BAMBINO PALESTINESE UCCISO DALLE FORZE ISRAELIANE CON UN PROIETTILE NEL CUORE

13729162_10155063404560760_3291163995241314617_nGerusalemme. Martedì sera, un bambino palestinese di 12 anni, Muhye Muhammad Sidqi al-Tabbakhi, è stato ucciso dai soldati israeliani al-Ram, nel nord di Gerusalemme: proiettili di metallo rivestiti di gomma lo hanno colpito al cuore.

Il bambino è stato dichiarato morto all’arrivo in ospedale.

A al-Ram erano scoppiati scontri tra le forze di occupazione e giovani locali. Alle pietre lanciate dai ragazzi i soldati hanno risposto con proiettili e lacrimogeni.

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GIOVANE PALESTINESE COLPITO ALLE SPALLE E UCCISO DAI PROIETTILI ISRAELIANI, UN ALTRO FERITO, UN ALTRO ARRESTATO

Giovane palestinese ucciso mercoledì, colpito alle spalle dai proiettili israeliani

Anwar-SalaimaGerusalemme-Imemc. L’autopsia ha stabilito che Anwar Falah Salaima, di 24 anni, ucciso mercoledì 13 luglio dalle forze israeliane a al-Ram, a Gerusalemme, è stato colpito alle spalle con proiettili letali.Il giovane, sposato da due mesi, stava tornando a casa dal lavoro con due colleghi, quando i soldati hanno aperto il fuoco contro l’auto in cui si trovavano i tre, uccidendo Salaima e ferendo alla testa un altro, Mahmoud al-Resheq, 22 anni. Il terzo, Mohammad Tawfiq Nassar, 20 anni, è stato arrestato.

La famiglia ha accettato di far eseguire l’autopsia alla condizione che ci fossero medici palestinesi presenti, e dai risultati è emerso che i colpi letali lo hanno raggiunto da dietro.

L’avvocato Mohammad Mahmoud del Comitato per i detenuti palestinesi ha dichiarato che non si sa quando Israele restituirà la salma alla famiglia.

 

I soldati israeliani hanno affermato che i Palestinesi avevano tentato di investirli con la loro auto, ma il fatto che li abbiano crivellati di colpi alle spalle smentisce questa versione.

La morte di Salaima porta a 227 il numero di Palestinesi – tra cui 51 gerosolimitani – uccisi dal 1° ottobre 2015.

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HEBRON, GIOVANE MAMMA PALESTINESE UCCISA A SANGUE FREDDO DA SOLDATI ISRAELIANI

Majdcar-e1466820585687Hebron. Venerdì sera, a Hebron, i soldati israeliani hanno ucciso una giovanissima mamma palestinese, Majd Abdullah al-Khdour, 19 anni, che aveva perso il controllo della propria auto andando a finire contro quella di un colono, secondo quanto affermato da testimoni oculari.

I militari hanno sparato raffiche di proiettili letali contro l’auto, soprattutto contro il parabrezza, colpendo al-Khdour in tutta la parte superiore del corpo.

Batool-270x300Majd, residente a Bani Neim, cittadina a est di Hebron, era madre di una bimbetta, Hadil.

E’ stata uccisa mentre percorreva l’area di Baq’a, nei pressi della colonia illegale di Keryat Arba’.

I medici palestinesi sono accorsi sul posto ma i soldati hanno impedito loro di avvicinarsi alla vittima, chiudendo tutta la zona.

Come consueto, l’esercito israeliano ha affermato che la vittima “aveva deliberatamente investito degli israeliani” e che è stata colpita per questa ragione, ma testimoni oculari smentiscono tale versione, sottolineando che si è trattato di un incidente causato dalla perdita di controllo dell’auto mentre la giovane attraversava un posto di blocco.

I due israeliani rimasti feriti nell’incidente sono stati trasferiti al centro medico di Shaare Tzedek, a Gerusalemme.

(Fonti: Imemc, Ma’an)

(Nella foto, la figlia di Majd, Hadil)

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PALESTINESE DI 15 ANNI UCCISO DALLE FORZE DI OCCUPAZIONE A RAMALLAH. FERITI ALTRI 4 ADOLESCENTI

Mahmoud-Badran-e1466495689316Ramallah-Quds Press e Ma’an. Il ministero della Sanità palestinese ha reso noto che, martedì mattina, le forze israeliane hanno sparato a un Palestinese di 15 anni, uccidendolo, e hanno ferito altri quattro adolescenti, nella cittadina di Beit Liqya, a ovest di Ramallah.In un comunicato, il ministero ha confermato la morte di Mahmoud Raafat Badran e il ferimento grave alla testa e al petto di tre minorenni, Dawoud Isam e Muhammad Kharroub e Ahd Ikram Suleiman, da parte delle forze israeliane, mentre si trovavano sulla strada n. 443.

I ragazzi sono stati ricoverati al Complesso medico palestinese di Ramallah.

Un quarto è stato arrestato e portato in un centro per gli interrogatori.

Fonti locali hanno affermato che i cinque adolescenti si trovavano a bordo di un’auto, passando tra Beit Ur al-Tahta e la vicina Beit Sira, a ovest di Ramallah, quando le forze israeliane hanno colpito il veicolo con una pioggia di proiettili, uccidendo Badran e ferendo gli altri.

Le agenzie di notizie israeliane hanno riportato che un gruppo di adolescenti palestinesi ha lanciato cocktail Molotov e pietre contro veicoli di coloni e che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro l’auto che stava passando nello svincolo vicino alla cittadina di Kharbatha Al-Misbah, a sud di Beit Ur al-Tahta.

La salma di Mahmoud è ancora sotto custodia delle forze di occupazione. Il padre del ragazzo è un ex prigioniero politico.

Badran è uno dei 220 Palestinesi uccisi da ottobre dalle forze israeliane.
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Fonte:
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CON TSIPRAS LA GRECIA DIVENTA ALLEATA DI ISRAELE

Per decenni Atene è stata apertamente filo-palestinese e il suo cambio di rotta genera preoccupazione ai vertici dell’Olp, tanto che l’ex ministro degli esteri Nabil Shaath, sulle pagine del quotidiano Haaretz, si è domandato se «la Grecia tradirà la Palestina». Ieri a Nicosia il vertice tra Israele, Grecia e Cipro.

Tispras-Netanyahu

di Michele Giorgio

Gerusalemme, 29 gennaio 2016, Nena News – Annunciato a metà mese da Benyamin Netanyahu, si è svolto ieri a Cipro il vertice a tre con il primo ministro israeliano, il premier greco Tsipras e il presidente cipriota Anastasiades. Un summit preceduto dalla firma due giorni fa di importanti accordi bilaterali tra Atene e Tel Aviv. Tsipras da uomo di sinistra ha stretto un’alleanza con Israele, dall’economia alla cooperazione militare, che non avevano saputo o voluto raggiungere neppure i leader greci di destra. La parola chiave del vertice di Cipro è stata “gas”. I tre Paesi hanno annunciato la costituzione di un comitato per studiare la possibilità di portare il gas naturale che si trova nelle acque al largo di Israele e Cipro, in Europa attraverso la Grecia.

Nonostante la prevalenza dei temi economici, le intese raggiunte a Nicosia sono molto più ampie e riguardano anche la sicurezza. E se la vicinanza tra Cipro e Israele, in funzione anti-Turchia, è nota da tempo, invece la stretta cooperazione tra Grecia e Stato ebraico rappresenta una novità.

Per decenni la Grecia è stata apertamente filo-palestinese e il suo cambio di rotta genera preoccupazione ai vertici dell’Olp, tanto che l’ex ministro degli esteri Nabil Shaath, sulle pagine del quotidiano Haaretz, si è domandato se «la Grecia tradirà la Palestina». Atene ha bisogno di rilanciare la sua disastrata economia ma, ha scritto Shaath, «vantaggi economici a breve termine non devono danneggiare una profonda e preziosa amicizia». Una amicizia tra i popoli, ha sottolineato, «tra greci e palestinesi…purtroppo questo rapporto ha iniziato a cambiare».

A metà gennaio la Grecia e alcuni Paesi dell’Europa dell’Est, sollecitati da Netanyahu, hanno tentato di bloccare una risoluzione dei ministri degli esteri dell’Ue che ribadisce la separazione territoriale tra Israele e le colonie che ha costruito nei Territori occupati. Nena News

 

Fonte:

http://nena-news.it/con-tsipras-la-grecia-diventa-alleata-di-israele/

 

 

SAN PAOLO, BRASILE: REPRESSIONE MADE IN ISRAEL

Aggiornamento:

Foto scattata pochi minuti fa di fronte al Teatro Municipale di San Paolo, uno dei luoghi dove si concentreranno i due cortei previsti oggi contro l’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici. Il clima è molto teso e lo spiegamento di forze della polizia militare imponente in tutto il centro della città. Si teme una replica della brutale e assurda repressione dello scorso martedì. Nella foto, uno dei nuovi blindati di fabbricazione israeliana descritti in questo video: https://www.facebook.com/RestoDelCarlinhoUtopia/videos/745984885500953/)

foto di Il Resto del Carlinho - Utopia.

Da Il Resto del Carlinho – Utopia

I NUOVI BLINDATI DI FABBRICAZIONE ISRAELIANA IN DOTAZIONE ALLA POLIZIA MILITARE DI SAN PAOLO SONO COSTATI OLTRE 30 MILIONI DI REAIS

Il giro di affari e collaborazioni tra l’industria bellica israeliana e quella brasiliana è notoriamente fiorente ed in costante crescita, una partita da miliardi di dollari cresciuta nell’era delle presidenze Lula e Dilma Rousseff. Lo è anche nel campo degli armamenti per la gestione dell’ordine pubblico, come dimostrato dall’acquisto da parte del governo di San Paolo, di questi mezzi blindati ipertecnologici che, al costo di oltre 30 milioni di reais, vanno a rafforzare la dotazione della sua polizia militare. Sei dei quattordici mezzi ordinati sono già operanti, come abbiamo visto nelle drammatiche scene della violentissima repressione alla manifestazione del 12 gennaio scorso contro l’aumento dei trasporti pubblici. Le industrie israeliane fornitrici sono la PLASAN Secutiry Solutions e la Hatehof Armored Vehicles LTD.

Per approfondire l’argomento dei rapporti in campo di forniture belliche tra Brasile ed Israele, leggi qui: http://carlinhoutopia.wix.com/carlinhonews…

Fonte:


Parigi, il terrore e i puntini che il mondo non vuole unire

Nella notte di venerdì 13 novembre Parigi è stata nuovamente colpita da tremendi attacchi terroristici rivendicati dall’Isis.

Qui la notizia su Internazionale:

Parigi, il 14 novembre 2015. (Xavier Laine, Getty Images)
  • 14 Nov 2015 20.36

Il punto sugli attentati di Parigi

Almeno 129persone sono morte venerdì 13 novembre a Parigi in una serie di attentati nel centro della città e vicino allo stade de France. I feriti sono 352, di cui 99 in condizioni molto gravi. Gli attacchi, secondo il procuratore di Parigi, sono stati compiuti da tre squadre di attentatori che hanno agito in maniera coordinata, tutti erano dotati di armi da guerra dello stesso tipo e di cinture esplosive. Sette attentatori sono morti negli attacchi.

Ecco la cronologia degli attentati:

  • 21.15 Un gruppo di uomini armati attacca due ristoranti: Le Carillon, in rue Alibert, e Le Petit Cambodge, in rue Bichat. Gli uomini, a bordo di un’automobile, aprono il fuoco contro i passanti e le persone sedute ai tavoli.
  • 21.23 Tre esplosioni vengono avvertite nel giro di pochi minuti vicino allo stade de France, dove è in corso la partita tra Francia e Germania. Le esplosioni causano quattro morti, tra cui i due attentatori che si sono fatti esplodere. I terroristi, secondo il procuratore di Parigi, hanno usato come esplosivo del perossido di acetone( Tatp).
  • 21.30 Quattro uomini armati entrano nella sala da concerto Bataclan, dove si tiene lo spettacolo del gruppo statunitense Eagles of Death Metal, e aprono il fuoco contro la folla. Muoiono almeno 89 persone. Diversi spettatori vengono presi in ostaggio.
  • 21.45 Gli assalitori del Bataclan, o altri assalitori, aprono il fuoco nei pressi del McDonald’s in rue Fabourg-du-Temple e in rue de la Fontaine-au-Roi, nei pressi della pizzeria Casa nostra, causando cinque morti e otto feriti gravi.
  • 21.55 All’incrocio tra rue Faidherbe e rue de Charonne un uomo spara contro la terrazza del caffè La Belle Equipe. Muoiono 19 persone e 14 restano gravemente ferite.
  • 21.55 Un kamikaze si fa esplodere di fronte al McDonald’s di Plaine Saint-Denis.
  • 00.25 Le forze speciali francesi fanno irruzione al Bataclan. Un terrorista viene ucciso, altri tre si fanno saltare in aria l’esplosivo che indossavano sulle cinture.

Dopo gli attentati il presidente francese François Hollande ha dichiarato lo stato d’emergenza su tutto il territorio nazionale e ha annunciato il ripristino dei controlli alle frontiere. Sono state sospese le manifestazioni sportive. Chiusi i musei e il parco di divertimenti Disneyland.

Sabato 14 novembre il gruppo Stato islamicoha rivendicato gli attacchi , con un comunicato pubblicato online che definiva Parigi “capitale dell’abominio e della perversione”. In una conferenza stampa, anche Hollande aveva attribuito allo Stato islamico la responsabilità degli attentati, definendoli “un atto di guerra”.

Il 14 novembre la polizia belga ha organizzato un blitz nel quartiere di Molenbeek, a Bruxelles. Sono state arrestate almeno cinque persone.Il procuratore di Parigi ha confermato che gli arresti sono legati agli attentati della capitale francese. La procura belga ha aperto un’inchiesta per terrorismo.

Un passaporto siriano e uno egiziano sono stati trovati vicino ai corpi dei due attentatori allo stade de France, ma le autorità non hanno ancora confermato l’identità dei due aggressori. Uno dei veicoli usati dai terroristi era stato immatricolato in Belgio e apparteneva a un cittadino francese residente in Belgio.

Uno dei terroristi dell’attacco al Bataclan, ha scritto Libération, era un francese di circa trent’anni originario di Courcouronnes, nell’Essonne. Era già noto alle forze dell’ordine per i suoi legami con il jihadismo. L’altro era siriano.

Le autorità tedesche sono convinte che un uomo arrestato in Bavaria all’inizio del mese, mentre era a bordo di un’automobile carica di esplosivi, sia legato agli attacchi di Parigi.

Il premier britannico David Cameron ha dichiarato che tra le vittime potrebbero esserci cittadini del Regno Unito. Tra i morti finora accertati ci sono anche cittadini romeni, tunisini, belgi, svedesi e una statunitense. Secondo la Cnn ci sarebbe anche una cittadina statunitense tra le vittime.

Due italiani sono rimasti lievemente feriti. Una ragazza veneta di 28 anni risulta ancora dispersa.

 

Fonte: http://www.internazionale.it/notizie/2015/11/14/il-punto-sugli-attentati-di-parigi

 

Qui l’aggiornamento dell’Ansa con la notizia della morte della studentessa italiana dispersa:

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/11/13/tre-sparatorie-a-parigi-vittime_1a91057f-5905-49e3-8d4a-592668bf11cc.html

 

Non si è fatta aspettare l’ondata vergognosa di islamofobia da parte di alcuni quotidiani.

Prima Pagina Il Giornale

Prima Pagina Libero

Tutti al gridare al terrorismo islamico ( anche in modo offensivo: il caso più eclatante è, come abbiamo visto, quello della prima pagina di ieri del quotidiano di Belpietro, anche se gli altri non scherzano) forse perchè è più comodo pensare che sia tutto solo fanatismo religioso. Nessuno che allargi lo sguardo sul mondo per cercare di capire cosa sta succedendo. Io sono convinta che per capire veramente cosa è accaduto a Parigi bisogna comprendere  quello che sta accadendo in Medioriente. E’ un caso che questi attentati siano stati compiuti nella Francia che ha aperto un’inchiesta per  crimini di guerra contro Assad ( fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/francia-inchiesta-contro-assad_2135957-201502a.shtml )? E’ un caso che, nei giorni predenti, Putin abbia iniziato a bombardare la Siria, col pretesto della lotta all’Isis, uccidendo civili e colpendo anche un villaggio con bombe al fosforo bianco (qui il video dell’attacco russo col fosforo bianco: https://www.facebook.com/albertosavioli1972/posts/10207747605229222?pnref=story )? E’ un caso che questa strage sia avvenuta mentre in Palestina si parla di terza intifada e i soldati israeliani uccidono i palestinesi fingendo di esserne aggrediti (leggere, a esempio, le notizie del sito Infopal ) e mentre l’esercito turco bombarda il popolo curdo (leggi qui: http://www.retekurdistan.it/2015/11/assemblea-politica-basta-alle-politiche-di-oppressione-e-di-terrore-sul-popolo-curdo/ )? E’ un caso anche che gli ultimi attentati di Parigi siano accaduti all’indomani del più grave attentato da parte dell’Isis in Libano e esattamente un anno dopo la conquista da parte sempre dell’Isis di Ramadi e Mosul in Iraq? ( fonte: http://arabpress.eu/libano-in-lutto-per-le-vittime-del-duplice-attentato-suicida-a-beirut/70470/ ).
A fare le spese di tutto ciò sono sempre i popoli tutti e le persone di fede musulmana ancora una volta strumentalizzate. Eppure basterebbe unire i puntini per farsi almeno venire il dubbio che il sedicente Stato Islamico sia solo un pretesto – creato dai potenti del mondo e camuffato da organizzazione terroristica di matrice islamista (molti di questi terroristi si scopre ogni volta essere in realtà di origine occidentale) –  per distogliere la già scarsa attenzione dall’occupazione israeliana in Palestina, dalla dittatura di Assad in Siria, da quella di Putin in Russia, da quella di Erdogan in Turchia e contro i curdi e da tutto ciò che succede nel resto del Medioriente. E anche nel resto del mondo come accade con tutte le paure indotte dai potenti.

D. Q.

Come Vittorio Arrigoni da Gaza ricordava la dichiarazione di Balfour

2 novembre 1917 2 novembre 2010: Balfour a Gaza
11/11/2010
Il mio pezzo di ieri per Infopal.it:

Il 2 novembre del 1917 sir Arthur James Balfour con la sua dichiarazione di adesione al progetto sionista di occupazione e colonizzazione della Palestina, dava il via ad un secolo di pulizia etnica dei palestinesi.

 

Per commemorare questo infausto giorno, che a distanza di 93 anni continua a ripercuotersi in epidemia di distruzione, di privazione di diritti e terra, di incarcerazione di esistenze e intere città,per ribellarci all’idea di come un potenza occupante abbia potuto avallare una catastrofe tale,muniti solo delle nostre bandiere e di un megafono martedì scorso siamo andati con alcuni volontari di Beit Hanoun a manifestare dinnanzi ai cecchini di Erez:

Così Saber alZanin, coordinatore dei volontari di Local Initiative:

Siamo qui oggi dinnanzi al confine Nord della Striscia di Gaza a protestare contro la creazione della “buffer zone”, tramite la quale Israele ci ha sottratto di fatto il 35 % delle terre coltivabili. Oggi è il 2 novembre 2010, nello stesso giorno 93 anni fa il governo britannico dette via libero al progetto sionista per la creazione di uno stato ebraico in Palestina. Qui nella terra dei nostri nonni, la terra degli ulivi, è passato di generazione in generazione il messaggio di respingere con tutte le nostre forze la promessa fatta dal Regno Unito ai sionisti,  tramite quella disgustosa dichiarazione di da Arthur Balfour. Dopo 93 anni la nostra generazione sta ancora aspettando che giustizia sia fatta e che i diritti sottratti ai nostri nonni ci siano restituiti. A dispetto di tutti i paesi che cospirano con Israele contro di noi, che ne sono complici,  la nostra resistenza è ancora attiva e i nostri diritti radicati su quella terra che ci è stata rubata. Ringraziamo tutti coloro, dal di fuori dalla Palestina ci sostengono, la solidarietà internazionale che in questi mesi si è dimostrata attiva con i convogli, le flotte di navi e qualsiasi dimostrazione in nostro favore in Europa e negli Stati Uniti. Apprezziamo e siamo fieri dei cittadini inglesi che solidarizzano con la nostra causa ma vogliamo ricordare loro che il loro governo, passato e presente, e’ una delle principali cause della nostra miseria. Quindi prima di arrivare a Gaza invitiamo gli attivisti inglesi  a ribellarsi al loro governo ancora oggi complice dei sionisti d’Israele”.

Un messaggio, quello di Saber, colto in pieno da Adie Mormech , compagno di Manchester dell’International Solidarity Movement. Adie ritiene che la gente del suo Paese ha il dovere di riparare ai torti del coinvolgimento britannico alla pulizia etnica della Palestina:

Il ruolo del governo britannico come sostenitore d’Israele e’ molto simile a come la Gran Bretagna ha contribuito al sistema dell’apartheid in Sud Africa. Fortunatamente molti cittadini britannici si sono mobilitati contro il regime dell’apartheid, appoggiando il boicottaggio al governo razzista sudafricano fino alla sua estinzione. Oggi in Gran Bretagna e in tutto il mondo il movimento di boicottaggio, disinvestimento e di sanzioni verso Israele cresce progressivamente mentre la comunità internazionale continua a permettere a Israele  di mantenere Gaza sottoposta ad una sorta di assedio medievale, la Cisgiordania e Gerusalemme occupate e i palestinesi sotto persistente regime di e discriminazione e pulizia etnica. Come è avvenuto per il Sud Africa, sta alle persone di coscienza in tutto il mondo unirsi al movimento fino a quando Israele non rispetterà il diritto internazionale e permettera’ ai palestinesi gli stessi diritti umani di qualsiasi altro popolo“.

Allontanandoci da Erez abbiamo sentito poco distante da noi i rumori sordi di spari provenienti dalle torrette di sorveglianza al confine: alla fine della giornata si conteranno 2 civili gambizzati dai cecchini israeliani.

Il giorno dopo, una sottaciuta nuova dichiarazione di Balfour veniva firmata, questa volta non dai britannici  bensi’ da Obama, col sangue palestinese.

Una nave da guerra statunitense al largo del mediterraneo lanciava un missile teleguidato verso il centro di Gaza city e uccideva il miliziano Muhamad Jamal Nimnim, di 27 anni.

Il primo assassinio “mirato” targato USA nella Striscia di Gaza.

Restiamo Umani,
Vittorio Arrigoni da Gaza city

 

 

 

Fonte:

 

http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?y=2010&m=11

AGGIORNAMENTI DA INFOPAL

I soldati israeliani uccidono una ragazza a Hebron e un ragazzo a Gerusalemme

I soldati israeliani uccidono una ragazza a Hebron e un ragazzo a Gerusalemme

Sabato, soldati israeliani hanno sparato a una ragazza palestinese, Bayan Ayman Abd al-Wahab al-‘Oseyli, di 16 anni, a Wad al-Ghrous, vicino alla colonia israeliana illegale di Kiryat Arba’, a Hebron, uccidendola. Il pretesto è stato, come consueto, il tentativo di accoltellamento di una soldatessa israeliana che sarebbe stata lievemente ferita al braccio. Sempre sabato, i soldati hanno ucciso un ragazzo, Mo’taz Ahmad Hajes ‘Oweisat, … Continua a leggere

Ragazzo palestinese ucciso da colono a Hebron. Video mostra passaggio di “oggetto” tra i soldati

Ragazzo palestinese ucciso da colono a Hebron. Video mostra passaggio di “oggetto” tra i soldati

Hebron-Ma’an. Sabato mattina, un colono israeliano ha sparato a un adolescente palestinese, Fadil Qawasmi, 18 anni, in strada Shuhada, a Hebron, uccidendolo. Un testimone, Mufeed Sharabati, ha dichiarato che un colono ha sparato a un ragazzo vicino all’insediamento illegale di Beit Haddassah.  Sharabati ha spiegato che i “paramedici della Mezzaluna Rossa sono arrivati sul posto ma i soldati israeliani non li hanno … Continua a leggere

Venerdì, 5 Palestinesi uccisi e 150 feriti dalle forze israeliane

Venerdì, 5 Palestinesi uccisi e 150 feriti dalle forze israeliane

Betlemme. Venerdì, cinque Palestinesi sono stati uccisi e almeno 150 feriti dai proiettili veri e di acciaio rivestiti di gomma sparati dalle forze israeliane, secondo quanto ha reso noto il ministero della Sanità palestinese. Ihab Jihad Hanani, 19 anni, è stato ucciso dalle forze israeliane durante scontri scoppiati a Nablus; Yahiya Abd al-Qader Farhat, 24, e Mahmoud Hatim Hmeid, 22, sono stati uccisi … Continua a leggere

Striscia di Gaza, le forze israeliane uccidono un giovane manifestante. 27 feriti

Striscia di Gaza, le forze israeliane uccidono un giovane manifestante. 27 feriti

Gaza. Venerdì, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro manifestanti nella Striscia di Gaza, uccidendo un Palestinese e ferendone altri 27. Ashraf al-Qidra, portavoce del ministero della Sanità di Gaza, ha affermato che un giovane di 20 anni è stato colpito alla testa da proiettili sparati dalle truppe israeliane di stanza al nord di Gaza. Il ragazzo è stato … Continua a leggere

 

 

 

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COS’ E’ LA TOMBA DI GIUSEPPE IN PALESTINA?

C’osè la tomba di Giuseppe in Palestina? – Samantha Comizzoli

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Ieri notte è stata bruciata la “la tomba di giuseppe” al campo profughi di Balata a Nablus.
Allora…spiego per chi non lo sapesse che cos’è la “tomba di giuseppe”: trattasi di struttua costruita qualche anno fa e (secondo i coloni) reperto “antico” identificata come, appunto, “tomba di giuseppe”. Per questo motivo i coloni israeliani ogni (circa) 15 gg, entrano nel campo profughi di notte per pregare. Il tutto con una cinquantina di jeeps dei soldati e con coloni armati fino ai denti.
Ieri notte tutta Nablus era scesa in strada pr difendere le case di 5 palestinesi che i soldati israeliani volevano demolire. Ovviamente sono scoppiati gli scontri, ma la città ha resistito. La “tomba di giuseppe” è andata a fuoco e……udite udite.. Mahmuod Abbas vuole istituire una “commissione d’inchiesta” per indagare sul fatto che condanna.
No, scusa eh, ma la vergogna Mahmuod Abbas non sa cosa sia….
34 martiri, i feriti si è perso il conto, 800 rapiti. Le violenze sui bambini. Questo solo dal 1° ottobre, ma ci sono comunque 70 anni di orrore e lui…… (qusta è la seconda volta che parla, la prima ha detto che la farà pagare ad israele portandolo al tribunale internazionale…). Dov’era quando ogni palestinese veniva ferito o ucciso? A Tel Aviv immagino…….
E non venite dirmi, voi difensori di Abbas, che lui ha fatto l’intifada… lui ha scritto gli accordi di Oslo (questa è storia).

Ah! Scusate..faccio una modifica per un particolare che mi ero dimenticata: la “tomba di giuseppe” è presidiata dall polizia palestinese che se ne va solo quando i soldati israeliani gli tefonano e gli comunicano che stanno arrivando. L’ufficio della polizia palestinese è di fronte all’ingresso della tomba e possono entrare solo gli israeliani, no palestinesi e no internazionali. Lo so perchè ci sono stata…..

Sorgente:FB SAMANTHA COMIZZOLI

 

Citato in http://www.nuovaresistenza.org/2015/10/16/cose-la-tomba-di-giuseppe-in-palestina-samantha-comizzoli/