Violentarono prostitute negli uffici della Polfer: condannati 4 poliziotti

di Andrea Ossino
Si sarebbe consumato tutto negli uffici della polizia ferroviaria di Roma Ostiense: quattro agenti della Polfer avrebbero costretto alcune prostitute romene ad avere rapporti sessuali.Le ragazze però hanno denunciato: Roberto Tavano, assistente capo della polizia, è stato condannato, con rito abbreviato, a scontare quattro anni di reclusione per concussione e violenza sessuale. Per gli stessi fatti, altri tre agenti, Andrea Grifoni, Giorgio Campanari e Stefano Fortini, sono già stati condannati in appello a tre anni e quattro mesi di reclusione e al momento si attende l’esito del ricorso in Cassazione. Sul loro conto è stato aperto anche un altro procedimento, per fatti analoghi. Ieri, il pubblico ministero Lina Cusano, ha chiesto, per i tre agenti, una condanna a cinque anni di reclusione e il licenziamento. Ma durante le arringhe difensive, l’avvocato Gian Antonio Minghelli, producendo le precedenti sentenze e sostenendo che i fatti contestati sono sempre gli stessi, ha ricordato alla corte il principio del ne bis in idem, che sancisce il diritto dell’imputato a non poter essere giudicato due volte per lo stesso reato.

LA STORIA
La storia inizia nel 2004, quando tre ragazze, due prostitute romene di diciotto anni e una di sedici, sporgono denuncia nei confronti degli agenti. I loro aguzzini, alcuni connazionali che le hanno costrette a prostituirsi, sono stati arrestati e successivamente condannati con pene fino ai dodici anni di reclusione. Così le giovani, libere dagli sfruttatori, raccontano agli inquirenti una vicenda che sarebbe cominciata circa un anno prima. In quel periodo le ragazze si prostituivano in via Cristoforo Colombo. Tutte le sere andavano alla stazione Ostiense per prendere un treno e tornare finalmente a casa. Lì, secondo la procura, gli uomini della Polfer, in diverse occasioni, le avrebbero portate all’interno dei loro uffici, spiegando di dover fare degli accertamenti.

LE VIOLENZE
Una volta giunte nei locali della polizia, gli agenti avrebbero preteso di consumare rapporti sessuali «in cambio del loro rilascio senza alcune conseguenza circa la loro posizione di clandestinità», si legge nel capo d’imputazione. Nel 2003 infatti la Romania non era ancora entrata nell’Unione Europea. In altre occasioni, gli agenti, sempre secondo l’accusa, approfittando del loro ruolo, avrebbero utilizzato la macchina di servizio per portare le ragazze in commissariato, e anche lì avrebbero dove avrebbero abusato di loro.

Martedì 17 Giugno 2014 – 08:39
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Giugno – 04:19
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