Nigeria: #BringBackOurGirls (Riportate a casa le ragazze)

Fonte: https://www.facebook.com/bringbackourgirls/photos/pb.218477488363292.-2207520000.1399839681./220820721462302/?type=3&theater

Dal blog di Bob Fabiani:

Il 14 aprile scorso, lo stesso giorno in cui un’autobomba nell’aerea della stazione degli autobus del Nyanya Motor Park di Abuja che, ha lasciato sul terreno e sul selciato nigeriano almeno 70 morti e ben 124 feriti, in contemporanea, un raid organizzato e attuato da “Boko Haram”, un movimento islamico nigeriano – attivo in una regione tra le più povere del mondo, con una mortalità infantile, bassa alfabetizzazione e disoccupazione giovanile di massa che concorre a reclutare facilmente reclute agli islamisti radicali – fanno irruzione nell’istituto secondario femminile di Chibok – paesino dello stato del Borno, nel Nord-Est della Nigeria –  mentre 230 ragazze  sono alle prese con gli esami di fine anno. 
Accade tutto in pochi minuti. Le ragazze , di età comprese tra i 15 e i 18 anni, di religione cristiana e musulmane, sono state caricate su un camion  e sparite lungo il confine con il Camerun.
Purtroppo ci sono ancora posti in Africa dove il diritto allo studio è messo in serio pericolo da terroristi pronti a tutto: le ragazze nigeriane erano consapevoli dei rischi che correvano per la loro intraprendenza e, per il solo fatto di aver deciso di aspirare a un futuro diverso, un futuro che non fosse quello privo di cultura di una parte delle donne nigeriane delle generazioni che le hanno precedute e, che hanno dovuto provare, sulla loro pelle, la tragedia della guerra civile, un tratto comune a tanti stati del Continente.
La scuola femminile del Chibok era la sola scuola che aveva riaperto i battenti per consentire così, alle migliori studentesse dei vari villaggi; di poter sostenere gli esami di fine anno.
-IL VIDEO DEI RAPITORI DI BOKO HARAM.
Alcuni giorni dopo il rapimento di massa delle ragazze nigeriane, mentre il mondo, almeno sul web e su i social network si mobilitava in soccorso per le ragazze rapite, lo sceicco Abubakar Shekau gira in video con un messaggio delirante:”Ho rapito io le vostre figlie, sono schiave e le venderò al mercato in nome di Allah a cui appartengono.
Il mondo con il fiato sospeso accusa il colpo. Mentre, man a mano che passano le ore si scoprono alcune conferme al messaggio dei terroristi. Sembrerebbe che le giovani siano state messe all’asta a 12 dollari l’una e comprate per diventare “mogli” dei miliziani.
-LA REAZIONE DEI SOCIAL NETWORK IN SOCCORSO DELLE REGAZZE DELLA NIGERIA.
Nove giorni dopo l’orrore del rapimento di massa delle 276 studentesse nigeriane, il 23 aprile, nel pomeriggio, in una città del Sud della Nigeria è partito il primo tweet con l’hastag “BringBackOurGirls” (“Riportate a casa le nostre ragazze”). Era l’149 del 23 aprile 2014 e, l’autore del tweet è un avvocato nigeriano, Ibrahim M.Abullahi che, ha tratto ispirazione dalla ex ministra dell’Istruzione del governo nigeriano, Oby Ezekwesili, in occasione di un suo intervento durante la cerimonia di Port Harcourt, capitale mondiale del libro per l’Unesco, ha chiesto il rilascio delle ragazze rapite. 
Nell’occasione scandendo bene le parole ha coniato l’hastag che poi ha permesso a 1,7 milioni di persone, in tutto il mondo, di ripetere quelle parole:”Bring back the girl!”

Immediato è stato il “tam tam virale”: da Lagos – capitale della Nigeria da più di 20 milioni di persone – a Londra è partita una “Marcia globale” per salvare le ragazze nigeriane al quale hanno partecipato Malala, la ragazza pakistana, ferita quasi a morte dai talebani per lo stesso motivo per cui sono state rapite le studentesse nigeriane: la loro colpa è quella di credere nella salvezza dell’istruzione e in un futuro lontano da orrori e guerre tribali. Insiema a Malala ha aderito anche la first lady americana, Michelle Obama.
Il movimento planetario con 1 milione e 700 mila tweet, è riuscito nell’impresa di mettere sotto pressione il governo nigeriano, annicchilito, sfibrato dalla lunga guerra con Boko Haram e, grazie alla mobilitazione dei social ha infine, “costretto” i grandi del mondo ad agire.
-LA REAZIONE DELL’INTELLIGENCE MONDIALE CONTRO BOKO HARAM
La grande mobilitazione di solidarietà rilanciata in rete #RIDATECI INDIETRO LE NOSTRE RAGAZZE ha smosso anche l’intelligence occidentale per aiutare la Nigeria. E’ stato approntato un supporto che prevede l’invio di team esperti, coadiuvati da immagini satellitari e l’immancabile uso dei droni, ma questa volta solo di sorveglianza.
La macchina è partita e ora tutti ne vogliono fare parte. L’occidente – nessuno escluso – e la Cina che anche attraverso l’impegno per riportare a casa le 276 ragazze rapite, vogliono in questo modo mantenere e, se possibile, migliorare i propri interessi nell’aerea del paese africano, il paese che sta vivendo un caotico boom, anche economico, tanto da far diventare la Nigeria, il Paese migliore dell’Africa. 
La Nigeria tuttavia mostra tutti insieme le tipiche contraddizioni del Continente: grande crescita annua  che si attesta intorno al 7% del Pil ma anche corruzione dilagante e, una terra ancora segnata dalla povertà, sopratutto al Nord-Est, dove impervarsa Boko Haram e, dove a farla da padrone è l’Islam radicale, quello duro e puro, tutte questo concorre a mostrare le due facce della Nigeria, di gran lunga il paese più ricco d’Africa: per capire la netta differenza tra la Nigeria e gran parte dell’Africa, basta un unico dato: la ricchezza della sola Lagos vale quanto tutta quella che riesce a produrre il Kenia.
-INFORMANDO PER L’HASTAG LANCIATO IN RETE A FAVORE DELLE RAGAZZE NIGERIANE.
Anche queste pagine virtuali sono a disposizione per la campagna mondiale #BringBackOurGirls.
La speranza è che tornino presto dai loro cari e che possano lasciarsi alle spalle questa brutta avventura. Dipenda dall’impegno di tutti noi non far calare il sipario su questo rapimento di massa e, che ci fa capire che il dramma dello schiavismo non è ancora del tutto debellato:#Ridateci Indietro Le Nostre Ragazze.
(Fonte:punchng;guardian;nytimes;lastampa;corrieredellasera,ilmanifesto;jeuneafrique)
Link
-http://www.punchng.com;
-http://english.cntv.cn;
-www.nytimes.com;
-www.jeuneafrique.com;
-malalafund.org;
-BringBackOurGirls-Facebook
-#BringBackOurGirls

Fonte:

http://bob-fabiani.blogspot.it/2014/05/africanland-attualitabringbackourgirlsr.html

 

 

Nota personale:

Su Facebook ho trovato anche la seguente foto che condivido qui contro l’ipocrisia dei grandi del mondo.

Fonte:

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=347312548767573&set=a.107979969367500.19060.100004664924363&type=1&theater