga durata, per ribadire la necessita’ di un cessate il fuoco che comporti la imposizione della fine dei bombardamenti, l’apertura delle frontiere della striscia di Gaza e la fine dell’embargo per gli abitanti. Queste le condizioni minime richieste dai palestinesi, e che dovrebbero essere necessariamente imposte anche a livello internazionale attraverso uno stop definitivo ad Israele sul controllo e l’occupazione delle aree palestinesi tutte.La situazione umanitaria ridotta ad una semi-catastrofe, con oltre 250.000 sfollati, 11.000 case totalmente distrutte dovra’ essere affrontata velocemente prima che sia troppo tardi; epidemie e disperazione sono sul limite della sopportazione umana.1373 vittime palestinesi di cui 852 civili di cui 252 bambini e 181 donne59 israeliani uccisi di cui 56 soldati, due civili israeliani e 1 civile di nazionalità’ thailandese

137 scuole danneggiate

1.800.000 persone hanno accesso limitato ai servizi igienico- sanitari e all’acqua

303.000 bambini hanno necessita’ di supporto psicologico immediato.

foto di Meri Calvelli.
foto di Meri Calvelli.