Usa: a New York poliziotto uccide giovane papà di colore disarmato

Mentre a Ferguson si attende col fiato sospeso la decisione sull’omicidio di Michael Brown, in una palazzina di Brooklyn un agente spara e ammazza un 28enne afroamericano che era andato a trovare la fidanzata. Per il Nypd si è trattato di “tragico incidente”

NEW YORK – Mentre a Ferguson, in Missouri, si attende con il fiato sospeso la decisione sull’omicidio del 18enne nero Michael Brown ucciso da un agente di polizia, a New York si registra un nuovo caso di afroamericano disarmato ammazzato da un agente recluta in quello che la polizia ha definito “un tragico incidente”. Ieri notte alle 23,15 locali a Brooklyn un poliziotto di origini asiatiche, Peter Liang, ha sparato dalla propria arma contro un nero di 28 anni, Akai Gurley, disarmato, padre di un figlio di 2 anni, la cui unica colpa è stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Lo riferisce il New York Times.Due agenti stavano effettuando quella che in gergo si definisce una perlustrazione ‘verticale’ di uno stabile a Brooklyn, scendendo per le scale piano dopo piano a partire dall’ottavo, quando la vittima è sbucata all’altezza del settimo. A quel punto l’agente Liang ha aperto il fuoco scaricando l’arma nel torace dell’uomo. Il 28enne era andato a trovare la fidanzata, Melissa Buttler, che abita nell’edificio, e – ha poi raccontato la famiglia della ragazza – poco dopo che aveva lasciato l’appartamento sono stati sentiti i colpi. Gurley lascia un bimbo piccolo: la polizia ha fatto sapere che la madre vive in Florida.

VIDEO A Saint Louis “giustizia per Michael Brown”

La fidanzata del giovane ha raccontato al Daily News of New York che stava accompagnando il fidanzato fuori dall’appartamento al settimo piano, dopo avere fatto una treccia ai capelli, quando è avvenuta la sparatoria. “Non aveva fatto niente di sbagliato, era solo lì in piedi e gli hanno sparato, era un uomo innocente”, ha detto la Buttler. Dopo gli spari, Gurley e la fidanzata sono riusciti a scendere ancora per due rampe di scale, ma al quinto piano lui è crollato e ha perso coscienza. A quel punto è stato trasportato in un ospedale vicino, dove è morto.

Il fatto è stato definito “una tragedia” dal sindaco Bill de Blasio, il quale ha affermato che la scarsa illuminazione nella tromba delle scale del complesso residenziale evidenzia la necessità di una migliore illuminazione nelle case popolari dopo anni di trascuratezza. Il termine “tragedia” è stata usato poi dal commissario della polizia di New York, William Bratton, che ha spiegato in una successiva conferenza che si è trattato di un “incidente”. Citando il recente aumento dei crimini all’interno di questo complesso immobiliare, Bratton ha riferito che Gurley e la fidanzata avevano provato a prendere l’ascensore, ma dal momento che non arrivava erano andati verso le scale. Poi ha detto anche che l’agente ha usato la sua pistola perché la scalinata era buia.

Al poliziotto che ha ucciso Gurley – un “totale innocente” e “non coinvolto in alcuna attività criminale”, ha sottolineato ancora Bratton – sono stati rimossi il distintivo e la pistola di servizio. Il suo ruolo è stato cambiato e per 15 giorni studierà l’uso delle armi da fuoco. L’agente che ha sparato dovrà anche essere interrogato dall’ufficio del procuratore, il quale deciderà se formulare accuse in sede penale contro di lui

Intanto, nel Missouri, Darren Wilson, il poliziotto di Ferguson che il 9 agosto scorso ha sparato e ucciso Brown mentre era disarmato, sta pensando di dimettersi dal suo dipartimento mentre il Gran Giurì è in procinto di decidere se incriminarlo o meno. A dirlo è la Cnn, secondo cui Wilson starebbe valutando la possibilità di lasciare le forze dell’ordine di Ferguson “come modo per allentare la pressione e proteggere i propri colleghi”. Le dimissioni formali però non sono ancora arrivate: una forma di cautela prima della decisione del Gran Giurì visto che il gesto potrebbe passare come un’ammissione di responsabilità.

Nel frattempo la cittadina di Ferguson è in attesa di sapere se Wilson subirà o meno un processo per la morte di Brown. Il governatore del Missouri, Jay Nixon, lunedì ha dichiarato 30 giorni di stato d’emergenza, mentre si è registrata un’impennata nelle vendite di armi da fuoco tra gli abitanti. Le manifestazioni sono già in corso, e diverse persone sono state arrestate ieri notte.

Missouri, ecco come la polizia uccide i neri

Dodici colpi a bruciapelo: un video mostra il secondo omicidio di St.Louis. E in un altro video un agente minaccia di morte la folla. L’hanno sospeso

di Checchino Antonini

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Un agente di polizia della cittadina di St. Ann, nel Missouri, è stato sospeso a tempo indeterminato per aver puntato un fucile contro i manifestanti a Ferguson minacciandoli di morte. Una notizia che non ha precedenti in Italia dove da anni chi fa servizio di ordine pubblico ha le modalità identiche a chi opera nei teatri della guerra globale. Tutto ciò grazie a una riforma del reclutamento delle forze dell’ordine che prevede la precedenza assoluta per i reduci di guerra.

L’ufficiale è stato successivamente identificato come il luogotenente Ray Albers, un veterano con vent’anni di servizio, come ha spiegato Aaron Jimenez, della polizia di St.Ann, al St. Louis Post-Dispatch.

In un video si vede il corpulento, poliziotto calvo è puntare il suo fucile semi-automatico contro una folla di persone, tra cui alcuni giornalisti, che camminavano lungo una strada di Ferguson poco prima della mezzanotte di martedì.

Ecco dunque altre foto e altri video dal Missouri, sconvolto dalle proteste della popolazione nera dopo la sequela di omicidi da parte di poliziotti perlopiù bianchi.

Immagini forti, che potrebbero urtare la vostra sensibilità. Anzi, che potrebbero, dovrebbero, sconvolgerci. E indignarci. Perché cose del genere accadono spesso anche a queste latitudini come dimostra la triste litania di nomi che abbiamo imparato a conoscere grazie alle denunce di amici, familiari di vittime di malapolizia, o grazie ad associazioni che si battono per memoria, verità e giustizia. Ieri, 20 agosto, la polizia di St. Louis, nel Missouri, ha diffuso il video della morte di Kajieme Powell, un ragazzo afroamericano di 25 anni ucciso martedì dalla polizia a circa 5 chilometri da Ferguson, dove da settimane si protesta per l’uccisione di un altro ragazzo nero, Michael Brown, 18 anni. Nel video si vede Powell camminare su un marciapiede con un oggetto in mano (un coltello, secondo la polizia e alcuni testimoni). Powell viene raggiunto da due agenti che gli puntano le pistole addosso ordinandogli di sdraiarsi in terra. Powell non obbedisce e si muove verso i due agenti che a quel punto sparano. Dodici colpi di pistola. Questo il video:

Intanto, a Ferguson, è comparso il ministro della Giustizia, Eric Holder, mandato da Obama dopo che anche la notte precedente ha tenuto scena la piazza per l’uccisione del 18/enne nero Michael Brown da parte di un poliziotto. Nella protesta più pacifica degli ultimi dieci giorni, nella notte si sono comunque verificati tafferugli con la polizia che ha arrestato altre 47 persone. La popolazione afroamericana di Ferguson non si fida della giustizia bianca locale e sul luogo sono arrivati già da una settimana fa 40 agenti dell’Fbi che hanno già interrogato oltre 100 testimoni; ora faranno il punto con Holder sull’inchiesta relativa al rispetto dei diritti civili. Il ministro della Giustizia ha promesso un’inchiesta “equa e approfondita” e incontrerà anche i genitori di Michael Brown i cui funerali di terranno lunedì prossimo.

 

La visita del ministro della Giustizia coincide con la convocazione del Gran Giurì locale, che esaminerà le prove contro il poliziotto Darren Wilson – secondo l’autopsia indipendente, il giovane è stato colpito da sei proiettili, due dei quali alla testa – e dovrà decidere se incriminarlo per l’uccisione di Michael. Da quel maledetto giorno, l’agente è stato solo sospeso con paga. Nessuno sa dove sia dopo che la polizia ha deciso di allontanarlo da casa per le minacce ricevute, ma la solidarietà nei suoi confronti cresce su Facebook dove il profilo aperto per sostenerlo ha già superato i 30 mila “mi piace”. Intanto, crescono le richieste per far rimuovere il pubblico ministero Bob McCulloch del Missouri dal caso di Michael Brown.

 

La famiglia del giovane ha tentato invano di ottenere la sua ricusazione, in quanto teme che possa non essere imparziale a causa dei suoi legami con il dipartimento di polizia. Il padre di McCulloch era un agente che venne ucciso da un nero; la madre è impiegata per il dipartimento, il cugino e lo zio sono pure poliziotti. Ma il pubblico ministero ha fatto sapere che non intende rinunciare al caso.

 

 

 

 

Fonte:

http://popoffquotidiano.it/2014/08/21/missouri-ecco-come-la-polizia-uccide-i-neri-video/

 

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