Roma: sgomberato il Volturno, la vendetta della proprietà privata

Ho appreso con amarezza la notizia dello sgombero del centro sociale Volturno di Roma. Sono molto legata a questa città anche se ci ho vissuto solo per pochi mesi, perchè è lì che ho preso coscienza per la prima volta della “politica”, che ho cominciato a frequentare gli spazi occupati e poi  da lì tutto il resto. E a proposito di prima volta, è proprio all’ ex cinema Volturno che ho trascorso una serata in memoria di Vik, per il primo anniversario della sua morte, la prima volta che ho sentito recitare le parole del suo libro, la prima che ho ascoltato musica e assaggiato cibo palestinese. In questi giorni in cui l’attacco israeliano su Gaza si è intensificato e molti ricordano le parole di Vittorio, la notizia dello sgombero di questo centro sociale, in cui sono stata solo quella volta, mi riporta a quell’evento con nostalgia e amarezza sia per l’ingiustizia del predominio della proprietà privata sia per il ricordo che mi lega alla città di Roma e  la passione per la causa palestinese.
Ai compagni del Volturno va la mia solidarietà.
D. Q.
*
di redazione

Ultima modifica il Martedì, 15 Luglio 2014 12:53
Questa mattina un nuovo sgombero nella Capitale. Dopo sei anni di liberazione il Cineteatro Volturno è stato riconsegnato alla rendita e alla speculazione. Giovedì 17 ore 18 corteo da Piazza Indipendenza.

Sono arrivati alle 9 in forze, polizia e carabinieri, militarizzato tutto l’isolato con camionette ed uomini schierati. Dopo aver forzato la saracinesca d’ingresso dietro alle forze dell’ordine è entrata una squadra di operai. Mentre gli occupanti e tanti attivisti di altri spazi sociali e occupazioni abitative si radunavano da dentro arrivavano i rumori della di distruzione messa in opera per rendere lo spazio inagibile.

Ora è chiaro che occupazioni e spazi sociali non avranno nessuna tregua estiva, che potrebbe essere un’Estate Romana segnata da sgomberi.

L’ordine di sgombero è arrivato direttamente dal tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza della Prefettura. Come promesso da inquirenti e ministero degli Interni è cominciata l’opera di normalizzazione della città di Roma: troppe occupazioni, troppi spazi del comune, troppi “covi” di aggregazione sociale e opposizione. Ma anche troppi spazi privati sottratti alla rendita e alla speculazione. Come nel caso del Volturno: già teatro di varietà, poi cinema e locale a luci rosse. Cecchi Gori lo rilevò per farne un bingo, poi l’abbandono dopo che non arrivava il cambio di destinazione d’uso dell’immobile e sei anni fa l’occupazione. Ad ora la proprietà sembra essere la Ferrero Cinema, proprietaria di diverse sale nella Capitale.

E il Sindaco Marino che dice? Al momento nulla, quella dello struzzo sembra essere la parte che gli viene meglio recitare. Così, mentre l’aula Giulio Cesare discute un bilancio di tagli e rigore, lascia mano libera per restaurare la legalità, per riaffermare il diritto della proprietà privata di prevalere su tutto e tutti.

E dopo il Volturno chi sarà il prossimo? Il Teatro Valle Occupato sembra in pole position. Lo diciamo chiaro: la città degna e che resiste non tollererà nessun nuovo sgombero, riprendiamoci il Volturno tutti e tutte assieme.

 

 

 

Fonte:

http://www.dinamopress.it/news/sgomberato-il-volturno-la-vendetta-della-proprieta-privata

 

ASILO “VITTORIO ARRIGONI”: NOVITA’

Posted on 18 giugno 2014 by

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L’attività per l’apertura dell’asilo “Vittorio Arrigoni” a Gaza è in pieno svolgimento. Dobbiamo comunicare alcune novità che – non lo nascondiamo – ci hanno provocato qualche apprensione.
In breve, è avvenuto che il proprietario dello stabile di Gaza City opzionato dagli operatori dell’associazione “Ghassan Kanafani” (dopo che l’ipotesi di Khan Younis si era rivelata impraticabile a causa della lievitazione dei costi) ha pensato bene di pretendere molti più soldi di quanti ne erano stati pattuiti. Naturalmente, i compagni hanno rifiutato il ricatto, individuando immediatamente una nuova struttura che, a conti fatti, si è rivelata molto più vantaggiosa, da tutti i punti di vista.
La struttura sorge nel campo profughi di El Burej, nel centro della Striscia di Gaza. Il campo, sorto nel 1949, nel corso degli anni ha più che raddoppiato la popolazione, passando dagli originari 13.000 residenti agli attuali 29.000 profughi ufficialmente registrati dall’UNRWA (ma il totale dei residenti raggiunge le 35.000 unità). Come negli altri campi della Striscia, le condizioni di vita sono estremamente difficili: la densità della popolazione è altissima e non esistono impianti per lo smaltimento dei rifiuti, con i conseguenti pericoli continui per la salute collettiva. Le sole scuole esistenti sono quelle gestite dall’UNRWA, le quali non accolgono i bambini in età che qui da noi corrisponde a quella degli asili e delle scuole materne, cioè non prima del compimento del sesto anno, quando iniziano le scuole primarie, corrispondenti alle nostre elementari. L’asilo “Vittorio Arrigoni” sarà, dunque, la sola struttura a disposizione delle bambine e dei bambini più piccoli del campo e delle zone circostanti.

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Veniamo alla struttura: si tratta di un’ex scuola privata e dunque – a differenza dell’edificio di Gaza City – già completamente arredata ed in regola con le norme previste per l’edilizia scolastica, il che comporta un notevole risparmio, sia economico, sia in termini di tempo. Queste condizioni permetteranno l’apertura dell’asilo ancora prima di quanto originariamente previsto per l’inizio dell’anno scolastico, il prossimo 1 settembre: infatti, l’attività inizierà già da luglio, con un summer camp , mentre a settembre inizierà l’anno scolastico vero e proprio, con la capacità di accogliere più di un centinaio di bambine e bambini, che arriveranno a 200/250 quando l’asilo sarà a pieno regime.

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Ci dispiace per lo stress inferto alle tante persone ed associazioni che hanno contribuito e contribuiscono alla realizzazione del progetto, perché ci rendiamo conto che i cambiamenti di locazione possono aver generato preoccupazioni sul successo dell’iniziativa, ma dobbiamo dire con grande chiarezza che questo progetto è nato sulla base di un rapporto di fiducia nei confronti dei compagni dell’associazione “Ghassan Kanafani”, e che – stante la nostra forzata lontananza dai luoghi – senza questa fiducia, non ci saremmo certo lanciati in un’impresa del genere. La nostra fiducia nei compagni palestinesi non ha nulla di ingenuo, perché si fonda nella conoscenza del loro lavoro e nel rapporto che con loro si è sviluppato in questi anni, a partire dalla prima raccolta di fondi per l’ospedale Al Awda, subito dopo l’operazione “Piombo Fuso”, e dalla prima nostra delegazione che riuscì ad entrare a Gaza, nel marzo del 2009. Le difficoltà incontrate dai nostri amici sono state grandi, ma ancora più grande è stata la loro determinazione nell’affrontarle e superarle… non possiamo che essere orgogliosi di loro.
Il nostro lavoro non è finito. Innanzitutto, dobbiamo perseguire nell’iniziativa per il recupero dei 2.500 euro sequestrati dalla magistratura insieme a tutti gli altri beni presenti all’interno dell’Angelo Mai a Roma, sgomberato nei mesi scorsi ma recentemente riaperto e nuovamente in attività. Non ci sono informazioni sui tempi del dissequestro dei beni, anche se ci auguriamo che non siano troppo lunghi. In ogni caso, la sottoscrizione continua, almeno fino all’inizio dell’anno scolastico.
In secondo luogo, pensiamo che sia necessario ampliare e sviluppare ulteriormente il progetto, per esempio realizzando scambi culturali e visite sia fra i bambini palestinesi e quelli italiani, sia fra gli educatori palestinesi ed italiani, come avviene per le scuole in condizioni di normalità. Il problema è che Gaza, come tutta la Palestina occupata, non vive una situazione normale: è sotto assedio, con Israele che sigilla il mare e due lati del confine, mentre la giunta militare egiziana si occupa di sigillare il solo confine non controllato direttamente da Tel Aviv. Per realizzare compiutamente il progetto dell’asilo “Vittorio Arrigoni” è dunque necessario combattere l’assedio, riaprire al mondo la Striscia di Gaza, ed è per questo che siamo impegnati, insieme alla coalizione internazionale della Freedom Flotilla, nel sostegno all’Arca di Gaza, che sfiderà il blocco israeliano nei prossimi mesi. Sempre con Vik e la Palestina nel cuore.

P.S. Un grandissimo grazie al volontario italiano che ci ha inviato le nuove fotografie della struttura.

Fonte:

http://www.freedomflotilla.it/2014/06/18/asilo-vittorio-arrigoni-novita/

NAPOLI, 19 GIUGNO… CANTA PALESTINA! COSTRUIAMO L’ASILO VITTORIO ARRIGONI!

Posted on 17 giugno 2014 by dimitri

 

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“Siate sempre capaci di sentire nel più profondo di voi stessi ogni ingiustizia commessa contro chiunque in qualsiasi parte del mondo”

 

Il 19 giugno Napoli ospiterà un prezioso evento musicale. Certo, niente di mai visto, ma per noi sarà un concerto che significa tantissimo: più di 10 artisti si esibiranno in solidarietà alla causa palestinese e le sottoscrizioni all’ingresso andranno interamente a finanziare la costruzione di un asilo nella Striscia di Gaza, intitolato a Vittorio Arrigoni. Ma perchè Daniele Sepe, La Maschera, gli Slivovitz e altri faranno questo? Perchè noi ci stiamo impegnando tanto tra attacchinaggi, volantinaggi e altro perchè riesca al meglio?

Perchè la Palestina parla di noi.

Per quanto possa sembrarci lontana geograficamente, lontana dai nostri occhi e dalle nostre orecchie, la “questione palestinese” dovrebbe essere vicina al cuore e alla mente di tutti noi. Perchè la profonda ingiustizia di cui è pregna la storia di un qualsiasi palestinese ci riguarda, appartiene a tutti coloro che, guardandosi in tasca, allo specchio, ripensando alle proprie giornate tra studio, lavoro, ricerca di un lavoro, si sentono affaticati, infelici, frustrati e in fondo sanno che questo mondo è troppo iniquo e crudele per essere vissuto così com’è.
Perchè i bombardamenti, la militarizzazione, lo sterminio sistematico di una popolazione, il furto di terra, sono tutte conseguenze dirette -e non “grandi inconvenienti”- dello stesso modello sociale ed economico che regola le nostre vite nel concreto e senza darci scampo. Solo che lì si presenta senza orpelli, nella sua forma più pura e atroce. Un modello che si fonda e si riproduce grazie allo sfruttamento, il sopruso e l’oppressione da parte di pochi a danno di molti. Un disegno che però può essere cancellato e reinventato solo da noi, insieme.

E noi parliamo di Palestina?
Talvolta, sempre più raramente, ci arriva confusa un’eco dal TG: “Bombardamenti, tre morti, razzi qassam”- o, come negli ultimi giorni, “rapimenti”. Ma tutto è riportato in modo così confuso che nemmeno il tempo di una pietosa compassione e si cambia canale, senza riuscire a farsi un’idea e a prendere una posizione in una questione che sembra così lontana nel tempo e nello spazio.
A Napoli sono anni che tentiamo di stabilire una controtendenza, di dare voce, nonostante il mutismo mediatico anche in casi gravissimi, ad un’istanza di libertà e giustizia. Dibattiti, assemblee, presentazioni di libri, presidi, cortei, l’organizzazione dell’accoglienza e partenza della Freedom Flotilla III: qualsiasi momento per informare, sensibilizzare, attivare quante più persone possibili su una terra, una storia, una popolazione che da 66 anni subisce un vero e proprio tentativo – attualmente in stadio avanzato – di genocidio, ma che da altrettanto tempo si afferma, lotta e resiste.

Una tra le più rilevanti proteste di massa attualmente in corso è quella portata avanti dai detenuti palestinesi in carceri israeliane. Si tratta soprattutto di arresti “preventivi”, la maggior parte senza alcuna giustificazione dichiarata. Ma nonostante le condizioni disastrose a cui sono costretti, attualmente 125 prigionieri sono in sciopero della fame per richiedere la fine della detenzione amministrativa (almeno 6 mesi senza processo né accuse dichiarate), per protestare contro il mancato rispetto dell’accordo del 2013 che prevedeva la liberazione di alcuni detenuti. E anche qui Israele tenta di annientarli e di annientare la loro protesta che si diffonde e trova sostegno anche fuori dalle mura carcerarie: è di 15 giorni fa la proposta di legge di Netanyahu per costringere i detenuti all’alimentazione forzata.

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Con Vittorio nel cuore…
Se dovessimo trovare un altro motivo per ritenere prezioso questo appuntamento, sarebbe sicuramente la volontà di tante e tanti di ricordare un compagno, un amico, giornalista e internazionalista che ha speso tutta la sua vita per la causa di un popolo oppresso e senza voce: Vittorio Arrigoni. Ormai sono 3 anni che la sua assenza pesa su di noi, sulla sua famiglia e su tante compagne e compagni palestinesi, italiani e di ogni parte del mondo che l’hanno conosciuto più o meno direttamente. Il suo omicidio rientra nel quadro di brutalità e ingiustizia che lo Stato di Israele tenta di fare della Palestina. Continuare a lottare al fianco dei palestinesi e per cambiare questo mondo pensiamo che sia il modo migliore per ricordarlo.

Sosteniamo Dima, un motivo in più per partecipare!
A maggior ragione abbiamo pensato anche quest’anno di supportare Dima, un’associazione nata dalla volontà di un gruppo di attivisti impegnati da anni sul fronte della solidarietà con il popolo palestinese e per una pace giusta e duratura in tutto il Medio Oriente. Devolveremo infatti le sottoscrizioni di entrata del concerto a Dima con l’obbiettivo di portare finalmente a termine la costruzione di un asilo – che porterà proprio il nome di Vittorio – nel campo profughi di Khan Younis nella Striscia di Gaza.

Insomma, di motivazioni per parlare e soprattutto cantare di Palestina ne abbiamo parecchie! Diamo quindi voce, una volta per tutte, a un popolo che viene sistematicamente ammutolito ma che non ha mai perso la voglia e la forza di lottare e resistere!

Con Vik e la Palestina nel cuore!

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

 

Fonte:

http://www.freedomflotilla.it/2014/06/17/napoli-19-giugno-canta-palestina-costruiamo-lasilo-vittorio-arrigoni/

 

 

 

 

13 aprile: RICORDANDO VIK

A 3 ANNI DALL’OMICIDIO DI VITTORIO ARRIGONI, avvenuto a Gaza, Palestina,il 15 aprile 2011, familiari amici conoscenti e voi tutti siete invitati per ricordarlo fra sorrisi e lacrime.
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Vi aspettiamo alla Scuola elementare di Bulciago.
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PROGRAMMA:
15.30 Presentazionene
15.45 Video Gaza 2009 con Vittorio
16.00 Campagna per la libertà dei prigionieri politici palestinesi- con Luisa Morgantini
16.20 “Un fiore per la liberta’” , la resistenza palestinese nella West Bank-Simone Zaccarini da voce a Samantha Comizzoli che si trova nei Territori Occupati
16.40 In “Viaggio” con Vittorio-con Egidia Beretta
17.00″Sull’Italia calavano le Bombe” spettacolo sulla resistenza- con Nudoecrudoteatro
17.50 Fondazione Vik Utopia: i progetti
-“Le farfalle di Gaza” (Debra Italia) con Daniela Riva
-pannelli solari sull’ospedale di Jenin a Gaza (Sunshine4Palestine) con il dott. Ivan Coluzza
18.30 Letture di Valerio Mastandrea-video
18.45 Bella Ciao-video inedito di Vittorio
19.00 Banda degli ottoni a scoppio
Lancio dei palloncini
Aperitivo palestinese offerto dalla comunità palestinese di Lombardia.
In contemporanea:
Mostra Momentanea-mente di Mauro Veggiato
MUSIC FOR PEACE CREATIVI DELLA NOTTE
-solidarbus
-raccolta di alimenti non deperibili, medicinali, materiale scolastico per la prossima missione umaitaria a Gaza (estate 2014)
LIBRI SULLA PALESTINA
Libreria Les Mots (milano)
PUNTO GIOCO PER BAMBINI
Animazione con i Giocomatti e spettacolo di Lupin
Merenda
BANCHETTO INFORMATIVO
Liberitutti Yallapalestina
Fonte:

SASSO O CARTA? DONAZIONI PER L’ASILO “VITTORIO ARRIGONI”

Posted on 26 marzo 2014 by dimitri |

 

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Ancora un passo e l’asilo “Vittorio Arrigoni” non sarà più solo un progetto, ma una splendida realtà nata dalla cooperazione fra la solidarietà italiana e la tenace resistenza del popolo palestinese. 

LE DONAZIONI POSSONO ESSERE EFFETTUATE :

ON LINE: con carta di credito da questo sito (icona DONATE nella colonna a destra)
sulla carta PayPal numero 5338750110925023
BONIFICO BANCARIO:
 Conto 5000 1000 65881 di Banca Prossima S.p.A. intestato a “Associazione Dima”
IBAN  IT83 Q033 5901 6001 0000 0065 881

Fonte:

http://www.freedomflotilla.it/2014/03/26/sasso-o-carta-3/

 

LA SOLIDARIETA’ NON E’ UN’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE: CON LE COMPAGNE ED I COMPAGNI DELL’ANGELO MAI!

Posted on 23 marzo 2014 by dimitri

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Abbiamo già detto che lo sgombero dell’Angelo Mai è un insulto alla città. Il centro sociale romano è uno dei sostenitori più attivi della Freedom Flotilla Italia e della realizzazione dell’asilo “Vittorio Arrigoni” a Gaza: oltre alle iniziative già promosse per sostenere il progetto, il prossimo 29 marzo ne era in programma un’altra, con i dj James Lavelle, Max Passante e Dam De Marco, che sarebbero andati ad aggiungere i loro nomi al lungo elenco di artisti che, negli spazi messi a disposizione dall’Angelo Mai, hanno dato il loro contributo per aiutarci a concretizzare il nostro progetto di solidarietà con il popolo palestinese.
La polizia ha sequestrato tutto quello che si trovava all’interno dell’Angelo Mai, compresi i 2.535 euro ricavati dalle serate del 25 e 26 gennaio e destinati alla realizzazione dell’asilo “Vittorio Arrigoni”. Per noi, si tratta di un duro colpo, soprattutto in considerazione del fatto che è avvenuto alla vigilia dell’inizio dei lavori per l’apertura dell’asilo, in un momento in cui le condizioni della popolazione civile di Gaza sono rese drammatiche dal doppio assedio israeliano ed egiziano.
Chiediamo a tutti gli amici del popolo palestinese di manifestare la propria solidarietà alle compagne ed ai compagni dell’Angelo Mai, come noi abbiamo fatto e continueremo a fare. La solidarietà non è un associazione a delinquere.

Fonte:

http://www.freedomflotilla.it/2014/03/23/la-solidarieta-non-e-unassociazione-a-delinquere-con-le-compagne-ed-i-compagni-dellangelo-mai/

Abbiamo già detto che lo sgombero dell’Angelo Mai è un insulto alla città. Il centro sociale romano è uno dei sostenitori più attivi della Freedom Flotilla Italia e della realizzazione dell’asilo “Vittorio Arrigoni” a Gaza: oltre alle iniziative già promosse per sostenere il progetto, il prossimo 29 marzo ne era in programma un’altra, con i dj James Lavelle, Max Passante e Dam De Marco, che sarebbero andati ad aggiungere i loro nomi al lungo elenco di artisti che, negli spazi messi a disposizione dall’Angelo Mai, hanno dato il loro contributo per aiutarci a concretizzare il nostro progetto di solidarietà con il popolo palestinese.
La polizia ha sequestrato tutto quello che si trovava all’interno dell’Angelo Mai, compresi i 2.535 euro ricavati dalle serate del 25 e 26 gennaio e destinati alla realizzazione dell’asilo “Vittorio Arrigoni”. Per noi, si tratta di un duro colpo, soprattutto in considerazione del fatto che è avvenuto alla vigilia dell’inizio dei lavori per l’apertura dell’asilo, in un momento in cui le condizioni della popolazione civile di Gaza sono rese drammatiche dal doppio assedio israeliano ed egiziano.
Chiediamo a tutti gli amici del popolo palestinese di manifestare la propria solidarietà alle compagne ed ai compagni dell’Angelo Mai, come noi abbiamo fatto e continueremo a fare. La solidarietà non è un associazione a delinquere. – See more at: http://www.freedomflotilla.it/#sthash.prym1L3C.dpuf

Posted on 23 marzo 2014 by dimitri

 

ASILO “VITTORIO ARRIGONI”: UNA NOTIZIA BUONA, UNA CATTIVA E…

Posted on 18 febbraio 2014 by dimitri |

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I compagni dell’associazione “Ghasan Kanafani” di Gaza ci hanno fatto pervenire una tabella aggiornata dei costi necessari per avviare l’asilo “Vittorio Arrigoni” a Khan Younis. La notizia buona è che, in base a questa tabella, siamo vicinissimi all’obiettivo; quella cattiva è che, pur di raggiungere l’obiettivo, i compagni di Gaza hanno tagliato drasticamente la previsione di spesa, come si può vedere paragonando la nuova tabella con quella originaria, pubblicata da mesi sul nostro sito.

In sostanza, solo la spesa per l’arredamento è rimasta – più o meno – la stessa, mentre sono diminuiti l’affitto (da 6.000 $ a 4.800) e la spesa per i giocattoli (da 10.000 $ a 2.000), mentre è scomparsa la spesa per la ristrutturazione dei locali (15.000 $), così come quella per i costi di gestione ed i servizi (9.310 $). Inoltre – ed è la cosa che più colpisce – gli insegnanti si sono autoridotti lo stipendio da 400 $ a 200 $ al mese, oltre ad averlo ridotto da 12 mesi a 9 mesi, come il personale non docente (bidello e pulizie), che ha però mantenuto il salario mensile a 150 $.
E’ evidente che questo abbattimento dei costi è, da un lato, un grande sacrificio per i lavoratori e, dall’altro, la dimostrazione della volontà di realizzare l’opera a tutti i costi.

Anche se adesso siamo veramente ad un passo dal traguardo, non possiamo esimerci dal considerare che la somma raccolta consentirà la partenza delle attività dell’asilo, ma che questo avverrà in una condizione di grandi difficoltà. In altre parole, dobbiamo dirci senza mezzi termini che la nostra campagna non solo non può dirsi conclusa, ma che deve ripartire con forza e determinazione, perché i sacrifici fatti dai compagni palestinesi non possono rimanere una testimonianza (l’ennesima) del coraggio e della dignità di quel popolo: quei sacrifici devono far capire a tutti che la solidarietà internazionalista non è fatta di proclami, ma di impegno concreto a fianco di chi lotta, resiste e progetta una Palestina ed un mondo migliori.

Dunque, vogliamo rilanciare con forza l’iniziativa e facciamo appello a tutti quelli che ci hanno sostenuto ed a quelli che ancora non lo hanno fatto affinché, già a partire dai prossimi giorni, si moltiplichino gli sforzi per coprire tutte le spese possibili.
E’ sempre possibile sottoscrivere attraverso il conto corrente bancario dell’associazione DIMA, che trovate sul sito www.freedomflotilla.it
e un’altra proposta per tutte e tutti è quella di lanciare per domenica 30 marzo, Giornata della Terra in Palestina, un giorno di sottoscrizione straordinaria on line, utilizzando l’account PayPal che si trova sul nostro sito. Iniziamo da subito a lavorarci, ma è importante che chiunque disponga di un blog, una pagina o un gruppo Facebook ci aiuti a veicolare questa iniziativa. Grazie e buon lavoro a tutte e tutti.

Il nuovo preventivo inviato dall’associazione “Ghassan Kanafani”

I costi previsti per il primo anno includendo l’affitto, mobilia necessaria, attrezzi, apparecchiatura, impianti  e stipendi per lo staff.

AFFITTO, ATTREZZI E APPARECCHIATURE

#

Elemento

Prezzo

Quantità

Costo (Dollari)

1

affitto/un anno

400

12 mesi

4800

2

lavagna

200

5

1000

3

Impianti/grafici

somma

2000

4

LCD/PROIETTORI

somma

500

5

Computer

600

5

3000

6

Cancelleria

somma

2000

7

sedie

150

20

3000

8

tavoli

50

40

2000

9

armadi

5

100

500

10

banchi

2

100

200

11

scaffali armadi

2

150

300

12

giocattoli

somma

2000

13

coperte

5

70

350

14

filtro

1

1000

1000

15

costruzione 3 bagni

3

1000

3000

Totale Dollari

20850

Costi affitto e stipendi

#

Posizione

numero

Stipendio 9 mesi

totale

1

Teachers

6

200*9mesi

10800

2

Cleaner

1

150*9mesi

1350

3

Doorman

1

150*9mesi

1350

Totale

13500

COSTI TOTALI

Impiegati e affitto

13500

Affitto e apparecchiature

20850

TOTALE

34350

Fonte:

http://www.freedomflotilla.it/2014/02/18/asilo-vittorio-arrigoni-una-notizia-buona-una-cattiva-e/

Posted on 18 febbraio 2014 by dimitri
Posted on 18 febbraio 2014 by dimitri
Posted on 18 febbraio 2014 by dimitri