Intervista a Giuditta Sin su arte e corporeità

Axel Void, NessunoAxel Void, Nessuno (foto mia)

Io: Tu sei una artista la cui arte spazia tra danza, burlesque, body art, ecc. Nelle tue performance c’è più un aspetto estetico, erotico, o un misto di entrambi?

G. S.: Un misto di entrambi. La parte estetica è molto importante essendo io un’artista visuale che ha a che fare col corpo il quale uso come una tavoletta. L’altra parte è quella erotica perché è una tematica che mi interessa molto. D’altronde la liberazione del corpo delle donne è una tematica presente anche nel femminismo.

Io: C’ è anche una componente politica nella tua arte?

G. S.: Tendenzialmente sì perché ciò che ha a che fare col corpo è di per sé politico. Lo spogliarsi va a sdoganare tanti paletti, tanti tabù, tante idee che si vengono così a scardinare. L’aspetto politico è, quindi, insito in sé.

Io: In tempi di pandemia, in cui i luoghi d’arte sono spesso chiusi e la distanza fisica, oltre alla paura, permea le nostre vite, cosa possiamo fare per non perdere la nostra corporeità e insieme il desiderio di bellezza?

G. S.: Sinceramente cercare di spegnere la televisione e gli altri mezzi di comunicazione di massa; cercare di crearsi una propria dimensione; leggere; alimentare le proprie passioni, cercando modi alternativi per farlo, senza pensare alle cose che non si possono fare come le facevamo prima; passeggiare, stare a contatto con la natura, cosa per me molto importante; cercare di alimentare la speranza che tutto presto andrà meglio, non arrendersi al disagio, alla depressione, alla negatività.