“NON MI PENTO E NON MI ARRENDO. LA FREEDOM FLOTILLA E’ RIUSCITA NEL SUO INTENTO”. INTERVISTA A BASEL GHATTAS, PARLAMENTARE KNESSET

Posted on 2 luglio 2015 by paola


1/7 Intervista di Ship to Gaza Svezia, traduzione :

Basel Ghattas
Per il Parlamentare Knesset Dr. Basel Ghattas, è vero che la Freedom Flotilla III non ha raggiunto Gaza, “ma è riuscita nella sua missione, ha raggiunto completamente il proprio obiettivo avendo mostrato a tutto il mondo come gli Israeliani non rispettano la legge internazionale”. Secondo Gattas, la Freedom Flotilla accende la luce sulla realtà dell’occupazione israeliana e di come questa trasformi Gaza in una prigione chiusa.
“Non mi arrendo, fatemi sapere quando ci sarà la prossima Freedom Flotilla e sarò il primo a partecipare, fa parte del mio dovere politico come Palestinese che vive in Israele” afferma.


– Dirottamento, violenza e minacce


Spiegando come gli Israeliani “hanno dirottato” l’imbarcazione Marianne, Ghattas racconta che circa 13 navi da guerra israeliane circondarono la barca dopo la mezzanotte di domenica.
“ Una delle navi da guerra aveva un elicottero militare sul ponte” aggiunge con enfasi.
Afferma che gli Israeliani hanno ordinato ai membri dell’equipaggio di tornare indietro da dove provenivano.
““Gaza è la nostra destinazione, non la cambiamo, “ è stata la risposta che hanno ricevuto dal capitano Joel . ”
Ghattas ha iniziato a negoziare con loro per circa un ora per evitare ogni scontro o violenza.
“Abbiamo detto loro chiaramente che stavano per dirottare l’imbarcazione, che la barca è svedese e attaccandola sarebbe stato come attaccare la Svezia stessa”
“Quello che state facendo è illegale, ci state aggredendo in acque internazionali.
Dopo un po’ i soldati israeliani si sono arrampicati sulla barca e ne hanno preso il controllo.
Hanno iniziato ad insultarci verbalmente a spingerci e ad attaccare gli attivisti svedesi usando persino i taser contro Charlie Andréasson, membro dell’equipaggio.
Poi hanno provato interrogarci. L’ex Presidente della Tunisia Moncef Marzouki ha rifiutato di rispondere dicendo : “Quello che state facendo è illegale e io mi trovo in acque internazionali quindi sotto la giurisdizione della legge internazionale e quindi da me non avrete una parola.””
Ha aggiunto che il capitano dell’imbarcazione è stato scaltro nello spegnere i motori appena IDF ha abbordato la nave, così hanno impiegato ore per rimetterla in moto e portare l’imbarcazione al porto di Ashdod.
Ghattas dice che sono arrivati prima del tramonto al porto, ma IDF ha continuato a girare intorno fino al buio e poi è entrato “ per far sì che i media non potessero vedere come avevano dirottato l’imbarcazione ”
“Non mi sono pentito di aver preso parte alla Freedom Flotilla, se avrò la possibilità, lo farò di nuovo” dichiara Ghattas con una nota di sfida.
“ Abbiamo bisogno di questo tipo di iniziative, abbiamo bisogno di più Freedom Flottiglie. Grazie alle Freedom Flottiglie accresciamo la consapevolezza dell’assedio di Gaza e spostiamo l’attenzione internazionale sui crimini di Israele” conclude.

 

Fonte:

http://www.freedomflotilla.it/2015/07/02/non-mi-pento-e-non-mi-arrendo-la-freedom-flotilla-e-riuscita-nel-suo-intento-intervista-a-basel-ghattas-parlamentare-knesset/

FF3: TRE RILASCIATI DOMANI, KEVORKOVA E TUTTI GLI ALTRI SVEDESI ANCORA TRATTENUTI

Posted on 1 luglio 2015 by paola
Comunicato stampa Ship to Gaza Svezia : 1/7/2015 20:18

 

equipaggio Marianne

L’avvocato israeliano di Ship to Gaza, Gabi Lasky, ci ha informato intorno alle 16 di oggi che altre tre persone sequestrate, quando il peschereccio Marianne è stato dirottato in acque internazionali, saranno deportati domani mattina presto.
Le tre persone sono il mozzo norvegese Herman Recksten e i due cittadini e attivisti canadesi Bob Lovelace e il macchinista Kevin Niesh. Sono già stati trasferiti dalla prigione di Givon in custodia all’aeroporto Ben Gurion.
Le persone che rimangono in prigione sono al momento la giornalista russa Nadya Kevorkova (RT-television) e i sei svedesi : il marinaio scelto Charlie Andreasson, il mozzo Gustav Bergström, la giornalista e scrittrice Kajsa Ekis Ekman, l’attivista e musicista Dror Feiler, il cuoco di bordo Jonas Kårlin e il capitano Joel Opperdoes.
comunicato stampa Ship to Gaza
I detenuti sono trattenuti in due sezioni diverse, Ekman e Kevorkova sono separate dagli altri.
Le autorità israeliane hanno già annunciato che queste persone saranno deportate in momenti diversi tra giovedì e venerdì.
Secondo Lasky gli attivisti si opporranno alla deportazione finchè non saranno deportati in gruppo.
In azioni precedenti gli attivisti avevano già preso posizioni simili perchè nessuno vuole lasciare indietro singoli o gruppi più piccoli, per salvaguardare la sicurezza degli ultimi rimasti.

 

 

LA EURODEPUTATA ANA MIRANDA: “UN UTILIZZO SPROPORZIONATOU DI FORZA NELL’ASSALTO ALLA MARIANNE”. DEPORTATO ANCHE L’EX PRESIDENTE TUNISINO

Posted on 30 giugno 2015 by michele borgia
La eurodeputata galiziana, che si trovava a bordo del peschereccio ‘Marianne’ in rotta verso Gaza, ha raccontato, al suo rientro a Madrid, le modalità con cui l’esercito israeliano ha abbordato la barca umanitaria della Freedom Flotilla.

MADRID// “Hanno usato una violenza smisurata, sproporzionata: scariche elettriche anche alle persone anziane presenti sul ponte di comando. Le picchiano: si sentono grida, urla di acuto terrore. Per un momento pensiamo che siano morti. Prendono il controllo del ponte di comando e trascinano i marinai dove si trova il resto dei passeggeri.”
E’ una parte del racconto dei fatti che l’eurodeputata del Blocco Nazionalista Gallego (BNG) Ana Miranda, ha riportato questo martedì (29.06.2015, ndt) al Congresso dei Deputati, riguardo l’assalto dell’Esercito israeliano alla ‘Marianne’.
La nave, che faceva parte della Freedom Flotilla, è stata intercettata all’alba di lunedì, quando era in acque internazionali, a più di 90 miglia marittime da Gaza.
L’illegittimità dell’abbordaggio è stato uno dei punti su cui si è concentrata Miranda, che ha parlato chiaramente di “sequestro”.
“Eravamo in acque internazionali, con regolare permesso di navigazione, su una barca battente bandiera europea, per la precisione svedese” ha spiegato. Due giorni prima dell’abbordaggio, si erano accorti di essere seguiti da tre imbarcazioni, prive di dati di identificazione. “Erano navi fantasma“, ha ribadito.
Mentre si avvicinavano, i soldati israeliani hanno contattato l’equipaggio della Marianne. “Vogliamo che ne usciate bene e che il carico arrivi a Gaza“, hanno detto, secondo il racconto di Miranda. Al che Joel, il capitano, ha rifiutato: “Non avete nessun diritto di interrompere il nostro percorso di viaggio.”
A quel punto è partito l’assalto. “In pochi minuti sono arrivati a bordo circa 40 soldati incappucciati, carichi di armi e in tenuta da guerra. Sono entrati a poppa, hanno preso il controllo del ponte di comando, infine sono venuti a prua, dove si trovavano attivisti e giornalisti” ha raccontato. “Ci tiravano, ci spingevano, mi sono caduti addosso dei compagni” ha aggiunto, mostrando un livido sul braccio. “Alcune persone sono state maggiormente colpite“, ha aggiunto. E’ la presa del ponte di comando il momento in cui i soldati si sono mostrati più aggressivi, arrivando ad aggredire con scariche elettriche il capitano Joel, e altri membri dell’equipaggio.
Tratti in arresto, sono stati trasferiti al porto di Ashdod; hanno tardato a entrare in porto perché, dice l’eurodeputata, nella zona era in corso una manifestazione in appoggio alla Flotilla.
Quando finalmente hanno attraccato, è stato confiscato loro tutto il materiale informatico, telefoni e altri oggetti personali. Sono stati costantemente trattati come persone pericolose, “custoditi da soldati incappucciati e armati pesantemente.“L’esercito israeliano si è tenuto la barca e tutto il carico.
Politici e giornalisti sono già stati liberati, ma i membri dell’equipaggio sono ancora incarcerati. “In questi giorni dobbiamo impegnarci affinché vengano liberati“, ha sostenuto.
A bordo c’era anche un giornalista israeliano. “Era rimasto sorpreso nel vedere com’era in realtà la barca, rispetto a ciò che era stato raccontato sulla stampa israeliana“, ha detto a Miranda, a cui ha anche confessato di avere “paura di rappresaglie“.

Ana Miranda
30 giugno 2015
14:29
Eduardo Muriel

articolo originale:

MARIANNE E’ STATA ABBORDATA DA ISRAELE: 18 PERSONE SEQUESTRATE NEL MEDITERRANEO

Qui un evento su come sostenere la Fredoom Flotilla III:https://www.facebook.com/events/1591658504454957/
Da https://twitter.com/freedomflotita :

  1. Marianne al porto militare di Ashdod dopo la cattura in acque internazionali.

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Da http://www.freedomflotilla.it/ :


18 persone sequestrate nel Mediterraneo. Dove sono le nostre istituzioni?

Un atto di pirateria ingiustificabile nel Mediterraneo
Le navi della Marina militare israeliana godono forse di una ”lettera di corsa“ da parte delle istituzioni internazionali?

A circa 100 miglia marine (oltre 190 chilometri) dalle coste di Gaza, quidi ampiamente in acque internazionali, il peschereccio “Marianne”, facente parte della missione Freedom Flotilla III, è stato circondato da vari mezzi della Marina israeliana che lo hanno fermato e abbordato, in un illegale atto di pirateria. I passeggeri sono stati sequestrati e – secondo quanto riferito dalle forze armate israeliane – trasferiti (contro la loro volontà) presso il porto militare israeliano di Ashdod. Non sappiamo nulla delle loro condizioni. La Marina militare israeliana ha nuovamente colpito nel cuore del Mediterraneo;  le loro rassicurazioni di aver agito senza attuare violenza non ci tranquillizzano dato che che – parla la storia – oscurano le comunicazioni di bordo, attaccano i passeggeri con pistole taser, li arrestano, li deportano e li sottopongono a interrogatori forzati.

Allarmati dalle minacce provenienti dal Primo Ministro israeliano, che da giorni minacciava quello che di fatto, nel silenzio delle istituzioni internazionali, ha avuto luogo – ovvero il sequestro del peschereccio in acque internazionali, con l’arresto e la deportazione ad Ashdod dei passeggeri – avevamo già sollecitato, con missive e comunicati stampa (caduti nel vuoto), il Presidente della Repubblica Italiana, Onorevole SERGIO MATTARELLA, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Onorevole MATTEO RENZI, il Ministro degli Affari Esteri, Onorevole PAOLO GENTILONI SILVERI, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Onorevole FEDERICA MOGHERINI, chiedendo espressamente la tutela del diritto alla navigazione in sicurezza, in acque internazionali, per la missione Freedom Flotilla III.

Tra i passeggeri attualmente sequestrati un’europarlamentare galiziana (Ana Miranda Paz), un sassofonista israelo/svedese (Dror Feiler), il primo presidente della primavera tunisina (Moncef Marzouki), il parlamentare della Knesset israliana Basel Ghattas. Si tratta di 18 persone private della libertà solo per aver preteso il semplice rispetto del diritto internazionale, la libertà propria e altrui di navigare liberamente da porto a porto nel Mediterraneo.

Riteniamo che nostre istituzioni, e in primo luogo l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Onorevole FEDERICA MOGHERINI, debbano chieder conto al governo israeliano di ciò che è accaduto, ovvero come si possa permettere che barche assolutamente in regola con i documenti di navigazione e con il carico, possano essere attaccate impunemente in acque internazionali, da navi militari.
Le suddette istituzioni, dovrebbero sentirsi responsabili e attivarsi per avere rassicurazioni dirette – vale a dire dalla loro viva voce – sulle condizioni fisiche delle persone in questo momento sequestrate.
Chiediamo alle suddette istituzioni se ritengano che nel nostro Mediterraneo debba ancora valere il diritto internazionale: si condanni quindi qualsiasi paese che lo contravvenga con atti di pirateria, si chieda il rilascio immediato delle persone sequestrate e la restituzione del peschereccio “Marianne”,  si pretenda – secondo il diritto internazionale e come richiede l’ONU – la fine del blocco sulla Striscia di Gaza da parte di Israele con l’apertura al mondo del porto di Gaza, il porto della Palestina.

Lista delle persone attualmente sequestrate:

Dror Feiler – Svezia – Musicista & compositore
Bassel Ghattas – Parlamentare Knesset Israeliana
Dr. Moncef Marzuki – Tunisia – Attivista per i diritti umani, Ex-Presidente Tunisia
Ana Miranda Paz – Galizia – Membro del Parlamento Europeo (BNG)
Nadya Kevorkova – Russia – Giornalista
Kajsa Ekis Ekman – Svezia – Giornalista, Scrittrice
Robert Lovelace – Canada – Professore Universitario & Capo nativo Algonquin
Joel Opperdoes – Svezia – Equipaggio
Gustave Bergstrom – Svezia – Equipaggio
Herman Reksten – Norvegia – Equipaggio
Kevin Neish – Canada – EquIpaggio
Jonas Karlin – Svezia – Equipaggio
Charlie Andreasson – Svezia – Equipaggio
Ammar Al-Hamdan – Norvegia – Aljazeera Arabic
Mohammed El Bakkali – Marocco – Aljazeera Arabic
Ohad Hemo – Israele – Channel 2 Israeli TV
Ruwani Perera – Nuova Zelanda – MaoriTV
Jacob Bryant – Nuova Zelanda – MaoriTV

Marianne depature in Messina the port before Gaza PHOTO Pablo Miranzo

Tiziano Ferri
per Freedom Flotilla Italia
3341737274
[email protected]

    

Israele ancora una volta commette un atto di pirateria di stato nel Mediterraneo

comunicato stampa

equipaggio Marianne
Alle 02:06AM (ora di Gaza) di oggi 29.06.2015, la “Marianne” ha comunicato alla Coalizione della Freedom Flotilla (FFC) che 3 navi della Marina israeliana li avevano circondati, mentre si trovavano in acque internazionali, a circa 100 miglia nautiche (185 km) dalla costa di Gaza. Questa è stata l’ultima comunicazione, dopodichè il contatto con “Marianne” è andato perso. Alle 05:11AM (ora di Gaza) l’IDF ha annunciato di aver “visitato e perquisito” Marianne. Come ammesso da loro stessi, hanno catturato la barca e tle persone a bordo “in acque internazionali”. Da notare in particolare che l’annuncio dell’IDF riconosce che la striscia di Gaza è soggetta a blocco navale, nonostante il governo di Netanyahu lo abbia recentemente negato.

Non crediamo che la cattura di Marianne sia avvenuta “senza eventi di rilievo”: l’ultima volta che IDF si è espressa in modo simile, nel 2012, in realtà le persone a bordo di Estelle furono picchiate con manganelli e subirono dolorosi trattamenti a base di pistole taser.
Ancora più indietro nel tempo, nel 2010, dieci passeggeri della Mavi Marmara furono assassinati da IDF durante un’operazione simile, sempre in acque internazionali.

Purtroppo il governo israeliano continua a scegliere la politica assolutamente inefficace di “tolleranza zero” che in pratica rinforza la illegale e disumana punizione collettiva contro un milione e ottocentomila Palestinesi che vivono nella striscia di Gaza. I ripetuti attacchi di pirateria di stato in acque internazionali sono segnali preoccupanti che il blocco e l’occupazione si estende a tutto il Mediterraneo orientale. Chiediamo che il governo israeliano desista dal detenere civili pacifisti che viaggiavano in acque internazionali per una causa umanitaria.

Chiediamo ai nostri governi di assicurarci che tutti i passeggeri e l’equipaggio della “Marianne” siano salvi; protestiamo energicamente contro la violazione delle leggi marittime internazionali da parte dello stato di Israele.
Chiediamo alla società civile di condannare le azioni di Israele.
Continueremo a rispondere e reagire a queste ingiustizie, assieme a persone di tutto il mondo, fino a quando il porto di Gaza verrà finalmente aperto e l’assedio e l’occupazione israeliana avranno fine.
Per maggiori informazioni: ff3.freedomflotilla.org

Tiziano Ferri – Freedom Flotilla Italia
+39 334 1737274 [email protected]

    

E.Lotayef da “Rachel” dopo abbordaggio Marianne – video

“Sono Ehab a bordo di Rachel, stiamo tornando verso la Grecia. Il piano originale per questa flottiglia era quello di avere 3 imbarcazioni che dovevano arrivare a Gaza e 3 che le accompagnavano. Solo una imbarcazione e quelle che la accompagnavano sono riuscite a partire finora. Marianne, la prima imbarcazione è stata intercettata dagli israeliani qualche ora fa e per quello che sappiamo stanno andando verso Ashdod. Noi, delle 3 imbarcazioni che accompagnavano, Rachel,Vittorio e Juliano II stiamo tornando, come da piano orignale, indietro verso la Grecia.”

@Mogherini Cosa ne pensi di una barca con bandiera Svedese attaccata nel mediterraneo in acque internazionali da nave militare? #SOSFreedomFlotilla

    

Marianne è stata abbordata e catturata dalle forze di occupazione israeliane.

#SOSFreedomFlotilla
Marianne è stata abbordata e catturata dalle forze di occupazione israeliane.
Sosteniamo #FreedomFlotilla

Abbiamo perso il contatto con Marianne.
Ultima localizzazione dell’imbarcazione: 31º43′ N 32º33′ E
a circa 105 miglia nautiche (oltre 190 km) dal porto di destinazione, Gaza.
Le forze di occupazione israeliane affermano di aver intercettato e catturato Marianne.

Chiediamo a tutti di aiutarci a fare pressione sui governi e denunciare la palese violazione del diritto umanitario e marittimo da parte della Marina israeliana. Continue reading

 

 

Fonte:

http://www.freedomflotilla.it/