Carmelo Castro

CARMELO CASTRO (29 MARZO 2009)

Il 24 Marzo 2009 Carmelo Castro viene arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver partecipato a una rapina. Viene portato prima nella caserma dei carabinieri di Biancavilla poi in quella di Paternò. Il giorno dopo Carmelo viene trasferito nella casa circondariale di Catania, Piazza Lanza, dove quattro giorni dopo verrà trovato impiccato nella sua cella. Ufficialmente Carmelo muore per asfissia da impiccamento e il 27 luglio 2010 il giudice per le indagini preliminari in seguito alla richiesta del pubblico ministero dispone l’archiviazione del caso.
La versione di Agatuccia Castro, sorella di Carmelo, e di altre sue parenti è del tutto diversa. Le tre donne raccontano di aver cercato invano di parlare con Carmelo. Quando si presentano alla caserma di Paternò vengono invitate a sedersi in sala d’attesa dove sentono distintamente le urla e il pianto di Carmelo provenire dal piano di sopra. Quando Agatuccia prova a salire viene bloccata dai carabinieri che la invitano a tornare a casa. Le donne però restano all’esterno della caserma finché non vedono passare il ragazzo con diversi lividi e segni in faccia. Il tempo di un’occhiata fugace e Carmelo finisce dentro un’auto. Da allora, la sorella e le zie non vedranno mai più Carmelo vivo.
Vengono chiesti tre supplementi di indagine da parte di Antigone e di A buon diritto. Si chiede di indagare sulle urla sentite dai familiari e di disporre una nuova perizia medico legale sul presunto pestaggio. In seconda istanza ci sono molti punti oscuri sulla permanenza di Castro in carcere: la sorella racconta che il colloquio con Carmelo le è stato negato perché il ragazzo era in isolamento, disposizione di cui non è stato rintracciato alcun atto così come non esiste traccia agli atti di indagine della visita medica obbligatoria. Dal colloquio tra Carmelo e una psicologa di supporto emerge che il ragazzo era in uno stato di profonda prostrazione psicologica, perché si sentiva minacciato dagli altri coimputati. Nei successivi colloqui non erano stati riscontrati segnali che preludessero ad atti di autolesionismo o tendenze suicide. Infine nel terzo e ultimo esposto sono contenute questioni di fondamentale importanza: il lenzuolo e la cella del suicidio non sono stati sequestrati quando sarebbero stati utilissimi per approfondimenti di vario genere, inoltre si chiede di disporre una nuova autopsia per verificare se la morte di Castro sia compatibile con il suicidio: Carmelo era alto 175 cm, come ha potuto impiccarsi ad un letto a castello alto 170 cm?
Un primo flebile segnale la procura di Catania lo lancia il 5 maggio 2011, giorno in cui si riaprono le indagini., giorno in cui, provvidenzialmente, spunta fuori il lenzuolo dell’impiccagione ma il caso è stato poi definitivamente archiviato.

Fonte:

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