Mi dissocio dalla strage di Colorado Springs!

Ieri in Colorado, un uomo bianco, Robert Lewis Dear, ha assaltato la clinica abortista di Colorado Springs, sparando all’impazzata con un kalashnikov, uccidendo tre persone e ferendone altre nove. Pare che quest’uomo sia affiliato al Ku Klux Klan. Nonostante ciò e nonostante questa clinica sia stata nel corso degli anni bersaglio di proteste pro-life e ci siano stati in Usa altri omicidi di dipendenti di cliniche in cui si praticano aborti, secondo il Corriere della Sera, “ancora non sono state accertate le ragioni del suo gesto”. Perché quando un assalitore non ha tratti arabi, non grida “Allahu Akbar”, non spara su una folla a un concerto o allo stadio, non scatta subito l’esclamazione generale di terrorismo? Eppure l’arma era dello stesso tipo di quella usata nella strage di Parigi; eppure non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che un possibile esponente del Ku Klux Klan sia un terrorista. Quanto l’ossessione per l’Isis e per il cosiddetto terrorismo islamico abbia plasmato le menti dei cittadini medi non potremo dirlo mai abbastanza.
Ora dovremmo parlare di terrorismo cristiano a proposito di questa strage? Ho già scritto diverse volte che per me qualunque tipo di religione non ha mai a che vedere davvero con le stragi e che si tratta sempre di un uso strumentale. Com’è strumentale l’uso che il KKK ha sempre fatto della croce.

KU KLUX KLAN(Fonte foto: http://www.huffingtonpost.it/2015/11/03/anonymous-ku-klux-klan_n_8459472.html)

 
Ma dato che a essere colpita è stata una clinica abortista e  che la maggior parte delle persone cosiddette pro-life sono cattoliche (anche se non solo), facendo un parallelo qualcuno potrebbe parlare di terrorismo cattolico. Allora io faccio come hanno fatto molti musulmani seri all’indomani della strage di Parigi.
Come cristiana cattolica mi dissocio dalla strage di Colorado Springs!
#Not In My Name

D. Q.

 

 

Qui l’articolo del Corriere della Sera:

http://www.corriere.it/esteri/15_novembre_27/colorado-uomo-si-barrica-una-clinica-il-controllo-nascite-spara-quattro-feriti-625b7aa6-9540-11e5-b54c-257f4e9e995d.shtml

Missouri, ecco come la polizia uccide i neri

Dodici colpi a bruciapelo: un video mostra il secondo omicidio di St.Louis. E in un altro video un agente minaccia di morte la folla. L’hanno sospeso

di Checchino Antonini

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Un agente di polizia della cittadina di St. Ann, nel Missouri, è stato sospeso a tempo indeterminato per aver puntato un fucile contro i manifestanti a Ferguson minacciandoli di morte. Una notizia che non ha precedenti in Italia dove da anni chi fa servizio di ordine pubblico ha le modalità identiche a chi opera nei teatri della guerra globale. Tutto ciò grazie a una riforma del reclutamento delle forze dell’ordine che prevede la precedenza assoluta per i reduci di guerra.

L’ufficiale è stato successivamente identificato come il luogotenente Ray Albers, un veterano con vent’anni di servizio, come ha spiegato Aaron Jimenez, della polizia di St.Ann, al St. Louis Post-Dispatch.

In un video si vede il corpulento, poliziotto calvo è puntare il suo fucile semi-automatico contro una folla di persone, tra cui alcuni giornalisti, che camminavano lungo una strada di Ferguson poco prima della mezzanotte di martedì.

Ecco dunque altre foto e altri video dal Missouri, sconvolto dalle proteste della popolazione nera dopo la sequela di omicidi da parte di poliziotti perlopiù bianchi.

Immagini forti, che potrebbero urtare la vostra sensibilità. Anzi, che potrebbero, dovrebbero, sconvolgerci. E indignarci. Perché cose del genere accadono spesso anche a queste latitudini come dimostra la triste litania di nomi che abbiamo imparato a conoscere grazie alle denunce di amici, familiari di vittime di malapolizia, o grazie ad associazioni che si battono per memoria, verità e giustizia. Ieri, 20 agosto, la polizia di St. Louis, nel Missouri, ha diffuso il video della morte di Kajieme Powell, un ragazzo afroamericano di 25 anni ucciso martedì dalla polizia a circa 5 chilometri da Ferguson, dove da settimane si protesta per l’uccisione di un altro ragazzo nero, Michael Brown, 18 anni. Nel video si vede Powell camminare su un marciapiede con un oggetto in mano (un coltello, secondo la polizia e alcuni testimoni). Powell viene raggiunto da due agenti che gli puntano le pistole addosso ordinandogli di sdraiarsi in terra. Powell non obbedisce e si muove verso i due agenti che a quel punto sparano. Dodici colpi di pistola. Questo il video:

Intanto, a Ferguson, è comparso il ministro della Giustizia, Eric Holder, mandato da Obama dopo che anche la notte precedente ha tenuto scena la piazza per l’uccisione del 18/enne nero Michael Brown da parte di un poliziotto. Nella protesta più pacifica degli ultimi dieci giorni, nella notte si sono comunque verificati tafferugli con la polizia che ha arrestato altre 47 persone. La popolazione afroamericana di Ferguson non si fida della giustizia bianca locale e sul luogo sono arrivati già da una settimana fa 40 agenti dell’Fbi che hanno già interrogato oltre 100 testimoni; ora faranno il punto con Holder sull’inchiesta relativa al rispetto dei diritti civili. Il ministro della Giustizia ha promesso un’inchiesta “equa e approfondita” e incontrerà anche i genitori di Michael Brown i cui funerali di terranno lunedì prossimo.

 

La visita del ministro della Giustizia coincide con la convocazione del Gran Giurì locale, che esaminerà le prove contro il poliziotto Darren Wilson – secondo l’autopsia indipendente, il giovane è stato colpito da sei proiettili, due dei quali alla testa – e dovrà decidere se incriminarlo per l’uccisione di Michael. Da quel maledetto giorno, l’agente è stato solo sospeso con paga. Nessuno sa dove sia dopo che la polizia ha deciso di allontanarlo da casa per le minacce ricevute, ma la solidarietà nei suoi confronti cresce su Facebook dove il profilo aperto per sostenerlo ha già superato i 30 mila “mi piace”. Intanto, crescono le richieste per far rimuovere il pubblico ministero Bob McCulloch del Missouri dal caso di Michael Brown.

 

La famiglia del giovane ha tentato invano di ottenere la sua ricusazione, in quanto teme che possa non essere imparziale a causa dei suoi legami con il dipartimento di polizia. Il padre di McCulloch era un agente che venne ucciso da un nero; la madre è impiegata per il dipartimento, il cugino e lo zio sono pure poliziotti. Ma il pubblico ministero ha fatto sapere che non intende rinunciare al caso.

 

 

 

 

Fonte:

http://popoffquotidiano.it/2014/08/21/missouri-ecco-come-la-polizia-uccide-i-neri-video/

 

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http://popoffquotidiano.it/2014/08/19/90-anni-pacifista-ebrea-arrestata-mentre-protesta-per-brown/

http://popoffquotidiano.it/2014/08/18/lautopsia-su-brown-sei-proiettili-di-cui-due-alla-testa-mentre-aveva-le-mani-alzate/