ALEPPO: ESPULSIONE COMPLETATA

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di Francesco Tronci

#ALEPPO: ESPULSIONE COMPLETATA
Non ci saranno più immagini da parte degli attivisti di Aleppo est: la criminale espulsione dei suoi abitanti è stata completata e la leggendaria città di Aleppo è ora sotto il controllo del regime e dei suoi alleati, ovvero del responsabile della morte di mezzo milione di siriani.

La comunità internazionale ha risposto ai crimini di Assad con il trasferimento coatto degli abitanti, ovvero con un’azione che costituisce un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità. Questo è il “piano di pace” di Assad, della Russia e dell’Iran per la Siria: la sistematica espulsione di tutte le comunità che si oppongono al regime.

Uomini, donne, bambini, feriti e anziani, deperiti e affamati, che raccontano storie di orrore, di esseri umani rimasti sotto le macerie senza che nessuno potesse aiutarli, sono stati espulsi dalle loro case. Hanno scelto di andare a Idlib e nella campagna a ovest di Aleppo, ovvero in zone sotto il controllo dei ribelli e costantemente colpite da bombardamenti e barili bomba. Scelgono questo piuttosto che tornare sotto il dominio di Assad, perché sanno bene quello che li attenderebbe. Idlib sarà la prossima?

Sei anni fa i siriani si sollevarono per la democrazia in un paese governato per mezzo secolo dalla dittatura di una dinastia mafiosa e brutale. Nessuno li supportò. Furono completamente abbandonati. Sono stati calunniati, colpiti a morte, torturati, bombardati, gasati e ridotti alla morte per fame. E, per finire, esiliati dalle loro case, contro la loro volontà, e costretti a vivere al gelo senza sapere cosa sarà di loro.

Nelle case bombardate e abbandonate molti hanno lasciato delle scritte sui muri perché l’esercito di Assad potesse leggerle: “Sotto ogni casa distrutta ci sono famiglie sepolte con i loro sogni da Bashar e i suoi alleati”, oppure semplicemente: “Torneremo”.

Forse alcuni di loro riusciranno a raggiungere le strade delle nostre città e li chiameremo “rifugiati”. La città è stata schiacciata, ma i suoi abiatnti non sono scomparsi: sono al freddo e al rischio di nuove carneficine e chiedono, ancora, di non essere nuovamente dimenticati. Saranno ascoltati?

Nel frattempo, il tiranno genocida continua a sedere sul suo trono.
#SaveAleppo
#SaveSyria
#FreeSyria

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