Terremoto, gli untori di Amatrice. Come ti invento lo sciacallo

I capri espiatori del sisma e la paura agitata dai media

Falsi sciacalli

Oltre a provocare vittime e distruzione i terremoti sembrano suscitare il malsano bisogno di capri espiatori. Tra le pieghe del dolore e dello strazio di chi ha perso figli, genitori, parenti o amici e ha visto la propria esistenza sbriciolarsi sotto il crollo della propria casa, perdendo tutto ma forze più di ogni altra cosa le tracce della propria memoria, ciò che compone l’io di ogni persona, ci sono anche delle vittime “collaterali”. L’allarme sciacalli ne ha provocate diverse in questi giorni. Alimentata dai media con storie costruite a tavolino fin dalle prime ore successive al sisma, la paura dello sciacallo si è insinuata subdolamente, complice anche l’atteggiamento di alcune forze di polizia che invece di infondere sicurezza e tranquillità nella popolazione scossa dalla tragedia hanno moltiplicato paure, diffuso dicerie come quella del falso prete che si aggira tra le frazioni colpite nascondendo sotto l’abito talare gli ori e gli argenti sottratti dalle case danneggiate. Abbiamo tutti letto la storia del pregiudicato napoletano che avrebbe preso il treno fino a Roma per poi recarsi ad Amatrice ed essere qui scoperto, non si capisce come e dove. Una vicenda confezionata ad arte al punto che lo stesso sindaco di Napoli aveva dichiarato che il comune partenopeo si sarebbe portato parte civile contro l’uomo arrestato. Peccato però che nessuno fosse finito in manette.

A sole 24 ore di distanza dal terremoto un quotidiano del Nord titolava «Maledetti sciacalli, stanno già rubando tutto», narrando di tre arresti, tra cui ovviamente l’immancabile «nomade», avvenuti tra le rovine di Pescara del Tronto, tanto che la Questura di Rieti è dovuta intervenire con un comunicato nel quale si riferiva che «allo stato non risulta alcun episodio di illegittima introduzione di persone nelle abitazioni evacuate, tantomeno di furti perpetrati». Sono stati eseguiti – proseguiva il testo – controlli su persone sospette o «semplicemente presenti all’interno di aree interdette o in procinto di entrarvi», ma tutte le verifiche «hanno avuto esito negativo e le persone sono state indirizzate ai competenti organismi di Protezione civile o semplicemente allontanate».

Ovviamente il comunicato è servito solo a quei pochi che lo hanno letto, non poteva certo arginare una psicosi da trauma se poi sul terreno c’è chi sobilla il sospetto, attrezza campi che sembrano ghetti, infantilizza le persone. La ricerca del capro espiatorio diventa allora un espediente rassicurante, una tecnica di governo del territorio che compatta le comunità disorientate verso un nemico esterno. Una ong francese ha rischiato di tornare indietro con il suo carico di preziose tende se non fosse stato per il buon senso di alcuni militari. L’esercito, oltre ai Vigili del fuoco sempre fedeli al loro motto ubi dolor ibi vigiles, ha dimostrato sul terreno di essere il corpo con la mentalità meno militare di tutti. Non stupisce dunque se due volontari di Platì, arrivati ad Amatrice con i propri mezzi e tanta solidarietà – come hanno raccontato a questo giornale – abbiano pagato il prezzo di questa fobia: accusati di esser dei potenziali sciacalli dopo le grida di una donna anziana che non li conosceva, nonostante lavorassero all’interno del campo messo in piedi dalla protezione civile, sono stati allontanati da Amatrice con il foglio di via.

Chi scrive ha assistito ad un episodio dal risvolto grottesco: l’inseguimento da parte di sei motociclisti dei carabinieri di un furgone, avvistato nei pressi della frazione di Preta, che poi si è rivelato trasportare una salma. Circostanza significativa del clima fobico, di una frenetica caccia alle streghe del tutto inutile, certamente non rispondente alle necessità degli sfollati rimasti a presidiare le tante frazioni che circondano Amatrice e che si aspettano dalle autorità ben altro: l’arrivo di bagni, di unità docce, di tende e case di legno per affrontare l’inverno, non di pattuglie eccitate dalla caccia ai fantasmi.

Non hanno avuto la stessa fortuna dei volontari di Platì i due cittadini romeni di etnia Rom fermati nella tarda mattinata del 29 agosto con l’infamante accusa di essere degli sciacalli. In un comunicato diffuso dai carabinieri si legge che una pattuglia del nucleo radiomobile di Roma, venuta in rinforzo nelle zone terremotate, avrebbe «sorpreso nella frazione di ‘Preta’ del comune di Amatrice, un uomo ed una donna rispettivamente di 44 e 45 anni, che a bordo di un’autovettura Wolkswagen Passat con targa tedesca, avevano perpetrato poco prima, alcuni furti nelle abitazioni distrutte dal terremoto». Dopo un’accurata perquisizione – riferiscono ancora i militi – sugli stessi e sulla citata autovettura, «venivano rinvenuti svariati capi di abbigliamento, alcuni oggetti domestici, la somma contante di oltre 300 euro, una pistola giocattolo sprovvista del prescritto “tappo rosso” ed alcuni arnesi da scasso. I soggetti, entrambi di nazionalità rumena e gravati da numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, sono stati tratti in arresto con l’accusa di furto aggravato e trattenuti nelle camere di sicurezza dell’arma, in attesa della relativa convalida da parte dell’autorità giudiziaria».

La versione dei fatti fornita dai carabinieri ha sollevato tuttavia alcuni dubbi, intanto perché il fermo di Ion C. e Letizia A., che a bordo della loro macchina trasportavano anche il nipotino di 7 anni, non è avvenuto nella frazione di Preta ma lungo la strada regionale 577 del lago di Campotosto, in uno slargo molto ampio nei pressi del bivio per Retrosi. Dunque in un luogo lontano da centri abitati. La scena è stata vista da chi scrive, insieme ad altre due persone, che dalla frazione di Capricchia, immediatamente sotto Preta, scendevano in macchina verso Amatrice. La Passat era ferma con il portellone posteriore alzato e gli stracci contenuti all’interno gettati a terra. L’uomo e la donna erano accanto al carabiniere che controllava i documenti. L’autorità giudiziaria dopo aver confermato il fermo ha disposto la scarcerazione dei due, sottoponendoli alla misura cautelare del divieto di entrare nelle province terremotate, rinviando l’esame sul merito delle accuse al prossimo 20 ottobre. Nel corso del rito per direttissima, ha spiegato l’avvocato Luca Conti, presidente dell’ordine degli avvocati di Rieti che ha assunto la difesa dei due romeni, è emersa l’inconsistenza dei capi di accusa (furto di biancheria e capi di abbigliamento, tutti di scarso valore) sui quali anche il pubblico ministero ha evitato di insistere. Gli arnesi da scasso si sono rivelati nient’altro che il kit di soccorso presente in ogni autovettura e i molteplici precedenti sono risultati inesistenti: la donna è sconosciuta ai servizi di polizia mentre l’uomo aveva solo una vecchia denuncia per possesso di arma impropria. Niente reati specifici come furti o rapine. I due non parlano una parola di italiano, la donna è totalmente analfabeta. Nel corso della udienza la coppia, con molte difficoltà espressive nonostante la presenza dell’interprete, ha dichiarato di essere ignara del terremoto e che stava soltanto traversando la zona. In macchina avevano tutto il necessario per dormire: un piccolo materasso, dei cuscini, coperte, biancheria varia e vestiti, alcuni piatti, bicchieri, posate, e i giocattoli del nipotino (tra cui la pistola di plastica), materiale povero, privo di qualsiasi valore. Salta agli occhi l’assenza di preziosi, gioielli, argenteria, materiale tecnologico… L’uomo aveva in tasca appena 305 euro, il minimo indispensabile per affrontare un viaggio. A Preta, come nella altre frazioni circostanti, nessuno ha lamentato furti.

Come se non bastasse, la coppia dopo essere stata scarcerata non ha più ritrovato il nipotino, inizialmente affidato ai servizi sociali di Rieti che nel frattempo lo avevano trasferito a quelli di Roma. Il terremoto può contare così un altro disperso. L’avvocato Conti ha cercato di sollecitare l’intervento urgente dell’ambasciata romena affinché il bimbo venisse restituito ai nonni, inoltre ha tenuto a precisare che il consiglio dell’ordine degli avvocati di Rieti ha promosso una raccolta di fondi i cui proventi verranno destinati ad opere di ricostruzione di edifici di interesse pubblico nei territori colpiti dal sisma (conto corrente denominato ”In aiuto delle popolazioni colpite dal sisma” Iban: IT37O0306914601100000005558).

 

 

Fonte:

https://insorgenze.net/2016/09/07/terremoto-gli-untori-di-amatrice-come-ti-invento-lo-sciacallo/

 

L’articolo è apparso anche qui:

http://ildubbio.news/stories/cronaca/29026_dagli_allo_sciacallo_gli_untori_di_amatrice/

 

Qui un’intervista audio a Paolo Persichetti da parte di Oreste Scalzone:

 

Terremoto nel Centro Italia, a Reggio iniziativa “Oltre le macerie – Artisti solidali”

In un momento di grande dolore per le vittime e la devastazione causate dal sisma del 24 agosto scorso nelle regioni del CentroItalia, anche la Calabria si stringe accanto alle persone colpite e ai loro familiari. Così nasce Oltre le macerie – Artisti solidali, iniziativa di solidarietà che si svolgerà a Reggio Calabria il prossimo 12 settembre. Sarà un’articolata maratona musicale di solidarietà, in cui accanto alla testimonianza in note di oltre 150 artisti, numero sicuramente destinato a crescere ulteriormente nei prossimi giorni, l’attività solidale di fondo sarà proprio la raccolta di contributi economici a favore delle vittime del sisma. E non mancheranno gli spunti di riflessione.

“E’ il momento di piangere i morti del terremoto e aiutare i sopravvissuti”, s’è detto da più parti. Noi però siamo convinti che invece proprio la grande tragedia che ha squassato Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto e molte altre località possa rappresentare il punto di partenza per un grande dibattito locale e nazionale su come meglio operare per mettere in sicurezza centri grandi e piccoli e il patrimonio abitativo e d’edilizia pubblica e privata, per poi passare rapidamente alla fase operativa della prevenzione “attiva”: l’effettiva blindatura anti-terremoto di case ed edifici d’uso pubblico; la demolizione di ogni manufatto non recuperabile in questa chiave; l’identificazione di misure chiare e rigorose affinché ogni nuova costruzione sia eretta seguendo stringenti disposizioni antisismiche; la deliberazione in tutti i Comuni delle indispensabili, previste pianificazioni; l’aggiornamento delle pianificazioni non up-to-date; l’allestimento dei centri di raccordo necessari e utilissimi in caso di scossa tellurica; una capillare, effettiva conoscenza da parte dei cittadini di tutte le misure atte a salvare vite umane e a contrarre al minimo i danni materiali in caso di sisma. Prossime comunicazioni seguiranno, riguardo ai dettagli della manifestazione. Gli artisti intenzionati ad aderire potranno utilmente contattare l’ideatore dell’iniziativa Oltre le macerie, Fulvio Cama, via Facebook o all’indirizzo e-mail [email protected]. A tutti gli artisti e a quanti – nelle forme più diverse – non mancheranno di farci giungere il loro apporto, il più sentito ringraziamento e un rinnovato invito a fare il massimo per la pubblicizzazione e la buona riuscita dell’iniziativa.

 

 

 

Fonte:

http://ildispaccio.it/reggio-calabria/119970-terremoto-nel-centro-italia-a-reggio-iniziativa-oltre-le-macerie-artisti-solidali

Satira priva di senso

La satira va interpretata per coglierne il senso. Avevo smesso di essere Charlie dopo aver visto la vignetta sul piccolo Aylan Kurdi:
https://www.peruninformazionelibera.blog/perche-non-saro-piu-charlie/

Se quella vignetta era ambigua e rischiava di incitare all’odio queste sul “terremoto all’italiana” sono forse peggio. Se lo scopo della satira ( come ho già scritto nel post sopra) è quello di prendere in giro qualcuno o qualcosa, queste vignette non prendono in giro niente e nessuno, nemmeno la corruzione. Soltanto umiliano le vittime di una tragedia con stereotipi triti e ritriti sugli italiani come mangiatori di pasta e mafiosi. E’ una satira priva di fantasia, priva quindi di senso.

D. Q.

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Reggio Calabria, Parco Ecolandia: domenica dalle 18.00 jam session per Amatrice

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settembre 2, 2016

A seguito del terribile terremoto che nella notte del 24 agosto ha sconvolto il centro Italia, “Il jazz italiano per l’Aquila” diventa per quest’anno “Il jazz italiano per Amatrice”. Un atto di solidarietà dedicato al paese diventato il luogo simbolo di questi tragici avvenimenti. Domenica 4 settembre saranno tanti i concerti distribuiti in tutta Italia; infatti, buona parte dei 20 palchi originariamente previsti all’Aquila troveranno ospitalità in altre città italiane.

Per la città di Reggio Calabria, maratona jazz al Parco Ecolandia, a partire dalle ore 18.00, curata da Cantiere Musica.

http://italiajazz.it/attivita/festivals-e-rassegne/il-jazz-italiano-amatrice

 

 

Fonte:

http://www.parcoecolandia.it/ecosite/domenica-dalle-18-00-jam-session-per-amatrice/

Volontari palestinesi e nordafricani richiedenti asilo in aiuto ai terremotati

IMG-20160824-WA0015InfoPal. Un gruppo di volontari palestinesi si è offerto di aiutare a soccorrere la popolazione di Amatrice, colpita nella notte del 24 agosto da un devastante terremoto.

(Nella foto, il gruppo di Palestinesi dell’Abspp onlus)

© Agenzia stampa Infopal

“Agenzia stampa Infopal – www.infopal.it”

http://www.infopal.it/volontari-palestinesi-in-aiuto-ai-terremotati-di-amatrice/

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Dal profilo Facebook di

Venti ragazzi – attualmente residenti nel GUS (Gruppo Umana Solidarietà) di Monteprandone (nella Marche) e in attesa che la loro richiesta di asilo venga approvata – sono partiti nella tarda mattinata per raggiungere Amandola, uno dei centri abitati colpiti dal sisma di stanotte. I 20 ragazzi sono in prevalenza di origine nordafricana e si sono offerti come volontari, chiedendo il permesso di partire proprio a Bernabucci, responsabile del centro, che ha detto: “Sono stati i richiedenti asilo a chiedere di poter dare una mano in questo momento tragico per la regione Marche che li ospita”.
Mentre altri 75 giovani, attualmente accolti in uno SPRA a Gioiosa Ionica, hanno donato il loro pocket money,ossia la somma garantita loro per le spese personali.
E’ utile ricordare questo gesto che, nella marea di solidarietà della gente comune, ci parla di un senso di comune empatia che travalica origini e luoghi fondendosi in un comun sentire: cittadinanza.
#terremotoItalia #solidarietà

Fonte:

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210715087581604&set=a.2404888489893.2141488.1481562194&type=3&theater

TERREMOTO IN CENTRO ITALIA

Ricerche senza sosta: si scava tra le macerie

Al momento sono 247 i morti accertati per il terremoto di ieri che ha devastato una serie di centri tra Lazio, Umbria e Marche. I feriti in ospedale sono 264. Alle 5:17 nuova scossa di magnitudo 4.5, chiaramente avvertita nelle Marche, nel Lazio e in Abruzzo. Dall’inizio dello sciame e fino alle 7 di stamane, sono state registrate 460 scosse; solo 2 hanno superato 5 di magnitudo, una è la scossa principale.

Giorgia operata nella notte, sta bene – E’ stata operata nella notte nell’ospedale di Ascoli Piceno, e sta bene, Giorgia, la bimba di 10 anni rimasta per 16 ore sotto le macerie della sua casa a Pescara del Tronto e salvata ieri sera. I vigili del fuoco sono riusciti ad arrivare alla piccola intorno alle 20, dopo aver individuato la zona della sua cameretta. La sorella della bambina, però, che era stesa accanto a lei, non ce l’ ha fatta.

Ora al Dipartimento della Protezione Civile è in corso la riunione della Commissione Nazionale Grandi Rischi, che farà un’analisi e una valutazione sul terremoto verificatosi ieri nell’Italia Centrale. Mentre oggi pomeriggio, alle 18, si riunirà il Consiglio dei Ministri: il governo metterà in campo i primi provvedimenti, a partire dalla dichiarazione di stato di emergenza per le aree colpite e dall’erogazione dei 234 milioni del Fondo per le emergenze nazionali.

 Sono migliaia gli sfollati mentre si continua a scavare nei centri colpiti, ancora al centro di uno sciame sismico come conferma l’Ingv. La situazione sismica nella zona del terremoto infatti  “continua ad essere di forte attivita con molte repliche che si susseguono nell’area”. TUTTI I VIDEO DELLA TRAGEDIA

 

Accumoli devastata. Sindaco,’non dimenticateci’ – IL REPORTAGE

Ad Accumoli 4 morti, 11 comprese le frazioni – E’ defini1tivo il bilancio delle vittime del terremoto ad Accumoli, nel reatino, uno dei paesi più vicini all’epicentro del sisma: le vittime sono 4 – padre madre e due figli piccoli morti nella casa travolta da un campanile -, 11 complessivamente comprese le frazioni circostanti. Le ricerche di eventuali dispersi sono sospese da ieri in mancanza di altre richieste di ritrovamento, ha reso noto la protezione civile nazionale sul posto. Accumoli è completamente inagibile e dichiarato zona rossa con ordinanza del prefetto di Rieti. La maggior parte delle case e degli edifici sono lesionati, quelli crollati sono soprattutto nel centro storico e nella parte bassa. Vigili del fuoco e volontari della protezione civile si stanno occupando di mettere in sicurezza le case e di accompagnare gli sfollati che lo richiedono a prendere effetti personali nelle abitazioni, dove possibile senza rischi eccessivi. I carabinieri e la polizia vigilano per impedire episodi di sciacallaggio, che finora però non si sarebbero verificati.

Pescara del Tronto, il paese spazzato via – IL REPORTAGE

Gli sfollati si organizzano per recupero effetti da case – Si stanno organizzando per cercare di recuperare i loro effetti personali dalle case danneggiate o distrutte dal terremoto gli sfollati ospiti del campo di Pescara del Tronto. Lo fanno cercando di mettersi d’accordo tra loro davanti alle tende. “Devo prendere quello che rimane da casa dei miei genitori a Capodacqua” dice Giovanna. Mancano in particolare vestiti e medicinali ma anche documenti. “La notte è andata bene e abbiamo riposato ma siamo senza niente” ha detto Emidia un’altra degli ospiti.

 

 

Soccorsi e unità cinofile ad Amatrice

 

 

 

 

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