25 aprile: la resistenza continua

25 aprile: liberiamoci dai padroni della salute

Data evento
Luogo
Radiondarossa

Fonte:

https://www.ondarossa.info/iniziative/2020/04/25-aprile-liberiamoci-padroni-della


Dal profilo Facebook di

 

ROSSA ha aggiunto un’immagine del profilo temporanea.

LA RESISTENZA CONTINUA
Si avvicina il 25 aprile ma, a causa della grave crisi sanitaria che stiamo affrontando, ci troveremo nella condizione di doverlo festeggiare a distanza.
In questa data così importante per la nostra storia, che qualche sciacall* vorrebbe trasformare in una festa generica per tutt* i/le cadut*, noi non dimentichiamo affatto cosa ha rappresentato il fascismo per l’Italia e per il mondo. Non dimentichiamo il sangue versato da* partigian* affinché fossimo tutt* finalmente liberi dall’oppressione nazi-fascista.
Stiamo attraversando un momento difficile nel quale la crisi si abbatte con ancora più forza sulle fasce deboli della popolazione e in cui l’odio e l’egoismo potrebbero prendere il sopravvento. Le misure statali si stanno dimostrando inefficaci e, dopo decenni di tagli indiscriminati e precarietà diffusa, ci propinano solo decreti fumosi e intempestivi mentre concedono una pericolosa discrezionalità alle forze dell’ordine. Per quanto ci riguarda il responsabile di questo stato delle cose è il capitalismo che crea disuguaglianze.
In questo 25 aprile “quarantenato”, come compagne e compagni del Municipio X, vogliamo promuovere azioni per ricordare la vittoriosa guerra di Liberazione e continuare nell’opera di costruzione di reti di solidarietà dal basso. Infatti, per la costruzione di un domani migliore, sono la libertà e la giustizia sociale che mossero la Resistenza ad indicarci la via: “Andrà tutto bene se nessun* sarà lasciat* indietro”.
Per questo invitiamo tutt* ad utilizzare lo sticker che accompagna questo messaggio, per i profili dei nostri social network. Restiamo uman* e fieramente antifascist*
Avanti Uniti

foto di ROSSA.

Condividiamo Salvo!

Pochi giorni fa ci salutava il compagno Salvo e io rimpiangevo di non aver ancora letto il suo ultimo libro che non era stato editato ma aveva deciso di far girare on-line. L’ho fatto in questi giorni: un racconto realistico che ben dice la situazione nelle carceri di ieri e, ahime, di oggi! E non poteva essere altrimenti, caro Salvo mio! C’è lo hai insegnato in ogni tua pagina e anche in ogni tua parola, ai microfoni della tua amata Radio Onda Rossa, nella trasmissione ” La conta” (https://www.ondarossa.info/trx/conta). Non poteva esserci nome più significativo di questo per evidenziare l’inutilità del carcere. E il modo in cui sei stato salutato, proprio sotto la radio, la dice lunga su chi sei stato. Quando l’ho letto dalle  pagine di Valentina (https://www.facebook.com/Baruda/posts/10157762348373429) e di Paolo (https://insorgenze.net/2020/04/12/lomaggio-a-salvatore-ricciardi-e-loccupazione-poliziesca-di-san-lorenzo-2/?fbclid=IwAR1SPVZt7WCzrCGCft5vow91zbbuN5GDqm36y7VMOSYFMTnYlaTy4_6I3g8), ho immaginato la tua risata! Ecco, te lo dico adesso cosa penso  di “Esclusi dal consorzio sociale” e ribadisco che sia il tuo testamento così come lo sono i testi editi. Come scrive Oreste Scalzone – altro suo grande compagno di lotte -, sul suo profilo Fb, ti abbiamo condiviso da vivo e a maggior ragione ti condividiamo ora che sei morto. Perciò condivido qui il tuo ultimo libro dalle pagine del tuo blog.

https://contromaelstrom.com/…/un-libro-e-qui-potete-scari…/…

CONTROMAELSTROM.COM
Ho finito di scrivere un libro e lo regalo a chi vuole leggerlo. Il libro lo pubblico su questo Blog, di seguito a questa premessa e alla copertina, se lo volete in pdf cliccateci sopra, se lo vo…
La tua casa editrice , DeriveApprodi, che ha pubblicato «Maelstrom. Scene di rivolta e autorganizzazione di classe in Italia dal 1960 al 1980» (https://bit.ly/3cbyclT) e «Che cos’è il carcere. Vademecum di resistenza» (https://bit.ly/2JSZEJ5), ha deciso di ripubblicare il primo che era esaurito.
D. Q.
Da

– RISTAMPIAMO «MAELSTROM», DI SALVATORE RICCIARDI. IL LIBRO SARÀ DI NUOVO ACQUISTABILE SUL NOSTRO SITO A PARTIRE DA GIOVEDÌ 22 APRILE –

«Maelstrom» è un denso racconto autobiografico che si snoda nel contesto delle rivolte e dell’autorganizzazione di classe in Italia dal 1960 al 1980.
#SalvatoreRicciardi (Roma, 1940) dopo gli studi tecnici e il lavoro in un cantiere edile è assunto in qualità di tecnico nelle ferrovie dello Stato. Svolge attività sindacale nella Cgil e politica nel Partito socialista di unità proletaria.
Partecipa al movimento del ’68 studentesco e del ’69 operaio. Negli anni successivi è tra i protagonisti dell’autorganizzazione nelle realtà di fabbrica e dei ferrovieri. Dopo aver militato dell’area dell’autonomia operaia nel ’77 entra a far parte della Brigate rosse. Viene arrestato nell’80. Alla fine di quell’anno con altri prigionieri organizza la rivolta nel carcere speciale di Trani. Condannato all’ergastolo, alla fine degli anni Novanta usufruisce della semilibertà.
Oltre a «Maelstrom» Salvatore Ricciardi ha pubblicato per DeriveApprodi anche «Che cos’è il carcere. Vademecum di
resistenza».
Potete di seguito leggere una recensione a «Maelstrom» di Marco Clementi, autore per DeriveApprodi, con Paolo
Persichetti ed Elisa Santalena, di «Brigate rosse. Dalle fabbriche alla “campagna di primavera” (https://bit.ly/2JYm63q):

L'immagine può contenere: una o più persone e testo

In ricordo di Berta Cáceres

In ricordo di Berta Cáceres

00:00

Ospite di Radio Onda Rossa una compagna messicana per ricordare Berta Càceres, militante femminista uccisa in Honduras il 3 marzo 2016.

Fonte:

http://www.ondarossa.info/newsredazione/ricordo-berta-c-ceres

Loi Travail (Francia – riforma del lavoro); Sciopero Sociale transnazionale

 

238° puntata: corrispondenza con la Francia; in collegamento un co-redattore di Corrispondenze Operaie, un compagno di Chroniques syndicales, trasmissione di Radio Libertaire (attiva a Parigi dal 1981) che parla di conflitti lavorativi, e una compagna francese che ci aiuta nella traduzione.

Parliamo della Loi El Khomry (la riforma del lavoro, anche conosciuta come Loi Travail) e delle mobilitazioni di protesta che da marzo infiammano tutta la Francia. Per il 14 giugno è prevista una nuova mobilitazione nazionale.

La seconda corrispondenza con una compagna, di stanza a Parigi, della piattaforma per lo Sciopero Sociale transnazionale, che ci informa di un incontro previsto per l’11 giugno in Place de la Republique, la piazza che è caratterizzata, da marzo, dalle Nuit Debout (Notti in piedi). Nello specifico, inoltre, per l’autunno si sta organizzando un incontro sulla convergenza delle lotte a livello europeo in cui cercare di coinvolgere i lavoratori di Amazon francesi, tedeschi e polacchi.

ror-160606_1215-1315-.ogg

 

 

Fonte:

http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/loi-travail-francia-riforma-del-lavoro-sciopero-sociale-transna

9 maggio: Festa per Ciro Principessa

9 maggio: Festa per Ciro Principessa

7 gennaio 1978: Acca Larentia

7 gennaio 1978: Accalarentia

Mercoledì 07 Gennaio 2015 07:04

Roma, 7 Gennaio del 1978, ore 18,20: cinque militanti del Fronte della Gioventù escono dalla sede dell’Msi di via Acca Larentia 28, nel quartiere Appio Latino, lasciando un biglietto sul tavolo “Siamo a Prati, ci vediamo domani”.
Acca Larentia è tristemente famosa in quegli anni, per i numerosi attacchi squadristi che troppe volte sono partiti proprio da quella sede.
Fuori, ad attendere i neofascisti, un gruppo di cinque o sei persone che, appena vede aprirsi la porta, apre immediatamente il fuoco.
Franco Bigonzetti, studente di 20 anni, rimane ucciso sul colpo; tre riescono a fuggire e a rientrare nella sede, dotata di porta blindata. L’ultimo militante, Francesco Ciavatta, diciottenne, viene ferito e tenta di fuggire attraverso una scalinata situata a lato della sezione. Viene però colpito nuovamente alla schiena e morirà in ambulanza.
Alcuni giorni dopo l’azione viene rivendicata tramite una cassetta, fatta trovare accanto ad una pompa di benzina, da un giovane con la voce contraffatta a nome dei “Nuclei Armati di Contropotere Territoriale”.

« Un nucleo armato, dopo un’accurata opera di controinformazione e controllo alla fogna di via Acca Larenzia, ha colpito i topi neri nell’esatto momento in cui questi stavano uscendo per compiere l’ennesima azione squadristica. Non si illudano i camerati, la lista è ancora lunga. Da troppo tempo lo squadrismo insanguina le strade d’Italia coperto dalla magistratura e dai partiti dell’accordo a sei. Questa connivenza garantisce i fascisti dalle carceri borghesi, ma non dalla giustizia proletaria, che non darà mai tregua. Abbiamo colpito duro e non certo a caso, le carogne nere sono picchiatori ben conosciuti e addestrati all’uso delle armi. »

Nelle ore successive al raid antifascista centinaia di missini romani (sono presenti tra gli altri Gianfranco Fini, Maurizio Gasparri, Francesca Mambro e Valerio Fioravanti) si radunano sul luogo. Una telecamera del Tg1 inizia a riprendere l’ingresso della sede, inquadrando i volti dei giovani neo-fascisti, che aggrediscono il giornalista, provocando così una carica da parte delle forze dell’ordine.
Nel caos creato da un fitto lancio di lacrimogeni, tra le fila dei neofascisti spuntano spranghe e pistole, qualcuno spara.
Il capitano dei Carabinieri Edoardo Sivori punta la pistola ad altezza d’uomo, ma l’arma si inceppa. Toglie dalle mani di un suo attendente un’altra pistola e spara con quella, centrando in piena fronte il diciannovenne Stefano Recchioni, che morirà due giorni dopo in ospedale, provocando l’ira dei neofascisti che daranno vita a tre giorni di scontri e guerriglia in molte città italiane.
Dei cinque imputati Daniela Dolce è tutt’ora latitante, Mario Scrocca si suiciderà in carcere, mentre Fulvio Turrini, Cesare Cavallari e Francesco de Martiis saranno assolti per insufficienza di prove.
Nella miglior tradizione italiana il comandante Sivori verrà invece condannato per “eccesso colposo di legittima difesa”.

La vicenda giudiziaria legata ad Acca Larentia sarà lunga e senza risoluzione: gli unici accusati del duplice omicidio sono cinque militanti di Lotta Continua, secondo le dubbie rivelazioni di Livia, ex br pentita che afferma di averli visti partecipare ad una riunione in cui veniva decisa la firma per rivendicare il raid.

L’aggressione del 7 gennaio avrà inoltre un ulteriore seguito: il 28 febbraio, anniversario della morte di Mikis Mantakas, alcuni membri dei Nar, guidati da Valerio Fioravanti, decidono di farsi vendetta. Con alcune auto si avvicinano a Piazza S.Giovanni Bosco, luogo di ritrovo per molti compagni della zona. Irrompono nella piazza, facendo fuoco. Viene colpito al torace Roberto Scialabba, militante di Lotta Continua di 24 anni, poi giustiziato, mentre è disteso a terra, dallo stesso Fioravanti con due colpi alla nuca. Poche ore dopo i Nar rivendicheranno l’attentato con una telefonata al Messaggero, affermando di aver vendicato Acca Larentia.

10 gennaio 1978, 93.400 Radio Onda Rossa – “Compagni, non scandalizziamoci, è inutile stare lì a mascherarci: siamo di fronte a un momento di antifascismo”.

Fonte:

http://www.infoaut.org/index.php/blog/storia-di-classe/item/154-7-gennaio-1978-accalarentia

 

 

12 novembre 1977: la Polizia irrompe a radio Onda Rossa

12 novembre 1977: la Polizia irrompe a radio Onda Rossa

Mercoledì 12 Novembre 2014 11:56

Il 12 novembre 1977 a Roma avvennero scontri intorno a Campo de’ Fiori tra militanti e simpatizzanti dei collettivi autonomi e le forze dell’ordine. Nell’occasione, alcuni agenti in borghese fecero uso di armi da fuoco. Subito dopo gli scontri gli agenti irruppero nelle sedi di radio Onda Rossa e radio Città Futura e i loro redattori venero accusati di formentare la guerriglia. Al termine degli scontri si conteranno duecento fermi, venti arresti e decine di feriti.

 

Gli scontri erano avvenuti in seguito al sequestro da parte della polizia della sede dei Comitati autonomi operai in via dei Volsci e della sede del Comitato di lotta Monteverde in via Donna Olimpia, nell’ambito di un’inchiesta che accusava l’autonomia di costituzione di banda armata e che vide l’iniziale denuncia di 96 militanti.

Pochi giorni dopo le due radio riuscirono a tornare a trasmettere regolarmente.

Radio Onda Rossa, radio dei comitati autonomi operai, era nata appena 6 mesi prima. E’ il 24 maggio quando per la prima volta si sentì nell’etere romano la voce di via dei Volsci. Allora “a Roma c’erano diverse realtà di comunicazione, Radio città futura, Radio Radicale, Il manifesto, Lotta continua, Il quotidiano dei lavoratori, ma tutte, difficilmente, parlavano delle vere lotte che il movimento romano faceva…”.

“Pur coordinandosi con le altre radio, Radio Onda Rossa non si è mai autodefinita “radio libera”, ma “radio militante”, “radio di movimento”, “radio rivoluzionaria”. «Radio onda rossa non è una radio “libera” (libera da chi?), ma una radio militante, una radio rivoluzionaria. Opera una scelta di campo ed è subito una radio di Movimento: non è una radio libera perché accetta immediatamente il condizionamento di una parte, i soggetti rivoluzionari emergenti, non-garantiti, si schiera faziosamente e talvolta anche le sue trasmissioni sono faziose e settarie, è un passaggio della comunicazione antagonista, non la sua mediazione» (Osvaldo)”

Sul manifesto che ne annunciava l’apertura si leggeva: “per chi crede che la libertà di stampa e di informazione non è libertà dei padroni di insultare i proletari che lottano per la loro liberazione, è doveroso fare ogni sforzo perché i proletari abbiano le loro fonti di informazione. Radio Onda Rossa è una di queste fonti. ” (dal numero 10 del 1980 “I Volsci”, numero speciale contro la chiusura giudiziaria di radio Onda Rossa)

 

 

Fonte:

http://www.infoaut.org/index.php/blog/storia-di-classe/item/3176-12-novembre-1977-la-polizia-irrompe-a-radio-onda-rossa

Corrispondenze dal Cie di Ponte Galeria

Aggiornamenti dal CIE di Ponte Galeria

Corrispondenza con due ragazzi detenuti nel Cie di Ponte Galeria.
Con loro capiamo le ragioni degli scioperi della fame in corso e veniamo a sapere di un pestaggio ai danni di un ragazzo.
Il ragazzo dovrebbe essere trasferito oggi in ospedale ed è stato liberato dall’isolamento solo grazie alle proteste degli altri compagni di prigionia.
Nel CIE di Roma sono attualmente rinchiuse, tra continui ingressi e deportazioni, circa 120 persone: 90 uomini, 30 donne e tra loro una ragazzina di 14 anni.

 

Fonte:

http://www.ondarossa.info/newsredazione/aggiornamenti-dal-cie-ponte-galeria

 

Vedi anche qui:

http://www.ondarossa.info/newsredazione/fuga-dal-cie-ponte-galeria

 

Due anni senza Carla

(Fonte foto: http://www.controlacrisi.org/notizia/Altro/2012/6/5/23222-muore-carla-verbano-la-madre-di-valerio-un-addio-quello/)

 

5 giugno, 2014 – 10:59

140605carla.mp3

Oggi alle 19 in via Montebianco, “Un fiore per Carla”, un ricordo collettivo di Carla Verbano, in via montebianco

 

 

Fonte:

http://www.ondarossa.info/newsredazione/due-anni-senza-carla