Il mistero di Sandra Bland, morta in galera per non avere messo la freccia. In un video le minacce con il taser

In un nuovo video le minacce dell’agente alla donna – afroamericana, 28 anni -arrestata con violenza e minacciata con il taser per una banale infrazione stradale. È morta in carcere tre giorni dopo. Secondo le autorità si sarebbe suicidata, ma la famiglia non ci crede e chiede chiarezza

di Federica Seneghini

Nuovo video dell’arresto di Sandra Bland: l’agente la minaccia con il taser

Fermata da un agente a bordo della sua auto per non avere messo la freccia prima di cambiare corsia. Ammanettata, sbattuta a terra e minacciata con il taser, per motivi misteriosi. Arrestata e portata in galera. Dove è morta, in una piccola cella del carcere della Contea di Waller, Texas, tre giorni dopo. La versione ufficiale, dice che Sandra Bland – afroamericana, 28 anni, attivista del movimento «Black Lives Matter», neoassunta alla Prairie View A&M University – si è suicidata. Ma la famiglia non ci crede e chiede giustizia. In forza anche di un nuovo video di 45 minuti, rilasciato dalle autorità mercoledì, che mostra tutta la violenza, apparentemente ingiustificata, con cui la giovane Sandra è stata trattata dai poliziotti per una banale infrazione stradale.

Venerdì 10 luglio: l’arresto

La storia inizia venerdì 10 luglio. Il video registrato da una telecamera di sorveglianza piazzata su una volante, rilasciato dalle autorità di Hempstead, mostra un’auto di colore bianco accostare ai lati di una superstrada della piccola cittadina del Texas. Un agente – Brian T. Encinia – si avvicina al finestrino. Chiede alla donna al volante di dargli i documenti.

«Mi sembra molto scocciata», dice il poliziotto.
«Lo sono, lo sono davvero», risponde lei.
«Le dispiace spegnere la sigaretta?»
«Sono nella mia auto, non vedo perché dovrei farlo»

Il dialogo tra i due a quel punto precipita. Encinia ordina a Bland di scendere dall’auto. Lei si rifiuta. «Ti faccio scendere con la forza, allora», risponde lui, chiedendo rinforzi e strattonando la donna.

Sandra Bland, 28 anni (Epa)
Sandra Bland, 28 anni (Epa)

Poi tira il fuori il taser, la pistola stordente, e lo punta contro Bland: «Ti faccio accendere», le dice riferendosi alla sigaretta della ragazza. A quel punto lei scende dal veicolo. I due escono dall’inquadratura, ma la telecamera resta accesa. E registra i dialoghi. «Mi fai male», si lamenta la donna, mentre lui la ammanetta e la sbatte a terra, aiutato da un’altra agente. «Mi spacchi i polsi», urla Bland. Grazie a un altro video (qui sotto, ndr.), registrato da un passante e messo online nei giorni successivi, abbiamo altre immagini, oltre a quelle ufficiali. Che mostrano la violenza dietro quelle parole. Con la ragazza distesa a terra, pancia sotto, e l’agente sopra di lei, mentre la ammanetta.

«Mi hai fatto sbattere la testa, non te ne frega niente?», dice lei.
Per poi aggiungere: «Sono epilettica».
«Bene», risponde lui.

La violenza è confermata anche dalla sorella di Bland, Shante Needham, secondo cui la donna le avrebbe riferito come Encinia le sarebbe salito sulla schiena con le ginocchia, spezzandole un braccio. Il capo del Dipartimento della sicurezza del Texas, Steven MacCraw, che ha fatto diffondere il filmato, ha dichiarato che il comportamento dell’agente costituisce una violazione delle procedure di arresto.

Lunedì 13 luglio: la morte in carcere
I soccorsi a Sandra Bland, nel carcere della Contea di Waller, in Texas (Epa)
I soccorsi a Sandra Bland, nel carcere della Contea di Waller, in Texas (Epa)

Alle 6,30 di lunedì 13 luglio, Sandra Bland, rinchiusa nella cella numero 95 del carcere della Contea di Waller – 20 metri quadrati – si rifiuta di mangiare. Poco dopo le 7 risponde «sto bene», a una guardia, e chiede di fare una telefonata. Due ore e mezza dopo, alle 9, viene trovata impiccata, in una posizione «semi eretta», con il laccio di un sacchetto di plastica intorno al collo (che, dicono gli inquirenti, avrebbe recuperato da un bidone della spazzatura della sua cella). Soccorsa, viene dichiarata morta alle 9,16.

Le indagini
Il governatore del Texas Dan Patrick riferisce sul caso Sandra Bland all’Università Prairie View A&M (Epa)
Il governatore del Texas Dan Patrick riferisce sul caso Sandra Bland all’Università Prairie View A&M (Epa)

Secondo l’autopsia, effettuata dai medici della Contea di Harris, Bland sarebbe morta per asfissia, che si sarebbe provocata volontariamente. Tradotto: si sarebbe suicidata. Ma il procuratore distrettuale della Contea di Waller, Elton Mathis, ha detto che «l’indagine per omicidio» continua. «Ci sono troppe cose poco chiare», ha aggiunto. Anche l’Fbi sta indagando sul caso. La famiglia della donna vuole chiarezza («Per la Sandy che conoscevo io», ha detto un’altra sorella di Bland, «è impossibile che si sia ammazzata»), e chiede di potere avere un’autopsia autonoma. Perché è troppo strano essere arrestati per una banale infrazione stradale e morire in galera 72 ore dopo.

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Fonte:
http://www.corriere.it/esteri/15_luglio_22/strano-caso-sandra-bland-morta-galera-non-avere-messo-freccia-ca679356-306d-11e5-8ebc-a14255a4c77f.shtml?cmpid=SF020103COR