86 LE VITTIME PALESTINESI MENTRE ISRAELE PRENDE IN CONSEGNA NUOVE ARMI DALL’ITALIA

Siamo al terzo dall’inizio dell’ennesimo attacco israeliano, l’operazione “Bordo protettivo”. Il numero delle vittime palestinesi sale vertiginosamente tanto che mi è bastato avere qualche impegno e una serata con la mia connessione Internet in sciopero per scoprire con orrore il numero evelatissimo di vittime che cresce di ora in ora. Secondo Nena News quest’attacco pare più grave di quello del novembre 2012: “A differenza della precedente operazione, “Colonna di Difesa” del novembre 2012, questa volta la violenza dell’offensiva è molto maggiore, soprattutto per i target scelti dall’aviazione. Se due anni fa furono bombardati per lo più edifici governativi e stazioni di polizia, simboli del potere di Hamas, stavolta Tel Aviv colpisce le case, i palazzi, le residenze dei civili, perché considerate rifugio di militanti di Hamas.” Come se non bastasse apprendo, con altrettanto orrore, la notizia che Israele sta prendendo in consegna nuove armi dal nostro paese. Sì, l’Italia sta consegnando e altri ne consegnerà entro il 2016 a Israele gli M-346 contro cui Bds Italia ha manifestato alla fine dello scorso mese: http://www.bdsitalia.org/index.php/altre-campagne/bds-armamenti/1315-venegono-2014

Qui l’articolo di Antonio Mazzeo su queste armi:

mercoledì 9 luglio 2014

Caccia made in Italy per i raid israeliani a Gaza

Mentre nella striscia di Gaza è in atto l’operazione militare “Bordo protettivo”, la più devastante degli ultimi due anni, la testata giornalistica Heyl Ha’Avir annuncia che nelle prossime ore due caccia addestratori avanzati M-346 “Master” di produzione italiana saranno consegnati alle forze armate israeliane. Si tratta dei primi velivoli prodotti dagli stabilimenti di Venegono Superiore (Varese) di Alenia Aermacchi, gruppo Finmeccanica, ordinati da Israele nel febbraio 2012. Gli M-346 giungeranno nella base di Hatzerim, nei pressi di Beersheba, deserto del Negev, dove – secondo le autorità militari – saranno impiegati per la formazione di piloti e operatori di sistemi. I “Master” saranno denominati “Lavi” (leone in ebraico), come il progetto per un sofisticato caccia di produzione nazionale, cancellato nel 1987 per i suoi insostenibili costi finanziari. “I Lavi consentiranno uno sviluppo qualitativo e quantitativo nell’addestramento dei futuri piloti”, ha dichiarato il generale Shmuel Zucker, capo delle acquisizioni di armamenti del ministero della difesa d’Israele. Alenia Aermacchi conta di concludere la consegna dei restanti 28 esemplari entro il 2016.

 

Il governo israeliano ha deciso di assegnare i caccia M-346 alle Tigri volanti del 102° squadrone dell’Aeronautica militare per addestrare i piloti alla guida dei cacciabombardieri di nuova generazione come “Eurofighter”, “Gripen”, Rafale, F-22 ed F-35, ma potranno essere utilizzati anche per attacchi al suolo con bombe e missili aria-terra o antinave. I velivoli di Alenia Aermacchi prenderanno il posto degli obsoleti TA-4 Skyhawk di produzione statunitense, alcuni dei quali furono utilizzati nei bombardamenti di Gaza nel 2010.

 

Il primo addestratore M-346 è stato presentato il 20 marzo scorso nel corso di una cerimonia tenutasi presso lo stabilimento Alenia Aermacchi di Venegono Superiore, alla presenza di alti ufficiali del Ministero della Difesa e dell’aeronautica militare israeliana e dei partner industriali stranieri. Alla produzione dei caccia (la cui copertura finanziaria è assicurata dal gruppo UniCredit) concorrono infatti importanti aziende internazionali. Northrop Grumman Italia fornisce il sistema per la misura di assetto e direzione “LISA 200”, basato su giroscopi a fibre ottiche realizzati nello stabilimento di Pomezia; Elbit Systems, grande azienda israeliana specializzata nella realizzazione di tecnologie avanzate, sviluppa il nuovo software caricato sugli addestratori per consentire ai piloti di esercitarsi alla guerra elettronica, alla caccia alle installazioni radar e all’uso di sistemi d’arma all’avanguardia. In vista del nuovo “Lavi”, Elbit Systems ha costituito con IAI – Israel Aircraft Industries il consorzio denominato “TOR”, ottenendo dal governo israeliano finanziamenti per 603 milioni di dollari. Il consorzio ha già comunicato di aver completato nella base di Hatzerim la costruzione del centro di addestramento a terra destinato ad accogliere i simulatori di volo. Parte del supporto logistico e le attività di manutenzione e riparazione degli M-346 saranno garantite in loco da personale di Alenia Aermacchi, grazie ad un contratto di 140 milioni di euro sottoscritto lo scorso anno con le imprese israeliane. Altra azienda impegnata nella produzione di componenti per l’M-346 è Honeywell Aerospace Europe, con sede a Raunheim (Francoforte) ma controllata interamente dalla statunitense Honeywell International, Inc..
I bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza hanno preso il via martedì 8 luglio e secondo fonti palestinesi avrebbero già causato la morte di 28 civili e più di un centinaio di feriti. Il governo di Tel Aviv ha ammesso di aver compiuto 160 attacchi aerei, “colpendo 120 postazioni e rifugi di militanti di Hamas o luoghi da dove venivano lanciati razzi contro Israele”. Intanto non è escluso che nelle prossime ore venga scatenata un’offensiva via terra. Un imponente dispiegamento di militari è stato registrato alle frontiere con Gaza e il governo ha autorizzato l’esercito ad attivare 40.000 riservisti. “Se avremo la necessità d’intervenire con un’operazione terrestre, noi lo faremo”, ha dichiarato in un’intervista televisiva il ministro dell’interno Yitzhak Aharonovitch. “Quest’opzione esiste e le istruzioni del premier Netanyahu sono di prepararsi ad una profonda, lunga, continua e forte campagna a Gaza. Noi non ci fermeremo sino a quando non si arresterà il lancio di razzi contro Israele”.
Fonte:
Qui gli ultima aggiornamenti da Nena News:

10 lug 2014
by Redazione

Oltre 300 raid dell’aviazione in una sola notte: estrema la violenza israeliana che stavolta ha come target case e residenze civili. La popolazione resta chiusa in casa. A breve riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu

 

Smoke and fire from an Israeli bomb rises into the air ove Gaza City

 

AGGIORNAMENTO ORE 17: ALTRE DUE VITTIME PALESTINESI. SONO ORA 86

Il bilancio delle vittime palestinesi dall’inizio dell’operazione “Bordo protettivo” sale a 86.

Non c’è l’ha fatto Ahmad Zaher Hamdan. E’ morto poco fa per le ferite riportate stamane dopo che un razzo israeliano aveva centrato la macchina in cui si trovava. Un morto e due feriti anche nel quartiere al-Zaytoun a Gaza. L’esercito israeliano fa dietro front e dichiara di non aver assassinato il capo del sistema missilistico Ahmad Siyam.

Il portavoce del Ministero degli Interni di Gaza ha comunicato che sono usciti sei autobus da Rafah. Le autorità palestinesi della Striscia chiedono però agli egiziani un’apertura completa del valico. Nel frattempo il Ministero degli Esteri egiziano ha pubblicato un comunicato in cui chiede ad Israele di cessare i suoi attacchi su Gaza.

Il Presidente dell’Autorità nazionale Palestinese, Abu Mazen, ha discusso di quanto sta accadendo nella Striscia con il Premier turco Erdogan. Secondo una fonte interna palestinese, il Presidente sarebbe in contatto con molti governi, tra cui anche la stessa dirigenza di Hamas, per chiedere l’immediata fine dei combattimenti.

In una nota ufficiale Hamas sostiene che il Segretario di Stato statunitense, John Kerry, è complice dell’uccisione di bambini palestinesi perché sta coprendo le violenze compiute da Israele nella Striscia.

Poco fa sono suonate le sirene a Gerusalemme (dove due razzi sono stati intercettati dal sistema Iron Dome), Ma’ale Adumim, Beit Shemesh e Ashdod. Due missili sono caduti in territorio aperto

– See more at: http://nena-news.it/diretta-gaza-al-terzo-giorno-di-offensiva-netanyahu-attacco-intensificato/#sthash.SDtkJPfK.dpuf

 

AGGIORNAMENTO ORE 15:55  84 MORTI SECONDO LA TV AL-MAYADEEN

Secondo il giornale israeliano Ha’Aretz da stamattina sono stati sparati 84 razzi palestinesi verso Israele. Il sistema “Iron Dome” ha intercettato 12 missili palestinesi. Un portavoce dell’esercito israeliano ha affermato che nella giornata di oggi sono stati colpiti finora 60 “target terroristici”.

Secondo il portale israeliano Walla dall’inizio dell’operazione sono stati 600 gli obiettivi bombardati da Tel Aviv. Tra questi: uffici e case dei militanti di Hamas, tunnel, lancia razzi nascosti, infrastrutture, basi militari e depositi di armi. Ora, secondo il canale 2 della televisione israeliana, l’obiettivo dello stato ebraico è quello di colpire le istituzioni governative di Hamas a Gaza.

Secondo la rete al-Mayadeen è salito il numero dei morti palestinesi a 84. Tra le vittime non dovrebbe esserci il capo del sistema missilistico di Hamas, Ayman Siyam, la cui uccisione è stata negata dalle Brigate al-Qassam. Raid aerei ad al-Barij, al quartiere al-Zaytoun e al campo profughi di Nuseirat.

Fermato sulla strada 5 in Cisgiordania un palestinese accusato di voler compiere un attentato in Israele. Secondo la stampa locale, l’uomo, dopo un primo interrogatorio, avrebbe confermato la sua intenzione di colpire lo stato ebraico.

Continuano a suonare le sirene nelle cittadine israeliane in prossimità della Striscia.

Dal punto di vista politico, il canale 2 israeliano sostiene che l’Egitto starebbe facendo pressioni per giungere ad un cessate il fuoco. La notizia – precisa l’emittente israeliana – non è al momento verificabile. Fonti egiziane hanno invece rivelato ad HaAretz che il Cairo aveva provato a stemperare le tensioni tra Tel Aviv e Hamas prima dell’inizio della guerra, ma che i suoi tentativi erano ben presto falliti.

Stasera, intanto, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu discuterà del conflitto in corso a Gaza. Tel Aviv e Washington proveranno a fare pressioni affinché l’azione dell’esercito israeliano non venga condannata.

 

AGGIORNAMENTO ORE 14.30 – NETANYAHU: “CESSATE IL FUOCO FUORI DISCUSSIONE”. UCCISO AYMAN SIEM, CAPO DEL SISTEMA MISSILISTICO DI HAMAS

Incontrando i membri della Commissione Esteri e della Sicurezza della Knesset, il Premier israeliano Netanyahu ha detto che “un cessate il fuoco con Hamas è fuori discussione”. Durante l’ incontro, durato poco più di un’ora, il Primo Ministro ha detto di aver incassato il sostegno dei leader stranieri. “Il Presidente francese Hollande – ha detto Netanyahu – mi ha dato ragione e ha perfino pubblicato una nota di condanna ai missili [palestinesi, ndr].

Secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Ha’Aretz, il capo della Commissione Esteri e Sicurezza, il parlamentare Z’eev Elkin, ha proposto di compiere azioni molto dure a Gaza, tra cui staccare l’acqua e la corrente. Il Premier gli avrebbe risposto che “i consiglieri giudiziari non lo permettono”. Netanyahu ha affermato che Israele aumenterà i bombardamenti sulla Striscia ma ha aggiunto che lo stato ebraico non può fare quello che altri stati al mondo fanno in periodo di guerra. “Non possiamo agire come hanno fatto i russi in Cecenia” ha detto.

Intanto l’esercito israeliano ha comunicato di aver assassinato poco fa Ayman Siem, capo del sistema missilistico di Hamas. Siem è il più importante uomo del movimento islamico a essere stato ucciso dall’inizio dell’operazione “Bordo Protettivo”.

AGGIORNAMENTO ore 12:45 ALTRE 3 VITTIME PALESTINESI. SALE A 81 IL BILANCIO DEI MORTI. YA’ALON: “CONTINUEREMO AD ATTACCARE IN MODO SISTEMATICO. HAMAS HA SUBITO DANNI MOLTO PESANTI”

Un macchina in cui viaggiavano tre persone è stata colpita dall’Aviazione israeliana. Tre i palestinesi uccisi. La notizia è stata confermata dal Ministero della Salute di Gaza. Identificate le vittime: Mohammed Wulud, Hazem Ba’lush, Ala’a ‘Abd al-Nabi. Sale così a 81 il bilancio dei palestinesi morti dall’inizio dell’Operazione “Bordo Protettivo”: 22 sono i bambini, 15 le donne e 12 le persone anziane. I feriti sono 537. Le case distrutte sono 105.

Intanto al nord della Striscia l’esercito israeliano chiama per telefono i palestinesi intimandoli a lasciare le case. Continuano senza sosta gli attacchi aerei israeliani: bombardata la zona di al-Shaja’yya nella parte orientale di Gaza. L’UNRWA ha annunciato poco fa lo stato di emergenza nella Striscia di Gaza

Sirene sono suonate poco fa in Israele a Sha’ar HaNeghev e Sdot HaNeghev, nella regione del Gush Dan (la zona centrale di Israele dove è anche Tel Aviv), Ramle, a Lidda, Gadera e nelle cittadine confinanti la Striscia di Gaza. Lancio di sette razzi nella zona di Ashkelon. Secondo il canale 10 israeliano molti turisti stranieri stanno annullando le loro prenotazioni negli alberghi soprattutto a Tel Aviv.

Commentando lo stato delle operazioni, il Ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya’alon, ha detto poco fa: “I successi compiuti dall’esercito sono molto significativi. Continueremo ad attaccare Hamas e le organizzazioni terroristiche in modo sistematico. Colpiremo loro e le loro proprietà in modo molto duro. Andremo avanti finché non capiranno che l’escalation militare non conviene e che non tolleriamo il lancio di razzi verso i nostri centri e i nostri cittadini. Hamas ha subito danni molto pesanti e ne subirà ancora nei prossimi giorni finché non tornerà il silenzio nelle cittadine del sud [d’Israele, ndr]”.

AGGIORNAMENTO ore 11.15 – 78 VITTIME E 537 FERITI. DISTRUTTA LA SEDE DEL MINISTERO DEGLI INTERNI

Sale ancora il bilancio delle vittime: 78 morti e 537 feriti. Secondo l’agenzia Al Mayadeen, ieri notte le navi della Marina israeliana si sono avvicinate alla costa e hanno sparato contro il porto; alcuni soldati avrebbero tentato di scendere ma sarebbero stati fermati dal fuoco sparato dai miliziani di Hamas. Stamattina è stata distrutta dalle bombe israeliane la sede del Ministero degli Interni di Gaza.

Mancano i medicinali negli ospedali della Striscia, con il 20% dei feriti in condizioni molto gravi. Il valico di Rafah sarebbe aperto solo per i gazawi con cittadinanza egiziana e feriti in modo grave.

 

Si cercano i dispersi nella casa della famiglia Al Haj, distrutta da un missile israeliano a Khan Younis (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

Si cercano i dispersi nella casa della famiglia Al Haj, distrutta da un missile israeliano a Khan Younis (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

 

AGGIORNAMENTO ore 11 – DISTRUTTO IL VALICO DI EREZ. MEMBRO DI HAMAS: “CESSATE IL FUOCO IN CAMBIO DEI PRIGIONIERI”

Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, un bombardamento israeliano avrebbe distrutto questa mattina il lato palestinese del valico di Erez, unico passaggio tra territorio israeliano e la Striscia.

Il media israeliano Times of Israel riporta l’intervista con un leader di Hamas rimasto anonimo secondo il quale il movimento islamista è pronto a interrompere il lancio di missili e al cessate il fuoco in cambio del rilascio dei 56 prigionieri palestinesi rilasciati durante l’accordo Shalit e riarrestati negli ultimi mesi.

 

AGGIORNAMENTO ore 10.30 – IL VIDEO DELL’ATTACCO ALLA CASA DELLA FAMIGLIA KAWARE A BEIT HANOUN

 

 http://www.youtube.com/watch?v=fsIskQtEPhU

AGGIORNAMENTO ore 10.30 – L’EGITTO APRE RAFAH AI FERITI

Le autorità egiziane hanno aperto questa mattina il valico di Rafah con Gaza per permettere l’evacuazione dei feriti. Gli ospedali nel nord del Sinai sono pronti ad accogliere i pazienti palestinesi.

 

AGGIORNAMENTO ore 10 – SALE A 76 IL BILANCIO DELLE VITTIME PALESTINESI

Sale a 76 il bilancio delle vittime palestinesi. Tra loro un bambino di 5 anni, Ramadan Abu Gazal, ferito a Beit Lahiya ieri e deceduto oggi per le ferite riportate.

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Giorno 2 – Mercoledì 9 luglio

Giorno 1 – Martedì 8 luglio

dalla redazione

Gaza City, 10 luglio 2014, Nena News – Una notte di inferno per la popolazione gazawi: 322 rai aerei in poche ore, che portano a oltre 700 i bombardamenti da parte israeliana. Il terzo giorno di offensiva israeliana, l’operazione “Barriera protettiva”, si apre con 14 vittime, uccise tra il centro e il sud della Striscia. Tra loro, dicono fonti mediche, sette donne e quattro bambini. Il primo bombardamento ha colpito un coffee shop a Khan Younis: sei uomini uccisi e almeno 15 feriti. Il secondo ha centrato la casa di Raed Shalat, nel campo profughi di Nuseirat, uccidendolo. Altri due raid hanno avuto come target due case a Khan Younis: sette vittime, di cui 4 donne e 3 bambini.

A differenza della precedente operazione, “Colonna di Difesa” del novembre 2012, questa volta la violenza dell’offensiva è molto maggiore, soprattutto per i target scelti dall’aviazione. Se due anni fa furono bombardati per lo più edifici governativi e stazioni di polizia, simboli del potere di Hamas, stavolta Tel Aviv colpisce le case, i palazzi, le residenze dei civili, perché considerate rifugio di militanti di Hamas. Oltre 50 le case rase al suolo, un dramma nel dramma.

Dalla Striscia nella notte sono continuati a partire i missili lanciati dai gruppi armati palestinesi soprattutto verso il sud del territorio israeliano. Secondo fonti dell’esercito israeliano ieri il sistema difensivo Iron Dome avrebbe intercettato almeno 230 missili.

Si muove – con lentezza – la comunità internazionale. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si incontrerà oggi per un meeting d’urgenza sulla crisi di Gaza. Gli inviati dei Paesi arabi sperano in una risoluzione vera e propria, ma è probabile che il Palazzo di Vetro si limiti ad emettere un comunicato. Il rappresentante palestinese, Riyad Mansour, ha accusato il Consiglio di immobilismo “mentre la punizione collettiva e l’aggressione stanno colpendo Gaza”. L’ambasciatore israeliano, Ron Prosor, accusa invece Hamas di “aver cominciato e di non aver lasciato altra scelta” a Tel Aviv, il cui esercito “usa target precisi per evitare di uccidere civili”.

Fa un passo indietro anche l’Egitto che nel 2012 fece da mediatore per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Ieri, il presidente al-Sisi ha parlato al telefono con il presidente dell’ANP, Abbas, che aveva chiesto al Cairo di intervenire per mettere fine alle violenze. Al-Sisi – acerrimo avversario dei Fratelli Musulmani e quindi del suo braccio palestinese, Hamas – ha risposto che muoverà i propri contatti, ma non farà da mediatore.

Gaza trema. Il timore di un’ulteriore escalation è forte: nessuno esce di casa perché i bombardamenti sono ravvicinati, senza pause, diretti a target di ogni tipo in tutta la Striscia. La popolazione non sa, stavolta, cosa attendersi a causa dell’estrema violenza dell’attacco. In Cisgiordania continuano le manifestazioni di solidarietà, ma a muoversi sono più che altro i campi profughi, durante la notte teatro di scontri tra esercito israeliano e giovani palestinesi. Nena News

Palestinians inspect the remains of a car which police said was hit in an Israeli air strike in Gaza City

La macchina della stampa colpita il 9 luglio da un drone israeliano. Morto l’autista Hamdi Hishab. (Reuters / Ashraf Amrah)

 

Fonte:

http://nena-news.it/diretta-gaza-al-terzo-giorno-di-offensiva-netanyahu-attacco-intensificato/