GAZA, LUGLIO 2014: UMANITA’ DOVE SEI? – PARTE QUARTA

Oggi dovrebbe essere un giorno di festa per i palestinesi, per la fine del Ramadan, ma molti non potranno festeggiare perchè sono morti sotto le bombe o perchè hanno perso tutto. Mentre si continua a blaterare di tregue – continuando però a bombardare – e di terrorismo, la popolazione gazawi è in ginocchio fra martiri, sfollati e feriti.
Ma l’orrore sionista sembra non avere fine, prepara progetti a lungo termine con i suoi complici criminali tra cui anche l’Italia: non basta che il nostro paese venda armi a Israele, no, ospiterà anche  le sue esercitazioni in terra di Sardegna. Storia, ahime, non nuova.
In tutto ciò oggi l’umanità è nei volti dei bambini palestinesi in fila per i regali dell’Eid a Gaza City, bimbi che nonostante tutto ci provano ancora a essere bambini. E nei volontari che oggi hanno fatto visita ai pazienti gazawi nell’ospedale di Nablus, testimoni che ci ricordano che la Palestina è una, dal fiume al mare.

 

D. Q.

Qui un articolo sulle esercitazioni dei caccia isreeliani previsti per settembre in Sardegna:
http://bdsitalia.org/index.php/altre-campagne/bds-armamenti/1387-sardegna-esercizi

Cosa purtroppo già fatta in passato. Leggi anche qui: http://baruda.net/2010/12/10/italia-israele-esercitazioni-militari-congiunte-tra-sardegna-e-neghev/

Qui l’articolo di Samantha Comizzoli sulla visita di oggi all’ospedale di Nablus:

lunedì 28 luglio 2014

GAZA ALL’OSPEDALE DI NABLUS

E’ il primo giorno di Eid, ma siamo in Palestina e oggi molti, moltissimi qui non festeggeranno l’Eid. E’ un giorno per gli “shalid”, i martiri, tantissimi che ci sono stati a Gaza e in West Bank ad opera di israele. Oggi, quindi, abbiamo iniziato la giornata andando al Nuovo ospedale Al Nahia di Nablus, internazionali e palestinesi per far visita ad alcune vittime di Gaza che sono qui.
Gli amici palestinesi che hanno organizzato la visita hanno una t-shirt con scritto “all for Gaza”.
Iniziamo da due donne Gazawi, una ha un cancro ed è qui per essere operata, l’altra è vittima dei bombardamenti. Seguono altri pazienti Gazawi che sono qui per essere operati di cancro. Attendevano da mesi, ed ora, ora che sono ricoverati, mentre sono qui la loro casa è stata distrutta o hanno perso dei famigliari.
Ma all’ospedale di Nablus c’è anche un bambino vittima dei bombardamenti israeliani a Gaza. Ha 12 anni ed è attualmente in coma. E’ stato operato ieri. La bomba gli ha portato via parte del colon e dello stomaco perchè l’esplosione ha colpito all’altezza del bacino. Il medico che l’ha operato non aveva una faccia speranzosa, purtroppo; ha detto “anche se riesce a risvegliarsi, che vita potrà avere senza colon e stomaco?”

Ringrazio gli shebab di Nablus per aver organizzato questa visita. Troverete un report dettagliato con i nomi dei pazienti (in inglese) sul sito www.solidaritymovementsfp.wordpress.com

 

Fonte:

 

http://samanthacomizzoli.blogspot.it/2014/07/gaza-allospedale-di-nablus.html

Qui gli utlimi aggiornamenti da Nena News:

 

28 lug 2014
by Redazione

Le Nazioni Unite si uniscono all’appello di Obama per un cessate il fuoco senza condizioni. Netanyahu vuole il disarmo di Hamas, ma il movimento islamico rifiuta. Diverse ore di calma nella Striscia.

Mideast Israel Palestinians

 

AGGIORNAMENTI:

ORE 16.15 – RECUPERATI 12 CORPI FINORA A GAZA, 7 MEMBRI DELLA FAMIGLIA AL-KADIH A KHAN YOUNIS E 5 ALTRI AD AL-KHUZAA

ORE 15.45 – ABBAS A CAPO DI DELEGAZIONE PALESTINESE AL CAIRO CON HAMAS E JIHAD ISLAMICA. ISRAELE PIÙ LONTANA DAL CESSATE IL FUOCO E DAGLI USA

Abu Mazen guiderà una delegazione composta da membri di Hamas e della Jihad islamica al Cairo per i colloqui sulla proposta egiziana di cessate il fuoco. Lo ha detto un funzionario palestinese, che ha aggiunto che “l’obiettivo è quello di esaminare con i dirigenti egiziani per soddisfare le richieste palestinesi e mettere fine all’aggressione israeliana”.

E mentre il segretario generale dell’Onu dichiara che “entrambe le parti hanno espresso “serio interesse per un ulteriore cessate il fuoco di 24 ore”, da Israele arrivano segnali discordanti. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che “la dichiarazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu su Gaza “non guarda ai bisogni di Israele”, mentre secondo Isaac Herzog, leader dell’opposizione israeliana, “Israele ha il diritto di rispondere e decidere quando fermare il fuoco e quando agire per neutralizzare le fonti di fuoco.

Herzog ha anche parlato del raffreddamento delle relazioni tra Israele e Stati Uniti negli nell’ultima settimana: “ Le posizioni conflittuali di Israele e Stati Uniti, resi pubblici negli ultimi due giorni, rivelano un malfunzionamento prolungato dei legami tra il governo Netanyahu e l’amministrazione Obama, una disfunzione che danneggia gli interessi di Israele. E’ bene che il pubblico capisca che stiamo entrando nella fase successiva, la fase diplomatica in cui lasciamo la mischia e in cui il nostro credito è limitato”.

ORE 14.30 – ESTRATTI 7 CORPI DALLE MACERIE AD AL-KHUZAA. RAID ISRAELIANI DIFFUSI SU TUTTA LA STRISCIA

ORE 13.45 – SCONTRI A FUOCO TRA MILIZIANI DI HAMAS ED ESERCITO ISRAELIANO A KHAN YOUNIS. DIVERSI RAZZI SPARATI VERSO IL SUD DI ISRAELE

ORE 12.15 – UN BAMBINO UCCISO NEI RAID ISRAELIANI, DIVERSI ALTRI FERITI. ABBAS:”UNICA PROPOSTA VERA E’ QUELLA EGIZIANA”

Al-Jazeera riferisce che un bambino è stato ucciso poco fa in un raid in un raid israeliano a Jabaliya, mentre diversi altri sarebbero rimasti feriti.

Il presidente dell’Anp Abu Mazen, in viaggio in Arabia Saudita, ha detto di non aver partecipato al meeting di sabato a Parigi perché l’Egitto, la cui proposta per una tregua resta “l’unica sul tavolo”, non è stato invitato. “La proposta egiziana – ha dichiarato Abbas – accoglie tutte le richieste dei palestinesi e il suo rifiuto ha portato solo a un’escalation della violenza a Gaza”. Israele ha agito “mostruosamente e in violazione di tutte le leggi internazionali”. Stando a quanto dichiarato dal presidente dell’Anp i sauditi, che hanno accettato di donare 500 milioni di dollari per Gaza, finanzierebbero anche il team Onu incaricato di investigare sui crimini di guerra nella Striscia.

Intanto i parlamentari israeliani del Likud e di Casa Ebraica hanno emesso un avviso contro la richiesta del presidente americano Barack Obama di un cessate il fuoco immediato.

ORE 11.30 – BAMBINI PALESTINESI SFOLLATI IN FILA PER I REGALI DELL’EID A GAZA CITY (foto di Michele Giorgio)

foto (1)

 

 

foto

 

ORE 11.20 – BRIGATE AL-QASSAM ANNUNCIANO UCCISIONE DI DUE SOLDATI ISRAELIANI A EST DI JABALIYA

Le brigate al-Qassam annunciano l’uccisione di due soldati israeliani e il ferimento di altri due durante i violenti scontri in corso con le truppe israeliane che cercano di penetrare a est di Jabaliya.

ore 11 – 91 SOLDATI ISRAELIANI UCCISI SECONDO HAMAS, PER L’ESERCITO SONO 43

Oggi in un comunicato, le Brigate Al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno dichiarato di aver ucciso 91 ufficiali e soldati israeliani durante scontri nella Striscia di Gaza. Secondo il governo e l’esercito israeliano, i militari morti sono invece 43.

ore 10.50 – BOMBARDAMENTI ISRAELIANI SUL CAMPO PROFUGHI DI AL-NUSEIRAT

ore 10.30 – HAMAS: “L’EGITTO PRESENTERA’ UNA NUOVA BOZZA DI TREGUA”

Il leader di Hamas in Egitto, Moussa Abu Marzouk, ha detto che l’Egitto presenterà una nuova bozza di tregua o modificherà la precedente – che prevedeva il cessate il fuoco senza alcuna condizione – seguendo le richieste di Hamas e delle altre fazioni palestinesi, che chiedono l’allentamento dell’assedio della Striscia-

ore 10 – MINISTERO DELLA SALUTE DI GAZA: I MORTI AD OGGI SONO 1.032, NON 1.062

ore 9.20- ALTRE DUE VITTIME PALESTINESI. IL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU CHIEDE IL CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO

Un uomo di 65 anni è stato ucciso in un raid dell’esercito israeliano  nella parte orientale della Striscia di Gaza, mentre un altro palestinese è morto stanotte per le ferite riportate in un attacco dei giorni scorsi. L’esercito ha dichiarato di aver colpito la Striscia in risposta al lancio di un razzo che stamattina è caduto nella zona di Ashkelon.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, al termine di una riunione d’emergenza, ha chiesto il cessate il fuoco immediato basato sulla piena implementazione della risoluzione 1860 del 2009, emessa durante l’operazione “Piombo Fuso” del 2008-2009. Il Consiglio ha inoltre sottolineato il bisogno di aiuti umanitari nella Striscia e quello di maggiori sovvenzioni all’UNRWA.

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Diretta di ieri, domenica 27 luglio

della redazione

Gaza, 28 luglio 2014, Nena News  – I muezzin di Gaza recitando la professione di fede hanno annunciato questa mattina la fine del mese di Ramadan e l’inizio della ricorrenza islamica del Fitr. Tre giorni di festa, specie per i bambini, che tanti qui a Gaza non potranno vivere. Troppi i lutti (oltre mille), 6mila feriti, le distruzioni di migliaia di case, le sofferenze. Sono oltre 180 mila gli sfollati ammassati in scuole ed edifici abbandonati o ancora in costruzione.  Molte di queste persone non hanno più una casa e sono destinate ad un futuro di estremo disagio.

Allo stesso tempo cresce di nuovo la speranza di un cessate il fuoco permanente che metta fine alla devastante offensiva militare israeliana contro Gaza cominciata l’8 luglio. I Paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu hanno approvato una risoluzione per una tregua umanitaria incondizionata. Lo stesso ha chiesto Barack Obama durante una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano Netanyahu. Il presidente americano ha anche precisato che qualsiasi accordo per Gaza dovrà passare obbligatoriamente per il disarmo delle milizie palestinesi, una delle richieste principali di Israele che, secondo il governo Netanyahu, non era contemplata nella proposta di cessate il fuoco del segretatio di stato John Kerry, respinta dallo Stato ebraico la scorsa settimana.

Nella telefonata, Obama  ha rimarcato  l’importanza di garantire una sicurezza duratura a Israele, che passa attraverso la “smilitarizzazione di Gaza” e il “disarmo dei gruppi terroristici”. Ha tuttavia anche sottolineato “la necessità di stabilire un cessate il fuoco umanitario immediato, senza
condizioni per arrivare a una cessazione definitiva delle ostilità”, che permetta ai palestinesi della Striscia  di condurre una vita normale e di avviare prospettive di sviluppo  a lungo termine per Gaza.

E’ difficile credere che Hamas possa accettare il disarmo di Gaza senza aver prima ottenuto un radicale cambiamento della condizione di Gaza e dei suoi abitanti, tale da poter affermare di aver raggiunto gli obiettivi dichiarati all’inizio del conflitto.

Da alcune ore regna una calma relativa a Gaza e nei centri abitati israeliani vicini al territorio palestinese. Dalla mezzanotte non sono stati lanciati altri razzi verso Israele e l’aviazione dello Stato ebraico ieri sera ha cessato i suoi raid. In precedenza le sue parti avevano continuato a colpirsi e i bombardamenti israeliani avevano fatto alcune vittime, tra le quali una donna della piccola comunità cristiana palestinese. Nena News

Fonte:

NELL’ANNIVERSARIO DELLA NAKBA UCCISI DUE GIOVANI PALESTINESI IN CISGIORDANIA: TESTIMONIANZA DI SAMANTHA COMIZZOLI DELL’ISM

Aggiornamento con video:

 

https://www.youtube.com/watch?v=AnmWSjCir2U&feature=youtu.be

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“Oggi davanti alla prigione di Ofer hanno ammazzato due persone, due shebab, due martiri. Io ero li’ e ho visto che i soldati hanno sparato ad un ragazzo di 17 anni e ad un ragazzo di 15, a sangue freddo. La tv israeliana ha dichiarato che non hanno sparato. Io c’ero e sono testimone. Sto montando il video del disastro di oggi. Ma sara’ on line questa notte per problemi tecnici. Vi prego di divulgare la verita’. La nabka continua……mi e’ morto davanti agli occhi, e’ stato terribile, i proiettili gli hanno trapassato il corpo…

Oggi ho visto un ragazzo morire. Aveva gli occhi sbarrati e il petto trapassato dai proiettili dei soldati israeliani. Aveva 17 anni, poco prima vedeva morire un suo amico di 15 anni. L’avevo notato e filmato. Stava li’ davanti, tirando qualche sasso, ed aveva la bandiera di Hamas sulla schiena, ma anche altri simboli di partiti politici. Oggi quando sono arrivata davanti alla prigione di Ofer, per la prima volta, ho visto Palestinesi di diversi gruppi politici manifestare tutti assieme. Era bellissimo e forse e’ proprio questo che gli fa paura. Hanno risposto alla bellezza sparando munizioni vere, da subito, con la volonta’ di uccidere. E hanno ucciso.
Buona notte dalla Palestina occupata dal mostro israeliano nazista.”
dal profilo Facebook di Samantha Comizzoli:https://www.facebook.com/samantha.comizzoli?fref=photo

AWARTA ATTACCATA DAI NAZISTI

Dal blog di Samantha Comizzoli:

 

20 aprile 2014

bimba con problemi cardiaci

 

sound bomb sparate nelle case

 

bambini presi a calci nella schiena dai soldati 13 e 15 anni

 

bimba di un anno che soffre per i gas

 

 

segni del laccio di plastica sui polsi
Oggi alle ore 16,00 Awarta è stata attaccata dai nazisti israeliani, si possono chiamare solo così visto quello che hanno fatto. Sono arrivati nel centro del villaggio con 4 jeep e hanno iniziato a sparare dentro ad un negozio e a 4 case. Le case erano piene di bambini. Hanno sparato nelle finestre gas e sound bomb. Le case si sono riempite subito di gas, gli occhi dei bambini lacrimano e fanno fatica a respirare.
Gli adulti, uomini e donne, escono in strada e tentano di fermarli. I soldati aggrediscono due donne, prendono a calci nella schiena due bambini, uno di 13 anni e l’altro di 15 anni. Poi arrestano un ragazzo di 24 anni e uno di 26 anni.
Quello più giovane viene subito rilasciato, all’altro vengono legati i polsi con il laccio di plastica e viene portato via, ad Huwwara.
Quattro case attaccate, ad una hanno rotto il vetro della finestra sparando il gas all’interno. In un altra casa non si riesce a stare dentro nemmeno un’ora dopo per il forte odore di gas lacrimogeno. Qui ci vive una bambina di un anno e soffre per i gas. I genitori in strada dicono ai soldati di smetterla perchè c’è la bambina in casa. I soldati gli rispondono “per noi può morire”.
Fotografo i bambini con gli occhi che piangono. Una di loro ha tre anni e ha problemi cardiaci. Il padre che la tiene in braccio mi fa toccare il cuore della bambina, palpita velocemente.
Mentre siamo lì arriva la telefonata dell’altro ragazzo arrestato, è stato rilasciato e sta tornando a casa. I bambini e gli shebab sono in strada ad attenderlo. Filmo l’arrivo perchè i bambini iniziano a gridare di gioia, hanno già dimenticato il gas e la violenza dei soldati. Questo non significa che non avranno conseguenze.
La maggior parte dei bambini nei villaggi ha problemi psicologici. Molti di loro si fanno la pipì addosso di notte.

 

Molti di loro sono frustrati. Pensate come reagirebbero i bambini in Europa se arrivassero i soldati a portarli via di notte e a sparargli nelle case di giorno…

 

 

 

 

 

Fonte:

http://samanthacomizzoli.blogspot.it/2014/04/awarta-attaccata-dai-nazisti.html

SOFFOCARE LA PALESTINA

Dal blog di Samantha Comizzoli:

 

venerdì 18 aprile 2014

C’è un villaggio che si chiama Qaryut al quale hanno chiuso la strada d’accesso. Si trova circondato da uno dei più grandi insediamenti illegali della West Bank. Gli abitanti del villaggio lavorano quasi tutti a Ramallah e per raggiungere la strada principale che li porta a Ramallah, ora, devono girare tutto intorno all’insediamento. La strada che israele ha chiuso era di soli 2 km per arrivare a quella principale.
Disagi enormi, ingiustizia per aver occupato una terra che aveva dei proprietari e allarme se un ambulanza non dovesse arrivare in tempo a Ramallah.
Tre settimane fa il villaggio ha deciso di manifestare tutti i venerdì in nome della libertà e della giustizia.
Oggi, ben trecento persone dei quali cento bambini hanno camminato fino alla cima della collina per pregare lì. Questa era la manifestazione.
I soldati sono arrivati subito e hanno detto che tutti dovevano andarsene, non hanno voluto ascoltare gli shebab che gli dicevano “siamo qui per pregare, possiamo parlarne?”. Nulla, hanno messo il dito sul grilletto e preso le sound bomb.
Le trecento persone hanno pregato circondati dai soldati, anche noi attivisti e giornalisti eravamo lì.
Finita la preghiera con il megafono viene detto loro che ce ne andiamo e di non sparare, di non iniziare con la violenza.
Ma, facciamo pochi passi di spalle su quella collina impervia e piena di spine e loro iniziano a spararci.
Sparano gas, molti gas e il vento ci è contro perchè porta tutto il gas verso di noi. Non si riesce a correre sulla collina. Inizio a soffocare e non riesco ad allontanarmi, continuano nel frattempo a sparare. Siamo a terra, in molti. Un paramedico, Yahtzan, arriva in mio soccorso, ma non ha la maschera antigas e soffoca vicino a me dopo avermi soccorso. Non riesco a rialzarmi. Soffocare è bruttissimo perchè non vuoi morire, tenti di respirare e non ce la fai e più ti sforza di respirare e più soffochi. Arriva un’attivista del SMFP, Ghassan, mi trascina per le braccia, ma sta soffocando anche lui. Non so come, siamo arrivati sulla strada sterrata e i gas sono un po’ più lontani ora.
Il paramedico viene soccorso da altri colleghi, un altro paramedico nel frattempo è stato soccorso per soffocamento. Quindici persone sono state vittime da soffocamento grave, io sono fra quelle quindici. Ora respiro, mi gira la testa ed è come se mi fosse passato un tir sopra. Con due giornalisti torno in auto a Nablus, anche loro, nonostante le maschere antigas, sono rimasti soffocati perchè l’auto era piena di gas.
Il video che ho girato è reale, purtroppo non di qualità perchè mentre soffocavo la telecamera era accesa, ma io ero per terra e non pensavo a riprendere.
Oggi, ho pensato per un attimo che sarei rimasta su quella collina, in mezzo alle spine e ai gas. L’ambulanza non aveva modo di arrivare in quel punto e anche i paramedici erano soffocati. Oggi mi sono sentita in un forno a gas.

 

E’ questa la realtà: israele gasa le persone.

 

 

 

Fonte:

http://samanthacomizzoli.blogspot.it/2014/04/manifestazione-con-preghiera-qaryut.html

13 aprile: RICORDANDO VIK

A 3 ANNI DALL’OMICIDIO DI VITTORIO ARRIGONI, avvenuto a Gaza, Palestina,il 15 aprile 2011, familiari amici conoscenti e voi tutti siete invitati per ricordarlo fra sorrisi e lacrime.
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Vi aspettiamo alla Scuola elementare di Bulciago.
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PROGRAMMA:
15.30 Presentazionene
15.45 Video Gaza 2009 con Vittorio
16.00 Campagna per la libertà dei prigionieri politici palestinesi- con Luisa Morgantini
16.20 “Un fiore per la liberta’” , la resistenza palestinese nella West Bank-Simone Zaccarini da voce a Samantha Comizzoli che si trova nei Territori Occupati
16.40 In “Viaggio” con Vittorio-con Egidia Beretta
17.00″Sull’Italia calavano le Bombe” spettacolo sulla resistenza- con Nudoecrudoteatro
17.50 Fondazione Vik Utopia: i progetti
-“Le farfalle di Gaza” (Debra Italia) con Daniela Riva
-pannelli solari sull’ospedale di Jenin a Gaza (Sunshine4Palestine) con il dott. Ivan Coluzza
18.30 Letture di Valerio Mastandrea-video
18.45 Bella Ciao-video inedito di Vittorio
19.00 Banda degli ottoni a scoppio
Lancio dei palloncini
Aperitivo palestinese offerto dalla comunità palestinese di Lombardia.
In contemporanea:
Mostra Momentanea-mente di Mauro Veggiato
MUSIC FOR PEACE CREATIVI DELLA NOTTE
-solidarbus
-raccolta di alimenti non deperibili, medicinali, materiale scolastico per la prossima missione umaitaria a Gaza (estate 2014)
LIBRI SULLA PALESTINA
Libreria Les Mots (milano)
PUNTO GIOCO PER BAMBINI
Animazione con i Giocomatti e spettacolo di Lupin
Merenda
BANCHETTO INFORMATIVO
Liberitutti Yallapalestina
Fonte:

GIUSTIZIA PER TRISTAN ANDERSON

mercoledì 12 marzo 2014

Dal blog di Samantha Comizzoli:

Tristan prima dello sparo

 

Tristan dopo lo sparo

Domani è il 13 marzo. Cinque anni fa l’attivista americano dell’ISM, Tristan Anderson si trovava a Nil’in mentre le forze naziste israeliane attaccavano il villaggio. Era un venerdì, giornata di manifestazione. Tristan era fermo vicino ai palestinesi così come gli altri attivisti che supportano la Resistenza non violenta.
Tristan era un attivista molto forte, un ragazzone che aveva abbracciato diverse lotte per i diritti umani. E quel giorno si trovava, appunto, a Nil’in. Parte uno sparo, è un tear-gas, è a braccio teso. Il soldato israeliano centra in pieno e da distanza ravvicinata il viso di Tristan. Guardate il video per rendervi conto di cos’è stato e rendetevi anche conto che tutti i venerdì sparano i gas in questo modo, verso chiunque.
Tristan è a terra con parte della faccia e del cervello portati via dal bussolotto di gas, gli altri attivisti urlano. Viene caricato sull’ambulanza fra le urla, ma i soldati fermano l’ambulanza. Eh sì, perchè se rimanesse vivo, per loro, sarebbe peggio. L’ambulanza rimane bloccata per parecchio, ma nel frattempo ne arriva una seconda. Tristan viene trasferito sulla seconda ambulanza, ma i soldati cercano di fermare anche questa. Questa volta però viene filmata l’intenzione dei soldati e quindi si fermano e lasciano partire l’ambulanza.
Tristan ha perso molto sangue e ha rischiato di morire, ma non è morto. Oggi Tristan è su una sedia a rotelle e parte del suo corpo è paralizzato.
La Corte israeliana aveva già chiuso il processo dicendo che era stato un incidente, ma la caparbietà dei genitori di Tristan l’ha fatto riaprire.
Domani 13 marzo in America scenderanno nuovamente in piazza per chiedere Giustizia per Tristan. Chiediamola tutti, per tutti, per Tristan.
Video dello sparo a Tristan: