La strage di Piazza Dalmazia

Sono passati tre anni dalla strage razzista di Piazza Dalmazia compiuta dal seguace di Casapound, Gianluca Casseri, che poi si è suicidato. Qui un articolo per un profilo di Casseri:

http://www.corriere.it/cronache/11_dicembre_13/casseri-firenze_2c4c3cf6-259c-11e1-97ba-d937a4e61a87.shtml

 

Qui un articolo del ricordo di oggi:

La strage di piazza Dalmazia,
il ricordo tre anni dopo

Il 13 dicembre del 2011 l’estremista di destra Gianluca Casseri aprì il fuoco al mercato della piazza e poi in San Lorenzo ferendo tre senegalesi e uccidendone due: Samb Modou e Diop Mor. La cerimonia commemorativa e la catena della solidarietà

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Sono trascorsi tre anni dalla strage razzista di Firenze, avvenuta il 13 dicembre 2011 e in cui morirono i due cittadini senegalesi Samb Modou e Diop Mor e rimasero feriti tre loro connazionali. Un estremista di destra, il cinquantenne pistoiese Gianluca Casseri, aprì il fuoco contro gli ambulanti al mercato di piazza Dalmazia e, poco dopo, al mercato di San Lorenzo, prima di togliersi la vita nel parcheggio interrato del mercato centrale. A tre anni da quella tragica giornata alle 12, in piazza Dalmazia una cerimonia commemorativa in loro ricordo, presente il sindaco Dario Nardella. Alle 10 un presidio del Movimento Lotta per la casa ha ricordato le vittime e poi ha organizzato un corteo formato da circa 50 persone dirette all’edificio di Novoli da cui, alcuni mesi fa, precipitò Raphael, giovane nigeriano, durante un controllo della polizia.

La cerimonia

«L’odio e il razzismo producono violenza, e la violenza produce morte».Così Dario Nardella, sindaco di Firenze, commemorando in piazza Dalmazia la strage. Nardella ha indicato «egoismo, odio sociale, indifferenza» come i nemici da combattere, e ha invitato ad «agire affinché la nostra azione di istituzioni e cittadini sia volta a superare queste fragilità». Alla cerimonia anche l’assessore regionale Luigi Marroni, il console onorario del Senegal a Firenze Eraldo Stefani, la presidente dell’Associazione senegalesi di Firenze e del Circondario Diye Ndiaye, e la vedova di Samb, Mbengue Ndeye Rockaya. Presenti inoltre il sindaco di Scandicci Sandro Fallani, rappresentanti del mondo dell’associazionismo, e una nutrita rappresentanza di assessori e consiglieri comunali fiorentini. «Firenze continuerà a essere città dell’accoglienza, dell’apertura, del pluralismo culturale», ha concluso Nardella, sottolineando la necessità di «tenere insieme il valore dell’accoglienza con quello della legalità».

 

La vedova

«Il perdono l’ho dato da tempo, perché una musulmana deve sempre saper perdonare, ma non dimentico mai». Lo ha detto Mbengue Ndeye Rockaya, la vedova di Modou Samb, uno dei due senegalesi uccisi tre anni fa a Firenze da Gianluca Casseri. Mbengue ha partecipato oggi alle celebrazioni ufficiali in piazza Dalmazia: «Per me questa è una giornata di dolore, e un po’ di rabbia», ha affermato, sottolineando la vicinanza delle istituzioni e dei singoli cittadini. La signora vive a Firenze da un anno, dopo essere arrivata per le scorse celebrazioni ottenendo un visto per motivi umanitari; ma mentre i tre uomini feriti nella strage del 13 dicembre 2011 hanno avuto la cittadinanza onoraria, lei è ancora in attesa, e la figlia al momento si trova ancora in Senegal. «Siamo in attesa di avere la cittadinanza per facilitare tutta la procedura», ha spiegato la presidente dell’Associazione senegalesi di Firenze e del Circondario Diye Ndiaye

La solidarietà

Intanto si rafforza il patto di solidarietà stretto tra Arci Toscana, Fondazione Il Cuore si scioglie-Unicoop Firenze, Cgil Toscana e Regione con le comunità di Darou e Morolan, i due villaggi in Senegal da cui provenivano le due vittime. A Darou, nella regione vicino a Djourbel, si spiega in una nota, dopo la ristrutturazione di un’aula è in fase di avvio la riqualificazione di un’intera ala della scuola media presente nel villaggio. A Morolan, nell’area di Thie’s, in seguito alla decisione della comunità locale, si sono conclusi i lavori al punto nascite. Il progetto presso i due villaggi sarà completato con l’invio nei prossimi mesi delle forniture per l’arredamento delle aule scolastiche e della strumentazione medica, nonché materiale didattico. Secondo le organizzazioni promotrici e la Regione Toscana, che insieme ribadiscono la necessità di impegnarsi per la sconfitta di razzismo e xenofobia, «i progressi del progetto testimoniano come l’azione di solidarietà lanciata alcuni mesi fa non sia stata dettata da un mera spinta emotiva ma dal desiderio di dare continuità ad una duratura relazione di amicizia tra popoli. Infine, in questo progetto di solidarietà rimane fondamentale il lavoro di dialogo e di collaborazione con gli esponenti delle comunità e delle associazioni dei senegalesi presenti in Toscana».

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Fonte:
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/14_dicembre_13/strage-piazza-dalmazia-ricordo-tre-anni-dopo-8c87cc3e-82a5-11e4-ad0d-5fe08e90b62d.shtml