Roma: sgomberato il Volturno, la vendetta della proprietà privata

Ho appreso con amarezza la notizia dello sgombero del centro sociale Volturno di Roma. Sono molto legata a questa città anche se ci ho vissuto solo per pochi mesi, perchè è lì che ho preso coscienza per la prima volta della “politica”, che ho cominciato a frequentare gli spazi occupati e poi  da lì tutto il resto. E a proposito di prima volta, è proprio all’ ex cinema Volturno che ho trascorso una serata in memoria di Vik, per il primo anniversario della sua morte, la prima volta che ho sentito recitare le parole del suo libro, la prima che ho ascoltato musica e assaggiato cibo palestinese. In questi giorni in cui l’attacco israeliano su Gaza si è intensificato e molti ricordano le parole di Vittorio, la notizia dello sgombero di questo centro sociale, in cui sono stata solo quella volta, mi riporta a quell’evento con nostalgia e amarezza sia per l’ingiustizia del predominio della proprietà privata sia per il ricordo che mi lega alla città di Roma e  la passione per la causa palestinese.
Ai compagni del Volturno va la mia solidarietà.
D. Q.
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di redazione

Ultima modifica il Martedì, 15 Luglio 2014 12:53
Questa mattina un nuovo sgombero nella Capitale. Dopo sei anni di liberazione il Cineteatro Volturno è stato riconsegnato alla rendita e alla speculazione. Giovedì 17 ore 18 corteo da Piazza Indipendenza.

Sono arrivati alle 9 in forze, polizia e carabinieri, militarizzato tutto l’isolato con camionette ed uomini schierati. Dopo aver forzato la saracinesca d’ingresso dietro alle forze dell’ordine è entrata una squadra di operai. Mentre gli occupanti e tanti attivisti di altri spazi sociali e occupazioni abitative si radunavano da dentro arrivavano i rumori della di distruzione messa in opera per rendere lo spazio inagibile.

Ora è chiaro che occupazioni e spazi sociali non avranno nessuna tregua estiva, che potrebbe essere un’Estate Romana segnata da sgomberi.

L’ordine di sgombero è arrivato direttamente dal tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza della Prefettura. Come promesso da inquirenti e ministero degli Interni è cominciata l’opera di normalizzazione della città di Roma: troppe occupazioni, troppi spazi del comune, troppi “covi” di aggregazione sociale e opposizione. Ma anche troppi spazi privati sottratti alla rendita e alla speculazione. Come nel caso del Volturno: già teatro di varietà, poi cinema e locale a luci rosse. Cecchi Gori lo rilevò per farne un bingo, poi l’abbandono dopo che non arrivava il cambio di destinazione d’uso dell’immobile e sei anni fa l’occupazione. Ad ora la proprietà sembra essere la Ferrero Cinema, proprietaria di diverse sale nella Capitale.

E il Sindaco Marino che dice? Al momento nulla, quella dello struzzo sembra essere la parte che gli viene meglio recitare. Così, mentre l’aula Giulio Cesare discute un bilancio di tagli e rigore, lascia mano libera per restaurare la legalità, per riaffermare il diritto della proprietà privata di prevalere su tutto e tutti.

E dopo il Volturno chi sarà il prossimo? Il Teatro Valle Occupato sembra in pole position. Lo diciamo chiaro: la città degna e che resiste non tollererà nessun nuovo sgombero, riprendiamoci il Volturno tutti e tutte assieme.

 

 

 

Fonte:

http://www.dinamopress.it/news/sgomberato-il-volturno-la-vendetta-della-proprieta-privata