LA EURODEPUTATA ANA MIRANDA: “UN UTILIZZO SPROPORZIONATOU DI FORZA NELL’ASSALTO ALLA MARIANNE”. DEPORTATO ANCHE L’EX PRESIDENTE TUNISINO

Posted on 30 giugno 2015 by michele borgia
La eurodeputata galiziana, che si trovava a bordo del peschereccio ‘Marianne’ in rotta verso Gaza, ha raccontato, al suo rientro a Madrid, le modalità con cui l’esercito israeliano ha abbordato la barca umanitaria della Freedom Flotilla.

MADRID// “Hanno usato una violenza smisurata, sproporzionata: scariche elettriche anche alle persone anziane presenti sul ponte di comando. Le picchiano: si sentono grida, urla di acuto terrore. Per un momento pensiamo che siano morti. Prendono il controllo del ponte di comando e trascinano i marinai dove si trova il resto dei passeggeri.”
E’ una parte del racconto dei fatti che l’eurodeputata del Blocco Nazionalista Gallego (BNG) Ana Miranda, ha riportato questo martedì (29.06.2015, ndt) al Congresso dei Deputati, riguardo l’assalto dell’Esercito israeliano alla ‘Marianne’.
La nave, che faceva parte della Freedom Flotilla, è stata intercettata all’alba di lunedì, quando era in acque internazionali, a più di 90 miglia marittime da Gaza.
L’illegittimità dell’abbordaggio è stato uno dei punti su cui si è concentrata Miranda, che ha parlato chiaramente di “sequestro”.
“Eravamo in acque internazionali, con regolare permesso di navigazione, su una barca battente bandiera europea, per la precisione svedese” ha spiegato. Due giorni prima dell’abbordaggio, si erano accorti di essere seguiti da tre imbarcazioni, prive di dati di identificazione. “Erano navi fantasma“, ha ribadito.
Mentre si avvicinavano, i soldati israeliani hanno contattato l’equipaggio della Marianne. “Vogliamo che ne usciate bene e che il carico arrivi a Gaza“, hanno detto, secondo il racconto di Miranda. Al che Joel, il capitano, ha rifiutato: “Non avete nessun diritto di interrompere il nostro percorso di viaggio.”
A quel punto è partito l’assalto. “In pochi minuti sono arrivati a bordo circa 40 soldati incappucciati, carichi di armi e in tenuta da guerra. Sono entrati a poppa, hanno preso il controllo del ponte di comando, infine sono venuti a prua, dove si trovavano attivisti e giornalisti” ha raccontato. “Ci tiravano, ci spingevano, mi sono caduti addosso dei compagni” ha aggiunto, mostrando un livido sul braccio. “Alcune persone sono state maggiormente colpite“, ha aggiunto. E’ la presa del ponte di comando il momento in cui i soldati si sono mostrati più aggressivi, arrivando ad aggredire con scariche elettriche il capitano Joel, e altri membri dell’equipaggio.
Tratti in arresto, sono stati trasferiti al porto di Ashdod; hanno tardato a entrare in porto perché, dice l’eurodeputata, nella zona era in corso una manifestazione in appoggio alla Flotilla.
Quando finalmente hanno attraccato, è stato confiscato loro tutto il materiale informatico, telefoni e altri oggetti personali. Sono stati costantemente trattati come persone pericolose, “custoditi da soldati incappucciati e armati pesantemente.“L’esercito israeliano si è tenuto la barca e tutto il carico.
Politici e giornalisti sono già stati liberati, ma i membri dell’equipaggio sono ancora incarcerati. “In questi giorni dobbiamo impegnarci affinché vengano liberati“, ha sostenuto.
A bordo c’era anche un giornalista israeliano. “Era rimasto sorpreso nel vedere com’era in realtà la barca, rispetto a ciò che era stato raccontato sulla stampa israeliana“, ha detto a Miranda, a cui ha anche confessato di avere “paura di rappresaglie“.

Ana Miranda
30 giugno 2015
14:29
Eduardo Muriel

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