2 gennaio 1975, Los Angeles

2 gennaio 1975, Los Angeles: l’attore Marlon Brando consegna al leader dell’Associazione per la sopravvivenza degli indiani di America, Hank Adams, l’atto di donazione di 40 acri di terra vicino al villaggio di Agura, dichiarando che darà tutte le sue proprietà negli Stati Uniti “ai appresentanti delle comunità di pellerossa ancora discriminate e perseguitate dal governo”.

 

Da Rivoluzionaria 2017 Agenda di Davide Steccanella, Mimesis Edizioni, Milano 2016

Alberto Buonoconto

Di Davide Steccanella:

 

20 dicembre 1980: muore suicida nella casa della propria madre a Napoli il nappista Alberto Buonoconto, arrestato nel ‘75 e a lungo sottopposto ad una dura carcerazione speciale. Fu uno dei primi a subire le torture di polizia del Dr. De Tormentis, il funzionario UCIGOS Nicola Ciocia, in seguito diventato avvocato a Napoli. Il 16 ottobre 2013 la Corte di Appello di Perugia riconoscerà per la prima volta, e sulla base delle testimonianze di Salvatore Genova, Nicola Rao e Matteo Indice, che in quegli anni in Italia venne fatto uso della tortura revocando la condanna per calunnia di Enrico Triaca, che nel 1978 aveva denunciato il “trattamento de Tormentis” in occasione del proprio arresto romano. Anche Buonoconto aveva denunciato nel 1975 Nicola Ciocia e la sua “squadretta”, ma il PM era quel Lucio Di Pietro che anni dopo sarà tra gli infausti protagonisti del “caso Tortora”.

 

 

Fonte:

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10204222321131810&set=a.1057213904180.2009890.1040825023&type=1&theater

 

La morte di Margherita “Mara” Cagol

(Fonte foto: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Margherita_Cagol_%27Mara%27_Brigate_Rosse.jpg)

 

<<Il 4 giugno [1975] le BR sequestrano, per la prima volta con finalità di autofinanziamento, l’industriale Vallarino Gancia, che viene portato alla Cascina Spiotta di Arzello in Piemonte, un luogo scelto anni prima da Mara Cagol e che negli anni era diventato uno dei ritrovi preferiti dai militanti delle Brigate Rosse.

Nel frattempo, i carabinieri che pattugliano la zona, fermano per puro caso una 124 guidata da Massimo Maraschi, il quale, dichiarandosi subito “prigioniero politico”, fa immediatamente capire che la base delle BR si trova nei pressi.

Il giorno dopo, il 5 giugno, in un mai del tutto chiarito conflitto a fuoco, nel corso del quale muore anche l’appuntato Giovanni D’Alfonso e rimase ferito il Tenente Umberto Rocca, resta uccisa Margherita Cagol e vine liberato l’ostaggio.

Mara Cagol è dunque la prima vittima tra i militanti delle BR.>>

 

 

Tratto da Gli anni della lotta armata di Davide Steccanella, Edizioni Bietti, Milano 2013, p. 119.