Torture di Stato: gennaio 1982, sevizie ai brigatisti

26 gennaio 1982 – Verona

torture di lenardo

La “squadra speciale” UCIGOS diretta da Umberto Improta e Gaspare De Francisci (e composta da Salvatore Genova, Oscar Fioriolli e Luciano Di Gregorio) fa irruzione nella casa della militante di sinistra Elisabetta Arcangeli, il cui nome era stato fatto da Paolo Galati fermato e portato in Questura in quanto fratello di Michele Galati in carcere con la accusa di avere partecipato al sequestro Taliercio, e che l’aveva indicata come compagna di quel Nazareno Mantovani arrestato il 23 gennaio e “inutilmente” sottoposto a tortura dalla squadretta del Dottor De Tormentis alias Nicola Ciocia.

In casa della Arcangeli i militari trovano l’attuale compagno, Ruggero Volinia che viene brutalmente torturato per due giorni insieme alla compagna, finchè la notte del 27 crolla e ammette di fare parte delle BR con il nome di Federico e di avere guidato il furgone che il 17 dicembre 1981 aveva trasportato il sequestrato Dozier a Padova e conduce la squadra dei NOCS alla base di Via Pindemonte dove al mattino del 28 verrà liberato il generale americano. (ricostruzione tratta da “Colpo al cuore” di Nicola Rao ed. Sperling&Kupfer).

I militanti che hanno dichiarato all’epoca di essere stati torturati al momento dell’arresto dalle forze dell’ordine sono Alberto Buonoconto, Enrico Triaca, Luciano Farina, Nazareno Mantovani, Francesco Giordano, Maurizio Iannelli, Michele Galati, Elisabetta Arcangeli, Ruggero Volinia, Fernando Cesaroni, Gianfranco Fornoni, Armando Lanza, Ennio Di Rocco, Stefano Petrella, Anna Maria Sudati, Cesare Di Lenardo, Emanuela Frascella, Antonio Savasta, Emilia Libera, Giovanni Ciucci, Alberta Biliato, Roberto Vezzà, Paola Maturi, Giovanni Di Biase, Annarita Marino, Lino Vai, Sandro Padula, Giustino Cortiana, Daniele Pifano, Arrigo Cavallina, Luciano Nieri, Giorgio Benfenati, Aldo Gnommi, Federico Ceccantini, Adriano Roccazzella, Sisinnio Bitti, Umberto Lucarelli, Roberto Villa, Gioacchino Vitrani, Annamaria e Michele Fatone.

Il 16 ottobre 2013 la Corte di Appello di Perugia, accogliendo la richiesta di revisione della condanna per calunnia di Triaca, ha stabilito che in occasione del suo arresto a Roma del 1978 lo stesso fu sottoposto a reiterata tortura con il metodo del water-boarding dalla squadretta di Nicola Ciocia che in seguito, dimessosi dalla Polizia, farà fino al 2013 l’apprezzato  avvocato a Napoli.

Alle ripetute interpellanze dei radicali, ed in particolare dell’On. Sciascia, all’epoca il Ministro Rognoni aveva risposto “sdegnato” che “lo Stato usava solo metodi democratici” e che il solo metterlo in dubbio significava “fiancheggiare il terrorismo”. Per questi fatti nessun poliziotto è mai stato condannato, la denuncia di Alberto Buonoconto (in seguito morto suicida) fu archiviata dall’allora PM Lucio Di Pietro che in seguito si renderà protagonista del caso Tortora, quella di Di Lenardo vide la immunità a Salvatore Genova divenuto onorevole grazie al PSDI (della “fermezza” ai tempi di Moro) e la prescrizione degli altri, Cesare Di Lenardo si trova tuttora in carcere dal 1982 senza mai avere usufruito di un giorno di permesso. Oscar Fioriolli, che ebbe a torturare anche nelle parti intime Elisabetta Arcangeli per diretta testimonianza del presente Genova, verrà nominato dal Questore Manganelli direttore della nuova scuola di addestramento della polizia in risposta alle mattenze di Genova Diaz e Bolzaneto.

Fonte:

http://www.osservatoriorepressione.info/26-gennaio-1982-verona/