TURCHIA: PROTESTE IN DIVERSE CITTA’ CONTRO IL GOVERNO

Pubblicato su 15 Maggio 2014, 08:27am

Dopo l’esplosione avvenuta nella miniera di carbone in località Soma della città di Manisa il 13 Maggio 2014 i numeri hanno già superato i 200 e dentro risultano ad esserci più di 100 persone ancora.

Le reazioni, prima di tutto del Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan e del resto del partito al governo AKP non hanno fatto altro che aumentare la rabbia delle persone. Erdogan durante la conferenza stampa ieri a proposito la domanda di un giornalista aveva detto che gli episodi come Soma sono nella natura di questo lavoro e sono cose che capitano come è capitato sempre nella storia mondiale.

Erdogan ieri, 14 Maggio, è stato protestato proprio a Soma da parte dei cittadini quando cercava di passeggiare in città e per motivi di sicurezza ad un certo punto ha dovuto rifugiare in un supermercato. Dopo questo episodio è partito un corteo spontaneo in città e le persone hanno invitato il governo a dimettersi gridando tra le vie di Soma. Presto le forze dell’ordine hanno caricato i manifestanti e la gendarmeria ha portato alcune persone in caserma. Nel mentre per quanto riporta fotograficamente il quotidiano nazionale SoL uno dei consulenti del Primo Ministro, Yusuf Yerkel mentre la gendarmeria cercava di portare via un manifestante per terra, l’ha preso a calci. Durante la “visita” di Erdogan alcuni cittadini ha preso a calci la sua auto e l’hanno circondato protestandolo. Dopo poche ore alcune persone hanno preso in assalto la sede del partito al governo, AKP, spaccando l’insegna luminosa ed i vetri dell’ufficio.

Sempre a Soma ieri era presente anche il Ministro dell’Energia Taner Yildiz, alcuni cittadini l’hanno protestato e Yildiz ha provato a parlare con uno di loro. Yildiz ha accusato questa persona di fare la politica in una giornata di dolore come ieri. Le persone intorno a Yildiz l’hanno invitato a dimettersi insieme ad altri ministri del governo. Yildiz non ha risposto a queste richieste ed ha dovuto abbandonare la zona.

Ieri in diverse città della Turchia le persone sono scese in piazza per protestare il governo ed il Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan, dimostrando la loro solidarietà con i minatori ed i familiari di questi ultimi.

Ad Istanbul prima di tutto in zona Taksim poi a Kadikoy, Karakoy, Atsehir, Besiktas, Beylikduzu, Levent, Ikitelli, Maltepe, Sarigazi, Kartal, Sariyer, Tophane e Gazi sono state organizzate delle manifestazioni. Particolarmente a Taksim migliaia di persone hanno camminato lungo la via principale della zona Istiklal Caddesi, la polizia presto ha caricato le persone sparando dei lacrimogeni e l’acqua. Secondo l’Associazione dei Legali di Istanbul 18 persone sono state prese in detenzione provvisoria. La stessa reazione presto è stata data anche a Kadikoy. Sopratutto a Taksim gli scontri con la polizia sono andati avanti fino alle prime ore della notte. Sempre ieri davanti a diversi palazzi della giustizia alcuni avvocati hanno letto dei comunicati di stampa per protestare l’irresponsabilità delle autorità nella strage di Soma.

C’erano delle proteste anche ad Ankara. Già nelle prime ore del 13 Maggio gli universitari del Politecnico di ODTU erano scesi in piazza per protestare il governo ed avevano ricevuto la risposta della polizia. Tuttavia ieri in modo molto più massiccio le persone sono scese per le strade di Ankara per manifestare il loro dissenso. Anche in questa occasione fino alle prime ore della notte la polizia ha caricato le persone, le ha sparato dei lacrimogeni (anche dentro i locali commerciali) ed ha usato i mezzi idranti per respingerle con l’acqua.

Le manifestazioni di protesta sono state organizzate anche in altre città come Eskisehir, Denizli, Bolu, Bursa, Afyon, Canakkale, Samsun, Edirne, Antakya, Izmir, Izmit, Antalya, Artvin, Giresun, Antalya, Konya. In parecchie università gli studenti hanno messo in atto un collettivo boicottaggio accademico ed hanno letto dei comunicati di stampa nelle zone aperte delle facoltà. Come ad Istanbul ed Ankara anche in altre città la polizia durante, prima oppure dopo le proteste ha caricato le persone sparando dei lacrimogeni.

Ieri la parola comune in tutte le proteste ancora per un’altra volta era; “Governo dimissioni”.

 

Fonte:

http://turchia.over-blog.com/2014/05/proteste-in-diverse-citta-contro-il-governo.html