Paolo Scaroni

1 luglio 2014

La prossima volta che vi vengono dei dubbi sulla repressione verso il modo ULTRA’…CHIEDETELO A LUI!
La prossima volta che vi vengono dei dubbi sulla violenza gratuita delle divise blu…..CHIEDETELO A LUI!

Paolo Scaroni ORGOGLIO ULTRAS!

#numeriidentificativisubito!

PAOLO SCARONI
I segni della terribile violenza subita da Paolo sono ancora evidenti: invalidità civile al 100%, ecolalia, un grave disturbo del linguaggio che porta a ripetere due o tre volte le parole involontariamente e la gamba destra che non funziona quasi più.
I fatti risalgono al 24 settembre 2005 in occasione del match Verona – Brescia, partita a rischio per la rivalità tra le due tifoserie. Quel giorno però sembra tutto filare liscio anche se la tensione è palpabile.
I veri problemi iniziano nel dopopartita alla stazione ferroviaria di Verona dove, dopo una prima fase di relativa tranquillità, la polizia lancia una carica “a freddo” contro i tifosi del Brescia. Non si è mai capito il motivo di quella carica. La situazione, come provato dalle telecamere e dalle testimonianze, non presentava alcun tipo di criticità. La questura parla di ultras che occupavano i binari, tesi smentita dalle testimonianze dei macchinisti e del personale di un treno. Fatto sta che la carica parte. Per terra rimane Paolo Scaroni stordito prima con lo spray urticante, illegale, poi selvaggiamente picchiato con pugni e manganelli. Finito il pestaggio il ragazzo riesce a scappare sul treno; pochi minuti, il tempo necessario a raccontare l’accaduto agli amici, poi perde i sensi. I soccorsi arrivano in ritardo perché la polizia chiama il 118 segnalando un codice giallo 2, niente di grave. Una volta sul posto gli operatori del 118 attivano il codice rosso 3 ovvero paziente in condizioni critiche. La questura dichiarerà che Scaroni è rimasto ferito da un sasso lanciato dai tifosi.
Paolo rimane in coma per due mesi e al risveglio si rende conto che i suoi ricordi partono dal pestaggio. Dei suoi 34 anni di vita non ha più memoria. Infanzia, adolescenza, lavoro, fidanzata: tutto è svanito. Comincia un calvario fatto di riabilitazioni, visite mediche e lunghe visite dal logopedista. E poi i suoni e i rumori che nel suo cervello danneggiato rimbombano in maniera insostenibile; la gamba claudicante, le cicatrici sul cranio. Per tutto questo gli viene riconosciuta una pensione di invalidità di appena 280 euro.
Si arriverà ad un processo che vedeva indagati otto celerini del reparto di Bologna, processo che è stato l’ennesima beffa per Paolo. Gli imputati sono stati assolti perché il fatto non sussiste. In mancanza del numero identificativo sulla divisa non si sono potuti riconoscere con certezza gli aggressori di Paolo.

 

 

Fonte:

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201788570310028&set=a.1059540062800.9802.1654871816&type=1&theater

 

Le info sono tratte da qui:

https://www.facebook.com/AcadOnlus/photos/a.521317134596232.1073741829.495593257168620/521317331262879/?type=3&theater