La storia di Aristide, colpito dal cancro: “Chiedo la grazia”

aristide angelillo

Ritengo sia necessario e importante portare all’attenzione la storia di un uomo che si trova attualmente agli arresti domiciliari, le cui condizioni di salute sono drammatiche. La persona in questione è Aristide Angelillo, condannato all’espiazione di oltre trenta anni di carcere. La sua è una vicenda che richiede attenzione soprattutto sotto il profilo umano. Si tratta infatti di un soggetto malato di cancro alle ghiandole endocrine al quale è stata riconosciuta la condizione di “persona handicappata” con invalidità al 100%.

Fino all’età di 38 anni Aristide è stato una persona incensurata. Arrestato nel 2001 insieme alla propria coniuge, è stato accusato e condannato per spaccio di droga. Si è sempre dichiarato innocente. E le uniche prove nei suoi confronti, sono alcuni tabulati telefonici che testimoniano che conosceva uno dei trafficanti, effettivamente incontrato per caso in un ristorante.
Aristide, la cui situazione processuale si è ulteriormente complicata, ha trascorso in carcere diversi anni in condizioni igieniche disumane e senza la minima assistenza: costretto a vivere tra escrementi e scarafaggi in una cella di 2 metri per 3, su una branda di acciaio senza la possibilità di muoversi.
Dal 2006 ha ottenuto i domiciliari a causa della sua obesità (è arrivato a pesare 318 kg) e perché gravemente malato. Ma non basta. Sono anni che quest’uomo sta cercando di chiedere la grazia al presidente della Repubblica sul residuo della pena, affinché possa tentare di curarsi in maniera adeguata.
Tramite un blog, detenutobeso.myblog.it, ha voluto far conoscere la sua tragica condizione pubblicando le foto del suo corpo nudo ricoperto da piaghe. Una scelta difficile, ma necessaria. Per tentare di salvarsi la vita.
*Avvocata

 

Fonte:

http://ilgarantista.it/2014/07/11/la-storia-di-aristide-ho-il-cancro-chiedo-la-grazia/