Un intervista alla moglie di Enzo Baldoni, Giusi Bonsignore, alla vigilia del decennale dall’uccisione del reporter in Iraq:
La vignetta appena disegnata da Mauro Biani per ricordare il decennale:
Un’altra di sette anni fa con l’immagine delle prime pagine di Libero che denigrarono il giornalista:
Qui le parole scritte da Vittorio Arrigoni sul suo blog per salutare Baldoni:
lettere mai pervenute (addio enzo) |
27/08/2004 |
ieri sera,
quel qualcosa in me che difficilmente riesco ogni volta a decifrare.
Un’impulso magnetico da una parte dello spirito di cui conosco ben poco.
Oggi tutto sembrava tranquillo,
le notizie a lui riferite parlavano di cauto ottimismo.
tutti troppo esageratamente tranquilli, parsimoniosi,
per il destino di un uomo che rimaneva nelle mani di guerriglieri disposti a tutto.
allora ho iniziato anche oggi a provare un crepitio in quella parte dello spirito…
Quasi certo che l’avrebbe letta al suo ritorno, ieri ho inviato una lettera a Enzo Baldoni.
Pensando che magari mi avrebbe anche risposto.
Ero convinto che fosse fra uomini, ma mi sono enormemente sbagliato,
si trovava in un covo di bestie.
Non bisogna mai confondere le bestie cogli uomini,
e come in iraq la maggior parte (ne sono certo) che combatte, che muore cercando provviste per strada, che sfila senz’armi incontro ai check point, che corre a difendere una moschea o semplicemente la propria casa, sono uomini di valore, fra di essi si cela come in tutte le società, e all’ennesima potenza nelle società distrutte dalla guerra, la bestia sanguinaria. Il marciume della violenza genera mostri, e dà potere a quei mostri che in epoca di pace o sarebbe reclusa o sarebbe disoccupata. Bisogna sempre distinguere i mostri dagli uomini vigorosi che cobattono in nome di ideali valorosi. Valori come la pace, la libertà, la compassione.
Non guardiamo ora alle gente d’iraq in maniera differente, con crescente nonostante se ne sia andato,
c’è una parte di me che continuerà ad aspettare una sua risposta.
stralci dalla mia lettera per enzo-
“giovedì 26 agosto, ore 2255
-empatia sotto la kefia-
Enzo!
ti sento!
so che stai sorseggiando te alla menta,
mentre armi intorno a te e uomini scuri dalla barba incolta.
sembra che litighino con quella lingua di cui tu conosci solo qualche vocabolo.
ma è il loro modo di fare.
sciuccran,
sadik.
usa sharmuta!
Girano intorno a te…
…….
ti scrutano, e vogliono sapere tutto di te, di cosa pensi di questa dannata guerra, degli americani
e addirritura il perchè dei tuoi usi e costumi non ammessi nell’Islam.
Non cedere alla tentazione della paura,
quella magari di soddisfarli con tue risposte preordinate, non sincere.
……..
Riappropiati di tutto il tuo orgoglio, dei reali motivi perchè ti sei sentito di affrontare questo viaggio.
Io credo che tu sei laggiù perchè qui ti sentivi divorato dai crampi dell’ingiustizia.
Di quella specie che crea giornalisti manovali dal potere,
che producono manovrati notizie cinicamente artefatte,
qui nel nostro paese per creare favore nell’opinione pubblica all’intervento armato in Iraq.
Ritrova l’inossidabile forza dei tuoi ideali,
sii uomo di valore,
e nessuno fra questi che ti circondano ti potrà torcere un capello,
………..
Ti dico questo,
dopo aver trascorso infinite notti
coi mujaheddin palestinesi, che io rispetto
e che alla fine mi hanno concesso il loro rispetto.
ti scrivo questo anche se so che non potrai leggermi,
non per il momento almeno.
ma il mio pensiero empatico supera ogni confine e ogni prigionia,
mi ritroverai in uno specchio,
sarò nel tuo sguardo in me riflesso.
take care.
un amico invisibile per te soffre.
la tua irrequietudine.
your vik”
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Fonte:
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