PALESTINA: OMICIDIO ABU KHDEIR, FERMATI SEI ESTREMISTI ISRAELIANI

 

07 lug 2014
by Redazione

La polizia israeliana segue la pista dell’omicidio per vendetta e crede che la stessa banda abbia tentato di rapire un bambino palestinese di 9 anni il giorno prima. Agli arresti domiciliari Tariq Abu Khdeir, il quindicenne con passaporto americano ripreso mentre veniva brutalmente picchiato dai soldati israeliani

 

Tariq Abu Khdeir qualche ora dopo l'arresto

Tariq Abu Khdeir qualche ora dopo l’arresto

della redazione

Roma, 07 luglio 2014, Nena News Nove giorni di arresti domiciliari per Tariq Abu Khdeir, l’adolescente palestinese con passaporto americano picchiato selvaggiamente dalla polizia israeliana e arrestato durante gli scontri di giovedì scorso nel campo profughi di Shu’afat a seguito della conferma della pista sul rapimento di suo cugino Mohammed Abu Khdeir, 16 anni, seviziato e bruciato vivo da estremisti israeliani. Tariq, rilasciato su cauzione dopo un processo presso la corte distrettuale di Gerusalemme, secondo sua madre Suha “sarebbe rimasto a marcire in prigione come tutti gli altri, se non  avesse avuto il passaporto americano”. “Il consolato americano a Gerusalemme – ha aggiunto la donna – è stato di grande aiuto non appena ha saputo dell’arresto di Tariq”.

Washington, che ha mostrato un improvviso interesse per le violenze inflitte dall’esercito israeliano ai palestinesi solo perché era coinvolto un suo cittadino, ha ordinato un’inchiesta sull’accaduto. Tariq, infatti, sarebbe stato ripreso da una telecamera mentre subiva il pestaggio da parte di due soldati israeliani: un video che ha fatto il giro del mondo, considerato “una montatura, pura propaganda” da parte della polizia israeliana ma che, nonostante le polemiche, mostra due militari accanirsi con calci in ogni parte del corpo di quello che sembra un ragazzo. “Abbiamo visto il video – ha detto un ragazzo di 15 anni che si trovava nel tribunale per subire un analogo processo – e per noi è una cosa normale. I soldati israeliani picchiano le persone ogni giorno”. Due attivisti del Programma Ecumenico di Accompagnamento in Palestina e Israele, intervistati dall’agenzia Ma’an, hanno ricordato che “ci sono così tanti bambini palestinesi che devono affrontare tutto questo e che non ricevono alcuna attenzione da parte dei media. Questa copertura è incredibilmente di parte”.

Intanto, la polizia israeliana ha confermato la pista dell’omicidio per vendetta nei confronti di Mohammed Abu Khdeir e arrestato sei estremisti israeliani – definiti “nazionalisti” da autorità e media internazionali – responsabili del sequestro e della brutale uccisione. La svolta – nei giorni successivi alla scoperta del cadavere le autorità israeliane avevano anche tentato di far passare l’assassinio dell’adolescente palestinese per ‘omicidio di onore legato all’omosessualità’ – è arrivata in seguito all’autopsia, che ha rilevato tracce di fumo e fuliggine nei polmoni di Mohammed, segno che era ancora vivo quando è stato dato fuoco al suo corpo.

La polizia israeliana sta proseguendo con le indagini e, stando a quanto riporta il quotidiano Haaretz, crede che ci sia un legame tra il sequestro di Mohammed e il tentativo di sequestro di un bambino di nove anni, Musa Zalum, a Gerusalemme est il giorno precedente. Il bambino sarebbe stato avvicinato da un’auto e, a portiere aperte, forzato a entrare. Dopo aver urlato in direzione della madre, sarebbe stato afferrato per il collo: la madre Dina, giunta in prossimità dell’auto, sarebbe stata colpita da persone che urlavano tra di loro in ebraico. Secondo quanto riporta Haaretz, la polizia israeliana crede che si tratti di una banda di “nazionalisti” formatasi per vendicare la morte dei tre coloni adolescenti scomparsi e trovati morti una settimana fa nei pressi di Hebron. Per quest’ultimo assassinio, le indagini non si sono rivelate poi così accurate come per l’omicidio di Abu Khdeir: devastazione totale della Cisgiordania per due settimane, con sette vittime accertate, e arresto indiscriminato di centinaia di palestinesi, ora in detenzione amministrativa. Nena News

 

 
Fonte:

http://nena-news.it/palestina-omicidio-abu-khdeir-fermati-sei-estremisti-israeliani/

ERA IL SEQUESTRO DEI TRE COLONI UN’OPERAZIONE ISRAELIANA “FALSE FLAG”?

Pubblicato il 5 luglio 2014 da AbuSara

Di Karin Brothers
Global Research, 4 luglio 2014
URL di questo articolo:
http://www.globalresearch.ca/were-the-three-settler-kidnappings-an-israeli-false-flag-operation/5389791
La prova che è venuta alla luce dopo che Israele ha rimosso il suo ordine di bavaglio sulle informazioni riguardanti il rapimento del ​​12 giugno  e l’omicidio di tre studenti ebrei israeliani suggerisce che avrebbe potuto essere un’operazione del governo israeliano che è stato intenzionalmente utilizzato per punire Hamas e rompere il nuovo governo di unità nazionale palestinese .

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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva subito accusato Hamas del sequestro – senza presentare alcuna prova – e ha proceduto a “condurre una ricerca” in tutta l’intero spazio della Cisgiordania fino a quando i corpi sarebbero stati trovati il ​​30 giugno.

La “ricerca” ha comportato l’arresto e il pestaggio di circa 600 membri di Hamas (tra cui i legislatori) e la rovina di circa 2100 abitazioni; Le forze israeliane hanno ucciso almeno sette palestinesi. Israele ha anche intensificato i suoi attacchi aerei quotidiani sulla Striscia di Gaza, che è stato sotto il blocco israeliano dal settembre 2006. Il governo di Gaza ha fatto appello alle Nazioni Unite per il soccorso, che ha risposto condannando i rapimenti, piuttosto che l’abuso massiccio sulla popolazione palestinese. E poi invitando “tutte le parti” a dar prova di moderazione.

Il 1 ° luglio, Israele ha rimosso un ordine di bavaglio sulle informazioni sul rapimento che ha rivelato fatti sconvolgenti:

Il governo israeliano aveva informato i membri della stampa intorno al 15 giugno che era consapevole del fatto che gli studenti erano stati uccisi (1), ma piazzato un ordine di bavaglio su di essa: il governo deve quindi sapere dove erano i corpi. La “ricerca” brutale era semplicemente la copertura per la punizione dei membri di Hamas, partito democraticamente eletto dai palestinesi nei territori occupati. I media israeliani hanno giocato con il pretesto per continuare l’abuso.
Le Forze di Difesa israeliane (IDF) sono state chiamate solo 8-9 ore dopo la prima chiamata per segnalare il rapimento. Uno degli studenti ha collocato una chiamata al numero verde d’emergenza della polizia 10 minuti dopo aver accettato un passaggio a casa in autostop, con il messaggio che stava per essere rapito. La dichiarazione è stata seguita da quello che sembravano diversi spari, gemiti e silenzio; la chiamata è durata per 49 secondi. La polizia ha ignorato la chiamata. Il padre del teenager ha chiamato la polizia cinque ore dopo, alle 03:30, per segnalare che mancava suo figlio. “Diverse ore” dopo, dopo uno scambio di 54 telefonate, l’IDF e lo Shin Bet, infine, furono coinvolti. (2)
Nonostante il possesso di tutte le prove di rapimenti e omicidi, il governo israeliano non ha offerto alcuna prova che indichi la responsabilità degli atti. Quelli con qualsiasi connessione diretta alle telefonate o il ritrovamento dei corpi sono rimasti non identificati.
Il primo ministro Netanyahu ha usato questo evento per enorme guadagno politico:

per creare divisioni all’interno del nuovo “governo di unità” di Fatah e Hamas,
di punire fisicamente i membri di Hamas e la causa della resistenza palestinese,
per ottenere la legislazione passata attraverso la Knesset per bloccare il ritorno di Gerusalemme Est ai palestinesi (1),
per cercare di fomentare una terza intifada, legittimando ulteriori attacchi contro i palestinesi (1) e
per montare tale odio dei palestinesi che è diventato pericoloso per loro di essere visti sulle strade israeliane.
Il governo israeliano continua a molestare e ad attaccare i palestinesi fino a che presumibilmente trova gli assassini. I due giovani di Hebron indicati come colpevoli, sono scomparsi dal 12 giugno.

La scoperta di questo inganno dovrebbe suscitare la condanna del mondo.

Karin Brothers è uno scrittore freelance.

Note

1. Lia Tarachansky: Governo israeliano e stampa sapevano che i ragazzi erano morti da settimane. The Real News Network (TRNN). 1 Luglio 2014 accede il 1 ° luglio 2014:. Http://therealnews.com/t2/index.php?option=com_content&task=view&id=767&Itemid=74&jumival=12063

2. Amos Harel . Nastri rivelano suppliche del padre di un ragazzo rapito incontrano nel call center apatia. Ha’aretz. . 2 luglio 2014 Accessed 2 LUGLIO 2014 a: http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/.premium-1.602537

 

 

Fonte:

http://reteitalianaism.it/public_html/index.php/2014/07/05/era-il-sequestro-dei-tre-coloni-una-operazione-israeliana-false-flag/#more-5290

GERUSALEMME: PESTATO 15ENNE PALESTINO-AMERICANO

5 luglio 2014 ore 18 circa

Dalla pagina Facebook di Michele Giorgio:

Gerusalemme: pestaggio di un 15 enne palestinese da parte della polizia. Si chiama Tareq Abu Khdeir, è anche cittadino statunitense ed è un cugino di Mohammed Abu Khdeir il 16 enne rapito e bruciato vivo a Gerusalemme. Il “pestato” è in carcere e domani sarà processato per resistenza a pubblico ufficiale.