Mille sopravvissuti al mare sbarcano a Reggio Calabria

Siriani, sudanesi, eritrei e palestinesi sul molo. I dialetti si mescolano alla speranza dopo un viaggio in condizioni disumane. Saranno smistati in tutta la Calabria. Ci sono undici minori

Mille sopravvissuti al mare sbarcano a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA I primi a scendere sono stati i cinque migranti che più hanno sofferto le difficoltà del lungo viaggio per mare e hanno avuto necessità di urgente ricovero in ospedale. Poco dopo l’attracco della nave, cinque ambulanze sono partite a sirene spiegate verso gli ospedali Riuniti di Reggio Calabria, dove i cinque – fra cui una donna in procinto di partorire – riceveranno l’assistenza del caso. Nel frattempo, sul molo di Ponente del porto di Reggio Calabria continuano lentamente le operazioni di sbarco dei 1003 migranti arrivati questa mattina attorno alle 8 sulla nave della Guardia costiera Diciotti. Fra loro ci sono 943 uomini, 49 donne e 11 minori, dei più diversi Paesi d’origine.

 

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Sul molo reggino, questa mattina i dialetti di Sudan, Eritrea e dell’Africa subsahariana si mischiano all’arabo più formale dei siriani e dei palestinesi, spezzato di tanto in tanto da frasi, domande e richieste in srilankese e bangladese. Ma per quanto lingue e accenti siano diversi, identiche sono le richieste. Scampati a carrette del mare diverse, ma ugualmente malmesse, tutti chiedono cibo, acqua, un posto per riposare – almeno qualche giorno – prima di continuare il viaggio. Pochi – se non nessuno – ipotizzano di rimanere a Reggio o in Calabria. I più sognano il Nord Europa, l’asilo politico in paesi diversi dall’Italia e la possibilità di ricostruire un’esistenza oggi spezzata da fame e miseria. Per adesso però, verranno ospitati nelle strutture messe a disposizione in città, nella regione e non solo. Solo in 400 rimarranno in a Reggio, 28 andranno a Riace, 100 a Gioia Tauro, 60 a Roccella, 22 a Bianco, 40 a Montebello, 8 Camini, 12 a Vibo Valentia, 80 a Cosenza, mentre altri 80 dovrebbero essere trasferiti con volo a Cagliari.

 

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Nel giro di poche ore, la macchina dei soccorsi coordinata dalla Prefettura dovrebbe comunicare dove troveranno assistenza e riparo i restanti 200 migranti, che al momento è impossibile alloggiare nelle sature strutture regionali.
Come di consueto, i primi a salire sui bus messi a disposizione dall’Atam e da diverse aziende di trasporto regionale su gomma, sono i minori e le famiglie con bambini. Le operazioni procedono a rilento perché tutti devono superare i primi controlli sanitari a terra, oggi forse anche più accurati del solito perché fra i migranti sono stati segnalati diversi casi di tubercolosi e scabbia.

 

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«Le malattie della miseria», commenta uno dei medici presenti sul molo, ormai abituato a veder sfilare di fronte a sé i sopravvissuti del mare. «Sbaglia sapendo di sbagliare chi oggi agita il fantasma di inesistenti epidemie presuntamente portate dai migranti. Queste malattie sono solo dettate da povertà e dalle terrificanti condizioni in cui queste persone sono costrette a vivere prima di imbarcarsi sulle carrette del mare e durante il viaggio». (0020)

 

Alessia Candito

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Fonte:

http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/cronaca/item/24183-mille-sopravvissuti-al-mare-sbarcano-a-reggio-calabria