SALE A 198 IL BILANCIO DELLE VITTIME PALESTINESI. DIRETTORE DELL’OSPEDALE AL-WAFA RICEVE CHIAMATA DA ISRAELE: “DISTRUGGIAMO ENTRO DOMATTINA”

15 lug 2014
by Redazione


Gaza

Giorno 7 – lunedì 14 luglio

Giorno 6 – domenica 13 luglio

Giorno 5 – sabato 12 luglio

Giorno 4 – venerdì 11 luglio

Giorno 3 – giovedì 10 luglio

Giorno 2 – mercoledì 9 luglio

Giorno 1 – martedì 8 luglio

 

AGGIORNAMENTO ore 01.00 – BOMBE SU RAFAH: 2 MORTI E 4 FERITI. BILANCIO SALE A 198 VITTIME

AGGIORNAMENTO ore 00.00- ABBAS AL CAIRO DOMANI PER PARLARE DELLA TREGUA. OLP: “IL CESSATE IL FUOCO IGNORA HAMAS”

Il presidente dell’ANP Abbas andrà domani al Cairo per incontrare il presidente egiziano Al-Sisi e discutere dell’implementazione della tregua. Poi andrà in Turchia, dove vedrà il premier Erdogan.

Dall’OLP si alzano però voci contrarie al cessate il fuoco. Al quotidiano israeliano Haarezt un leader dell’OLP ha criticato l’azione dell’Egitto e di Abbas “perché ignora Gaza. I leader di Hamas si sono sentiti umiliati perché la proposta è stata resa pubblica senza consultarli sui contenuti”.

AGGIORNAMENTO ore 23.30 – DIRETTORE DELL’OSPEDALE AL-WAFA RICEVE CHIAMATA DA ISRAELE: “DISTRUGGIAMO ENTRO DOMATTINA”

Il direttore dell’ospedale Al Wafa di Gaza City, il dottor Al Aishi, ha ricevuto una chiamata dall’esercito israeliano in cui si intima l’evacuazione della struttura che “sarà distrutta entro domattina”.

Dati sui feriti: quasi 1.400 di cui il 35% bambini secondo quando riferisce Tommaso Fabbri, capo missione di Medici Senza Frontiere nella zona.

 

AGGIORNAMENTO ore 23 – ORDINE DI EVACUAZIONE A GAZA CITY

L’esercito israeliano ha intimato alla popolazione residente a Nord della Striscia e nei quartieri di Zeitoun e Shayaja a Gaza City di evacuare le proprie case entro domattina. Lo stesso ordine è arrivato agli internazionali che si trovano in questi giorni dentro l’ospedale di riabilitazione Al Wafa. Si temono pesanti bombardamenti su una delle aree più popolate di Gaza.

 

AGGIORNAMENTO ORE 22.30 – DUE PALESTINESI UCCISI E NUMEROSI FERITI A RAFAH DOPO UN RAID ISRAELIANO, IL BILANCIO E’ DI 196 MORTI

 

AGGIORNAMENTO ORE 22 – HAMAS, TESTIMONI: “ABBATTUTO DRONE ISRAELIANO”, IL SECONDO OGGI

La contraerea di Hamas avrebbe abbattuto un drone israeliano nel pomeriggio di oggi nel centro della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia turca Anadolu citando testimoni. Poche ore fa la notizia era stata data dall’emittente di Hamas al-Aqsa Tv. Si tratterebbe del secondo drone israeliano abbattuto nella giornata di oggi, il quarto dall’inizio dell’offensiva israeliana “Barriera protettiva”.

AGGIORNAMENTO ORE 21 – NETANYAHU: “HAMAS NON CI LASCIA ALTRA SCELTA CHE ESPANDERE L’OPERAZIONE”. INCOGNITA SULL’INVASIONE VIA TERRA

“Se non c’è il cessate il fuoco, c’è il fuoco”. Sono le parole del premier israeliano Netanyahu al termine della riunione di gabinetto di questa sera, che ha spiegato che dato che Hamas ha rifiutato la tregua proposta dall’Egitto, Israele è costretto a intensificare le operazioni militari. Al-Jazeera riferisce che ancora non ci sono dettagli su un’eventuale operazione via terra e aggiunge che Netanyahu ha implicitamente criticato le chiamate alla rioccupazione di Gaza fomentate dal proprio ministro degli Esteri Avigdor Liebermann bollandole come “rumori di sottofondo”. Intanto Netanyahu ha rimosso il vice ministro degli Esteri Danny Danon dal suo incarico: Danon si era pubblicamente schierato contro la decisione del governo di accettare il cessate il fuoco proposto dall’Egitto.

AGGIORNAMENTO ORE  19.20 – L’Agenzia Reuters riferisce della prima vittima israeliana da quando è iniziata l’offensiva ‘Barriera Protettiva’ contro Hamas a Gaza. Si tratta di un civile ucciso da un razzo caduto nei pressi del valico di Erez. Sinora i lanci di razzi dalla Striscia avevano provocato soltanto feriti. Intanto, è salito a 193 il bilancio dei morti a Gaza. L’ultima vittima è un uomo di 77 anni morto oggi pomeriggio nei raid su Khan Yunis, nella zona meridionale della Striscia.

Stasera a Gerusalemme si è verificata un’altra aggressione di estremisti ebrei ai danni di un avvocato palestinese, la signora Sanaa Dweik, in compagnia di una cliente a Deir Yassin. Gli aggressori hanno spruzzato spray al peperoncino mentre le due vittime entravano in auto all’esterno di un tribunale di Gerusalemme ovest.

AGGIORNAMENTO ORE 18.00 – Il ministro palestinese della Sanità, Jawad Awad, ha annullato la sua visita all’ospedale Shifa di Gaza City, dopo essere stato accolto da un gruppo di manifestanti irati al suo arrivo dall’Egitto, attraverso il valico Rafah, che da quando è iniziata l’offensiva israeliana ‘Barriera Protettiva’, è stato quasi sempre chiuso.

La folla ha lanciato scarpe e uova contro la macchina su cui viaggiava Awad. Altri manifestanti si  sono radunati davanti all’ospedale di Shifa, brandendo striscioni contro il governo tecnico insediatosi lo scorso 2 giugno, dopo l’accordo di riconciliazione tra Hamas e Fatah. La gente ha criticato Awad per avere aspettato otto giorni prima di recarsi nella Striscia, sotto il fuoco israeliano dall’8 luglio.

La tenuta dell’accordo è messa duramente alla prova dall’offensiva israeliana. Il movimento islamico non ha commentato l’accaduto, ma Mussa Abu Marzuq, membro dell’ufficio politico in esilio, ha condannato l’incidente sulla sua pagina Facebook.

AGGIORNAMENTO ORE 17.30 – Un uomo di 77 anni è morto in un raid e altre nove case sono state colpite dai missili israeliani. Le Forze armate israeliano hanno riferito di avere colpito trenta obiettivi dalla ripresa dei bombardamenti.

AGGIORNAMENTO ORE 17.00 – La distruzione provocata dai raid israeliani su Gaza è “immensa”, ha detto il portavoce dell’Unrwa, Sami Mshasha. Secondo i dati raccolti dall’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, il bilancio delle vittime è destinato ad aumentare. Sono state distrutte completamente 560 case e migliaia di edifici sono stati danneggiati, tra cui 47 strutture dell’Unwra.

Gli sfollati sono almeno 17.000 e in migliaia si sono rifugiati in venti scuole dell’agenzia. La Croce Rossa internazionale, ha parlato dei danni alle strutture di rifornimento dell’acqua e nei prossimi giorni l’intera popolazione della Striscia rischia di non avere più accesso all’acqua. Nei bombardamenti degli ultimi otto giorni sono stati uccisi anche diversi tecnici del Comune e sarà difficile riuscire a riparare i danni e a garantire il rifornimento ala popolazione, in parte già tagliata fuori dalle forniture elettriche.

AGGIORNAMENTO ORE ore 15:40 LIEBERMAN: “BISOGNA TERMINARE LA MISSIONE SOLO QUANDO TZAHAL CONTROLLERA’  TUTTA LA STRISCIA”. 

Nel corso di una conferenza stampa il Ministro degli Esteri israeliano e leader del partito di estrema destra Yisrael Beitenu, Avigdor Lieberman, ha dichiarato poco fa: “il mondo deve incoraggiarci ad andare fino in fondo. Bisogna terminare la missione solo quando Tzahal [acronimo per Esercito di difesa d’Israele, ndr] controllerà tutta la Striscia”. Secondo il Ministro, infatti, anche se le due parti dovessero giungere ad un cessate il fuoco, resteranno immutate le condizioni per l’inizio di un “nuovo round”. “E’ evidente – ha aggiunto Lieberman – che durante il periodo di calma Hamas continuerà a fabbricare altri razzi e a contrabbandare altro materiale esplosivo”

 

AGGIORNAMENTO ORE 14:55  RIPRENDONO I RAID ISRAELIANI

L’esercito israeliano ha ripreso poco fa i raid aerei slla Striscia di Gaza interrotti stamani alle 9 dopo che il Gabinetto di Sicurezza aveva accettato la proposta di coprifuoco presentata dall’Egitto.  Fonti palestinesi sostengono che gli attacchi israeliani si stanno concentrando nel campo profughi di al-Burj e a Khan Yunis. Anche durante il periodo di calma è stato registrato almeno un attacco nell’area orientale della città di Gaza.

Il comandante israeliano del fronte meridionale, il capitano Sami Turjeman, ha detto al quotidiano Haaretz che “alla luce del continuo lancio di razzi  da parte di Hamas verso il territorio israeliano, agiremo con forza. Hamas ha iniziato la battaglia e si è fatta del male. Non abbiamo ancora utilizzato tutto il nostro potenziale e, se richiesto, lo useremo.  E’ ancora troppo presto per terminare questa operazione”.

L’esercito sostiene che dalle 9 alle 15 sono stati sparati più di 40 missili dalla Striscia.

AGGIORNAMENTO ORE 13:30  DA STAMATTINA CHIUSO VALICO DI EREZ

Stamattina Hamas ha chiuso il valico di Erez a causa dei bombardamenti israeliani. “Erez resterà chiuso finché non otteniamo rassicurazioni internazionali che non verrà più bombardato da Israele” ha detto un ufficiale del movimento islamico a News 24. Bloccato un gruppo di 20 palestinesi che sarebbe dovuto entrare nello stato ebraico per sottoporsi a cure mediche.

AGGIORNAMENTO ORE 13:00 ABU MAZEN DOMANI AL CAIRO. MINISTRO INTERNI ISRAELIANO CONVOCA UN VERTICE CON TUTTI I MEMBRI DEL GOVERNO.

Il Segretario di Stato americano, John Kerry, ha detto che “la proposta egiziana di cessate il fuoco è una buona occasione per fermare la violenza e far tornare la calma. Accolgo con piacere la decisione del Gabinetto di Sicurezza israeliano di accettare l’iniziativa del Cairo e invito tutte le parti a comportarsi in modo simile”.

Secondo la stampa egiziana il Presidente palestinese Abu Mazen domani sarà al Cairo ed incontrerà al-Sisi.

Il Ministro degli Interni israeliano, Gideon Sa’ar, ha chiesto di convocare una riunione di tutti i membri del governo per discutere la proposta egiziana di cessate il fuoco-

La notizia di una fine dei raid aerei israeliani a Gaza, diffusa dall’Agenzia palestinese Ma’an un’ora fa, è stata subito smentita. Mezz’ora fa l’aviazione israeliana ha colpito un campo agricolo nel quartiere al-Sha’af ad est della città di Gaza.

Sul versante israeliano un soldato israeliano è stato ferito leggermente dai frammenti di un razzo sparato verso Sderot. Il sistema Iron Dome ha intercettato due missili indirizzati verso Ashkelon e Rehovot. Le sirene sono tornate a suonare ad Ashdod, Rishon LeTzion, Rehovot, Tel Aviv e Afula (non molto lontano da Nazaret). Secondo l’esercito israeliano dalle 9 di stamattina sono stati sparati 35 missili dalla Striscia di Gaza verso Israele

AGGIORNAMENTO ORE 12:20 AGENZIA MA’AN: “ISRAELE HA SOSPESO ATTACCHI SU GAZA”

Secondo l’Agenzia palestinese Ma’an, l’esercito israeliano ha detto di aver sospeso i suoi attacchi su Gaza. Al momento la notizia non trova conferma sui media israeliani.

AGGIORNAMENTO ORE 11:50  HAMAS: “NON SIAMO STATI CONSULTATI SULL’INIZIATIVA EGIZIANA DI CESSATE IL FUOCO”

Il portavoce di Hamas, Abu Zuhri: “non siamo stati consultati sull’iniziativa egiziana che abbiamo appresa solo dai mezzi di comunicazione. La rifiutiamo. Non capisco dove sia il vantaggio se viene eliminata la resistenza [palestinese, ndr] mentre l’aggressione [l’attacco di Israele, ndr] continua”.

Colpite due case ad Ashdod da un missile sparato dalla Striscia di Gaza. Le sirene sono suonate ad Eshkol, Ashkelon, Rehovot e Nes Tziona, Wadi Ara. Non si segnalano danni né feriti.

AGGIORNAMENTO ORE 11:30  NETANYAHU: “SE HAMAS NON RISPETTA IL CESSATE IL FUOCO, INASPRIREMO L’ATTACCO”

Prima di iniziare l’incontro con il Ministro degli Esteri tedesco, il Premier israeliano Netanyahu ha dichiarato: “se Hamas non accetterà il cessate il fuoco, inaspriremo l’attacco”.  Il Primo Ministro ha poi aggiunto: “abbiamo risposto positivamente alla proposta egiziana di cessate il fuoco per dare una possibilità alla Striscia di Gaza di essere privata dei razzi”. Tuttavia, ha avvertito, “se Hamas continuerà a sparare avremo tutta la legittimità internazionale per intervenire”.

 

AGGIORNAMENTO ORE 10:45  DA STAMATTINA CINQUE PALESTINESI UCCISI, 192 DALL’INIZIO DELL’OPERAZIONE “BORDO PROTETTIVO”. 

Cessate il fuoco più o meno vicino, a Gaza si continua a morire. Ashraf al-Qudra, portavoce del Ministero della Sanità palestinese a Gaza, ha affermato che  Sulayman Abu Luli (33 anni), Bushra Khalil Za’rab (53) e ‘Ata al-’Umur (58) sono stati uccisi nel raid aereo compiuto dall’aviazione israeliana a Khan Yunis. Sono 192 le vittime palestinesi  dall’inizio dell’Operazione “Bordo protettivo”. Più di 1400 i feriti.

AGGIORNAMENTO ORE 10:15   POSTICIPATA LA VISITA DI KERRY AL CAIRO PREVISTA PER OGGI

E’ stata posticipata la visita del Segretario di Stato statunitense John Kerry al Cairo che era annunciata oggi.

La destra radicale israeliana critica con toni aspri la decisione del Gabinetto di Sicurezza di approvare il cessate il fuoco proposto dagli egiziani. Il Ministro della Casa e dell’Edilizia, Uri Ariel, ha giudicato la scelta del Gabinetto “un errore strategico”. Favorevole il partito laburista. “Accolgo con favore l’iniziativa egiziana perché riporterà il silenzio tra i cittadini del sud d’Israele”. ha dichiarato il leader di HaAvoda Itzhak Hertzog. “Speriamo – ha aggiunto – che Hamas la rispetterà”.

Intervistato dalla rete panaraba al-Mayadeen, un leader di Hamas ha affermato che “nessuno finora ha discusso con noi o con la Jihad l’iniziativa egiziana”.

 

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della redazione

Gaza, 15 luglio 2014, Nena News – Le Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, rifiutano la proposta egiziana di cessate il fuoco, che definiscono una “resa”, e  minacciano di “inasprire” ulteriormente il conflitto con Israele. Il passo segue la posizione  presa nel corso della notte dalla leadership politica del movimento islamico contraria a una tregua senza un accordo complessivo. Si raffreddano perciò le speranze dei tanti di coloro che avevano auspicato l’accoglimento immediato dell’iniziativa egiziana che prevede l’avvio di trattative per un accordo complessivo entro 48 dall’inizio della tregua.

  Proprio oggi al Cairo arriva il segretario di Stato americano John Kerry per discutere  i punti del cessate il fuoco con il suo omologo egiziano Sameh Shukri.

Il secco no di Hamas è stato seguito dall’accettazione della proposta egiziana da parte del gabinetto di sicurezza di Israele (contrari il Ministro degli Esteri Lieberman e quello dell’Economia Bennet). Il premier Netanyahu  ora intende chiedere, riferisce la stampa locale, la consegna da parte delle organizzazioni armate palestinesi delle riserve di razzi. La ‘smilitarizzazione’ di Gaza è la richiesta centrale di Israele. Nessuno però crede che sarà accettata da un Hamas che grazie alla nuova guerra ha riconquistato prestigio tra i palestinesi e gli arabi e ora alza il tiro. Il movimento islamista vuole la riapertura di tutti i valichi con Gaza, i fondi per pagare gli stipendi di circa 40.000 dipendenti pubblici nella Striscia e la liberazione dei suoi militanti arrestati da Israele in Cisgiordania dopo il recente rapimento dei tre ragazzi ebrei. 

Ha detto sì alla proposta egiziana invece il presidente dell’Anp Abu Mazen. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa.   Abu Mazen ha lanciato un appello ”a tutte le parti” affinche’ assecondino gli sforzi egiziani, nell’ intento di risparmiare ulteriori vittime al popolo palestinese e ”nel supremo interesse nazionale”. Il presidente ha poi espresso la speranza che questa tregua possa spianare la strada verso uno sforzo politico che faccia terminare l’occupazione e possa dare vita ad uno stato palestinese”.

Intanto l’offensiva militare israeliana prosegue. Nelle ultime ore almeno quattro palestinesi, tra i quali una donna di Rafah, sono stati uccisi da raid aerei nel sud della Striscia. Un bilancio ufficioso parla di 191 morti e 1400 feriti.  Dieci persone sono state ferite ad Eilat nel sud d’Israele da un razzo palestinese. Secondo i dati forniti dall’esercito israeliano nella giornata di ieri sono stati almeno 100 i missili sparati dalla Striscia (più di 900 dall’inizio dell’Operazione “Bordo Protettivo”). Tre razzi sono stati sparati anche dalla Siria e dal Libano verso il nord d’Israele, le Alture del Golan occupato e la Galilea Occidentale. Nena News