La street art resiliente del collettivo Lediesis

Laika giugno 2020 (2)

Laika giugno 2020Frida Napoliburqa

 

 

 

Ciao, Ledies.  Sono Frida Napoli (3)burqa (2)Donatella Quattrone. Grazie per aver accettato quest’intervista.

1) Il vostro è un collettivo di street artist. Siete operative in diverse città italiane: Roma, Palermo, Napoli, Livorno, Firenze, L’Aquila, Venezia, Milano, Bari, Bologna. E avete anche partecipato a delle mostre. Molte delle figure che rappresentate fanno parte del mondo dell’arte, della poesia, del cinema e della musica: come Alda Merini, la collezionista d’arte Peggy Guggenheim, Maria Callas, la performance art Marina Abramović, Marlene Dietrich, Lina Wertmuller, l’artista Yayoy Kusama, Frida Kahlo. I luoghi e le figure da voi scelte possono essere letti come una manifestazione d’amore verso il nostro paese e verso l’arte in tutte le sue sfumature?

Viviamo di arte e per l’arte. Quello che ci muove è arrivare al cuore della gente, provocare emozioni. In nostro sogno è quello di cambiare la visione del mondo e delle menti attraverso l’arte.
Quello che creiamo è una dichiarazione d’amore nei confronti della vita. In quello che facciamo in realtà non seguiamo mai una scelta pensata, ma guidata dall’istinto. La nostra ricerca di cambiamento si riflette nella pittura e nella scelta dei personaggi che decidiamo di dipingere: donne libere e illuminate che danno un messaggio positivo, di crescita individuale che si riflette anche sulla crescita spirituale della società. Per questo sono rappresentate con la S di Superman e strizzano l’occhio al passante in gesto complice: perché ognuno possa riflettere e scoprire i propri superpoteri.

2) La maggior parte dei personaggi che raffigurate sono donne, non solo artiste ma anche persone conosciute per il loro impegno sociale o professionale, come, ad esempio, l’attivista ambientalista Greta Thunberg o la giornalista Giovanna Botteri, criticata a causa del suo aspetto considerato poco curato rispetto ai canoni estetici dominanti.  Quanto c’è di “politico” in questa scelta?

L’arte, soprattutto oggi non può prescindere da funzioni civile, divulgative, educative.

3) Fra le vostre opere troviamo, tra l’altro, anche un murales dedicato a Paolo Borsellino, uno a Laika, la cagnolina astronauta inviata nello spazio e diverse raffigurazioni sul tema della natura. Quanto sono importanti per voi temi come la giustizia, l’ambiente e il rispetto di tutti gli esseri viventi?

Il nostro ultimo lavoro è un omaggio a Laika e l’abbiamo attaccato vicino a Campo dei Fiori a Roma. Il cammino dell’uomo è costellato di errori che ci portano con il tempo a nuove consapevolezze per rispettare tutte le forme di vita del nostro pianeta, per questo ci siamo sentite di creare un tributo a Laika, la cagnolina astronauta, primo terrestre ad essere inviato nello spazio.
Eva è rappresentata come una maga che tra le mani ha il pianeta terra al posto della sfera di cristallo. Prevede un mondo nuovo, popolato da una nuova umanità che sentendosi parte indissolubile della Terra interagisce in maniera sacra.
La donna nel corso della pandemia si è mostrata più resiliente, anche fisicamente, degli uomini. Ha maggiori capacità di adattarsi alle situazioni nuove. Le donne stanno prendendo sempre più coscienza del loro potenziale e porteranno tanti cambiamenti nel mondo.
Ultimamente abbiamo realizzato in collaborazione con la Fondazione il Cuore si scioglie (che dal 2010 è sempre a fianco di chi è in difficoltà, per cercare di dare un’opportunità a quanti non l’hanno mai avuta) una campagna per promuovere la raccolta fondi dei progetti e delle iniziative di solidarietà.
Insieme abbiamo selezionato 7 persone che hanno cambiato e stanno cambiando la storia e abbiamo realizzato dei superhumans come Martin Luther King, Falcone e Borsellino, Greta Thumberg, Liliana Segre… quindi non solo donne, ma personaggi molto attuali, eroi dei nostri tempi che hanno a cuore la giustizia, l’integrazione, il coraggio.

4) I vostri personaggi ammiccano. La street art è la nuova pop art?

Ormai la street art è completamente sdoganata all’interno della scena artistica italiana e internazionale, ma continua a conservare delle specificità grazie ad un contatto più diretto, informale e quotidiano con lo spettatore ma anche per una maggiore “libertà” creativa e di espressione, per cui riesce a spingersi là dove gli artisti più tradizionali sembrano avere il timore di avventurarsi.
La street art è quindi un mezzo di comunicazione con un’energia incredibile. Il fatto che si realizzi per strada è un motivo in più per veicolare messaggi positivi. Gli street artists hanno una grandissima responsabilità perché sono sotto gli occhi di tutti. Arrivare alla street art, quindi per noi è stata una conseguenza del nostro percorso interiore.

5) La pandemia dovuta al covid 19 ha influenzato le nostre vite. In alcune vostre opere avete cercato di lanciare dei messaggi di speranza. Quanto può aiutare l’arte nei momenti più bui della storia dell’umanità?

Per noi il lockdown è stato un momento molto creativo. Il doverci fermare ci ha fatto sentire molto più libere perché non avevamo gli obblighi della quotidianità. Il lockdown ci ha permesso di avere tempo per il nostro percorso e focalizzarci sui nostri obiettivi. Crediamo che queste riflessioni si siano rispecchiate sicuramente nelle nostre scelte artistiche, cercando di veicolare messaggi di responsabilità individuale e possibilità di scelte diverse da quelle fatte fino ad ora.

6) I vostri personaggi hanno tutti la S sul petto, simbolo dei supereroi e delle supereroine. Chi salverà il mondo, secondo voi?

Ognuno di noi.

Vi ringrazio per la disponibilità e per il tempo che mi avete dedicato.

Donatella Quattrone