ASILO “VITTORIO ARRIGONI”: NOVITA’

Posted on 18 giugno 2014 by

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L’attività per l’apertura dell’asilo “Vittorio Arrigoni” a Gaza è in pieno svolgimento. Dobbiamo comunicare alcune novità che – non lo nascondiamo – ci hanno provocato qualche apprensione.
In breve, è avvenuto che il proprietario dello stabile di Gaza City opzionato dagli operatori dell’associazione “Ghassan Kanafani” (dopo che l’ipotesi di Khan Younis si era rivelata impraticabile a causa della lievitazione dei costi) ha pensato bene di pretendere molti più soldi di quanti ne erano stati pattuiti. Naturalmente, i compagni hanno rifiutato il ricatto, individuando immediatamente una nuova struttura che, a conti fatti, si è rivelata molto più vantaggiosa, da tutti i punti di vista.
La struttura sorge nel campo profughi di El Burej, nel centro della Striscia di Gaza. Il campo, sorto nel 1949, nel corso degli anni ha più che raddoppiato la popolazione, passando dagli originari 13.000 residenti agli attuali 29.000 profughi ufficialmente registrati dall’UNRWA (ma il totale dei residenti raggiunge le 35.000 unità). Come negli altri campi della Striscia, le condizioni di vita sono estremamente difficili: la densità della popolazione è altissima e non esistono impianti per lo smaltimento dei rifiuti, con i conseguenti pericoli continui per la salute collettiva. Le sole scuole esistenti sono quelle gestite dall’UNRWA, le quali non accolgono i bambini in età che qui da noi corrisponde a quella degli asili e delle scuole materne, cioè non prima del compimento del sesto anno, quando iniziano le scuole primarie, corrispondenti alle nostre elementari. L’asilo “Vittorio Arrigoni” sarà, dunque, la sola struttura a disposizione delle bambine e dei bambini più piccoli del campo e delle zone circostanti.

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Veniamo alla struttura: si tratta di un’ex scuola privata e dunque – a differenza dell’edificio di Gaza City – già completamente arredata ed in regola con le norme previste per l’edilizia scolastica, il che comporta un notevole risparmio, sia economico, sia in termini di tempo. Queste condizioni permetteranno l’apertura dell’asilo ancora prima di quanto originariamente previsto per l’inizio dell’anno scolastico, il prossimo 1 settembre: infatti, l’attività inizierà già da luglio, con un summer camp , mentre a settembre inizierà l’anno scolastico vero e proprio, con la capacità di accogliere più di un centinaio di bambine e bambini, che arriveranno a 200/250 quando l’asilo sarà a pieno regime.

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Ci dispiace per lo stress inferto alle tante persone ed associazioni che hanno contribuito e contribuiscono alla realizzazione del progetto, perché ci rendiamo conto che i cambiamenti di locazione possono aver generato preoccupazioni sul successo dell’iniziativa, ma dobbiamo dire con grande chiarezza che questo progetto è nato sulla base di un rapporto di fiducia nei confronti dei compagni dell’associazione “Ghassan Kanafani”, e che – stante la nostra forzata lontananza dai luoghi – senza questa fiducia, non ci saremmo certo lanciati in un’impresa del genere. La nostra fiducia nei compagni palestinesi non ha nulla di ingenuo, perché si fonda nella conoscenza del loro lavoro e nel rapporto che con loro si è sviluppato in questi anni, a partire dalla prima raccolta di fondi per l’ospedale Al Awda, subito dopo l’operazione “Piombo Fuso”, e dalla prima nostra delegazione che riuscì ad entrare a Gaza, nel marzo del 2009. Le difficoltà incontrate dai nostri amici sono state grandi, ma ancora più grande è stata la loro determinazione nell’affrontarle e superarle… non possiamo che essere orgogliosi di loro.
Il nostro lavoro non è finito. Innanzitutto, dobbiamo perseguire nell’iniziativa per il recupero dei 2.500 euro sequestrati dalla magistratura insieme a tutti gli altri beni presenti all’interno dell’Angelo Mai a Roma, sgomberato nei mesi scorsi ma recentemente riaperto e nuovamente in attività. Non ci sono informazioni sui tempi del dissequestro dei beni, anche se ci auguriamo che non siano troppo lunghi. In ogni caso, la sottoscrizione continua, almeno fino all’inizio dell’anno scolastico.
In secondo luogo, pensiamo che sia necessario ampliare e sviluppare ulteriormente il progetto, per esempio realizzando scambi culturali e visite sia fra i bambini palestinesi e quelli italiani, sia fra gli educatori palestinesi ed italiani, come avviene per le scuole in condizioni di normalità. Il problema è che Gaza, come tutta la Palestina occupata, non vive una situazione normale: è sotto assedio, con Israele che sigilla il mare e due lati del confine, mentre la giunta militare egiziana si occupa di sigillare il solo confine non controllato direttamente da Tel Aviv. Per realizzare compiutamente il progetto dell’asilo “Vittorio Arrigoni” è dunque necessario combattere l’assedio, riaprire al mondo la Striscia di Gaza, ed è per questo che siamo impegnati, insieme alla coalizione internazionale della Freedom Flotilla, nel sostegno all’Arca di Gaza, che sfiderà il blocco israeliano nei prossimi mesi. Sempre con Vik e la Palestina nel cuore.

P.S. Un grandissimo grazie al volontario italiano che ci ha inviato le nuove fotografie della struttura.

Fonte:

http://www.freedomflotilla.it/2014/06/18/asilo-vittorio-arrigoni-novita/