La storia di Alessandro Calvia

Da circa tre anni, il signor Alessandro Calvia è in carcere, accusato di aver ucciso un’insegnante di Alghero, Orsola Serra. La donna fu trovata morta nel proprio letto il 23 ottobre del 2011. Calvia si professa innocente e le sue sorelle, Francesca e Giovanna, stanno portando avanti una difficile battaglia per cercare di dimostrare l’estraneità del proprio congiunto a questa vicenda. Per questo hanno anche creato la seguente pagina Facebook https://www.facebook.com/AlessandroCalviaLinnocente?ref=ts&fref=ts
La pagina riporta diversi articoli di giornali sulla vicenda e documenti del processo. Alessandro Calvia era stato in passato amante di Orsola Serra, come lui stesso ammette (cfr.: http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2011/12/24/news/calvia-la-mia-vita-segreta-con-orsola-1.3622318) . Tale relazione era però terminata e Calvia era fidanzato con un’altra donna, Anna Diana, con cui è stato a cena insieme la sera del delitto, come confermato dalla stessa. C’è stata anche una telefonata tra Calvia e Diana all’incirca nello stesso tempo in cui verosimilmente si sarebbe consumato l’omicidio (cfr.: http://lanuovasardegna.gelocal.it/alghero/cronaca/2012/12/04/news/orsola-ancora-dubbi-perizia-sull-ora-della-morte-1.6143198). Secondo la difesa di Alessandro Calvia, ci sarebbero troppi errori nell’inchiesta sull’omicidio di Serra, dall’individuazione dell’ora della morte che i periti hanno spostato avanti di almeno un paio d’ore alla distruzione dell’arma del delitto, oltre a circostanze inquietanti su un altro ex della vittima, Pietro Moretti, mai tenute in considerazione (cfr.: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/03/09/news/troppi-errori-e-falle-nell-inchiesta-su-orsola-1.6669686).
Su queste circostanze ci sono documenti agli atti di informazioni rese da alcuni testimoni. Qui i documenti:

 

 

Secondo l’autopsia Orsola Serra è stata strangolata. L’arma del delitto è una cordicella per tenda. E’stato il dna di Calvia rinvenuto sulla corda a far finire in carcere Alessandro con l’accusa di omicidio. Il dna dell’imputato è stato trovato nella parte centrale del cordino ma non nelle estremità che pure erano libere. (Cfr.: http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2012/06/16/news/orsola-ha-lottato-con-l-assassino-1.5274626). Secondo il medico legale questo vorrebbe dire che la cordicella sarebbe stata usata come un cappio. Ma il perito non fa sua questa ricostruzione perché sul cordino c’era un nodo, compatibile con una lesione sotto la nuca. Questo lascerebbe pensare che l’assassino l’abbia usato con i capi liberi incrociati dietro la nuca. (Cfr.: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/02/21/news/tre-i-tentativi-di-strangolare-orsola-1.6577552). La corda non è più disponibile:

 

Nei prossimi giorni si terrà un nuovo appello. Se non verrà accertata la verità sui tanti punti oscuri di questo caso, c’è il forte rischio che una persona innocente passi ancora molti anni in carcere.

 
D. Q.