Bonvicini, tra le “vittime” anche un altro poliziotto
LA STAMPA Savona
Fonte:
http://retelabuso.org/blog/34186
Abusi sessuali su una disabile nuovo arresto per Bonvicini
Domiciliari a un carrozziere: per i due accusa di violenza sessuale di gruppo
Violenza sessuale di gruppo su una disabile psichica. È la nuova, pesantissima, accusa mossa dalla Procura all’ispettore della polizia Alberto Bonvicini, già in carcere per circonvenzione d’incapace e omicidio colposo di Luisa Bonello, oltre che per truffa ai danni dello Stato, e che ieri pomeriggio è stato raggiunto nell’istituto penitenziario di Pontedecimo da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nei guai, per lo stesso motivo, è finito un carrozziere savonese, Mario Di Buono, per il quale il giudice delle indagini preliminari Fiorenza Giorgi ha chiesto gli arresti domiciliari. La sua posizione sarebbe secondaria rispetto a quella del poliziotto e soprattutto sarebbe stato indotto da lui a commettere il reato.
La squallida vicenda risale all’agosto scorso, ma solo nei mesi scorsi, alla notizia dei guai giudiziari di Bonvicini, la donna si è decisa a rivolgersi alle forze di polizia per denunciare gli abusi sessuali.
E quello che è seguito alla sua audizione è stata un’escalation di clamorose scoperte. La giovane donna aveva allacciato una relazione sentimentale con il poliziotto che aveva conosciuto sui campi di calcio dove Bonvicini era di casa. E dopo i primi contatti ne era nata una relazione sessuale. Ma come era successo con Luisa Bonello e tutti gli altri casi, secondo quanto ricostruito dal pm, dietro a quella storia d’amore si nascondeva la richiesta di denaro che Bonvicini avanzava alle persone che frequentava. Non solo donne.
Purtroppo, però, in questa occasione, sempre secondo il castello accusatorio, la vicenda ha preso una piega inattesa e più pesante ancora. A più riprese Alberto Bonvicini avrebbe abusato della giovane madre coinvolgendo l’amico carrozziere che in cambio gli avrebbe ricambiato il favore aggiustando la macchina a lui e ad alcuni amici fidati.
«Si tratta di fatti di estrema gravità che denotano una personalità estremamente negativa» è l’unico commento del gip Fiorenza Giorgi, mentre dal magistrato inquirente trapela il solito rigido, «no comment». Per arrivare alla richiesta di misura cautelare in carcere il sostituto Giovanni Battista Ferro, ha fatto ascoltare la vittima dei presunti abusi sessuali dagli uomini della squadra mobile, disponendo allo stesso tempo accertamenti medici psichiatrici che avrebbero evidenziato problematiche psichiche della donna.
Di fronte al nuovo quadro indiziario il sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro
ha così chiesto una misura cautelare per i due protagonisti. Sia Bonvicini (difeso dagli avvocati Riccardo Lamonaca e Luigi Gallareto) sia Di Buono (Franco Aglietto) verranno sentiti giovedì dal gip Giorgi per l’interrogatorio di garanzia. E sarà l’occasione anche per fare ulteriore chiarezza sul «sistema» Bonvicini.
Per il momento quello che è trapelato dall’attività d’indagine della polizia sembra abbastanza chiaro: l’ispettore della polizia postale, sospeso dall’incarico, sceglieva con cura le sue presunte vittime. In genere si trattava di donne con problemi sentimentali alle spalle, matrimonio in crisi o falliti, ma soprattutto con nessuna o scarsa stima. Persone che conosceva quasi sempre nell’ambito del calcio giovanile e che avevano disponibilità economiche.Gli uomini del vice questore aggiunto Rosalba Garello hanno infatti evidenziato la bramosia di Bonvicini al denaro e in cambio di soldi imbastiva relazioni sessuali. Una debolezza che alla luce dei fatti emersi fino a questo punto, è costata cara al notissimo poliziotto che per lunghi anni si era dedicato alla lotta agli abusi sessuali su minori e quelli compiuti mediante l’utilizzo di internet. E proprio un problema di molestie telefoniche ha scoperchiato il pentolone.
LA STAMPA Savona
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