Foto mia scattata al Mattatoio di Roma durante la Mostra per i 40 anni del Circolo Mario Mieli
1) Da qualche anno ti occupi di divulgazione sui social network dove parli specialmente circa i diritti sessuali, le IST e la PREP. Com’è nata quest’attività?
Ho sempre avuto difficoltà a trovare informazioni sulla salute sessuale, ma soprattutto non sapevo mai a chi rivolgermi. Pensando di non essere l’unicə ad
avere questa difficoltà, ho deciso di mettere a frutto le mie competenze digitali per condividere informazioni, scrivere la newsletter e fare le grafichette su
Instagram a tema prevenzione.
Immagino che dall’esterno la mia comunicazione online si possa definire
divulgazione. Preferisco però definirmi come operatore alla pari (o community- based come si dice in inglese). Non sono infatti un operatore sanitario che cala le informazioni dall’alto, ma un membro della comunità LGBTQIA+ che prova a
- utilizzare i social per raggiungere e supportare la sua comunità dando informazioni su dove fare i test IST e su come proteggersi;
- lavorare in gruppo con altre associazioni e collettivi, come con Gruppo salute del CIG Milano dove al Milano Checkpoint facciamo counseling
prima del test HIV o con Plus Roma e PrEP in Italia dove tra le tante cose ci occupiamo anche di fare ricerche sui centri PrEP, per mostrare alle
istituzioni quanto sono carenti i servizi sul territorio;
- fare formazione per trovare insieme la risposta alla domanda “come prenderci cura della salute sessuale”.
2) Cosa s’intende quando si parla di PREP? Quando e perché si usa? Va bene sia per le persone con il pene sia per quelle con la vagina? Ci sono differenze tra i sessi?
PrEP sta per Profilassi Pre Esposizione, un farmaco che protegge dall’HIV. Si
può usare sempre: sia se si hanno rapporti sessuali senza preservativo, sia se si vuole una protezione in più. L’unica differenza tra persona con pene e con
persone con vulva è nella modalità di assunzione.
Si assume infatti una compressa al giorno e dopo sette giorni sarai protettə dall’HIV.
Se hai un pene, puoi iniziarla anche con 2 compresse due ore prima di un rapporto sessuale e interromperla due giorni dopo l’ultimo rapporto sessuale.
Se hai una vulva, devi invece interromperla sette giorni dopo l’ultimo rapporto sessuale. Il farmaco ha infatti bisogno di tempo per essere efficace nei tessuti vaginali.
Il confronto con l’infettivologo può aiutare a capire quale è la modalità migliore per noi. Da poco la PrEP è diventata gratuita. Sul nostro sito puoi trovare i centri che la prescrivono.
All’interno del protocollo PrEP sono previsto inoltre controlli periodici per
infezioni come gonorrea, clamidia e sifilide così da prenderci cura della propria salute a 360 gradi.
Ricordo che la PrEP serve se facciamo sesso con persone delle quali non conosciamo lo stato sierologico (se vivono con HIV o meno).
Non abbiamo bisogno della PrEP se facciamo sesso con una persona che vive con HIV e segue la terapia. Grazie alla terapia infatti la carica virale del virus diventa non rilevabile e dunque non trasmissibile. In gergo si dice U=U, Undetectable = Untrasmittable (Non rilevabile = Non trasmissibile).
Non avrebbe senso usare la PrEP se già la terapia fa in modo che non ci trasmettano il virus.
3) L’uso del preservativo è il solo modo efficace per contrastare la diffusione della maggior parte delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST), quindi non solo dell’HIV? Vale solo per i rapporti penetrativi? Cosa fare se si rompe durante un rapporto? E come possiamo porci nei confronti del fenomeno del bareback (rapporti sessuali senza preservativo) in un modo non paternalista e moralista?
Il preservativo è sicuramente uno strumento super importante, ma ne esistono anche altre due:
- testarsi periodicamente perché infezioni come clamidia, gonorrea e sifilide sono spesso asintomatiche e si trasmettono anche con il sesso orale. Pochissime persone usano protezioni per il sesso orale, dai!
- avvisare lə partner se si ha un’infezione in modo tale che si testino, inizino la terapia in caso di test positivo e fermino così la catena dei contagi.
Se il preservativo si rompe, entro 48 ore dobbiamo andare in un pronto soccorso di un ospedale che abbia un reparto di malattie infettive e chiedere
della PEP, la profilassi post esposizione: un farmaco d’emergenza che evita che HIV si replichi nell’organismo.
Per il bareback potremmo provare a porci queste domande:
- c’è consenso quando le persone fanno bareback?
- si sentono tranquillə e in pace con se stessə dopo averlo fatto?
- si testano periodicamente e nel loro territorio ci sono centri dove possono accedere alla PrEP e/o a dei test IST?
Se a tutte le domande rispondiamo sì, direi che chi fa bareback è una persona responsabile che vive la sua sessualità come vuole.
Se invece ad alcune rispondiamo no, dobbiamo lavorare per far sì che ogni
persona faccia sesso quando e come vuole e creare una società non giudicante che offre servizi per la salute sessuale che siano accessibili a tuttə.
4) Quali sono i posti dove testarsi e richiedere consulenza gratuita sulle IST e come funzionano?
Ho preparato una lista che trovi a questo link. In generale il test HIV è sempre gratuito e anonimo. Nei centri gestiti da associazioni viene offerta anche una consulenza per capire come proteggersi al meglio.
5) Quali sono i vaccini finora esistenti contro le IST e per chi sono consigliati?
Mi autocito ché ho da poco dedicato una newsletter alle epatiti.
Il vaccino Epatite A è raccomandato a gruppi a rischio come: chi viaggia in zone dove è endemica; chi potrebbe esporsi al virus per motivi professionali;
persone che hanno determinate patologie; maschi che fanno sesso con maschi (MSM). Questo perché la trasmissione dell’epatite A avviene quando le feci
vengono a contatto con la bocca e nel rimming (sesso orale all’ano) e nel sesso anale posso rimanere invisibili tracce di feci. È chiaro che non solo gli MSM fanno queste pratiche, ma in alcuni casi la gestione della salute pubblica deve fare valutazioni di costi-efficacia e sensatezza degli interventi. Tuttə possono
leccare e fare sesso con l’ano, ma è innegabile che
- il culo è più usato da noi MSM;
- tra il 2016 e il 2017 in Europa c’è stata un’epidemia di Epatite A tra
MSM: questo anche perché è una comunità semi chiusa ed è difficile che il virus circoli al di fuori. In Italia nel 2022 il 42,9% degli uomini sessualmente attivi che ha contratto l’Epatite A ha riportato rapporti
MSM, come da dati SEIVA (Sistema epidemiologico integrato dell’epatite virale acuta).
Offrire gratuitamente questo vaccino a tutta la popolazione sessualmente
attiva credo sarebbe davvero una spesa inutile, anche a fronte del fatto che l’Epatite A ha un tasso di mortalità intorno allo 0,2%. A volte la cura è capire che certe persone e certe comunità sono più colpite di altre.
Il vaccino dell’epatite B è invece offerto gratuitamente a tutte le persone natə dal 1980.
Il vaccino per l’HPV è gratis per chiunque fino ai 18 anni, in alcune regioni per
le persone con utero fino ai 25, in altre anche per i MSM. Questo perché gli MSM non facendo sesso con persone con utero non godono della protezione
indiretta che può avere un maschio etero. Su haiprenotatovero.it puoi scoprire se nella tua regione il vaccino HPV è gratuito.