Guardate il volto di Federica e denunciate.

Ieri Federica De Luca ha sfilato per le strade di Taranto così. No non voltate lo sguardo dall’altra parte. Questa è la morte di una ragazza che aveva sogni, progetti e un bimbo di appena quattro anni da crescere, morto anche lui.

Le immagini di Federica De Luca diffuse dalla sua famiglia per denunciare il fenomeno della violenza sulle donne

Le immagini di Federica De Luca diffuse dalla sua famiglia per denunciare il fenomeno della violenza sulle donneFe

Ieri i suoi genitori (Rita e Vincenzo De Luca) si sono rinnovati un dolore ma fieramente l’hanno esposta agli sguardi del mondo nella fiaccolata organizzata dall’AVO, l’Associazione Volontari Ospedalieri di Taranto e dalla sua presidente Anna Pulpito. Lo hanno fatto rendendola testimone di una missione importante. Scuotere gli animi di un territorio che ogni giorno registra centinaia di abusi e violenze così. Su donne adulte come Federica o come la ragazza morta nell’aprile scorso sulla strada che porta da  Lizzano a Pulsano per un incidente stradale provocato dagli schiaffi e dai pugni che il suo compagno gli sferrava mentre lei era alla guida.

Sono bambini come AndreaAlfarano (il figlio di Federica e di Luigi Alfarano il loro assassino) o come Carmela Frassanito la ricordate vero? La 13enne che dopo anni di stupro di gruppo decise di buttarsi di sotto da un palazzo di Paolo VI.

Tutte vittime di violenze ignobili subite in silenzio, dentro casa o poco vicino dalle mani di mariti, padri, fidanzati, amici. Spesso insospettabili. Uomini irreprensibili fuori e mostri tra le mura domestiche. Oppure sbandati convinti che tutto gli sia dovuto.

Ma la violenza che le donne subiscono è doppia. C’è quella fisica, morale, sessuale, verbale di uomini che neanche le bestie. E poi c’è il sibilo assordante di un’altra violenza, quella della società, dell’opinione pubblica che di fronte a certi atti vili e violenti è portata a tacere, giustificare, coprire o edulcorare colpe e responsabilità. Questa è complicità bella e buona e non ce ne vogliano i congiunti dei mostri, ma così è!

A Taranto il fenomeno delle violenze domestiche è più diffuso di quanto appaia.

Perché la violenza ha tanti volti. C’è la violenza fisica con oggetti lanciati per colpire, soffocamenti, morsi, pugni, schiaffi. C’è quella psicologica con le minacce ripetute, la derisione, le pesanti offese, lo svilimento continuo e costante della donna e parole come sei “una puttana” una “donna di merda”, “non vali un cazzo”. C’è la violenza sessuale, si anche se si tratta del proprio marito, perché una intimità indesiderata ottenuta con coercizione, violenza, abuso o umiliazione nulla c’entra con l’amore. E c’è anche la violenza economica di uomini che dopo averle tentate tutte anche in presenza di figli decidono che se non possono essere i “padroni” di quella donna saranno i “padroni” del loro status sociale ed economico e non provvederanno più a pagare le bollette o il mantenimento, perché non c’è soddisfazione più grande per certi uomini che vedere gli stenti o la sofferenza sul volto di chi dicono di amare.

Questi uomini sono nostri figli, fratelli, amici, padri, vicini di casa. Sono operai, manager, giovani o vecchi. Sono tanti purtroppo. Troppi anche rispetto alle denunce che ad esempio ogni giorno l’AVO l’Associazione Volontari Ospedalieri che ieri ha organizzato la fiaccolata, registra tra le corsie del SS. Annunziata tra lacrime, paura e occhi pesti.

Le donne hanno paura, forse vergogna. E’ cosi nella spirale della violenza indotta da questi uomini. Un vortice fatto di isolamento, intimidazioni, minacce, ricatto sui figli, aggressioni e periodi di relativa calma dove tutto sembra svanito e invece no. Le false riappacificazioni servono al mostro solo per prendere fiato e confondere ancora la sua preda.

A Taranto Federica e il suo bambino sono le ultime vittime note di questa spirale.

Guardatela e denunciate!

A margine di questo servizio segnaliamo inoltre che è partita in tutta Italia la campagna del ministero dell’interno #questononèamore. In 14 città italiane (Sondrio, Brescia, Bologna, Arezzo, Macerata, Roma, L’Aquila, Pescara, Matera, Campobasso, Cosenza, Palermo, Siracusa e Sassari) saranno presenti e a disposizione postazioni mobili della Polizia con un team di operatori specializzati. Taranto ancora una volta da questo progetto è esclusa e questo è un male!

 

Fonte:

http://www.tvmed.tv/guardate-il-volto-di-federica-e-denunciate-ieri-alla-fiaccola-avo/