Rilasciato l’uomo sospettato di essere l’autore dell’attentato a Berlino. L’Isis ha rivendicato l’attentato

  • 20 Dic 2016 20.31
Rilasciato l’uomo sospettato di essere l’autore dell’attentato a Berlino. Le autorità tedesche non hanno prove per procedere contro il richiedente asilo pachistano che in un primo momento era stato arrestato come sospetto autore dell’attentato del 19 dicembre al mercatino natalizio di Breitscheidplatz in cui sono morte dodici persone. Al momento si teme una vittima italiana, Fabrizia Di Lorenzo, di 31 anni. Il gruppo Stato islamico ha rivendicato l’attentato.
Fonte:

Aggiornamenti sull’attentato a Berlino, 12 morti

Attentato a Berlino, 12 morti. È successo a Breitscheidplatz, nel quartiere di Charlottenburg, vicino alla chiesa Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche. Nella zona si stava svolgendo un mercatino natalizio. La polizia segue la pista del terrorismo.

Vedi tutte le notizie

Fonte:

http://www.internazionale.it/

La polizia di Zurigo conferma la morte del responsabile dell’attentato a un centro islamico

  • 20 Dic 2016 16.47
La polizia di Zurigo conferma la morte del responsabile dell’attentato a un centro islamico. Nell’attacco del 19 dicembre a un centro di preghiera della città svizzera sono state ferite tre persone. Vicino all’edificio è stato ritrovato un cadavere, che le autorità hanno riconosciuto come quello dell’aggressore. Il capo della polizia cantonale ha dichiarato che si tratta di un cittadino svizzero di 24 anni, che non sembra avere legami con il gruppo Stato islamico e che apparentemente si è suicidato subito dopo l’attacco. Il movente del gesto è ancora sconosciuto.
Fonte:

Il gruppo Stato islamico rivendica l’attentato a Karak, in Giordania

  • 20 Dic 2016 17.31
Il gruppo Stato islamico rivendica l’attentato a Karak, in Giordania. Lo denuncia il gruppo Site, che monitora le attività online dei jihadisti. Il 18 dicembre nove cittadini giordani e una turista canadese sono rimasti uccisi in una sparatoria nella fortezza d’epoca crociata della città, una nota attrazione turistica. Le autorità giordane hanno lanciato una caccia all’uomo alla ricerca di complici dei quattro islamisti che hanno compiuto l’attentato e alcune agenzie parlano di pesanti scontri a fuoco in un villaggio poco distante da Karak. Secondo l’Afp durante la sparatoria quattro agenti delle forze di sicurezza giordane sono rimasti uccisi.

Fonte:

Un camion travolge la folla a Berlino, nove morti

Un camion travolge la folla a Berlino, nove morti

Aggiornato 5 minuti fa

È successo a Breitscheidtplatz, nel quartiere di Charlottenburg, vicino alla chiesa Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche. Nella zona si stava svolgendo un mercatino natalizio.


  • 19 Dic 2016 22.46

Il ministro dell’interno non conferma la pista dell’attentato

Il ministero dell’interno ha fatto sapere che non è ancora chiaro il motivo per il quale il camion ha travolto le persone presenti al mercato natalizio a Charlottenburg e che potrebbe essersi trattato sia di un incidente sia di un attacco premeditato.

  • 19 Dic 2016 22.33

Le immagini da Berlino

Il luogo dove il camion ha travolto la folla a Berlino, in un video diffuso dall’agenzia Associated Press.


  • 19 Dic 2016 22.19

Il passeggero a bordo del camion è morto

La polizia tedesca ha scritto su Twitter, confermando che l’altra persona che si trovava a bordo del camion è morta nello scontro. Le forze dell’ordine hanno aggiunto che non si temono altre minacce, per il momento.

Currently, there are no indications of further dangerous situations in the city near .

  • 19 Dic 2016 22.09

Il camion proveniva dalla Polonia

La polizia ha fatto sapere che il camion che ha travolto la folla a Berlino aveva una targa polacca registrata a Danzica e appartiene a una ditta di trasporti polacca. Il veicolo ha lasciato la Polonia questo pomeriggio diretto verso Berlino e l’azienda sostiene di aver perso i contatti verso le 16. Sembrerebbe quindi che il veicolo sia stato rubato.

  • 19 Dic 2016 21.43

Cosa sappiamo finora

  • Verso le 20.15 un camion ha travolto la folla in un mercatino natalizio a Breitscheidtplatz, una piazza di Berlino che si trova nel quartiere di Charlottenburg, nella zona ovest della città. È uno dei mercati più popolari della capitale tedesca.
  • La polizia ha dichiarato che ci sono almeno nove morti e almeno cinquanta feriti. Non è ancora chiaro se si tratti di un incidente oppure no. Si ritiene probabile che si tratti di un attentato, ma questa ipotesi non è stata ancora confermata.
  • È stata arrestata una persona, che potrebbe essere quella che era alla guida del camion. Un altro sospettato che era a bordo del veicolo è morto.
  • La polizia ha invitato i residenti a restare a casa e a “non diffondere voci” sull’episodio.
  • 19 Dic 2016 21.33

Un video girato subito dopo che il camion ha travolto la folla a Charlottenburg.

Scene at the Christmas market after semi truck plows into crowd. Several injured.

  • 19 Dic 2016 21.22

I morti sono nove

La polizia tedesca conferma che ci sono nove morti e diversi feriti

BREAKING: Berlin police say 9 killed, many injured when truck slams into Christmas market.

 

Fonte:

http://www.internazionale.it/live/berlino-attentato-charlottenburg-live

Brexit, per la Ue 18 mesi per il negoziato e a ottobre 2018 il divorzio. Intanto pubblico un’analisi sulla Brexit

La premier britannica Theresa May

Per il negoziato sulla  Brexit i tempi si restringono a un anno e mezzo. È il negoziatore della Commissione europea Michel Barnier a indicare la tabella di marcia. Se la notifica da parte di Londra arriverà entro marzo 2017, «si può dire con una certa sicurezza che i negoziati potranno partire qualche settimana dopo e un accordo ex articolo 50 (del Trattato sull’Unione Europea, ndr) dovrà essere concluso nell’ottobre 2018» per permettere le ratifiche da parte degli Stati membri entro marzo 2019.

I due anni di negoziati previsti dal Trattato possono essere allungati solo con decisione unanime dei «27». «Il governo britannico non intende estendere i negoziati per la Brexit oltre i due anni», risponde la premier britannica Theresa May. Più tardi il suo portavoce ha però precisato che non è corretto indicare in modo rigido la scadenza anticipata dell’ottobre 2018.

 

Fonte:

http://ilmanifesto.info/brexit-per-la-ue-18-mesi-per-il-negoziato-e-a-ottobre-2018-il-divorzio/

 

Qui un’analisi sulla Brexit dell’ingegnere Paolo Menossi tratta dal blog di Eva Menossi:

domenica 26 giugno 2016

Brexit

Mi è parso necessario affrontare la questione Brexit e sospendere per un attimo gli articoli sull’Africa. Ho la fortuna di avere un padre che si intende di economia e dopo 3 giorni di conferenza massacrante mi ha mandato una mail con una breve analisi che non ho intenzione di cambiare. Ringrazio L’ingegner paolo Menossi per la disponibilità e l’affetto che ha per me.  Spero che vi lasci soddisfatti

Gentili lettori,
da una posizione privilegiata prima di Amministratore Delegato di una multinazionale e oggi di consulente, che da quarant’anni opera nel manifatturiero italiano a diretto contatto con gli imprenditori e partecipa costantemente a importanti conferenze nazionali e internazionali, esprimo alcuni commenti a caldo sul Brexit.
Tali commenti raccolgono mie valutazioni tarate anche secondo pareri di eminenti analisti nel corso di un interessante dibattito avuto ieri sull’argomento.
Premettiamo che la Gran Bretagna non ha voluto entrare nella moneta unica europea (Euro) e ha sempre manifestato l’idea che non avrebbe mai approvato e tantomeno partecipato a un’unione politica, che è il solo e vero presupposto di una Europa unita (o Stati Uniti di Europa) per fare una similitudine con gli USA.
Premettiamo anche che la vittoria LEAVE su REMAIN è stata molto stretta di misura, ma per fascie nette e distinte. Per LEAVE gli anziani e il centro Inghilterra, per REMAIN Londra City, Scozia e Irlanda.
Questo la dice già lunga su come abbiano influito emozioni o ragione. Le emozioni popolari di un ritorno al vecchio e glorioso se non addirittura coloniale United Kingdom, hanno di stretta misura prevalso sulla ragione dell’industria, della finanza e dei giovani proiettati in un EUROPA unita, la sola in grado di confrontarsi con le imponenti realtà esistenti quali USA e CINA, o possibili emergenti quali INDIA.
La pancia della vecchia Inghilterra ha prevalso cavalcando l’onda della paura dell’immigrazione, non solo di quella extra comunitaria, ma soprattutto di quella del resto dell’Europa.
Le ragioni vere e profonde sono invece rappresentate dal rifiutare una possibile futura unione politica e legislativa/governativa e nell’immediato un giusto rifiuto dello strapotere tedesco.
Purtroppo una stretta e ben identificata maggioranza di inglesi ha scelto di uscire dall’Europa invece di combattere per un cambiamento e per il futuro di una Europa Unita.
Abbiamo subito visto le reazioni dei mercati. Nonostante ci vorranno almeno un paio di anni per fare questo difficile percorso a ritroso, in un giorno le Borse hanno bruciato quasi il 10% e la Sterlina ha perso un analogo valore sul Dollaro.
Le difficoltà anche pratiche di questo percorso sono enormi. Dai permessi di soggiorno, forme di lavoro e pensioni, dei numerosi lavoratori europei in Gran Bretagna (500.000 solo a Londra) e viceversa degli Inglesi che lavorano in Europa ( financo negli uffici europei di Bruxelles). Per non parlare degli studenti stranieri (Erasmus) che sono numerosi quanto gli inglesi.
Tornando alla svalutazione, non è una cosa da poco. Chiedetelo a tutti gli operatori internazionali che devono ricevere pagamenti in sterline e si ritrovano ad aver perso il 10% del valore che aspettavano, per beni venduti o servizi prestati. Non credo siano contenti e presteranno ben attenzione nelle prossime vendite (che tra l’altro saranno ben poco remunerative per gli europei che vendono, o molto costose per gli inglesi che comprano).
Il valore degli immobili e delle proprietà in Inghilterra anche essi svalutati, i beni o materie prime che si devono comperare più costosi … e così via. Ma non soffermiamoci su cose così ovvie, come sul fatto che sarà invece favorita l’esportazione di merci prodotte in Inghilterra o meno costoso un viaggio in quel Paese.
Vedremo in un prossimo futuro, a seconda del tipo di bilancio nel rapporto col Mondo Esterno che l’Inghilterra stabilirà, vantaggi e svantaggi.
Una cosa è sicura: le probabilità di una recessione interna sono altissime, e questa non è mai una bella cosa, portando impoverimento e disoccupazione.
Altra possibile conseguenza pesante per il Regno Unito, è che rischi di non essere più tale se le velleità separatiste ed europeiste di Scozia, Irlanda e magari Galles riusciranno ad andare in porto.
Inoltre per fronteggiare questa situazione, non hanno nemmeno un Governo stabile che possa agire prontamente e unitamente, in quanto Cameron si è dimesso.
Del resto era un atto dovuto data la sua piena responsabilità di aver permesso (se non addirittura promosso, con l’idea di rafforzarsi) un tale folle referendum. Folle per l’eventuale possibile risultato di LEAVE che ha avuto, ma folle anche perché non si può e non si deve dare a un referendum popolare una responsabilità che è e deve essere del Governo (democraticamente eletto dalla popolazione anche perché prenda queste decisioni a seconda di avvedute valutazioni economiche e politiche che lui solo è in grado di fare).
Detto quanto sopra, cerchiamo di analizzare le conseguenze di una Europa senza Inghilterra, data la scelta dell’Isola.
Gli scenari sono diversi a seconda che certi effetti domino si verifichino o no.
Il primo è economico/valutario. La reazione immediata è stata molto negativa, con crollo di borsa e sterlina, come detto all’inizio. Bisognerà monitorare attentamente l’evoluzione nei prossimi giorni.
I recuperi sono probabili, il rischio è che come spesso avviene in queste situazioni, il recupero sia minore della perdita…e così via per cicli successivi, portando a un consolidato impoverimento e a una possibile recessione, anche in Europa quindi e non solo in Gran Bretagna, o quello che resterà di lei.
Purtroppo il rischio che a pagare colpe di una politica egemonica tedesca e di una rinuncia e uscita inglese siano altri stati membri quali Grecia, Spagna e Italia, economicamente più deboli e indebitati, è molto alto.
Non sottovalutiamo poi l’effetto disgregante per l’Europa di imitazioni da parte delle crescenti frange euroscettiche Lepeniane, Salviniane e così via. Non credo possano prevalere, ma creeranno molto disturbo e confusione.
Essendo impossibile fare previsioni realistiche così a caldo, in quanto dobbiamo vedere come i Mercati e i Governi interessati reagiranno, mi limiterei a dire che sarà molto importante vedere quale sarà la reazione della Germania, attore principale in Europa, non solo per la più numerosa popolazione, ma soprattutto per la sua di gran lunga più forte economia.
La Germania è come già detto anche in parte responsabile di quanto è successo, avendo imposto troppo la sua visione di Europa e le sue regole (valide e favorevoli alla sua economia forte, non altrettanto per altre economie più deboli e fortemente indebitate).
La Gran Bretagna, altra economia in salute (e quindi la sola che poteva permettersi di rischiare una uscita, anche se potrebbe finire per rimetterci molto), forte anche della sua Finanza e non volendo sottomettersi ai dictat tedeschi, ha operato come reazione questa scelta dirompente.
A questo punto la Germania dovrebbe mettere a frutto la lezione permettendo se non favorendo la crescita dell’Europa senza Gran Bretagna nel suo complesso (Europa di cui anche lei ha fortemente bisogno per le sue esportazioni), e questa è la visione ottimistica.
Potrebbe anche sentirsi ancora più forte, non più contrapposta dalla Gran Bretagna e ormai non più dalla indebolita Francia, e rafforzare ancora la sua egemonia, portando l’Europa agli Stati Uniti di Germania, che sarebbe la fine della Europa stessa. Questo è lo scenario pessimistico.
Sul piano oltre Oceano è chiaro che gli Stati Uniti hanno bisogno ( e Obama lo aveva detto chiaramente a Cameron ) di un Europa forte come alleato e partner di scambio, quindi tiferanno e si daranno da fare nei limiti del possibile e senza ovviamente interferire nelle nostre politiche, per questa soluzione.
Questo è lo scenario, a voi trarre ulteriori considerazioni.

Ing. Paolo Menossi
Global Consulting Team Srl, President

Fonte:

http://silenceinchains.blogspot.it/2016/06/brexit_26.html

 

 

Morto in TSO a Sant’Arsenio in Cilento. 16 indagati per omicidio colposo

Mercoledì 23 novembre, nelle province di Caserta, Potenza e Salerno, i militari della compagnia carabinieri di Sala Consilina, coordinati dal tenente Davide Acquaviva, collaborati nella fase esecutiva dai comandi Arma territorialmente competenti, notificavano avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla procura di Lagonegro nei confronti di quattro dirigenti medici e dodici infermieri ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio colposo.

L’indagine, condotta dal nucleo operativo della compagnia carabinieri di Sala Consilina e dalla stazione di Polla, è stata conseguente ad un caso di «morte sospetta» di un paziente, affetto da disturbi psichiatrici, deceduto a marzo presso il servizio Psichiatrico di diagnosi e cura di Sant’Arsenio dove era ricoverato. Le investigazioni hanno consentito di documentare, attraverso il sequestro delle cartelle cliniche e ai riscontri con i turni di servizio, le responsabilità delle condotte colpose e omissive di dirigenti medici ed infermieri, tenute dalla data del ricovero della vittima a quella dell’exitus.

Gli inquirenti hanno accertato l’inosservanza delle regole elaborate dalla scienza medica, consistita nel somministrare al paziente, su prescrizione dei citati medici, i farmaci sedativi Talofen e Serenase in misura rispettivamente superiore a venti e a quattro volte il range terapeutico, che determinavano l’intossicazione e la conseguente morte per arresto cardio-circolatorio. I carabinieri, inoltre, hanno collezionato indizi di colpevolezza, a carico dei citati infermieri, in ordine alle violazioni degli obblighi di garanzia sugli stessi gravanti e relativi alla verifica e alla richiesta di chiarimenti in merito alle terapie ed al dosaggio dei predetti farmaci, precedentemente alla loro somministrazione.

da il Giornale del Cilento

 

Fonte:

http://www.osservatoriorepressione.info/morto-tso-santarsenio-cilento-16-indagati-omicidio-colposo/

Reggio Calabria, incendiato l’asilo di Santa Venere

Il sindaco Giuseppe Falcomatà: «Più questi vigliacchi continueranno a bruciare più noi continueremo a costruire»

giovedì 3 novembre 2016 | 13:23

Nella notte ignoti hanno incendiato l’asilo di Santa Venere a Reggio Calabria.

 

La struttura, completamente nuova, avrebbe dovuto spalancare le sue porte a tanti piccoli bambini tra qualche giorno. La notizia è stata resa pubblica sindaco della “Città dello Stretto” Giuseppe Falcomatà.

 

«Avremmo inaugurato l’asilo di Santa Venere tra qualche giorno – ha scritto il primo cittadino – ma stanotte è stato bruciato. Vigliacchi, fatevene una ragione: continuerete a bruciare, noi continueremo a ricostruire».

 

 

Fonte:

http://lacnews24.it/21932/cronaca/reggio-calabria-incendiato-asilo-santa-venere.html

Honduras, doppio omicidio di attivisti per la terra

20 ottobre 2016

Protesta per la terra e l’acqua – Guatemala, 22 aprile 2016

Il pomeriggio del 18 ottobre José Angel Flores, 64 anni, presidente del Movimento unito dei contadini, è stato ucciso da uomini non identificati nella provincia di Colón. Un altro leader comunitario, Silmer Dionisio George, rimasto gravemente ferito nell’attentato, è morto poche ore dopo il ricovero in ospedale.

Da anni, Flores denunciava le minacce ricevute. Nel 2014, la Commissione interamericana dei diritti umani aveva sollecitato il governo onduregno a fornirgli protezione.

Questo ennesimo attacco mortale contro gli attivisti per la terra, a sette mesi di distanza dall’omicidio di Berta Cáceres conferma che l’Honduras è una “zona vietata” per chi difende l’ambiente.

La mancanza di indagini approfondite sugli attacchi e sulle minacce e l’assenza di misure di protezione efficaci da parte delle autorità lasciano gli attivisti per la terra indifesi e alimentano il clima di violenza.

Una settimana prima, il presidente onduregno Juan Orlando Hernández aveva rifiutato d’incontrare il segretario generale di Amnesty International, Salil Shetty.

FIRMA L’APPELLO GIUSTIZIA PER BERTA CACERES

 

Fonte:

http://www.amnesty.it/honduras-doppio-omicidio-di-attivisti-per-la-terra

Casetta Rossa: lo storico spazio sociale di Garbatella rischia di chiudere

By Roberto Consiglio
On 21 ottobre 2016 At 9:39

Ci risiamo, ad una settimana di distanza dall’attacco istituzionale nei confronti del centro sociale Corto Circuito, ecco che un nuovo luogo di socialità romano viene messo sotto attacco. Questa volta a doversi difendere è lo spazio sociale Casetta Rossa alla Garbatella.

Un intimidazione vera e propria, fatta partire dalle stanze dell’VIII Municipio capitolino, secondo gli attivisti di via Giovanni Battista Magnaghi 14. Come per il CSOA Corto Circuito, il pretesto per attuare lo sgombero nel giro di dieci giorni, è quello di messa in regola di alcuni spazi del posto.

Ciò che gli attivisti contestano è che, con la chiusura di Casetta Rossa, cadrebbe nel degrado più totale anche il vicino parco dedicato alla figura di Cavallo Pazzo e che dà su via Ignazio Persico. Lo stesso parco, infatti, da molti anni viene gestito dagli stessi cittadini della zona che, col tempo, vi hanno costruito una vera e propria area giochi ed un area riservata ai cani.

Secondo gli stessi attivisti: ” Il Municipio chiede, di fatto, la revoca della convenzione con argomenti nuovamente pretestuosi e l’interruzione della programmazione culturale per sostituirla con i sigilli della burocrazia al potere. Questo nonostante i ripetuti, quanto inutili e a oggi ingannevoli incontri con la nuova giunta municipale che garantiva a chiacchiere la tutela e la valorizzazione dell’esperienza sociale di Casetta Rossa“.  Per fermare questo sgombero, domenica 23 ottobre 2016, è stata organizzata, dalla mattina alla sera, una giornata di festa nello stessa zona verde di Garbatella.

Di seguito riportiamo il comunicato stampa fatto uscire alcune ore fa dagli attivisti dello spazio sociale:

In una città dove gli spazi sociali e culturali vengono sgomberati o censurati attraverso strumenti amministrativi, dove la politica si arrende alla tecnica anche Casetta Rossa è di nuovo minacciata.
Allo spazio pubblico, che offre servizi al quartiere e alla città, luogo di eventi culturali di prossimità e di grande rilevanza internazionale, è intimata la chiusura entro i prossimi dieci giorni e rischia di essere sottratto alla fruizione dei cittadini del Municipio assieme al Parco Pubblico di via Ignazio Persico.
Da parte del Municipio dove sventola la bandiera a 5 stelle, arriva arrogante il linguaggio della carta bollata e della tecnica. In poche righe, il Municipio chiede, di fatto, la revoca della convenzione, con argomenti nuovamente pretestuosi e l’interruzione della programmazione culturale per sostituirla con i sigilli della burocrazia al potere. Questo nonostante i ripetuti, quanto inutili e a oggi ingannevoli incontri con la nuova giunta municipale che garantiva a chiacchiere la tutela e la valorizzazione dell’esperienza sociale di Casetta Rossa.
A casetta rossa promuoviamo la presa in cura comunitaria dello spazio, che, a differenza di altri parchi del quartiere e di Roma abbandonati alla discontinuità della gestione pubblica, è tenuto con cura e presidiato secondo un progetto di autogestione concepito in passato con l’ente municipale.
Casetta rossa è il riferimento per iniziative culturali di tanti artisti conosciuti e meno conosciuti, è un laboratorio aperto di buona politica, di mutualismo e di produzione culturale senza padroni. E’ anche il luogo in cui Vandana Shiva parla di conversione ecologica e difesa dei semi, in cui Erri De Luca ci parla di narrativa non omologabile, Paco Ignacio Taibo II giura che la rivoluzione sia ancora possibile e dimostra come, Valerio Evangelisti e Pino Cacucci ci parlano di nuovi e vecchi pirati, Nassrin Abdallah comandante curda delle YPJ, le unità di difesa delle donne, racconta del valore storico della lotta all’ Isis.
Qui, come loro, sono di casa le famiglie di Garbatella che partecipano ad esempio alle attività del gruppo di acquisto solidale, che conta più di trecento iscritti, o ancora le decine di abitanti del territorio che ogni domenica vengono a cuocere il pane nel Forno Popolare, e tutti i bambini e le bambine che ogni settimana affollano i laboratori gratuiti che si organizzano nel parco di via Ignazio Persico.
E ancora l’Associazione Proletari Escursionisti che da un anno organizza in città e in giro per il Lazio camminate collettive alla scoperta di memorie dimenticate e paesaggi incontaminati, i gruppi di conversazione linguistica, il gruppo di lettura Cavallo Pazzo Legge, gli incontri di allattamento della Leche League International e tanti altri.
Mille attività che sono accompagnate dal servizio dell’Osteria Popolare di Casetta Rossa, che si attiva anche per progetti sociali come ad esempio cucinare ogni mercoledi per i rifugiati del Baobab o sostenere da due mesi a questa parte la campagna di solidarietà con le comunità colpite dal sisma ad Amatrice e in centro Italia.
Per tutto questo e tanto altro ancora, non ci è possibile dare seguito alle richieste della lettera pervenuta, la Casetta Rossa non chiuderà mai e proteggeremo queste esperienze con ogni mezzo necessario.
C’eravamo prima e ci saremo dopo di voi.
I prossimi appuntamenti a cui chiamiamo tutte e tutti i cittadini e le cittadine solidali di Garbatella e di Roma per sventare la chiusura di Casetta Rossa e del Parco di via Ignazio Persico sono:
– Domenica 23 Ottobre dalla mattina alla sera Festa al Parco Cavallo Pazzo da zero ai 99 anni con giochi per bambini, musica, laboratorio di Tree Climbing e manutenzione collettiva del Parco.
– Da Lunedi a Venerdi invasione a sorpresa del Municipio“.

 

 

Fonte:

http://oltremedianews.it/casetta-rossa-lo-storico-spazio-sociale-di-garbatella-rischia-di-chiudere/