11 aprile 1979: Tre compagni autonomi muoiono a Thiene

Venerdì 11 Aprile 2014 07:17

Verso le 17 dell’11 aprile 1979, a Thiene, in provincia di Vicenza, esplode un ordigno in un appartamento in via Vittorio Veneto 48.

11 aprile

Muoiono dilaniati dall’esplosione tre militanti dei Collettivi Politici Veneti, Maria Antonietta Berna (22 anni), Angelo Del Santo (24 anni) e Alberto Graziani (25 anni). L’esplosione è provocata dallo scoppio accidentale della pentola a pressione piena di polvere di mina, con cui stanno preparando un ordigno. In quei giorni ci furono decine di azioni e incendi in risposta all’arresto di centinaia di compagni del movimento comunista veneto e non solo avvenuto il 7 aprile dello stesso anno.

L’intestatario dell’appartamento, Lorenzo Bortoli, anch’egli militante dei CPV, viene arrestato insieme ad altri tredici militanti nell’inchiesta apertasi in seguito all’esplosione.

Lorenzo Bortoli morirà suicida in carcere il 19 giugno 1979.

Il 12 aprile 1979 i tre giovani vengono ricordati in un volantino intitolato “Ci sono morti che pesano come piume e vite che pesano come montagne”. I tre militanti , dice il comunicato, “sono morti esprimendo la rabbia, l’odio, l’antagonismo di classe contro questo Stato, contro questa società fondata ed organizzata sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo”.

Il  13 aprile è il giorno dei funerali di Maria Antonietta Berna, sepolta a Thiene, e di Angelo Del Santo che sarà seppellito in una frazione vicina, a Chiuppano; qui la polizia ha militarizzato l’intera area, impendendo l’accesso al cimitero. Parecchie centinaia di giovani riescono comunque ad avvicinarsi alla chiesa utilizzando piccole strade che passano attraverso i campi, per dare l’ultimo saluto al militante morto.

Il 14 aprile 1979 vengono celebrati a Sarcedo i funerali di Alberto Graziani. Parecchie centinaia di persone, dopo aver superato i posti di blocco posti dalle forze dell’ordine intorno alla città, lo salutano in silenzio a pugno chiuso.

Fonte:

http://www.infoaut.org/index.php/blog/storia-di-classe/item/1039-11-aprile-1979-maria-antonietta-berna-angelo-del-santo-e-alberto-graziani

Sole e Baleno: e’ solo quando non conosci o dimentichi la storia, che la storia si ripete

5 marzo 2014 at 14:12

 

Torino 5 marzo 1998, sono passati  sedici anni e l’opposizione al TAV è sempre più forte e dispiegata. Nella memoria di moltissime persone resta il ricordo dell’enorme ingiustizia di cui furono vittime Edo, Sole e Silvano, ed anzi fa pensare che oggi per battere i notav ritornino le stesse accuse, la stessa macchinazione, a volte le stesse facce e le stesse penne, colpevoli e responsabili di un’ingiustizia di stato.

 

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“Nel marzo 1998 i PM Laudi e Tatangelo della Procura di Torino arrestano gli anarchici Edo, Sole e Silvano, e scaricano loro addosso un’accusa pesantissima: associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico.

 

L’ipotesi è che abbiano realizzato attentati in Val Susa a tralicci di telefonia, centraline elettriche autostradali e al portone di un comune della valle, e che ne stessero pianificando altri.

 

Con il supporto di ROS e DIGOS, li accusano di fabbricare micidiali ordigni esplosivi. Vengono identificati come ‘Lupi Grigi’ che fanno attentati contro il progetto del TAV Torino-Lione, arrestati, imputati. La Procura di Torino è inflessibile – il PM Laudi dichiara addirittura di possedere ‘prove granitiche’ della loro responsabilità – e la stampa locale sostiene l’inquisizione, ridenominandoli ecoterroristi.

 

Il 28 marzo 1998, dopo tre settimane in prigione alle Vallette di Torino, Edo viene trovato morto impiccato nella sua cella.

 

Il 15 luglio 1998 Soledad, la sua compagna, si toglie la vita nella comunità dove scontava la misura cautelare.

 

Silvano resta vivo e viene processato in primo, secondo e terzo grado.

 

E senza sorpresa assiste alla sua, e quindi loro, assoluzione: dopo alcuni anni, i magistrati di Cassazione lo ritengono sì responsabile di alcuni fatti minori ma, lontani dalla contaminazione ambientale torinese, sviliscono tutte le altre ipotesi accusatorie di Torino: secondo la Cassazione, come avevano sempre sostenuto i tre, l’ipotesi era sbagliata, non esisteva alcuna associazione a finalità eversiva chiamata ‘Lupi Grigi’.

 

Non che ce ne fosse proprio bisogno, ma le parole della Cassazione sono una bocciatura professionale a magistrati e inquirenti torinesi, non senza una leggera venatura politica positiva per i tre imputati.

 

Pur in presenza di affermazioni eversive ricavate dai volantini sequestrai all’imputato e dalle rivendicazioni degli illeciti perpetrati dai sodali dell’organizzazione (‘Lupi grigi’), si è affermata la sussistenza di una organizzazione terroristica eversiva ex art. 270 bis cp sulla scorta di comportamenti illeciti inidonei ad offendere il bene giuridico tutelato dalla norma…Aldilà delle proclamate intenzioni (peraltro miranti, con metodi illeciti, a sollecitare l’attenzione della pubblica opinione e a protestare in merito al degrado ecologico della Val di Susa per la progettata costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità) le azioni contestate all’imputato, essendo rimaste circoscritte all’offesa di beni, di proprietà privata o di enti pubblici locali, situati soltanto in zona circoscritta e periferica del territorio dello Stato e non avendo, invece, colpito specifici organi, istituzioni, organismi di portata nazionale, la cui incolumità e normalità di funzionamento è necessaria per la sopravvivenza dell’ordinamento democratico italiano, si sono dimostrate inidonee a produrre l’evento del reato in questione, di guisa che detto comportamento associativo non può essere sussunto nell’illecito di cui all’art. 270 bis cp”.

 

Fonte:

http://www.notav.info/post/sole-e-baleno-e-solo-quando-non-conosci-o-dimentichi-la-storia-che-la-storia-si-ripete/

 

Leggi anche qui

http://ita.anarchopedia.org/Sole,_Baleno_e_Pelissero