Cosa c’entra il Muos con la nuova guerra fredda per il controllo dell’Artico?

 

L’Artico, anche grazie all’azione del surriscaldamento globale che ha aperto nuove rotte e fatto affiorare nuovi giacimenti, è il nuovo terreno su cui si giocherà la prossima Guerra Fredda (già in corso).
 
Appare incredibile come il capitalismo riesca a trarre profitti e vantaggi commerciali anche dalle stesse catastrofi che ha causato.
 
Lo scioglimento dei ghiacci è l’effetto diretto dei cambiamenti climatici e questo potrebbe portare un enorme vantaggio agli stati che per primi riusciranno a “colonizzare” l’Artico.
 
“The Arctic is open for business” ci avverte in questo articolo National Geographic
 
 
Qualcuno se n’è accorto in anticipo. Parliamo degli Stati Uniti, guidati da un’amministrazione che continua a essere tra le più “negazioniste” in riferimento ai cambiamenti climatici.
 Cosa c’entra il Muos con la nuova guerra fredda per il controllo dell’Artico?

Cosa c’entra tutto questo col Muos?

 
Semplice, il sistema satellitare è l’unico che in questo momento riesce a garantire comunicazioni stabili con l’Artico.
 
Tutte le operazioni in quel territorio infatti sono possibili solo grazie a questa tecnologia.
 
Non ci credete? Date un’occhiata allo spot della Lockheed Martin sul Muos risalente al 2014:
 

 
“Activity in the arctic is growing as the polar sheet cap recedes. More people, shipping, exploration and search and rescue expose the need for secure communications to protect the region. However, getting satellite communications signal is extremely difficult. But not anymore”.
 
L’attività nell’Artico sta crescendo man mano che il mantello polare si ritira. Sempre più persone, spedizioni, esplorazioni e ricerche richiedono la necessità di comunicazioni sicure per proteggere la regione.
 
Tuttavia, ottenere il segnale di comunicazione satellitare è estremamente difficile.
 
Ma ora non più.
Fonte:

DISSEQUESTRO MUOS

Dissequestro Muos

Comunicato Legali Coordinamento No Muos

Apprendiamo oggi la notizia del dissequestro del Muos.

(ANSA) – ROMA, 5 AGO – Il Tribunale del riesame di Catania ha ritenuto di “non potere prescindere dalla valutazioni” del Consiglio di giustizia amministrativa che il 6 maggio scorso ha accolto la richiesta del ministero della Difesa e dichiarato inammissibile l’appello incidentale proposto da Legambiente sui procedimenti amministrativi riguardanti la realizzazione della stazione di trasmissioni militare statunitense Muos di Niscemi. Per il Tribunale del riesame “non ci sono vizi negli atti amministrativi” e di questo “i giudici penali non possono non tenere conto”. I giudici di Catania avevano acquisito integralmente la ‘verificazione sull’impianto’ su eventuali danni alla salute delle persone disposto dal Consiglio di giustizia amministrativa (Cga). Sostanzialmente per i Tribunale del riesame le autorizzazioni per realizzare l’opera erano legittime e il Muos non è più abusivo e quindi ha disposto “la revoca del decreto di sequestro emesso il 31 marzo del 2015 dal Gip di Caltagirone e la restituzione del Muos al ministero della Difesa”. (ANSA).

 

Ecco il comunicato dei legali del Coordinamento dei comitati No Muos:

Come avvocati del Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS apprendiamo con viva preoccupazione della decisione del Tribunale del Riesame di Catania di dissequestrare il MUOS.
Si tratta, di una decisione grave e giuridicamente errata. Al riguardo avevamo già sottolineato che il Giudizio Amministrativo si è occupato esclusivamente dell’intensità del Campo elettromagnetico non essendosi addentrato il CGA nella questione riguardante l’edificazione del MUOS in area protetta e di assoluta inedificabilità che invece è oggetto del procedimento penale.
Peraltro, la distinzione fra l’oggetto dei due giudizi è stata ben chiara alla Cassazione che aveva mantenuto il sequestro anche dopo la decisione sul punto da parte del CGA.
Pertanto, se la motivazione reale fosse quella che leggiamo su notizie di stampa riguardante la legittimità delle autorizzazioni, si tratterebbe di una palese cantonata presa dal Tribunale del Riesame che evidentemente avrebbe frainteso l’ambito del processo amministrativo non conoscendone correttamente il decisum. Diversamente, dovremmo pensare che il Tribunale del Riesame avalli un principio di diritto secondo il quale si possa impunemente costruire in area protetta in barba alle normative di protezione ambientale. E non osiamo immaginare che il Tribunale si sia spinto a tanto sancendo di fatto l’impunibilità dell’abuso edilizio in area di inedificabilità assoluta. Precedente grave ed inaccettabile a prescindere dalla questione MUOS.
Riguardo a quest’ultima, preoccupa che l’impianto di uso esclusivo delle forze armate USA venga messo in funzione proprio ora coinvolgendo il nostro territorio nell’attività bellica già intrapresa dagli Stati Uniti. Non può ignorarsi che, per il diritto internazionale, risponde delle azioni di guerra anche lo stato che presta il proprio territorio per l’attività bellica svolta da uno stato straniero.
Tutto ciò avverrebbe, ancora una volta, senza alcun coinvolgimento del Parlamento ed in violazione dell’art. 11 della Costituzione.
Ci troviamo, quindi, in una paradossale condizione di coinvolgimento bellico deciso dal Governo e dal Potere Giudiziario senza alcun coinvolgimento del Parlamento.
Speriamo ora che la questione sia rimessa alla Corte di Cassazione e che quest’ultima possa rettificare una decisione le cui ricadute sarebbero gravissime.
Avv. Paola Ottaviano
Avv. Nicola Giudice
Avv. Sebastiano Papandrea

 

 

Fonte:

http://www.nomuos.info/dissequestro-muos/

La repressione è un disco rotto. Attivista No Muos fermato per dei cd masterizzati

I solerti uomini delle forze del (dis)ordine se ne inventano sempre una nuova per colpire gli attivisti No Muos. Questa volta a farne le spese è stato un attivista ragusano, protagonista dell’assurda vicenda.

È stato un pomeriggio molto movimentato in contrada Ulmo. Numerosi mezzi dell’esercito, polizia e della Guardia di Finanza hanno dato vita a un continuo via vai di mezzi e uomini attorno al presidio No Muos in cui si stava svolgendo un’assemblea programmatica con decina di attivisti. Massimo, l’attivista protagonista di questa assurda vicenda, alla fine dell’assemblea aveva deciso di mostrare le parabole del Muos a un’amica che non vive in Sicilia.

Mentre percorreva la via che porta alle parabole i due attivisti sono stati fermati dalle pattuglie dell’Esercito italiano di stanza permanente ormai in contrada Ulmo. Una routine a cui sono abituati gli attivisti.Questa volta però le cose sono andate diversamente.

Ad affiancare i già numerosi militari italiani sono accorsi gli uomini della Guardia di Finanza, provvedendo ad effettuare un’ispezione sul veicolo su cui viaggiavano i due. Le operazioni pare fossero andate per il meglio per il nostro compagno eppure la repressione, pur di colpire chi lotta contro il sistema di morte, riesce sempre a stupirci inventando pretesti nuovi.

Questa volta a far “drizzare le antenne” agli uomini delle forze dell’ordine sono stati degli oggetti non particolarmente pericolosi per l’ordine pubblico: normalissime compilation masterizzate in formato Compact Disc che Massimo teneva in macchina.

Niente di più normale: 14 Cd con musica estratta dai dischi originali. Eppure le Fiamme Gialle non hanno trovato di meglio da fare che contestare al compagno la “contraffazione”.
Ovviamente sul posto Massimo, residente a 100km da Niscemi, non è riuscito a dimostrare di possedere i dischi originali così ha dovuto seguire gli agenti alla caserma della Guardia Di Finanza più vicina, la stazione di Gela, oltre 30 km da contrada Ulmo, per firmare un verbale di sequestro dei pericolosissimi oggetti. L’attesa inoltre è durata diverse ore.

Un livello di repressione ridicolo e senza precedenti. La dimostrazione che c’è in atto un vero e proprio accanimento contro gli attivisti No Muos.

Esprimiamo a Massimo la nostra totale solidarietà e respingiamo ogni tentativo, per quanto goffo, di colpire e criminalizzare il movimento No Muos. Sopratutto con questi mezzucci.

 

 

Fonte:

http://www.nomuos.info/la-repressione-e-un-disco-rotto/

2 SETTEMBRE: PRESIDIO AL TRIBUNALE DI MESSINA IN SOLIDARIETA’ CON UNA COMPAGNA E UN COMPAGNO ARRESTATI

Martedì 1 settembre 2015

Dopo i vergognosi arresti di ieri, i centri sociali messinesi si mobilitano. Inoltriamo il comunicato dei compagni del Pinelli

Sui fatti di ieri, sulla repressione e sull’urgenza di aprire nuovi spazi di libertà

La sequenza dei fatti accaduti ieri e l’arresto di due compagni, attualmente ai domiciliari, mostrano con chiarezza quale sia il quadro securitario dentro cui ci muoviamo. Al massimo controllo sui deboli (migranti, sfrattati, disoccupati,”pazzi”) e su chiunque si opponga allo stato di cose presenti, corrisponde la totale deregolamentazione per imprese, lobby e speculatori.

Con la questione del decoro urbano, in questa vicenda, si vorrebbe celare un’incapacità di fondo ad affrontare questioni sostanziali come ad esempio il problema abitativo, quello degli abusi psichiatrici e più in generale quello di un’opposizione sociale sempre più slegata dai dispositivi istituzionali.

Al netto delle falsità raccontate sulla dinamica dei fatti, le misure sproporzionate adottate verso chi partecipava ad un presidio contro la criminalizzazione della miseria e del disagio, sono chiaramente un atto di repressione nei confronti di militanti impegnati in un percorso di mobilitazione contro una “governance autoritaria” non certo confinata nella città dello stretto.

Le paranoie di un consigliere comunale, nostalgico del ventennio, ingastrito alla vista di una tenda, diventano scenario di criminalizzazione e repressione di tutte le forme di dissenso e di conflittualità eccedenti lo spazio – sempre più asfittico e sclerotico – del discorso politico dominante. Non a caso la compagna arrestata è anche una militante del Movimento NOMUOS.

Complici e solidali con Irene e Sergio ne pretendiamo la immediata liberazione.

Per questo chiediamo a tutte e tutti di essere al Tribunale Mercoledì 2 settembre alle 9, per dire ancora una volta che rifiutiamo una organizzazione della società che produce solo povertà, paure e solitudini.

TEATRO PINELLI

Qui le circostanze degli arresti di ieri

Leggi anche

 

 

Fonte:

http://www.officinarebelde.org/spip.php?article1119

 

Qui l’evento su Facebook:

https://www.facebook.com/events/118460885171475/

 

PRONTO AL LANCIO IL TERZO SATELLITE MUOS

Dal blog di Antonio Mazzeo:

martedì 23 dicembre 2014

 

Salvo imprevisti dell’ultima ora, il 20 gennaio 2015 sarà lanciato nello spazio il terzo satellite MUOS (Mobile User Objective System), il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare Usa che avrà a Niscemi, Caltanissetta, uno dei suoi quattro terminali terrestri. “Il satellite sarà lanciato da Cape Canaveral, Florida, con la navicella spaziale United Launch Alliance Atlas V”, ha annunciato Iris Bombelyn, vicepresidente di Lockheed Martin, la società statunitense a cui è affidata la realizzazione del MUOS. “Grazie al lancio del terzo satellite, sarà possibile accrescere la copertura della nostra rete di telecomunicazioni a tre-quarti circa del pianeta”.

 

La costellazione del MUOS comprenderà complessivamente quattro satelliti geostazionari più un quinto in orbita di riserva. Ognuno di essi è progettato per funzionare attivamente per non meno di 15 anni, ma quanto accaduto nel corso dell’intera fase progettuale del sistema satellitare non lascia certamente sereni i militari Usa. A causa di una serie di “imprevisti” tecnici, test operativi falliti e l’aggiunta di soluzioni alternative per le apparecchiature terrestri e spaziali, il programma ha accumulato ritardi di oltre cinque anni. In origine, il Comando di US Navy pianificava di lanciare i satelliti a partire del 2009 per ottenere la loro piena capacità operativa entro il 2013. Il lancio in orbita del primo satellite è avvenuto in realtà solo il 24 febbraio 2002, ventisei mesi dopo di quanto previsto, mentre il secondo apparato satellitare è stato lanciato solo il 19 luglio 2013. Del tutto errate pure le previsioni per il terzo satellite, il cui lancio nello spazio era stato programmato entro il primo semestre 2014. Adesso Lockheed Martin assicura che il quarto satellite sarà in orbita entro la fine del prossimo anno. “I due satelliti MUOS in orbita stanno mostrando nuove performance, specialmente nella regione artica dove in passato non è stata possibile una copertura da parte dei satellite UHF (Ultra High Frequency), accrescendo l’interesse per i trasporti e l’esplorazione delle risorse naturali sopra i 65° di latitudine”, spiegano i manager di Lockeed Martin. “Lo scorso anno il MUOS ha consentito la connessione tra gli utenti vicino i poli artici durante i test indipendenti di Lockheed Martin e delle industrie partner (General Dynamics, Rockwell Collins ed Harris) e quelli effettuati nel 2014 con le esercitazioni ICEX della Marina militare statunitense e Arctic Shield della US Coast Guard”.

 

Quando sarà ultimato il programma, il MUOS consentirà il collegamento della rete militare statunitense (centri di comando, controllo e logistici e gli oltre 18.000 terminali radio esistenti, tutti gli utenti mobili come droni, cacciabombardieri, unità navali, sommergibili, reparti operativi, missili Cruise, ecc.), accrescendo esponenzialmente la velocità e il numero delle informazioni e dei dati trasmessi nell’unità di tempo (dagli odierni 2,4 kilobyte al secondo a 348 kb/s). “La nuova costellazione satellitare assicurerà le comunicazioni in tempo reale audio, video e dati in ultra alta frequenza (UHF) a tutti i sistemi di guerra mobili Usa ovunque essi si trovino e sarà pienamente interoperativo con lo Joint Tactical Radio System (JTRS), i cui terminali sono in via di sviluppo, e con i sistemi radio odierni”, spiega il Comando centrale della Marina Usa.

 

I satelliti MUOS sono progettati per mantenere costante nell’arco delle 24 ore la loro posizione nello spazio a più di 36.000 Km dalla terra. Ogni satellite è classificato secondo la rispettiva area di copertura: Pacific (PAC), Continental U.S. (CONUS), Atlantic (LANT), and Indian Ocean (I.O.). Secondo il Comando di US Navy, essi saranno posizionati alle seguenti longitudini: il primo a 177° Ovest, incrociando il meridiano che passe per le isole Fiji; il secondo a 100° Ovest (su un meridiano che passa a metà circa degli Stati Uniti d’America); il terzo a 15,5° Ovest (su un meridiano che passa per le isole Canarie), mentre il quarto a 72° Est (su un meridiano che passa per le Maldive e l’India). Tutti i satelliti saranno collegati tra loro mediante link intersatellitari (ISL) da 60 GHz, mentre ognuno di essi si interfaccerà con la stazione terrestre di riferimento geografico o ai ricevitori mobili come un comune telefono cellulare impiegando la banda UHF compresa tra i 300 MHz e i 3 Ghz.

 

La gestione e il controllo a distanza dei satelliti (incluso il loro lancio nello spazio) sono assegnati al Naval Network and Space Operations Command e al Naval Satellite Operations Center di Point Mugu, California. Le attività prettamente operative saranno invece sotto la responsabilità del MUOS Global Satellite Support Center insediatosi presso il Comando strategico delle forze armate Usa nella base aerea di Offutt (Nebraska), con la collaborazione di diversi centri regionali di comando, supporto e combattimento di US Navy. Il Centro strategico di Offutt sovrintende alle funzioni d’intelligence, ricognizione, sorveglianza e “difesa missilistica” e controlla l’intero arsenale nucleare statunitense.

Le stazioni terrestri del MUOS consentiranno le connessioni e i controlli interfaccia tra i satelliti MUOS e i network di telecomunicazione del Dipartimento della difesa con base a terra. Questi terminali sono previsti all’interno di quattro infrastrutture nella disponibilità delle forze armate Usa: oltre alla Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi, la stazione di Chesapeake, nei pressi di Norfolk, Virginia; la Naval Computer and Telecommunications Area Master Station Pacific di Wahiawa (isole Hawaii); l’Australian Defence Satellite Communications Ground Station (ADSCGS) di Kojarena, 30 km a est di Geraldton (Australia). Ognuna di queste stazioni è stata dotata di tre grandi antenne paraboliche dal diametro di 18,4 metri e funzionanti in banda Ka per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari e di due trasmettitori elicoidali di 149 metri d’altezza in banda UHF (tra i 240 e i 315 MHz) per il posizionamento geografico. Le maxi-parabole trasmetteranno con frequenze che raggiungeranno valori compresi tra i 30 e i 31 GHz con una potenza di 1.600 W ciascuna; i due trasmettitori elicoidali, modello TACO H124, opereranno invececon una potenza di 105-200 W ciascuno. Sarà generato un micidiale cocktail elettromagnetico. Numerosi esperti internazionali hanno documentato che i fasci emessi dalle parabole del MUOS costituiranno un serio pericolo per la salute delle popolazioni che vivono nei pressi delle infrastrutture militari e per la sicurezza del traffico aereo, civile e militare.

 

 

 

Fonte:

http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/2014/12/pronto-al-lancio-il-terzo-satellite-muos.html

TURI LIBERO!

04/12/14

 

Il pacifista Turi Vaccaro era stato arrestato per essere entrato nella base Usa del MUOS di Niscemi e aver sabotato una delle antenne

TURI LIBERO!

Il pacifista Turi Vaccaro era stato arrestato per essere entrato nella base Usa del MUOS di Niscemi e aver sabotato una delle antenne

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Turi Vaccaro, attivista per la pace, già conosciuto per le sue azioni contro le basi militari, e nella lotta No Muos, No Tav, è da martedì scorso nuovamente in “croce”.
Martedì 2 dicembre, Turi è entrato nella base americana del MUOS a Niscemi. E’ entrato da solo. Da solo a lottare e da solo ha tentato di disattivare le antenne della base NRTF, strumento di guerra e di morte. Da solo è riuscito a spegnere la mega-antenna da 46 kHz alta 150 metri, lo
sfregio più evidente alla natura della Sughereta di Niscemi.
Prima di compiere l’atto di sabotaggio, limite estremo della non violenza, Turi ha piantato i suoi semi della speranza e della pace dentro la terra italiana della base NRTF, sottratta alla fruizione degli italiani dall’accordo Italia-USA, da oltre 25 anni.
Turi ha deciso di rivendicare l’azione come membro del “Movimento degli aratri”, un movimento divenuto celebre per le incursioni e i sabotaggi dentro le basi militari.

Dentro la base, Turi ha portare con sé uno striscione con su scritto “SPADE IN ARATRI”, una frase tratta dal profeta Isaia che invita alla riconversione degli strumenti di morte.
Al suo ingresso Turi ha piantato viti e fichi, piante che secondo il profeta Michea simboleggiano la pace. Inoltre il pacifista aveva portato con sé quaranta palline di argilla, seminate in giro per la base militare. Infine si è diretto verso la grande antenna per appendere i disegni della nipote e per esibire lo striscione.
Inevitabilmente, sono intervenuti i militari USA: il pacifico Turi è stato malamente sbattuto a terra dagli americani, è poi da questi passato alla polizia dello stato italiano che lo ha portato via.
Turi ha rifiutato gli arresti domiciliari che gli sono stati offerti, sempre come gesto estremo; è stato dunque trascinato e rinchiuso a forza nel carcere di Gela.
Questa mattina è stata disposta la sua scarcerazione. L’udienza è fissata per febbraio. Il giudice ha disposto il divieto di dimora. L’avvocato di Vaccaro aveva chiesto il rito alternativo.

 

04/12/14 – See more at: http://www.guidasicilia.it/turi-libero/news/145735#sthash.BrLJXzm4.dpuf

Turi Vaccaro, attivista per la pace, già conosciuto per le sue azioni contro le basi militari, e nella lotta No Muos, No Tav, è da martedì scorso nuovamente in “croce”.
Martedì 2 dicembre, Turi è entrato nella base americana del MUOS a Niscemi. E’ entrato da solo. Da solo a lottare e da solo ha tentato di disattivare le antenne della base NRTF, strumento di guerra e di morte. Da solo è riuscito a spegnere la mega-antenna da 46 kHz alta 150 metri, lo sfregio più evidente alla natura della Sughereta di Niscemi.
Prima di compiere l’atto di sabotaggio, limite estremo della non violenza, Turi ha piantato i suoi semi della speranza e della pace dentro la terra italiana della base NRTF, sottratta alla fruizione degli italiani dall’accordo Italia-USA, da oltre 25 anni.
Turi ha deciso di rivendicare l’azione come membro del “Movimento degli aratri”, un movimento divenuto celebre per le incursioni e i sabotaggi dentro le basi militari.

Dentro la base, Turi ha portato con sé uno striscione con su scritto “SPADE IN ARATRI”, una frase tratta dal profeta Isaia che invita alla riconversione degli strumenti di morte.
Al suo ingresso Turi ha piantato viti e fichi, piante che secondo il profeta Michea simboleggiano la pace. Inoltre il pacifista aveva portato con sé quaranta palline di argilla, seminate in giro per la base militare. Infine si è diretto verso la grande antenna per appendere i disegni della nipote e per esibire lo striscione.
Inevitabilmente, sono intervenuti i militari USA: il pacifico Turi è stato malamente sbattuto a terra dagli americani, è poi da questi passato alla polizia dello stato italiano che lo ha portato via.
Turi ha rifiutato gli arresti domiciliari che gli sono stati offerti, sempre come gesto estremo; è stato dunque trascinato e rinchiuso a forza nel carcere di Gela.
Questa mattina è stata disposta la sua scarcerazione. L’udienza è fissata per febbraio. Il giudice ha disposto il divieto di dimora. L’avvocato di Vaccaro aveva chiesto il rito alternativo.

 

 

Fonte:

http://www.guidasicilia.it/turi-libero/news/145735

04/12/14
Dentro la base, Turi ha portare con sé uno striscione con su scritto “SPADE IN ARATRI”, una frase tratta dal profeta Isaia che invita alla riconversione degli strumenti di morte.
Al suo ingresso Turi ha piantato viti e fichi, piante che secondo il profeta Michea simboleggiano la pace. Inoltre il pacifista aveva portato con sé quaranta palline di argilla, seminate in giro per la base militare. Infine si è diretto verso la grande antenna per appendere i disegni della nipote e per esibire lo striscione.
Inevitabilmente, sono intervenuti i militari USA: il pacifico Turi è stato malamente sbattuto a terra dagli americani, è poi da questi passato alla polizia dello stato italiano che lo ha portato via.
Turi ha rifiutato gli arresti domiciliari che gli sono stati offerti, sempre come gesto estremo; è stato dunque trascinato e rinchiuso a forza nel carcere di Gela.
Questa mattina è stata disposta la sua scarcerazione. L’udienza è fissata per febbraio. Il giudice ha disposto il divieto di dimora. L’avvocato di Vaccaro aveva chiesto il rito alternativo.

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TURI LIBERO!

Il pacifista Turi Vaccaro era stato arrestato per essere entrato nella base Usa del MUOS di Niscemi e aver sabotato una delle antenne

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Turi Vaccaro, attivista per la pace, già conosciuto per le sue azioni contro le basi militari, e nella lotta No Muos, No Tav, è da martedì scorso nuovamente in “croce”.
Martedì 2 dicembre, Turi è entrato nella base americana del MUOS a Niscemi. E’ entrato da solo. Da solo a lottare e da solo ha tentato di disattivare le antenne della base NRTF, strumento di guerra e di morte. Da solo è riuscito a spegnere la mega-antenna da 46 kHz alta 150 metri, lo
sfregio più evidente alla natura della Sughereta di Niscemi.
Prima di compiere l’atto di sabotaggio, limite estremo della non violenza, Turi ha piantato i suoi semi della speranza e della pace dentro la terra italiana della base NRTF, sottratta alla fruizione degli italiani dall’accordo Italia-USA, da oltre 25 anni.
Turi ha deciso di rivendicare l’azione come membro del “Movimento degli aratri”, un movimento divenuto celebre per le incursioni e i sabotaggi dentro le basi militari.

Dentro la base, Turi ha portare con sé uno striscione con su scritto “SPADE IN ARATRI”, una frase tratta dal profeta Isaia che invita alla riconversione degli strumenti di morte.
Al suo ingresso Turi ha piantato viti e fichi, piante che secondo il profeta Michea simboleggiano la pace. Inoltre il pacifista aveva portato con sé quaranta palline di argilla, seminate in giro per la base militare. Infine si è diretto verso la grande antenna per appendere i disegni della nipote e per esibire lo striscione.
Inevitabilmente, sono intervenuti i militari USA: il pacifico Turi è stato malamente sbattuto a terra dagli americani, è poi da questi passato alla polizia dello stato italiano che lo ha portato via.
Turi ha rifiutato gli arresti domiciliari che gli sono stati offerti, sempre come gesto estremo; è stato dunque trascinato e rinchiuso a forza nel carcere di Gela.
Questa mattina è stata disposta la sua scarcerazione. L’udienza è fissata per febbraio. Il giudice ha disposto il divieto di dimora. L’avvocato di Vaccaro aveva chiesto il rito alternativo.

 

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MUOS: VERGOGNA A NISCEMI

Da il manifesto

Edizione del 3 dicembre 2014

image

Turi Vac­caro oggi in croce con­tro il MUOS. Foto di Fabio d’Alessandro


Turi Vac­caro, atti­vi­sta per la pace, no muos, no tav, è oggi in croce.

Oggi — 2 dicem­bre —  è entrato nella base della morte ame­ri­cana del MUOS a Niscemi, quella stessa sulla quale basano la loro car­riera di onori e pre­bende — aval­lan­done di fatto la costru­zione abu­siva — i gover­nanti dello stato col­la­bo­ra­zio­ni­sta ita­liano, il signor Mar­ciain­die­tro Rosa­rio Cro­cetta, tutti gli inu­tili val­vas­sori e val­vas­sini sici­liani, gli scien­ziati e scien­zia­tini di regime, i sacer­doti ed aru­spici del “Non è di mia com­pe­tenza”, i pro­fes­sio­ni­sti del “Tua Culpa”.

Turi è rima­sto da solo, a lot­tare. Entra, da solo. Da solo cerca di disat­ti­vare le antenne assas­sine della base NRTF, stru­mento di guerra e di morte.

Da solo, rie­sce a spe­gnere la mega-antenna da 46 kHz alta 150 metri, lo sfre­gio più evi­dente alla natura del Sughe­reta di Niscemi, la stessa che i signori tec­nici dell’ARPA Sici­lia sosten­gono non essere peri­co­losa, aggrap­pan­dosi ad un baco legi­sla­tivo per cer­care di coprire la loro condotta.

Prima Turi pianta i suoi semi della spe­ranza e della pace den­tro la terra ita­liana della base sot­tratta all’Italia.

Viene mala­mente sbat­tuto a terra dagli ame­ri­cani, è poi da que­sti pas­sato alla poli­zia dello stato col­la­bo­ra­zio­ni­sta che lo porta via.

Turi rifiuta gli arre­sti domi­ci­liari, sem­pre come gesto estremo; viene tra­sci­nato e rin­chiuso a forza nel car­cere di Gela.

L’Italia e la Sici­lia, nel frat­tempo, si pre­pa­rano al Natale.

 

 

Fonte:

http://ilmanifesto.info/storia/muos-vergogna-a-niscemi/

 

MUOS: LA REPRESSIONE CONTINUA. NOTIFICATI 29 DIVIETI DI DIMORA AI MILITANTI NO MUOS. MANIFESTAZIONE 9 AGOSTO

Posted on 25/07/2014 by

 

Come spesso accade a ridosso di una manifestazione ancora una volta la scure della repressione preventiva si abbatte sul movimento No Muos. Questa mattina a 29 attivisti sono stati notificati altrettanti divieti di dimora. È chiaro l’intento, attraverso questa limitazione della libertà personale, di far fallire il corteo previsto il prossimo 9 agosto. Gli attivisti colpiti dai provvedimenti provengono da ogni parte della Sicilia, da Siracusa a Palermo, da Catania a Caltanissetta. Non potranno, nel periodo del campeggio No Muos dal 6 al 12 agosto, accedere al territorio niscemese. In questo modo tentano di intimidire una protesta che non da segni di cedimento, nemmeno dopo il montaggio delle parabole, nemmeno dopo il voto di Camera e Senato. Non saranno certo i divieti a fermare gli attivisti No Muos. Lo scopo repressivo è chiaro ed inequivocabile: creare la distinzione tra “buoni” e “cattivi”. Esprimiamo la massima solidarietà nei confronti degli attivisti colpiti dai provvedimenti giudiziari solo perché intendono mettersi di traverso alla costruzione di un Mostro voluto fortemente dai poteri forti. Il disegno repressivo appare ormai chiaro. Dopo la notizia, trapelata da alcune agenzie stampa ma non confermata dagli interessati, di nuove misurazioni Ispra rese note a pochi giorni dal campeggio che certificherebbero come le emissioni non superino i limiti previsti dalla legge. Guarda caso la notizia viene diramata in concomitanza con l’inizio delle attività estive del movimento No Muos al chiaro fine di disincentivare la partecipazione popolare. Eppure, nel comunicato stampa, non viene citato alcun dato a sostegno della tesi, non vengono comunicati i luoghi sottoposti a rilevazione né le attrezzature utilizzate. Infine, nonostante fosse previsto dalla mozione approvata in Parlamento, in nessun modo i tecnici del movimento No Muos hanno potuto assistere alle rilevazioni. Un atteggiamento che mira a diminuire la partecipazione alle prossime attività e che riteniamo un chiaro attacco al movimento.

 

COMITATO NO MUOS NISCEMI

 

Fonte:

http://www.nomuos.info/?p=6016

 

*

 

CAMBIO ITINERARIO MANIFESTAZIONE 9 AGOSTO

Posted on 28/07/2014 by

A causa del divieto della questura di svolgere il corteo all’interno della Sughereta di Niscemi, perché giudicato pericoloso, il corteo si svolgerà in contrada Ulmo. La questura ha ritenuto pericolosa la presenza dei manifestanti all’interno della riserva naturale “Sughereta di Niscemi”. Non sembra che abbiano avuto lo stesso trattamento gli invasori americani che, dal 1991, hanno disboscato, distrutto e deturpato la meravigliosa zona boschiva per costruire reti, antenne, colate di cemento e parabole satellitari.

Il concentramento è previsto alle ore 15,00 al Presidio No Muos.

 

 

Fonte:

http://www.nomuos.info/?p=6027

 

PRIMO MARZO 2014 – LA NOSTRA EUROPA NON HA CONFINI, DIRITTI E DIGNITA’ PER TUTTI

 

 

Da Amburgo a Padova, Bologna, Niscemi, Milano, Brescia e molte altre città: in cammino per cambiare l’esistente

 

1 / 3 / 2014

Quest’anno la data del Primo marzo è stata caratterizzato da uno slogan proposto dai rifugiati che lottano organizzati come Lampedusa in Hamburg: “la nostra Europa non ha confini”, che sono scesi in piazza in un parade spontanea per le vie della città tedesca.

In piazza in tanti con un filo conduttore comune: diritti e dignità, contro ogni struttura detentiva per migranti, come affermato ieri con l’iniziativa a Roma, e oggi con i grandi cartelli apparsi nella capitale, per un’accoglienza degna e perchè le frontiere non si trasformino in luoghi di morte. Si è manifestato  anche per dire liberi tutt@, no alla criminalizzazzione delle lotte, come con gli arresti per gli attivisti a Roma.

Scenari diversi ma accomunati dalla volontà di opporsi alle politiche di sfruttamento, di militarizzazione dei territori, di mancanza di diritti.

I NoMuos in Sicilia in migliaia hanno manifestato  non lasciandosi intimidire dai divieti e nonostante l’intervento della polizia, raggiungendo i cancelli della base.

A Padova la manifestazione lanciata da AdlCobas ha raccolto un’ampia partecipazione e combattiva e determinata ha raggiunto la Prefettura.

A Bologna in tantissimi hanno sfilato per rivendicare diritti e dignità, così come a Brescia, Milano Bergamo, Parma ed in molte altre città italiane.

Questa mattina a Vicenza una animata e rumorosa iniziativa ha contestato la “preghiera” dei prolife contro la legge 194 perchè i diritti sono anche libertà di scelta. 

CRONACA

18:01 Niscemi – Alla rete della base due grandi fogli con su scritti il preambolo e la parte sulla smilitarizzazione dei territori della Carta di Lampedusa.

17:49 Niscemi – La polizia è intervenuta con un paio di cariche, la situazione sembra essersi ora tranquillizzata. Una ragazza è stata colpita alla testa da un poliziotto ed è a terra. Il corteo continua determinato verso i cancelli.

17:46 Bologna – Il corteo arriva in piazza Maggiore. Numerosi interventi finali che urlano a gran voce: “Basta sfruttamento, basta Bossi-Fini, basta CIE; reddito, diritti e libertà per tutti”

17:42 Bologna – In corteo anche gli studenti medi autorganizzati di Bologna insieme al laboratorio On The Move: insieme per affermare i diritti di tutti in questa giornata contro il razzismo.

17:38 Niscemi – La testa del corteo è davanti al Cancello 1 della base, arriva notizia che la polizia abbia iniziato a manganellare.

17:28 Niscemi – Il corteo si sta avvicinando alle reti della base, affianco alle enormi antenne assassino del Muos.

17:19 Bologna – Attacchinate in via Indipendenza le immagini dei migranti con le bocche cucite per protesta nei CIE. “Chiudere tutti i CIE  subito”.

16:57 Parigi – Dopo un’inutile trattativa i manifestanti premono sui cordoni della polizia per poter partire in corteo.

16:53 Bologna – Si susseguono gli interventi dal camion : ” Nella crisi le risposte le troviamo dal basso, occupando e lottando insieme.

16:52 Niscemi – In migliaia in corteo si dirigono verso la base nonostante il divieto della questura.

16:50 Padova – Il corteo arriva in Prefettura tanti gli interventi dei lavoratori della logistica e di tutti quelli che sono intervenuti alla manifestazione. Una tappa importante per dire che uniti si può vincere.

16:51 Bologna – All’altezza di via Irnerio si aggiungono al corteo i migranti di Asia-usb che questa mattina hanno occupato uno stabile in via XXI aprile.

16:37 Brescia – In tanti in corteo, la pioggia non ferma la voglia di manifestare per un’Europa senza confini, adesso il corteo si dirige verso la prefettura.

16:33 Bologna – Dalla scalinata del Pincio è stato srotolato uno striscione “Our Europe is without borders” firmato da Labas e Tpo.

16:28 Parigi – Continua il braccio di ferro tra le centinaia di manifestanti e la polizia che impedisce il corteo.

16:25 Padova – Nonostante la pioggia sempre più battente e il vento sempre più forte il corteo arriva compatto fin sotto la prefettura.

16:18 Bologna – In migliaia in corteo sul Ponte Matteotti. Musica dal camion, interventi numerosi, fumogeni, cartelli che lanciano dei messaggi chiari per un’Europa senza confini e di diritti.

16:16 Padova – Arriva il saluto e la solidarietà dai lavoratori di Treviso.

16:15 Amburgo – Il corteo è appena terminato, in migliaia per le strade per riprendersi la città, il diritto a manifestare, il diritto di asilo in un’Europa senza confini. Tra poco inizierà il concerto e la festa con i rifugiati.

16:14 Padova – La manifestazione sta raggiungendo la prefettura. In corteo ci sono anche i lavoratori del pubblico impiego. I diritti non possono essere privatizzati, non possono essere venduti.

16:12 Bologna – Detjon di Labas dice che il messaggio della Carta di Lampedusa è oggi in piazza in questo corteo determinato. “Dopo la manifestazione davanti al CIE e le giornate sull’isola continuiamo ad opporci anche alla riapertura di quel lager cittadino”.

16:11 Bologna – Intervento di Neva del TPO che spiega che il messaggio di oggi, di rivendicazione di diritti e reddito, va contro l’Europa dei confini per la costruzione di un’Europa meticcia, di tutti e tutte!

16:10 Padova – “Noi ci siamo e siamo qui. Uniti si vince” si grida dal sound system. Oggi si lotta per i diritti di tutti e tutte.

16:08 Bologna – Primi interventi dal camion ricordando che il 1 marzo non è una ritualità. “Siamo in piazza per dire basta allo sfruttamento, al razzismo della Bossi-Fini e ai CIE”

16:04 Niscemi – Il corteo è partito e avanza verso la base.

16:01 Padova – Tantissime le bandiere dell’ADL COBAS in corteo mentre dal sound system vengono intonati tanti e variegati slogan.

15:59 Padova – In corteo anche gli studenti medi del coordinamento studentesco di Padova

15:56 Brescia – In tanti in corteo malgrado la pioggia, un grande striscione d’apertura che dice reddito diritti e dignità per tutti e tutte.

15:49 Padova – Davide del Laboratorio Bios, che ieri ha riaperto e occupato un nuovo spazio in città, manda la solidarietà del Bios Lab ai lavoratori dell’Artoni. “A Padova non siete soli, in tanti vi sostengono” dice al microfono.

15:43 Padova – Interviene Sebastian dell’Assemblea Sociale per la Casa; tanti gli occupanti di case anche dalle altre città del Veneto.

15:40 Padova – Sullo striscione di apertura la scritta “Artoni-Despar licenziati per rappresaglia anti-sindacale”, in tantissimi in corteo dalla stazione verso la prefettura nonostante la pioggia battente.

15:37 Parigi – Il presidio per il primo marzo è stato circondato dalla polizia che impedisce che si parta in corteo.

15:35 Padova – Oggi in corteo insieme ai lavoratori della logistica di ADL COBAS anche gli occupanti delle case della rete ASC e i rifugiati della Casa di Accoglienza di Don Gallo.

15:32 Padova – Il corteo è appena partito dalla stazione, una grande giornata per chiedere diritti e dignità per tutti e tutte.

15:29 Padova – I lavoratori Artoni al microfono del sound system ricordano lo sgombero violento del presidio dei giorni scorsi.

15:27 Bologna – Partito il corteo che attraverserà le vie della città, Neva del TPO apre gli interventi esaltando “questa la moltitudine meticcia dell’Europa senza confini”.

15:26 Padova – La pioggia e il vento non ferma i manifestanti, centinaia di persone al concentramento al piazzale della stazione.

15:22 Amburgo – In 7000 sfilano per le strade della città per il diritto di asilo e per un’Europa senza confini.

15:21 Niscemi – Tra le bandiere NO MUOS un grande striscione che dice “da Lampedusa a Niscemi diritti veri e non cimiteri”.

15:18 Bologna – Piazza dell’Unità si riempie di tanti e tante: migranti, studenti, centri sociali, collettivi, associazioni, lavoratori della logistica, sindacati di base conflittuali. Insieme per chiedere l’immediata abrogazione della legge Bossi-Fini, per la chiusura di tutti i CIE e i Cara, per reddito e libertà per tutti.

15:10 Bologna – Inizia a riempirsi la piazza del concentramento. Oggi in corteo per ribadire: “Our Europe is without borders!”

15:06 Amburgo – Partita la manifestazione dei rifugiati di Lampedusa, tanti manifestanti e una massiccia presenza delle forze dell’ordine per le strade.

15:03 Niscemi – Gruppi di persone e singoli stanno raggiungendo il concentramento da tutta la Sicilia, si prospetta una grande giornata di lotta.

14:59 Bologna – I lavoratori della logistica di Cesena in viaggio verso il corteo di Bologna.

14:57 Niscemi – In arrivo al concentramento del corteo 17 autobus da tutta la Sicilia e dalla Calabria NO MUOS.

13:22 Padova – Appuntamento ore 15.00 in stazione, gia’ partiti da trento e dalle altre province per manifestare per diritti e dignita’.

12:28 Genova – Sulle orme di Don Gallo completata la carta di Genova per i diritti di tutti.

12:24 Niscemi – Oggi in marcia i Nomuos non ci facciamo intimidire no alle servitu’ militari

12:20 Vicenza – We want sex scegliere ci rende liber@ no all’oscurantismo x questo no ai prolife

11:39 Vicenza – La 194 no si tocca, gli attivisti di Q_Generation impediscono la preghiera dei pro-life davanti all’ospedale. Liberi di scegliere #yodecido

11:36 Vicenza – Verso l’ #8marzo fuori i pro-life dagli ospedali #yodecido, attivisti di Q_Generation contestano gli integralisti cattolici

11:01 Vicenza – Torneremo ogni volta che sarete qui. Nessuno spazio ai movimenti no choice

10:58 Vicenza – Lancio di prezzemolo contro lo sparuto gruppetto No 194, protetto dalla polizia

10:20 Vicenza – Inizia la contestazione alla “preghiera” contro la 194. Non vogliamo tornare al Medioevo.

 

Fonte:

http://www.globalproject.info/it/in_movimento/primo-marzo-2014-la-nostra-europa-non-ha-confini-diritti-e-dignita-per-tutti/16597

COMUNICATO STAMPA DEI NO MUOS: NON CI LASCEREMO INTIMIDIRE DAL DIVIETO DI MANIFESTARE

28/02/2014

 

Le autorità politiche italiane, la mafia, la Us Navy e le lobby affaristiche dell’apparato politico-militare-finanziario internazionale hanno appena terminato la costruzione del MUOS a Niscemi, ma ai più si vuole nascondere una tale vergogna: si vieta, così, ai manifestanti e all’universo mondo di raggiungere l’unico pianoro da cui le parabole sono visibili. Uno scempio da tenere nascosto? 

 

Comunicato stampa

 

Da diverse settimane il movimento NO MUOS ha annunciato una importante manifestazione per l’1 marzo a Niscemi, per ribadire come la conclusione del montaggio delle parabole del MUOS non abbia fatto indietreggiare la lotta contro la militarizzazione del territorio, contro le guerre, a salvaguardia della salute, dell’ambente e della pace.

La nostra richiesta di poter attraversare in corteo la Sughereta di Niscemi da contrada Pisciotto fino al cancello n. 4 della base NRTF della Marina militare degli Stati Uniti, il più vicino alla sede del MUOS è stata rigettata dalla Questura usando strumentalmente un parere contrario dell’Azienda Forestale che ha addotto motivazioni pretestuose concernenti rischi per l’incolumità delle persone e per l’ambiente della Sughereta.

Non ci pare siano state frapposte difficoltà di questo tipo né di altro, da parte della Forestale, alla Marina degli Stati Uniti quando ha stuprato un’area di circa 1.500.000 metri quadrati di Sughereta per costruire la base di comunicazioni NRTF, dentro la quale, sempre senza frapporre alcun divieto, la Forestale ha permesso la costruzione del MUOS.

Il Movimento NO MUOS legge in questo atteggiamento un chiaro atto intimidatorio con il quale l’Azienda Forestale e chi si nasconde dietro di essa cercano di vietare la manifestazione dell’1 marzo, che si è data come obiettivo il coinvolgimento di migliaia e migliaia di persone, le quali devono poter rendersi conto del processo avanzato di militarizzazione in atto e dello scempio fatto al bosco della Sughereta.

Una seconda richiesta di effettuare la manifestazione dal cancello n. 1 al cancello n. 4 ha ricevuto la prescrizione di arrestarsi alla fine del tratto di strada asfaltata, in contrada Polo, senza proseguire verso il cancello n. 4; un’autorizzazione a metà che — di fatto — mutila il corteo e cancella uno dei suoi principali obiettivi.

Il Movimento non si lascia impaurire; l’1 marzo migliaia di persone daranno vita a una grande manifestazione per affermare il diritto a  sfilare liberamente e a esprimere le proprie idee; il diritto a contestare le scelte dei governi di Washington, Roma e Palermo fatte sulla testa e sulla vita di milioni di siciliani; il diritto a rifiutare la militarizzazione del territorio, l’attentato alla salute degli esseri viventi, lo scempio ambientale, che si stanno consumando da tempo e che, con il M UOS in funzione, subiranno una micidiale accelerazione.

Fino a oggi gli attivisti NO MUOS non si sono lasciati sopraffare dalle più fantasiose azioni repressive resse in atto dalla Questura, e l’1 marzo saranno ancora una volta a Niscemi per ribadire che la resistenza contro il MUOS continua; per dimostrare come nuove forze si affiancano a quanti in questi anni hanno sostenuto questa dura battaglia, e che tutti sono convinti più che mai che il MUOS si potrà e si dovrà smantellare, assieme alle 46 antenne NRTF.

 

Fonte:

http://www.nomuos.info/non-ci-lasceremo-intimidire-dal-divieto-di-manifestare/