GAZA. RAFAH SOTTO ATTACCO, COLPITA UNA SCUOLA ONU. NIENTE TREGUA, ISRAELE ANNUNCIA IL RITIRO UNILATERALE. MORTO IN BATTAGLIA IL SOLDATO GOLDIN

03 ago 2014
by Redazione

L’esercito israeliano nella notte ha confermato le voci sulla morte del militare, avvenuta venerdì nella zona di Rafah. Tel Aviv aveva accusato Hamas di averlo catturato. Il movimento islamico ha dichiarato di non sentirsi vincolato dal ritiro unilaterale israeliano. Continuano i raid dell’aviazione su Rafah, Gaza City e Jabaliya. Oltre 1732 morti e più di 9200 feriti

La casa de dirigente di Hamas, Abu Sharia, distrutta (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

La casa de dirigente di Hamas, Abu Sharia, distrutta (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

 

AGGIORNAMENTI:

ore 16.00 – ESERCITO ISRAELIANO: “ANCORA UNO O DUE GIORNI PER TERMINARE LA QUESTIONE DEI TUNNEL”

ore 15.00 – DAL CAIRO LA PROPOSTA DI ACCORDO DELLA DELEGAZIONE PALESTINESE: I PUNTI

Il sito di informazione israeliano Ynet News ha pubblicato i punti della proposta di accordo che la delegazione palestinese formata da Hamas e ANP avrebbe presentato al Cairo oggi:

– immediato ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia;

– eliminazione dell’assedio e apertura dei confini;

– estensione del limite di pesca di 12 miglia nautiche;

– permesso di utilizzo sa parte dei civili della buffer zone lungo il confine;

– creazione del porto e dell’aeroporto;

– ricostruzione della Striscia con aiuti internazionali;

– rilascio del quarto gruppo di prigionieri che avrebbero dovuto essere liberati nell’ambito del negoziato tra Israele e ANP;

– rilascio dei prigionieri liberati con l’accordo Shalit e arrestati durante l’operazione di ricerca dei tre coloni scomparti e rilascio dei membri del parlamento palestinese.

ore 13.50 – GRAVISSIME LE CONDIZIONI SANITARIE NELLA STRISCIA: UN TERZO DELLE STRUTTURE SANITARIE DANNEGGIATO DALLE BOMBE

Le Nazioni Unite hanno emesso un comunicato in cui avvertono del “disastro sanitario di vastissime proporzioni” a Gaza a causa dei bombardamenti: “Stiamo oggi valutando il disastro umanitario e sanitario – ha detto James Rawley dell’agenzia Onu OCHA – I combattimenti devono fermarsi subito”. Un terzo degli ospedali della Striscia (14 cliniche e 29 ambulanze della Mezza Luna Rossa) sono stati danneggiati dalle bombe, almeno 5 medici e paramedici sono stati uccisi mentre prestavano soccorso ai feriti, il 40% dello staff medico gazawi non riesce a raggiungere i posti di lavoro.

Sono oltre 9mila i feriti di cui prendersi cura, un’impresa a causa della mancanza di medicinali base e di strumentazioni e equipaggiamento, anche nei principali ospedali come lo Shifa di Gaza City che ha più volte ricevuto in questi ultimi giorni l’ordine di evacuazione da parte dell’esercito israeliano che minaccia di colpirlo.

ore 13.30 – BOMBARDAMENTI A GAZA CITY

Sono in corso bombardamenti a nord di Gaza City.

ore 12.05 – KERRY SPIATO DAI SERVIZI SEGRETI ISRAELIANI DURANTE IL NEGOZIATO

Secondo il Der Spiegel, il segretario di Stato Usa Kerry sarebbe stato spiato dal Mossad, i servizi segreti israeliani, lo scorso anno durante i negoziati tra Israele e Autorità Palestinese. Il Mossad avrebbe ascoltato le telefonate  ai leader mediorientali di Kerry sulla linea segreta. Per ora la Casa Bianca non commenta, ma il fatto potrebbe peggiorare ulteriormente i rapporti tra Tel Aviv e l’amministrazione Obama. Il giornale tedesco ha citato “diverse fonti interne ai servizi segreti” che avrebbero raccontato che “il governo israeliano ha usato queste informazioni nei negoziati”.

ore 12.00 – MINISTRI ISRAELIANI: “L’OPERAZIONE NON E’ FINITA”

Il ministro dell’Economia e quello delle Scienza Peri hanno scritto oggi su Facebook che l’operazione continua e hanno fatto appello alla società e all’esercito perché vadano avanti: “Soldati, ovunque voi siate – ha scritto Bennett – Non è finita. In questi momenti il pericolo è il compiacimento. Questo è il tempo dell’unità e del sostegno ai nostri soldati che sono ancora oltre le linee del nemico, mettendo in pericolo le proprie vite per noi”.

ore 11.30 – CHRIS GUNNESS (UNRWA): SONO ALMENO 260MILA GLI SFOLLATI NELLE NOSTRE 90 STRUTTURE

ore 11.20 – FOTO: LA SCUOLA DELL’UNRWA COLPITA A RAFAH

rafah

 

ore 11.15 – HAMAS E JIHAD ISLAMICA AL CAIRO PER COLLOQUI INDIRETTI CON ISRAELE

Una delegazione di Hamas e della Jihad islamica guidata da Ezzat al-Rishq è arrivata stamattina al Cairo da Doha per colloqui indiretti su un cessate il fuoco con Israele condotti da Egitto e Stati Uniti. Israele ha già detto che non manderà nessun delegato al Cairo. Tra i punti caldi dei colloqui, l’allentamento dell’assedio sulla Striscia e l’apertura del valico di Rafah con l’Egitto.

ore 10.45 – ALMENO 10 MORTI NEL RAID ALLA SCUOLA UNRWA DI RAFAH

Chris Gunness, portavoce dell’Unrwa ha confermato che nella scuola colpita a Rafah c’erano circa 3 mila persone. Dieci, finora, i morti e numerosi feriti.

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Diretta di ieri, sabato 2 agosto

della redazione

Gerusalemme, 3 agosto 2014, Nena News – Un ritiro unilaterale ma niente tregua con Hamas né con le altre formazioni palestinesi operanti a Gaza: questa la posizione di Israele che, al suo 27 giorno di offensiva nella Striscia di Gaza, ha deciso ieri pomeriggio nella riunione del gabinetto di sicurezza israeliano la nuova strada da seguire. Ieri l’esercito annunciava di aver distrutto quasi tutti i tunnel e che la missione sarebbe stata compiuta in un paio di giorni.  Il ritiro, secondo i media, era già in atto ieri sera, con massicci movimenti di mezzi corazzati dalle città dell’enclave palestinese verso il confine.

Alcuni media hanno visto nel ritiro dai centri urbani di Gaza un primo passo verso la rioccupazione limitata della Striscia. L’opposizione israeliana ha invece criticato la decisione del gabinetto di sicurezza israeliano: “Un ritiro unilaterale senza un accordo di cessate il fuoco – ha dichiarato oggi la portavoce del Meretz Zahava Gal-On – che dovrebbe includere un quadro per i negoziati, è un ritorno alla buona vecchia strategia di Netanyahu: un conflitto militare controllato, basta che non ci siano i negoziati di pace. Invece di rafforzare le forze palestinesi moderate, che operano nel quadro dei negoziati di cessate il fuoco che hanno messo pressione su Hamas, invece di interiorizzare che la strada verso una soluzione di Gaza passa per Ramallah, il [governo sta] rifiutando il processo diplomatico e, come tale, rafforzando Hamas piuttosto che indebolirlo”.

E’ arrivata nella notte la conferma da parte dell’esercito della morte di Hadar Goldin, il soldato che secondo Israele sarebbe stato catturato da Hamas, ma che in realtà è caduto in uno scontro a fuoco con i miliziani di Hamas nei pressi di un tunnel nella zona di Rafah, nel sud della Striscia. E proprio la zona di Rafah è stata quella più duramente colpita nei raid israeliani, che non si sono fermati nella notte e stanno continuando anche ora: questa mattina è stata bombardata un’altra scuola Onu, ma non si hanno ancora notizie di feriti o morti. Secondo fonti mediche palestinesi, sarebbero 17 i morti della scorsa notte, quattro nel bombardamento della casa della famiglia Abu Jazar e 10 in quello della casa degli Aloul. Il bilancio delle vittime è salito a 1732, mentre i feriti sarebbero oltre 9200. Tra i morti, almeno 400 sarebbero bambini, oltre 200 le donne e quasi 100 gli anziani.

GAZA, LUGLIO 2014: UMANITA’ DOVE SEI? – PARTE SESTA

Dalla notte del 29 luglio l’offensiva sionista su Gaza si è pesantemente aggravata. Israele bombarda Gaza, di giorno e di notte, dal mare, da terra e dal cielo, dal nord al sud della Striscia e viceversa, non risparmiando nulla, neanche istituti per disabili, scuole e ospedali. Un istituto per disabili del quartiere di Zeitun a Gaza City è stato distrutto ieri dai droni israeliani, i ragazzi sono riusciti miracolosamente a salvarsi rifugiandosi in una chiesetta. Questa mattina sono stati bombardati una scuola Unrwa a Jabaliya, dove sono morti 23 palestinesi in maggioranza donne e bambini, e l’ospedale Kamal Adwan.
Cresce vertiginosamente il numero dei martiri, dei feriti e degli sfollati. E ancora non sappiamo che razza di armi diaboliche l’esercito sionista stia usando per uccidere i palestinesi. In un articolo di Michele Giorgio de il manifesto di oggi 30 luglio 2014, c’è la testimonianza di un chirurgo italiano che lavora a Gaza: ” Nello staff di Msf a Gaza c’è anche un chirurgo italiano, Cosimo Le Quaglie, al quale abbiamo chiesto informazioni sul tipo di ferite evidenziano i colpiti nei bombardamenti e se, come si dice tra i palestinesi, gli israeliani hanno fatto uso di armi non ancora note. <<La maggior parte dei feriti sono giovani, spesso bambini, arrivano allo Shifa con traumi del torace – ci spiega Le Quaglie – non sono uno specialista di armi ma mi è stato spiegato dai colleghi che esistono granate che scoppiano e liberano una gran quantità di schegge che possono conficcarsi nelle articolazioni, nell’intestino, nei vasi con conseguenze molto gravi>>.”
Questa è la “guerra che più giusta non c’è” di Netanyahu: massacrare bambini, donne, civili inermi.
In queste ore dovrebbe esserci una “tregua” – come riportato da Nena News: http://nena-news.it/gaza-colpita-ancora-una-scuola-dellunrwa-15-morti/  – ma nonostante ciò Israele sta continuando a bombardare con la scusa che la “tregua” riguarderebbe solo le zone della Striscia da cui non partono i lanci di razzi.
Riporto la notizia dell’ultimo bombardamento dal profilo Facebook della cooperatrice Meri Calvelli:

“Mentre continua il balletto tre le parti, tregua umanitaria 2 ore – 3 ore – 24……92….. accetto ….. non accetto ….. voglio….non voglio…..continuano le stragi di civili nelle strade; durante le ore che pensano essere di tregua umanitaria, invece non lo e’ piu’ vengono colpiti……. massacrati….E’ una vergogna. Ultima strage 1 ora fa al mercato di Shajaya Gaza city…17 morti 200 feriti….”  Fonte: https://www.facebook.com/meri.calvelli/posts/10153052875802564

Israele usa i lanci di razzi come scusa per bombardare un mercato. In quale paese del mondo si è mai sentito di terroristi che lanciano razzi dai banchi dei mercati? Israele sta prendendo per i fondelli il mondo intero. La verità di quest’ennesimo attacco è sempre la stessa e sempre taciuta: la pulizia etnica del popolo palestinese. I governi dell’Italia, dell’Europa e del mondo, i media tutti, smettano di parlare del diritto alla difesa d’Israele, del terrorismo, dei razzi, dei tunnel e roba simile e si decidano a denunciare i crimini sionisti per non esserne più complici.

D. Q.

 

 

Qui le foto di Michele Giorgio sui bombardamenti di stamattina:

Questa mattina a Jabaliya nella scuola Unrwa colpita e nell’ospedale Kamal Adwan

foto di Michele Giorgio.
foto di Michele Giorgio.
foto di Michele Giorgio.
foto di Michele Giorgio.
foto di Michele Giorgio.

 

Fonte:

https://www.facebook.com/michele.giorgio.5/posts/10203573401789894

 

Qui il report di Meri Calvelli sulla giornata di ieri:

Da Meri Calvelli

GAZA 29 luglio 2014 – 22° giorno “Operazione inferno”

imageMancano le parole questa mattina per descrivere la notte di inferno trascorsa. Riesco solo ora a scrivere qualcosa, dopo aver visto che cosa e’ stato lasciato per strada, dopo la sfuriata cattiva e furibonda dell’esercito israeliano.

Ancora adesso davanti agli occhi i bagliori degli illuminanti sonori, il fortissimo frastuono e scoppio delle bombe, il vento sulle spalle ad ogni esplosione che ha spazzato via case, edifici, moschee, strade. Il porto continua a fumare; le case dei pescatori, con dentro le attrezzature per la pesca sono andate perdute.

Gi aerei e i droni israeliani hanno sorvolato senza tregua tutta la notte, per tutta la striscia dal nord al sud e viceversa senza permetterci di respirare. Tutta la striscia e’ stata avvolta dal fumo e dai detriti delle esplosioni continue con una frequenza scientifica: una bomba ogni 2 minuti e 2 illuminanti sonori lanciati in alto qualche secondo prima.

Sono partiti dal quartiere di Zeitun a Gaza City, dove avevano già’ preannunciato anche l’evacuazione “dell’Istituto della casa delle suore del verbo incarnato” dove vivono due suore e ragazzi disabili. Abbiamo poi saputo che “l’istituto e’ stato distrutto. I ragazzi si sono salvati perché’ si sono rifugiati nella chiesetta.

La mattina di ieri, 1° giorno dell’EID el Fitr, festa di fine ramadan era cominciata con una “tregua umanitaria” strisciante, non ufficiale, arrivati al 21° giorno di bombardamenti e distruzioni. Ma durante la giornata Israele aveva lanciato sulla popolazione attraverso gli aerei, comunicati sospetti che indicavano con un disegno della striscia di gaza, “4 tombe con le croci poste su tutta la striscia”. Nel retro il volantino riportava 73 nomi di persone appartenenti ad Hamas e Jhiad islamica, non particolarmente conosciute, per le quali indicava il giusto posto dove riposare…le tombe… macabro preludio….Poi nel pomeriggio l’assudo drone che colpisce e uccide 8 bambini, 3 adulti e ferisce un centinaio di persone nel parco giochi di Shati camp; e uno sul muro del perimetro dell’ospedale Al Shifa di Gaza City.

Alle 22.30 circa dopo lanci di missili da parte di hamas e una azione di commandos che attacca e uccide 4 soldati, iniziano i bombardamenti. Dal mare con le navi, dal confine di terra, con l’artiglieria dei carriarmati, dal cielo con droni e gli F16.

Lancio continuo e inarrestabile che finisce solo all’alba di questa mattina, con una breve sosta e la ripresa immediata di attacchi che sono andati avanti tutto il giorno. Oltre 100 i morti, che salgono di ora in ora con i ritrovamenti di cadaveri dei bombardamenti notturni e dei giorni precedenti. Niente di questo racconto puo’ dare l’idea di quello che e’ accaduto in queste ultime ore, nessuna parola o spiegazione puo’ rendere la violenza di questo attacco.

Le folli dichiarazioni che sono seguite sulla necessita’ di continuare, anticipano solo il terrore che si vuole infliggere ancora su questa popolazione. Ormai non ci sono più ripari; oltre 200.000 sfollati cominciano a sentire la mancanza di cibo, di acqua, di cure, di igiene, di dignità’.

1.200 i morti

6840 i feriti

11.000 le case distrutte

Aspettiamo la notte che sta arrivando……..

 

 

Fonte:

http://freepalestine.noblogs.org/post/2014/07/26/aggiornamenti-da-gaza-3/#more-4118

 

GAZA, LUGLIO 2014: UMANITA’ DOVE SEI? – PARTE QUINTA

Alcune ore fa scrivevo dei volti dei bambini gazawi in fila per i regali per l’Eid al-Fitr che nonostante quello che sta facendo Israele ci stanno provando ancora a essere bambini:
https://www.peruninformazionelibera.blog/gaza-luglio-2014-umanita-dove-sei-parte-quarta/
Solo ora ho avuto il tempo di leggere le altre notizie. A meta pomeriggio 10 bambini sono Stati uccisi in un doppio bombardamento su un ospedale e su un parco vicino a un campo profughi. E il boia Netanyahu afferma che “Non c’è guerra più giusta di questa” e parla ancora di terrorismo. Il mondo lo sta ancora a sentire a cominciare dal premio nobel della pace, Obama. Ma quale guerra? Quale terrorismo? Israele sta compiendo l’ennessimo attacco genocida, sta bombardando civili, sta uccidendo bambini, sta lanciando bombe su ospedali, su scuole, ovunque a Gaza. I carri armati israeliani stanno in questo momento colpendo pesantemente le zone più abitate.
Qui il link di Nena News aggiornato fino a ieri sera: http://nena-news.it/comincia-la-festa-del-fitr-ma-gaza-ferita-e-devastata-pochi-potranno-celebrarla

E’ di poco fa la notizia che Israele ha colpito un’altra scuola dell’Unrwa a est di Gaza che faceva da rifugio a persone sfollate: https://www.facebook.com/Gazahello/posts/812739372077742
Gli attacchi si  stanno intensificando di minuto in minuto e mentre scrivo si rincorrono le notizie sul web. Scrive Hani Siliman Salamah: “Israele sta colpendo da pazzi, massiccio bombardamento a est, ovest, nord e sud della Striscia”. Fonte: https://www.facebook.com/hani.s.salamah/posts/10203850278878519

Chiunque abbia un briciolo d’umanità pensando a quello che fa Israele non può che pensare a queste parole: pulizia etnica.
Sarà un’ altra lunga notte per Gaza.

 

D. Q.

GAZA, LUGLIO 2014: UMANITA’ DOVE SEI? – PARTE QUARTA

Oggi dovrebbe essere un giorno di festa per i palestinesi, per la fine del Ramadan, ma molti non potranno festeggiare perchè sono morti sotto le bombe o perchè hanno perso tutto. Mentre si continua a blaterare di tregue – continuando però a bombardare – e di terrorismo, la popolazione gazawi è in ginocchio fra martiri, sfollati e feriti.
Ma l’orrore sionista sembra non avere fine, prepara progetti a lungo termine con i suoi complici criminali tra cui anche l’Italia: non basta che il nostro paese venda armi a Israele, no, ospiterà anche  le sue esercitazioni in terra di Sardegna. Storia, ahime, non nuova.
In tutto ciò oggi l’umanità è nei volti dei bambini palestinesi in fila per i regali dell’Eid a Gaza City, bimbi che nonostante tutto ci provano ancora a essere bambini. E nei volontari che oggi hanno fatto visita ai pazienti gazawi nell’ospedale di Nablus, testimoni che ci ricordano che la Palestina è una, dal fiume al mare.

 

D. Q.

Qui un articolo sulle esercitazioni dei caccia isreeliani previsti per settembre in Sardegna:
http://bdsitalia.org/index.php/altre-campagne/bds-armamenti/1387-sardegna-esercizi

Cosa purtroppo già fatta in passato. Leggi anche qui: http://baruda.net/2010/12/10/italia-israele-esercitazioni-militari-congiunte-tra-sardegna-e-neghev/

Qui l’articolo di Samantha Comizzoli sulla visita di oggi all’ospedale di Nablus:

lunedì 28 luglio 2014

GAZA ALL’OSPEDALE DI NABLUS

E’ il primo giorno di Eid, ma siamo in Palestina e oggi molti, moltissimi qui non festeggeranno l’Eid. E’ un giorno per gli “shalid”, i martiri, tantissimi che ci sono stati a Gaza e in West Bank ad opera di israele. Oggi, quindi, abbiamo iniziato la giornata andando al Nuovo ospedale Al Nahia di Nablus, internazionali e palestinesi per far visita ad alcune vittime di Gaza che sono qui.
Gli amici palestinesi che hanno organizzato la visita hanno una t-shirt con scritto “all for Gaza”.
Iniziamo da due donne Gazawi, una ha un cancro ed è qui per essere operata, l’altra è vittima dei bombardamenti. Seguono altri pazienti Gazawi che sono qui per essere operati di cancro. Attendevano da mesi, ed ora, ora che sono ricoverati, mentre sono qui la loro casa è stata distrutta o hanno perso dei famigliari.
Ma all’ospedale di Nablus c’è anche un bambino vittima dei bombardamenti israeliani a Gaza. Ha 12 anni ed è attualmente in coma. E’ stato operato ieri. La bomba gli ha portato via parte del colon e dello stomaco perchè l’esplosione ha colpito all’altezza del bacino. Il medico che l’ha operato non aveva una faccia speranzosa, purtroppo; ha detto “anche se riesce a risvegliarsi, che vita potrà avere senza colon e stomaco?”

Ringrazio gli shebab di Nablus per aver organizzato questa visita. Troverete un report dettagliato con i nomi dei pazienti (in inglese) sul sito www.solidaritymovementsfp.wordpress.com

 

Fonte:

 

http://samanthacomizzoli.blogspot.it/2014/07/gaza-allospedale-di-nablus.html

Qui gli utlimi aggiornamenti da Nena News:

 

28 lug 2014
by Redazione

Le Nazioni Unite si uniscono all’appello di Obama per un cessate il fuoco senza condizioni. Netanyahu vuole il disarmo di Hamas, ma il movimento islamico rifiuta. Diverse ore di calma nella Striscia.

Mideast Israel Palestinians

 

AGGIORNAMENTI:

ORE 16.15 – RECUPERATI 12 CORPI FINORA A GAZA, 7 MEMBRI DELLA FAMIGLIA AL-KADIH A KHAN YOUNIS E 5 ALTRI AD AL-KHUZAA

ORE 15.45 – ABBAS A CAPO DI DELEGAZIONE PALESTINESE AL CAIRO CON HAMAS E JIHAD ISLAMICA. ISRAELE PIÙ LONTANA DAL CESSATE IL FUOCO E DAGLI USA

Abu Mazen guiderà una delegazione composta da membri di Hamas e della Jihad islamica al Cairo per i colloqui sulla proposta egiziana di cessate il fuoco. Lo ha detto un funzionario palestinese, che ha aggiunto che “l’obiettivo è quello di esaminare con i dirigenti egiziani per soddisfare le richieste palestinesi e mettere fine all’aggressione israeliana”.

E mentre il segretario generale dell’Onu dichiara che “entrambe le parti hanno espresso “serio interesse per un ulteriore cessate il fuoco di 24 ore”, da Israele arrivano segnali discordanti. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che “la dichiarazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu su Gaza “non guarda ai bisogni di Israele”, mentre secondo Isaac Herzog, leader dell’opposizione israeliana, “Israele ha il diritto di rispondere e decidere quando fermare il fuoco e quando agire per neutralizzare le fonti di fuoco.

Herzog ha anche parlato del raffreddamento delle relazioni tra Israele e Stati Uniti negli nell’ultima settimana: “ Le posizioni conflittuali di Israele e Stati Uniti, resi pubblici negli ultimi due giorni, rivelano un malfunzionamento prolungato dei legami tra il governo Netanyahu e l’amministrazione Obama, una disfunzione che danneggia gli interessi di Israele. E’ bene che il pubblico capisca che stiamo entrando nella fase successiva, la fase diplomatica in cui lasciamo la mischia e in cui il nostro credito è limitato”.

ORE 14.30 – ESTRATTI 7 CORPI DALLE MACERIE AD AL-KHUZAA. RAID ISRAELIANI DIFFUSI SU TUTTA LA STRISCIA

ORE 13.45 – SCONTRI A FUOCO TRA MILIZIANI DI HAMAS ED ESERCITO ISRAELIANO A KHAN YOUNIS. DIVERSI RAZZI SPARATI VERSO IL SUD DI ISRAELE

ORE 12.15 – UN BAMBINO UCCISO NEI RAID ISRAELIANI, DIVERSI ALTRI FERITI. ABBAS:”UNICA PROPOSTA VERA E’ QUELLA EGIZIANA”

Al-Jazeera riferisce che un bambino è stato ucciso poco fa in un raid in un raid israeliano a Jabaliya, mentre diversi altri sarebbero rimasti feriti.

Il presidente dell’Anp Abu Mazen, in viaggio in Arabia Saudita, ha detto di non aver partecipato al meeting di sabato a Parigi perché l’Egitto, la cui proposta per una tregua resta “l’unica sul tavolo”, non è stato invitato. “La proposta egiziana – ha dichiarato Abbas – accoglie tutte le richieste dei palestinesi e il suo rifiuto ha portato solo a un’escalation della violenza a Gaza”. Israele ha agito “mostruosamente e in violazione di tutte le leggi internazionali”. Stando a quanto dichiarato dal presidente dell’Anp i sauditi, che hanno accettato di donare 500 milioni di dollari per Gaza, finanzierebbero anche il team Onu incaricato di investigare sui crimini di guerra nella Striscia.

Intanto i parlamentari israeliani del Likud e di Casa Ebraica hanno emesso un avviso contro la richiesta del presidente americano Barack Obama di un cessate il fuoco immediato.

ORE 11.30 – BAMBINI PALESTINESI SFOLLATI IN FILA PER I REGALI DELL’EID A GAZA CITY (foto di Michele Giorgio)

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ORE 11.20 – BRIGATE AL-QASSAM ANNUNCIANO UCCISIONE DI DUE SOLDATI ISRAELIANI A EST DI JABALIYA

Le brigate al-Qassam annunciano l’uccisione di due soldati israeliani e il ferimento di altri due durante i violenti scontri in corso con le truppe israeliane che cercano di penetrare a est di Jabaliya.

ore 11 – 91 SOLDATI ISRAELIANI UCCISI SECONDO HAMAS, PER L’ESERCITO SONO 43

Oggi in un comunicato, le Brigate Al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno dichiarato di aver ucciso 91 ufficiali e soldati israeliani durante scontri nella Striscia di Gaza. Secondo il governo e l’esercito israeliano, i militari morti sono invece 43.

ore 10.50 – BOMBARDAMENTI ISRAELIANI SUL CAMPO PROFUGHI DI AL-NUSEIRAT

ore 10.30 – HAMAS: “L’EGITTO PRESENTERA’ UNA NUOVA BOZZA DI TREGUA”

Il leader di Hamas in Egitto, Moussa Abu Marzouk, ha detto che l’Egitto presenterà una nuova bozza di tregua o modificherà la precedente – che prevedeva il cessate il fuoco senza alcuna condizione – seguendo le richieste di Hamas e delle altre fazioni palestinesi, che chiedono l’allentamento dell’assedio della Striscia-

ore 10 – MINISTERO DELLA SALUTE DI GAZA: I MORTI AD OGGI SONO 1.032, NON 1.062

ore 9.20- ALTRE DUE VITTIME PALESTINESI. IL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU CHIEDE IL CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO

Un uomo di 65 anni è stato ucciso in un raid dell’esercito israeliano  nella parte orientale della Striscia di Gaza, mentre un altro palestinese è morto stanotte per le ferite riportate in un attacco dei giorni scorsi. L’esercito ha dichiarato di aver colpito la Striscia in risposta al lancio di un razzo che stamattina è caduto nella zona di Ashkelon.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, al termine di una riunione d’emergenza, ha chiesto il cessate il fuoco immediato basato sulla piena implementazione della risoluzione 1860 del 2009, emessa durante l’operazione “Piombo Fuso” del 2008-2009. Il Consiglio ha inoltre sottolineato il bisogno di aiuti umanitari nella Striscia e quello di maggiori sovvenzioni all’UNRWA.

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Diretta di ieri, domenica 27 luglio

della redazione

Gaza, 28 luglio 2014, Nena News  – I muezzin di Gaza recitando la professione di fede hanno annunciato questa mattina la fine del mese di Ramadan e l’inizio della ricorrenza islamica del Fitr. Tre giorni di festa, specie per i bambini, che tanti qui a Gaza non potranno vivere. Troppi i lutti (oltre mille), 6mila feriti, le distruzioni di migliaia di case, le sofferenze. Sono oltre 180 mila gli sfollati ammassati in scuole ed edifici abbandonati o ancora in costruzione.  Molte di queste persone non hanno più una casa e sono destinate ad un futuro di estremo disagio.

Allo stesso tempo cresce di nuovo la speranza di un cessate il fuoco permanente che metta fine alla devastante offensiva militare israeliana contro Gaza cominciata l’8 luglio. I Paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu hanno approvato una risoluzione per una tregua umanitaria incondizionata. Lo stesso ha chiesto Barack Obama durante una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano Netanyahu. Il presidente americano ha anche precisato che qualsiasi accordo per Gaza dovrà passare obbligatoriamente per il disarmo delle milizie palestinesi, una delle richieste principali di Israele che, secondo il governo Netanyahu, non era contemplata nella proposta di cessate il fuoco del segretatio di stato John Kerry, respinta dallo Stato ebraico la scorsa settimana.

Nella telefonata, Obama  ha rimarcato  l’importanza di garantire una sicurezza duratura a Israele, che passa attraverso la “smilitarizzazione di Gaza” e il “disarmo dei gruppi terroristici”. Ha tuttavia anche sottolineato “la necessità di stabilire un cessate il fuoco umanitario immediato, senza
condizioni per arrivare a una cessazione definitiva delle ostilità”, che permetta ai palestinesi della Striscia  di condurre una vita normale e di avviare prospettive di sviluppo  a lungo termine per Gaza.

E’ difficile credere che Hamas possa accettare il disarmo di Gaza senza aver prima ottenuto un radicale cambiamento della condizione di Gaza e dei suoi abitanti, tale da poter affermare di aver raggiunto gli obiettivi dichiarati all’inizio del conflitto.

Da alcune ore regna una calma relativa a Gaza e nei centri abitati israeliani vicini al territorio palestinese. Dalla mezzanotte non sono stati lanciati altri razzi verso Israele e l’aviazione dello Stato ebraico ieri sera ha cessato i suoi raid. In precedenza le sue parti avevano continuato a colpirsi e i bombardamenti israeliani avevano fatto alcune vittime, tra le quali una donna della piccola comunità cristiana palestinese. Nena News

Fonte:

LA FAVOLA DEI PALESTINESI TERRORISTI E DEGLI ISRAELIANI VITTIME

Lo sospettavamo già. Quella storia del rapimento dei tre coloni da parte di Hamas faceva acqua da tutte le parti: un rapimento senza rivendicazione e di conseguenza alcun tipo di richiesta, come un possibile scambio di prigionieri, che scopo poteva avere?  A che pro rapire tre coloni a caso per poi farli ritrovare cadaveri in campagna dopo diversi giorni? Non aveva senso appunto. Il boia Netanyahu da subito sapeva della morte già avvenuta dei tre giovani e l’ha tenuta nascosta per colpire la popolazione palestinese fingendo di cercarli: le “prove generali” dell’attuale attacco. Ma anche gli altri governi e  i media ci hanno raccontato questa storia senza avanzare dubbio alcuno perchè la favola dei palestinesi terroristi e degli israliani vittime continuasse a diffondersi. Tutto era stato preparato perchè si potesse giustificare l’ennessimo attacco genocida d’Israele con la scusa della “guerra” al terrorismo di Hamas. Ma questa volta l’inganno è palese. La storia non vi assolverà.

D. Q.

 

Qui un articolo pubblicato su  il manifesto di ieri e su Nena News:

 

27 lug 2014
by Redazione

La BBC riporta le dichiarazione del portavoce della polizia Rosenfeld: “Hamas non era coinvolta”. Così Tel Aviv ha giustificato un attacco preparato da tempo.

 

Netanyahu pointing both fingers in front of microphone

 

di Chiara Cruciati – Il Manifesto

Gerusalemme, 27 luglio 2014, Nena News – Crolla il castello di carte di Benjamin Netanyahu. A soffiarci su è la sua stessa polizia. Due giorni fa il portavoce della polizia israeliana, Micky Rosenfeld, avrebbe rivelato alla BBC che la leadership di Hamas non è stata in alcun modo coinvolta nel rapimento e l’uccisione dei tre coloni, Naftali Fraenkel, Gilad Shaer e Eyal Yifrah,il 12 giugno scorso. Dietro l’azione, una cellula separata che ha agito da sola.

A rivelarlo è Jon Donnison in una serie di tweet in cui il corrispondente della BBC riporta le dichiarazioni di Rosenfeld: «Il portavoce mi ha detto che gli uomini che hanno ucciso i tre coloni israeliani sono una cellula separata, affiliata ad Hamas, ma non operante sotto la sua leadership. Ha anche detto che se il rapimento fosse stato ordinato dai leader di Hamas, lo avrebbero saputo prima».

Dichiarazioni che minano alla base la campagna punitiva lanciata dal governo israeliano e l’offensiva contro Gaza. «Sono stati rapiti e uccisi a sangue freddo da animali – disse dopo il ritrovamento dei tre corpi il premier – Hamas è responsabile e Hamas pagherà». Ben prima era cominciata una durissima operazione militare contro Cisgiordania e Gaza, subito dopo la scomparsa dei tre nei pressi di una colonia vicino al villaggio palestinese di Halhul, alle porte di Hebron. Il governo di Tel Aviv accusò immediatamente Hamas, nonostante il movimento abbia da subito negato qualsiasi coinvolgimento. In due settimane, fino al 30 giugno, giorno del ritrovamento dei tre corpi a poca distanza dal luogo del rapimento, 7 palestinesi sono stati uccisi, oltre 550 sono finiti in manette (molti dei quali rilasciati nell’autunno 2011 con l’accordo Shalit), perquisizioni, permessi di lavoro ritirati, raid nei villaggi. E bombardamenti, i primi, isolati, contro la Striscia. 

Un’operazione che Israele giustificò con la necessità di ritrovare vivi i tre coloni. Eppure il governo israeliano, lo Shin Bet (i servizi segreti) e l’esercito sapevano – dicono diversi giornalisti – fin dal primo giorno che i tre erano già stati uccisi. La sera del rapimento uno di loro chiamò il numero di emergenza della polizia chiedendo aiuto. Durante la telefonata, registrata, si sentono degli spari e qualcuno gridare «ne abbiamo tre». I tre coloni erano già morti. E Israele ne era conoscenza. Subito il governo ha imposto il silenzio stampa ai media israeliani e lanciato una brutale campagna di propaganda, sia all’estero che in casa, contro il movimento islamista. Nei giornali e le tv non sono passate notizie fondamentali, come il ritrovamento dell’auto con cui i tre coloni erano stati portati via e all’interno della quale erano state trovate tracce di sangue. Intanto, fuori dalle stanze dei bottoni, si infiammava la rabbia della società israeliana e si innalzavano a livelli incontrollabili i tassi di violenza e razzismo anti-arabo, contemporaneamente al grado di consenso del premier Netanyahu.

Impossibile per Tel Aviv lasciarsi scappare una simile occasione: liberarsi di Hamas, giustificandola con un atto tanto brutale, e scaricare la colpa per il fallimento dei negoziati di pace sulla controparte palestinese. In realtà, hanno rivelato fonti militari dopo il lancio dell’operazione Barriera Protettivacontro Gaza, i generali dell’esercito avevano sul tavolo da almeno due mesi il piano di attacco contro la Striscia. E Hamas? Difficile credere che abbia ordito una simile operazione, consapevole che avrebbe provocato una reazione in grado di far crollare il processo di riconciliazione nazionale con Fatah. Al momento del rapimento, il movimento islamista viveva una profonda crisi politica ed economica: isolato dal resto del mondo arabo, privo dei finanziamenti e della legittimità politica che gli garantiva l’Egitto del presidente islamista Morsi, incapace perfino di pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici di Gaza, Hamas aveva estremo bisogno del governo di unità nazionale con il rivale Fatah. A livello politico, il rapimento dei tre coloni sarebbe stato un suicidio.

Se l’opinione pubblica israeliana non ha mai voluto mettere in discussione le scelte del proprio governo, bevendosi bugie e omissioni, una piccolissima fetta della società israeliana non è rimasta in silenzio. Nei giorni scorsi sono state tante le manifestazioni di protesta a Tel Aviv, Jaffa e Haifa contro i massacri in corso a Gaza. Migliaia di persone in strada, fino a ieri: il movimento pacifista israeliano ha organizzato una grande protesta a Tel Aviv che la polizia ha tentato di impedire. «Le forze di sicurezza hanno bloccato i bus da Hiafa e Gerusalemme, chiuso le strade e minacciato di arrestare chiunque vi prenda parte – ci dice al telefono uno degli attivisti israeliani – Andremo comunque, vediamo cosa succede. La giustificazione che hanno dato è il pericolo di missili». Alle 20, ieri sera, erano già 3.000 i pacifisti in marcia.

Fonte:

GAZA, DALL’INIZIO DELLA TREGUA SI CERCANO I MORTI SOTTO LE MACERIE: ARRIVATI A 1000

AGGIORNAMENTI:

ore 12:55 – DA QUANDO INIZIATA LA TREGUA DI 12 ORE RECUPERATI 81 CORPI. BILANCIO CHE SALE A 961 VITTIME

ore 12:45 – GUARDA VIDEO – CASA COLPITA NEL CAMPO DI AL-MAGHAZI

– See more at: http://nena-news.it/gaza-tregua-di-12-ore-nuovo-massacro-khan-yunis/#sthash.Ylj5hvJR.dpuf

Da Nena News:

AGGIORNAMENTI:

ore 15:20 –  Beit Hanoun (FOTO: COSIMO CARIDI)

Beit Hanoun

ore 15:15 – 7 MINISTRI ESTERI: “ESTENSIONE TREGUA UMANITARIA”

I ministri degli Esteri di sette nazioni , riuniti a Parigi, hanno chiesto una estensione del cessate il fuoco umanitario di 12 ore attualmente in vigore nella Striscia di Gaza.

Il Ministro francese Laurent Fabius ha esortato gli israeliani e i palestinesi a negoziare una tregua di lunga durata che possa soddisfare sia la richiesta di sicurezza dello stato ebraico , ma che possa anche accogliere la proposta palestinese di aprire i confini della Striscia in modo da rilanciare lo sviluppo economico nel piccolo lembo di terra palestinese.

Tra i diplomatici presenti vi erano quelli d’Inghilterra, Germania, Italia, Turchia, Qatar e Usa.

Il ministro francese ha, inoltre, espresso preoccupazioni per i civili gazawi e quelli israeliani.

ore 14:50 –  TV PANARABA AL-MAYADEEN: “I MORTI SONO ARRIVATI A 1.000″

ore 14:35 – BANCHE APERTE A GAZA

Banche aperte a Gaza in queste 12 ore di cessate il fuoco umanitario che dovrebbe terminare alle 20. Le banche sono state per lo più chiuse da quando è iniziata l’operazione “Bordo Protettivo”. Soprattutto dall’inizio dell’operazione terrestre.

ore 13: 55  –  CAMPO AL-MAGHAZI (FOTO: MICHELE GIORGIO)

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CAMPO AL-MAGHAZI (FOTO: MICHELE GIORGIO)

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ore 13:40 – GISGIORDANIA. NABLUS: GRUPPO ARMATO RIVENDICA OMICIDIO SOLDATO ISRAELIANO

Il braccio armato dei Comitati di Resistenza popolare Brigate al-Nasser Salah al-Din hanno detto di avere ucciso un militare israeliano, ieri, vicino la città di Nablus, in Cisgiordania. La Rivendicazione è arrivata da Gaza e il gruppo ha affermato di avere aperto il fuoco su una jeep israeliana verso l’una di notte, nei pressi dell’insediamento Itamar. Il gruppo ha aggiunto che le operazioni armate in Cisgiordania proseguiranno in risposta all’offensiva israeliana contro Gaza. le Forza armate israeliane non hanno commentato la rivendicazione.

Oggi le Brigate dei Martiri di al-Aqsa hanno detto di avere aperto il fuoco contro i militari israeliani ieri sera al check point di  Qalandia, ferendo un numero imprecisato di soldati nello scontro a fuoco.

ore 13:16 –  POLIZIA ISRAELIANA: “HAMAS NON È RESPONSABILE OMICIDIO COLONI”

L’omicidio dei tre giovani coloni, a giugno, che ha scatenato l’offensiva israeliana su Gaza non è responsabilità di Hamas. Lo dicono le dichiarazioni raccolte ieri da un giornalista della Bbc, Jon Donnison che ha intervistato il portavoce della polizia israeliana, Mickey Rosenfeld. Secondo il funzionario, i ragazzi sarebbero stati uccisi da affiliati di Hamas che avrebbero agito di propria iniziativa.
Il premier israeliano Benjamin Natanyahu aveva subito puntato il dito contro il movimento islamico, scatenando settimane di rastrellamenti in Cisgiordania, con centinaia di arresti tra i palestinesi, e, l’8 luglio, la campagna militare che sta falcidiando la popolazione della Striscia. Dichiarazioni che contraddicono.

ore 12:55 – DA QUANDO INIZIATA LA TREGUA DI 12 ORE RECUPERATI 81 CORPI. BILANCIO CHE SALE A 961 VITTIME

ore 12:45 – GUARDA VIDEO – CASA COLPITA NEL CAMPO DI AL-MAGHAZI

 

 

Fonte:

 

http://nena-news.it/gaza-tregua-di-12-ore-nuovo-massacro-khan-yunis/

GAZA: 953 I PALESTINESI UCCISI DALL’INIZIO DI “BORDO PROTETTIVO”. ARRESTATI DECINE DI ABITANTI DI KHAUZ’A DOPO INIZIO TREGUA. CISGIORDANIA: SALE A 10 IL BILANCIO DEI PALESTINESI UCCISI

26 lug 2014
by Redazione

Uccisi  18 membri della stessa famiglia a Khan Yunis, dove più intensa si è fatta negli ultimi giorni la campagna militare israeliana

khanyunis

AGGIORNAMENTI:

ore 12: 15 – Il quartiere Ash-shujaiyyah di Gaza.

Shujaiyya

ore 10:45 – SOTTO LE MACERIE 73 VITTIME. 953 I PALESTINESI UCCISI DA INIZIO OPERAZIONE “BORDO PROTETTIVO”. 

Le forze armate israeliane hanno arrestato decine di abitanti di Khauz’a dopo che è iniziata la tregua.

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diretta di ieri, venerdì 25 luglio

della redazione

Gaza, 26 luglio 2014, Nena News – E’ cominciata alle 7 italiane la tregua “umanitaria” di 12 ore approvata dal governo israeliano e da Hamas, assieme ad altre otto formazioni armate palestinesi. Pesa ancora il secco “no” che Israele ha detto ieri sera al piano per un cessate il fuoco di sette giorni proposto dal segretario di stato Usa John Kerry, quando erano in molti, anche nello Stato ebraico, a dare per certa la sua approvazione. Secondo il governo Netanyahu, l’iniziativa del capo della diplomazia americana, accoglierebbe di più le richieste di Hamas che quelle di Israele per un cessate il fuoco. In realtà l’esecutivo israeliano non vuole fermare l’offensiva militare, stando a quanto spiegano i media locali, e si prepara ad ordinare una ulteriore espansione delle operazioni di guerra.

Ciò è stato chiaro anche nelle ultime ore quando, nonostante l’imminenza della tregua umanitaria, le forze armate israeliane hanno continuato a colpire con violenza Gaza, facendo almeno 20 morti nelle ultime ore, in particolare nella zona di Khan Yunis dove è stata colpita una abitazione civile. Tra le vittime si segnalano ancora numerosi bambini. Sono oltre 850 i palestinesi, in gran parte civili, uccisi sino ad oggi. I feriti circa 5 mila.

La scorsa notte erano in piena emergenza anche all’ospedale di Beit Hanun, a nord di Gaza, raggiunto da colpi israeliani che hanno fatto alcuni feriti, tra i quali un attivista internazionale.

Nei combattimenti della scorsa notte due soldati israeliani sono stati uccisi, facendo salire il bilancio dall’inizio dell’offensiva di terra a 37.

GISGIORDANIA

E’ stata una notte di proteste e scontri, con due morti e decine di feriti tra i palestinesi, nelle città della Cisgiordania. Il ‘Giorno della rabbia’, indetto da tutti i partiti e le fazioni palestinesi, per l’eccidio in atto a Gaza e l’ultimo venerdì del mese islamico del Ramadan si è chiuso con migliaia di persone scese in strada a Betlemme, Tulkarem, Jenin, Nablus, Salfit e nei villaggio dei territori occupati.

A Beit Fajjar, vicino Betlemme, il 16enne Nasri Mahmoud Taqataqa è stato ucciso da un proiettili esploso dai soldati israeliani. A Qabatiya gli scontri con i militari hanno fatto un morto, Bassem Safi Sadeq Abu Rob, e trenta feriti. A Jenin erano almeno in 10mila alla marcia di protesta diretta verso il check point di Jalame, a nord della città.

Le manifestazioni hanno chiuso una giornata di proteste in tutta la Cisgiordania, durante la quale sono stati uccisi sei palestinesi, di cui uno da un colono a Nablus. Da giovedì notte, quando a Qalandia  sono morti due giovani nel corso di una manifestazione di almeno 10mila persone, il bilancio delle vittime del fuoco israeliano è di dieci morti. Nena News

Fonte:

NETANYAHU ACCETTA TREGUA DI 12 ORE DA DOMANI MATTINA, INTANTO CONTINUANO I BOMBARDAMENTI SU UN OSPEDALE. IL BILANCIO DELLE VITTIME SALE A 865 MORTI E OLTRE 5.730 FERITI. UCCISO UN PALESTINESE A HEBRON, UN ALTRO A BETLEMME

 Da Nena News:

AGGIORNAMENTI:

Ore 00.20 – GAZA, ANCORA BOMBE SU OSPEDALE: MEDICI E PAZIENTI INTRAPPOLATI

Le truppe israeliane si sono posizionate a Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, e da prima della mezzanotte bombardano un ospedale della zona. All’interno c’è il personale medico (60 persone), tre pazienti e alcuni attivisti stranieri. Si contano diversi feriti, tra cui un cittadino svedese. La maggior parte dei pazienti sono stati evacuati.

“C’è il caos”, ha detto a Haaretz l’attivista svedese Fred Ekblad, “i soldati ci sparano direttamente e non è semplice spostare i pazienti. Siamo tutti molto spaventati”. (Haaretz)

Il bilancio delle vittime è salito a 865 morti e oltre  5.730 feriti tra i palestinesi. 35 i soldati israeliani morti. Stasera le Brigate al-Qassam hanno detto di avere ucciso 10 militari israeliani in un’imboscat a Beit Hanoun. L’esercito di Tel Aviv non ha confermato

ORE 00.05 – PALESTINESE UCCISO DA ESERCITO ISRAELIANO VICINO BETLEMME DURANTE MANIFESTAZIONE

ORE 22.45 – NETANYAHU HA ACCETTATO LA TREGUA DI DODICI ORE DA DOMANI MATTINA ALLE 7

ORE 22.40 – GAZA, MEDICI FANNO NASCERE UN BAMBINO DA MADRE MORTA SOTTO BOMBARDAMENTO. TREGUA DI 12 ORE ANCORA AL VAGLIO DEL GABINETTO ISRAELIANO PREVEDE RICERCA DEI TUNNEL “SENZA FARE FUOCO”

Il personale medico dell’ospedale di Deir al-Balah ha annunciato di aver fatto nascere un bambino da una donna morta sotto bombardamento israeliano.

Secondo i media israeliani, l’accordo sulla tregua di 12 ore ancora al vaglio del gabinetto israeliano prevede che l’esercito continui la ricerca dei tunnel a Gaza senza però farli esplodere né aprire il fuoco.

Massiccia manifestazione a Jenin, nel nord della Cisgiordania: i presenti parlano di circa 5 mila persone. Manifestazione anche a Betlemme: l’ambasciata Usa in Israele ha emesso un ordine che vieta al proprio personale di recarsi a Betlemme questa sera, oltre a un avvertimento ai propri cittadini a stare lontani dalla città vecchia di Gerusalemme per tutta la giornata di oggi.

ORE 22.15 – INCERTA LA TREGUA DI 12 ORE. DOMANI RIUNIONE DI EMERGENZA A PARIGI PER CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO. NASRALLAH APPARE IN PUBBLICO IN SOLIDARIETÀ CON GAZA

Secondo un funzionario israeliano citato da Haaretz, Netanyahu e Yaalon starebbero ancora discutendo la proposta di una mini-tregua di 12 ore formulata da Kerry dopo il rifiuto israeliano di un cessate il fuoco di 7 giorni. Intanto la Francia ha annunciato che domani ospiterà un meeting internazionale per un “cessate il fuoco immediato”: Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Italia, Qatar e Turchia hanno fatto sapere che saranno a Parigi, come anche l’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea Catherine Ashton.

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha fatto una rara apparizione questo pomeriggio a Beirut, sul palco montato per le celebrazioni del “Jerusalem Day”, organizzate l’ultimo venerdì di Ramadan. Il capo del Partito di Dio si è affacciato da una tenda sul palco di Dahiye e ha dichiarato che “quest’anno il Jerusalem Day è dedicato alla solidarietà con la gente e la resistenza di Gaza”. “La Palestina – ha aggiunto Nasrallah – è ancora la causa più importante nel mondo musulmano”. Quella di oggi è stata la sua quinta apparizione dal vivo dal 2006, anno dell’attacco israeliano in Libano: Israele minaccia da quasi un decennio di assassinarlo.

ORE 21.40 – HAMAS TENTA DI CATTURARE SOLDATO ISRAELIANO, SALVATO DAL FUOCO DEL CARRO ARMATO. YAALON A IDF: “PREPARATEVI A ESTENSIONE OPERAZIONE DI TERRA”

L’esercito israeliano riferisce che alcuni miliziani di Hamas hanno provato a catturare un soldato trascinandolo verso un tunnel. Un carro armato ha sparato contro l’ingresso, permettendo al soldato di scappare. Il ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon ha detto all’esercito israeliano di tenersi pronto “alla possibilità che un’estensione dell’operazione via terra avverrà molto presto”.

ORE 21.15 – KERRY: “NETANYAHU HA APPROVATO TREGUA DI 12 ORE”

John Kerry ha dichiarato che il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu ha approvato un “acconto” di cessate il fuoco a Gaza: una pausa di 12 ore. Lo riferisce Haaretz.

ORE 21 – KERRY: “DIPLOMAZIA ANCORA AL LAVORO PER TREGUA DI SETTE GIORNI IN ONORE DELL’EID”

In conferenza stampa al Cairo il segretario di Stato Usa John Kerry ha detto che la diplomazia è al lavoro per tentare di far passare un accordo per un cessate il fuoco di sette giorni “in onore dell’Eid (domenica, festa della fine del Ramadan, ndr), per far avvicinare le persone in previsione di una tregua duratura”. Kerry ha dichiarato che “c’è ancora da lavorare sulla terminologia e sul contesto, ma nessuno smetterà di lavorare, perché siamo sicuri di avere un quadro che funzionerà”.

ORE 20.30 – CESSATE IL FUOCO RIFIUTATO ALL’UNANIMITÀ DA GABINETTO ISRAELIANO. ESERCITO UCCIDE UN PALESTINESE A HEBRON, ARTIGLIERIA COLPISCE OSPEDALE DI BEIT HANOUN

Un palestinese di trentadue anni è stato ucciso poco fa da militari israeliani nel campo profughi di al-Arrub a nord di Hebron.

L’Ap rivela che, secondo i media israeliani, il gabinetto israeliano ha rifiutato all’unanimità la proposta fatta da Kerry per un cessate il fuoco.

L’ospedale di Beit Hanoun è stato colpito poco fa dall’artiglieria israeliana. Secondo testimoni palestinesi pazienti, personale ospedaliero e volontari dell’International Solidarity Movement sarebbero intrappolati nell’edificio. Lo riferisce Haaretz.

Ore 19.40 – SFUMA LA TREGUA. ISRAELE DICE NO ALLA PROPOSTA DI KERRY. IL GABINETTO ISRAELIANO DISCUTE SU COME MIGLIORARE LE CONDIZIONI A FAVORE DI ISRAELE

Ore 19.30 – CHANNEL 10 DICE CHE  ISRAELE HA RIFIUTATO  TREGUA. ALTRE FONTI DICONO CHE NON C’E’ ANCORA IL VOTO DEL GABINETTO ISRAELIANO

Ore 19.00 – IN ATTESA CHE PARLI KERRY: SARÀ TREGUA?

C’è attesa per la conferenza stampa congiunta del segretario di Stato Usa, John Kerry, e del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, in cui potrebbe essere annunciata una tregua tra Israele e Hamas, dopo una giornata di intenso lavoro diplomatico che ha coinvolto Egitto, Turchia, Qatar. La conferenza stampa è stata rinviata alle 19.30 italiane, al Cairo.

Una settimana di sospensione dei combattimenti a Gaza, da domenica, e colloqui tra i belligeranti. Le condizioni –disarmo di Hamas e mantenimento di truppe israeliane a Gaza- però non sono facili da accettare per il movimento islamico. Nel pomeriggio le dichiarazioni del leader e parlamentare di Hamas, Mushir al-Masri che ha detto che sul tavolo “non c’è alcun cessate il fuoco con Israele” e cha la resistenza sta “portando avanti la battaglia con saggezza”, hanno fatto vacillare le speranze di una tregua, dopo 18 giorni di combattimenti, oltre 800 morti palestinesi e 35 soldati israeliani.
Israele è finito al centro delle critiche della comunità internazionale in seguito alla strage di ieri nella scuola Unrwa di Beit Hanoun, dove i raid israeliani hanno fatto 16 morti tra i 1.500 sfollati che lì avevano trovato rifugio.

Intanto, la Bbc ha raccolto le dichiarazioni del portavoce della polizia israeliana, Mickey Rosenfeld, sulla morte dei tre ragazzi israeliani scomparsi il 12 giugno. Un omicidio che il premier israeliano Benjamin Natanyahu ha subito attribuito ad Hamas e che è stato la causa scatenante dell’offensiva su Gaza. Secondo Rosenfeld, i ragazzi sarebbero stati uccisi da affiliati di Hamas che avrebbero agito di propria iniziativa.

 

Ore 18.50 – OMS CHIEDE CORRIDOIO UMANITARIO A GAZA

GAZA: IL BILANCIO DELLE VITTIME SALE A 842 PALESTINESI UCCISI E OLTRE 4000 FERITI. CISGIORDANIA: LA RESISTENZA SI ESTENDE, DURANTE LE PROTESTE DI IERI E OGGI UCCISI 7 PALESTINESI TRA CUI UN ATTIVISTA PER I DIRITTI DELL’INFANZIA

Ultimi aggiornamenti da Nena News:

 

25 lug 2014

by Redazione

Sale il numero delle vittime gazawi dopo il bombardamento della scuola dell’UNRWA a Beit Hanoun. Ieri notte il checkpoint di Qalandiya teatro di una manifestazione di massa: 10mila i presenti, due i palestinesi uccisi, 200 i feriti. Altri tre palestinesi uccisi oggi a Nablus e Hebron.

 

Una scuola di Jabaliya rifugio agli sfollati (Foto: Alessio Romenzi  -Time)

Una scuola di Jabaliya rifugio agli sfollati (Foto: Alessio Romenzi -Time)

 

AGGIORNAMENTI:

ORE 18.45 – TEAM UNRWA NON RIESCE A FARE SOPRALLUOGO A BEIT HANOUN, GAZA

Gli ispettori dell’Unrwa, tra cui esperti di armi, oggi hanno dovuto concludere in anticipo l’ispezione nella scuola di Beit Hanoun, teatro ieri della strage (16 morti) provocata dai raid israeliani, che hanno colpito l’istituto in cui si erano rifugiate 1.500 persone.

Il portavoce dell’agenzia Onu, Chris Gunness, ha riferito che,   le Forze armate israeliane erano state avvisate del sopralluogo. Il team si è dovuto allontanare dall’edificio a causa di spari esplosi intorno alla scuola. Gunness non ha specificato chi stesse sparando.

“Torneremo a Beit Hanoun quando le condizioni di sicurezza lo consentiranno”, ha detto.

Ore 18.30 – LA COMPAGNIA TEDESCA LUFTHANSA HA RESO NOTO CHE RIPRENDERÀ I VOLI DA E PER TEL AVIV SABATO

Ore 18.25 – FORZE ARMATE ISRAELIANE: 35 I SOLDATI MORTI

Ore 18.20: UNRWA: 160,487 SFOLLATI IN 83 STRUTTURE ONU

Ore 18.15– UE: INDAGINE SU MORTE DI 15 PALESTINESI IN RAID SULLE STRUTTURE ONU

L’Unione europea oggi ha chiesto una “immediata” indagine sulla morte di 15 palestinesi che si trovavano in un edificio delle Nazioni Unite bombardato dagli israeliani a Gaza.

Il portavoce della Commissione europea, Maja Kocijancic, ha esortato “le parti belligeranti a rispettare l’inviolabilità delle strutture Onu”.

17.50 – GAZA. 150.137 PALESTINESI NELLE STRUTTURE DELL’UNRWASempre più difficile la situazione a Gaza, dove sono 150.137 i palestinesi che hanno trovato rifugio nelle 84 strutture dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) presenti nella Striscia di Gaza.Sale il numero delle vittime: 842 morti e oltre 4.000 feriti. Oggi un medico che portava soccorso a Beit Hanoun è morto mentre viaggiava a bordo di un ambulanza colpita dai raid israeliani.BtZKdBxCUAA3I3MFOTO UNRWAOre 17.40 – I PALESTINESI DENUNCIANO ISRAELE ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALEIl ministro palestinese della Giustizia, Saleem Al-Saqqa, e il procuratore del tribunale di Gaza, Ismail Jabr, oggi hanno presentato una denuncia per crimini di guerra a Gaza contro lo Stato di Israele alla Corte penale internazionale (ICC) dell’Aia. Per procedere, la Corte dovrà stabilire se ha giurisdizione nell’Autorità nazionale palestinese. Usa e Israele non hanno ratificato, e Tel Aviv ha dichiarato di non voler ratificare, al trattato che istituisce l’ICC che non è un organismo dell’Onu.Ore 17.20 –CISGIORDANIA: OGGI 5 MORTI NELLE PROTESTE CONTRO ATTACO A GAZA

Un altro palestinese è stato ucciso oggi in Cisgiordania, durante le manifestazioni contro l’operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza. Ieri due ragazzi sono deceduti nel corso della protesta a Qalandia, cui hanno partecipato tra i 10mila e i 20mila palestinesi.

Tra le vittime anche il 47enne Hashem Abu Maria che ha lavorato per la Ong palestinese Defence for Children. Gli altri morti sono: Khaled Azmi Khaled Yousef, 18, Tayeb Abu Shehada, 22, Sultan al-Zaaqiq, 30, and Abd al-Hamid Breigheth, 35.

Il 18enne Yousef è stato ucciso da un colono israeliano che ha aperto il fuoco sui manifetsanti durante una Marcia vicino alla città di Nablus. Gli altri sono stati vittime del fuoco dei soldati israeliani.

Ore 17.15 – EGITTO: UCCISI DUE MILITARI EGIZIANI NEL SINAI

Un ufficiale egiziano riferito della morte di due ufficiali nel nord del Sinai. Le vittime sono state uccise da un commando armato vicino alla città di el-Arish oggi.

Due giorni fa l’esercito del Cairo ha ucciso tre miliziani in Sinai, tra cui il fratello del presunto leader del gruppo armato  Ansar Beit al-Maqdis, legato ad al Qaeda. (AP)

Ore 16.40 – ESERCITO DICHIARA MORTO IL SOLDATO CHE HAMAS HA DETTO DI AVERE CATTURATO DOMENICA 

Le Forze armate israeliane hanno confermato il decesso del sergente Oron Shaul, dato per disperso da Israele, la cui cattura però è stata rivendicata da Hamas che ha diffuso i documenti e il numero di matricola del soldato. L’esercito ha detto che il militare è morto in combattimento domenica scorsa, ma non ha recuperato il corpo.

Ore 16.30 – AL MASRI: NESSUN CESSATE IL FUOCO. SEI MORTI IN CISGIORDANIA

Sempre più in salita la strada verso la tregua proposta da Kerry. L’agenzia palestinese Ma’an ha riferito che il leader e parlamentare di Hamas, Mushir al-Masri, ha detto che sul tavolo “non c’è alcun cessate il fuoco con Israele” e cha la resistenza sta “portando avanti la battaglia con saggezza”.

Le condizioni della tregua, tra cui il mantenimento delle truppe israeliane a Gaza, sono difficili da accettare per Hamas. Nella Striscia, però, c’è un’emergenza umanitaria. Mancano acqua e cibo. Oltre 150.000 sfollati si sono rifugiati nelle scuole dell’Onu, che però sono diventate un target militare negli ultimi giorni. I raid israeliani ieri hanno colpito la scuola di Beit Hanoun, dell’Unrwa, facendo strage tra i palestinesi ospitati nell’edificio. L’agenzia dell’Onu ha negato che all’interno dell’edificio ci fossero armi.

Intanto, ieri sera la Cisgiordania è stata teatro di proteste e scontri che proseguono anche oggi. Sei palestinesi sono stati uccisi.

Ore 16.10 – GAZA: 838 PALESTINESI MORTI

Mentre la diplomazia si muove lentamente verso un cessate il fuoco che forse potrebbe essere annunciato stasera dal segretario di Stato John Kerry, al Cairo, nella Striscia di Gaza prosegue l’attacco israeliano, come pure i lanci di razzi di Hamas verso Israele.

Il bilancio delle vittime palestinesi è salito a 838 morti. Sono, invece, 33 i soldati israeliani deceduti dall’inizio dell’offensiva israeliana via terra.

Ore 16.00 – CISGIORDANIA: 4 MORTI NEL ‘GIORNO DELLA RABBIA’

Sale il bilancio dei palestinesi uccisi oggi in Cisgiordania durante le proteste contro l’attacco a Gaza. Sono quattro i palestinesi uccisi: tre da soldati israeliani e uno da un colono.

Ore 15.50 – Mustafa al-Sawaf, editore del quotidiano Al-Risale, vicino ad Hamas, ha detto che il movimento islamico sta esaminando la proposta di cessate il fuoco di Kerry, ma resta problematica la questione delle clausole che chiedono la demilitarizzazione di Hamas e la presenza delle truppe israeliane nella Striscia di Gaza. Clausole difficili da accettare per il movimento islamico. (Ynetnews)

ore 15.40 – CONFERENZA STAMPA KERRY-BAN KI-MOON POSTICIPATA ALLE 20.30 (19.30 ITALIANE): FORSE ANNUNCERANNO IL CESSATE IL FUOCO. (Guardian)

ore 15.25 -IRAN. CENTINAIA DI MIGLIAIA IN PIAZZA PER GAZA

Le città iraniane si mobilitano in sostegno dei palestinesi. Come ogni anno dal 1979, l’ultimo venerdì del mese islamico del Ramadan è il giorno della solidarietà con il popolo palestinese, ma quest’anno l’attacco israeliano a Gaza ha fatto scendere in strada centinaia di migliaia di persone per partecipare alle manifestazioni organizzate dallo Stato Islamico.

A Teheran tra la folla anche il presidente iraniano Hassan Rouhani.

Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha chiesto all’Egitto il permesso di trasportare a Gaza aiuti umanitari. Zarif è in attesa della risposta del Cairo.

Stessa richiesta è stata avanzata dal governo turco a quello di Tel Aviv, che però ha negato il permesso.

ore 15.30 – INIZIATO DA UNA VENTINA DI MINUTI IL GABINETTO DI SICUREZZA DEL GOVERNO ISRAELIANO PER DISCUTERE LA PROPOSTA DI CESSATE IL FUOCO PRESENTATA DAL SEGRETARIO DI STATO USA JOHN KERRY.

ore 15.20 – ANCORA UN MORTO IN CISGIORDANIA: UCCISO DAI SOLDATI ISRAELIANI UN 47ENNE PALESTINESE A BEIT UMMAR, TRA HEBRON E BETLEMME. TRE MORTI OGGI

ore 14.45 – A NABLUS UCCISI DUE GIOVANI PALESTINESI. FATAH FA APPELLO AL “GIORNO DELLA RABBIA”

Sono morti due dei quattro manifestanti feriti da un gruppo di coloni che hanno aperto il fuoco da un’auto a Hawwara, vicino Nablus. I loro nomi: Khaled Azmi Oude, di 18 anni, e Tayeb Mohammad Saleh Shade, 25 anni.

Fatah e altre fazioni palestinesi hanno chiamato il popolo della Cisgiordania a protestare ovunque, nel “giorno della rabbia” per il massacro in corso a Gaza. Tace il presidente Abbas che da Amman fa solo appello ai palestinesi perché donino sangue da inviare gli ospedali di Gaza e Cisgiordania.

ore 14.00 – MINISTRO ESTERI TURCO INCONTRA MESHAAL IN QATAR PER DISCUTERE DELLA TREGUA

Il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, è volato a Doha dove incontrerà il leader politico di Hamas, Khaled Meshaal, per discutere della proposta statunitense di tregua a partire da domenica. Secondo Channel 10, emittente israeliana, Netanyahu ha accettato la tregua e farà pressioni sul gabinetto di sicurezza perché accetti.

ore 13.45 – COLONO SPARA CONTRO MANIFESTANTI

Un colono ha aperto il fuoco contro manifestanti in marcia a Nablus, 4 feriti.

ore 13.30 – BAMBINO DI 5 ANNI UCCISO DA UN CECCHINO

La giornalista Noor Harazeen ha scritto su Twitter che il cuginetto Walid, di 5 anni, è stato ucciso da un cecchino israeliano a Shayajie.

ore 13.10 – SOLDATO ISRAELIANO UCCISO DA FUOCO AMICO

Oggi a Gaza è morto un altro soldato israeliano, il sergente Yair Ashkenazy, di 36 anni di Rehovot. E’ stato ucciso da fuoco amico durante un’operazione a nord della Striscia.

ore 13 – HAARETZ: “A BREVE CONFERENZA STAMPA DI KERRY AL CAIRO, FORSE PER ANNUNCIARE CESSATE IL FUOCO”

Un giornalista di Haaretz, Barak David, citando fonti diplomatiche, ha detto che il segretario di Stato Usa Kerry a breve terra una conferenza stampa al Cairo con il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, e rappresentanti delle Nazioni Unite per annunciare il cessate il fuoco”.

ore 12.50 – GABINETTO DI SICUREZZA ISRAELIANO POSPOSTO ALLE 14 ITALIANE

ore 12.10 – SCONTRI IN CORSO A GERUSALEMME. INIZIATI I FUNERALI DI UNO DEI GIOVANI UCCISI IERI A RAMALLAH

Sono in corso scontri intorno alla Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, dopo che le autorità israeliane hanno bloccato l’ingresso alla Spianata agli uomini sotto i 50 anni, per la preghiera dell’ultimo venerdì di Ramadan. Un giovane palestinese è stato gravemente ferito da un proiettile di gomma. Anche la notte appena trascorsa è stata una notte di scontri: la polizia ha lanciato gas lacrimogeni, granate stordenti, proiettili di gomma e acqua chimica contro i manifestanti, ferendone almeno 40. Quaranta anche i palestinesi arrestati, ha detto il portavoce della polizia Rosenfeld.

Sono in corso i funerali di uno dei giovani uccisi ieri a Ramallah, Mohammed Al Araj. Si temono scontri.

ore 12.00 – LA BATTAGLIA DI QALANDIYA NEI TWEET DEL GIORNALISTA STATUNITENSE JONATHAN MILLER DI CHANNEL 4: PALLOTTOLE ISRAELIANE CONTRO BIGLIE LANCIATE CON LE FIONDE

Tweet di Jonathan Miller da Qalandiya, Ramallah

Tweet di Jonathan Miller da Qalandiya, Ramallah

 

ore 11.45 – HAMAS: “MISSILI VERSO L’AEROPORTO DI TEL AVIV”

Le Brigate Al Qassam hanno dichiarato di aver lanciato tre missili M75 contro l’aeroporto di Tel Aviv e di averlo colpito. Nei giorni scorsi le autorità aeree europee e statunitense avevano bloccato i voli di linea verso il Ben Gurion, per poi riprenderli ieri dopo due giorni di stop.

ore 11.30 – IL VALICO DI KEREM SHALOM APERTO

Oggi il valico di Kerem Shalom resterà aperto per permettere l’ingresso di aiuti umanitari, carburante e bombole di gas per usi domestici dentro Gaza. Lo ha fatto sapere il Ministero degli Interni palestinesi, sottolineando che in genere il venerdì e il sabato è chiuso.

ore 11.00 – COLPITI L’EDIFICIO DEL MINISTERO DELLA SICUREZZA DI HAMAS E L’UFFICIO MILITARE DI THABET

Secondo l’esercito israeliano, durante la notte sono stati bombardati la sede del Ministero della Pubblica Sicurezza di Hamas e l’ufficio militare di Raad Thabet, leader del braccio armato.

ore 10.40 – BILANCIO DELLE VITTIME SALE A 815, STERMINATA LA FAMIGLIA DI UN LEADER DELLA JIHAD ISLAMICA

Da mezzanotte ad ora sono stati uccisi 16 gazai, facendo salire il bilancio a 815 morti, secondo il Ministero della Salute. Oltre 5.240 i feriti. Nella notte l’esercito israeliano ha colpito la casa di Salah Ahmad Abu Hasanin, leader delle Brigate Al Quds della Jihad Islamica, uccidendolo insieme a tre dei suoi figli, il 15enne Abd al-Aziz, il 12enne Hadi e Abd al-Hadi, 9 anni.

A Deir al-Balah, una donna di 23 anni, Shayma Hussein Abd al-Qader Qannan, è rimasta uccisa nel bombardamento della casa della famiglia al-Sheikh Ali. Era incinta, ma i medici sono riusciti a salvare il suo bambino.

ore 10.15 – TREGUA DA DOMENICA PROPOSTA DA JOHN KERRY

Il segretario di stato John Kerry ha presentato alle parti una proposta che prevede, da domenica, una tregua temporanea di una settimana durante le quale Israele e Hamas comincerebbero a negoziare al Cairo su punti di sicurezza, economici e politici, per un accordo duraturo. Tuttavia durante la tregua proposta da Kerry  le forze israeliane non lascerebbero del tutto la Striscia di Gaza, uno dei punti piu’ contestati da parte palestinese.  Gli Stati Uniti, il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon e l’Unione Europea si farebbero garanti con entrambe le parti che i negoziati riguarderanno temi essenziali: per Israele, il disarmo di Gaza e la distruzione dei tunnel, per Hamas, la fine del blocco di Gaza e la ricostruzione dei danni che la Striscia ha subito durante le devastanti offensive militari israeliane.

 

ore 10 – IL GOVERNO ISRAELIANO DISCUTE DELLA TREGUA

Oggi il gabinetto di sicurezza israeliano si incontra per discutere della proposta di tregua del segretario di Stato Usa John Jerry.

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Diretta di ieri – Giovedì 24 luglio

dalla redazione

Gerusalemme, 25 luglio 2014, Nena News – Il popolo gaawi entra nel 18esimo giorno di bombardamenti costretto a piangere 805 morti, 5.200 i feriti secondo il Ministero della Salute. Nella notte è salito il bilancio, dopo il bombardamento della scuola dell’Unrwa a Beit Hanoun, dove hanno perso la vita 16 persone, almeno 200 i feriti. E mentre Israele tenta di giustificare un’azione gravissima – colpire una struttura dell’Onu dove si stavano rifugiando 1500 persone – i portavoce dell’agenzia Onu tornano a dire di non aver ricevuto alcun avvertimento da parte delle autorità militari e di aver più volte segnalato la presenza di sfollati nel loro edificio.

gaza

In queste ore sono ripresi i bombardamenti anche a Gaza City, mentre le zone di Shajaye e Zeitun si svuotano: centinaia le persone in fuga, molte accolte nella chiesa ortodossa di San Porfirio, come si vede nella foto di Michele Giorgio.

Nelle stesse ore a infiammarsi era anche la Cisgiordania e Gerusalemme: tutta a parte est della Città Santa è scesa in piazza nella notte che precede gli ultimi giorni di Ramadan, Leylat al-Qard (La notte del destino). Una notte importante per i musulmani, trascorsa a pregare e a leggere il Corano. Per i palestinesi la notte del destino dovrebbe essere trascorsa nella moschea di Al Aqsa, a Gerusalemme, ma le restrizioni imposte dall’occupazione israeliana non permettono più di farlo. E oggi la notte del destino arriva mentre Gaza è sotto attacco.

Così ieri da Shuafat a Silwan, da Wadi al-Joz a At-Tur scontri con le forze di polizia, che hanno lasciato feriti 5 poliziotti a causa del lancio di fuochi d’artificio; 39 palestinesi sono stati arrestati.

Scene da Intifada a Qalandiya, tra Ramallah e Gerusalemme. Ieri il gruppo 48ThosandMarch ha organizzato un marcia verso Gerusalemme, partita alle 21.30 dal campo profughi Al Amari di Ramallah. Migliaia di persone hanno partecipato, chi dice 10mila che 20mila. I ragazzi hanno lanciato molotov e pietre, incendiato copertoni e attaccato i simboli dell’occupazione in uno dei peggiori checkpoint della Cisgiordania, quello di Qalanidya.

qlanadiya

L’esercito si era preparato prima chiudendo alcuni accessi alla città, per poi rispondere con il lancio di gas lacrimogeni, proiettili di gomma, granate stordenti, ma soprattutto pallottole vere: due giovani sono stati uccisi, Mohammad Al Araj, 19, and Majed Sufian, 27; oltre 200 i feriti, di cui circa 10 in gravi condizioni. Le ambulanze hanno fatto la spola da Qalandiya all’ospedale governativo di Ramallah fino a notte inoltrata. Secondo l’esercito i due palestinesi uccisi avrebbero sparato con i kalashnikov contro i soldati.

Sul piano diplomatico, secondo quanto riportato da fonti statunitensi, il segretario di Stato Usa Kerry ha proposto un piano in due fasi per fermare l’operazione contro Gaza: una settimana di tregua a partire da domenica durante la quale partano i negoziati veri e propri sui vari aspetti, economici, politici e di sicurezza tra Hamas e Israele, alla presenza di attori internazionali. La proposta sarebbe in fase di discussione: Israele vorrebbe mantenere la presenza militare dentro Gaza durante la tregua di una settimana, possibilità che Hamas non accetta insistendo di volere l’assicurazione di un serio allentamento del blocco contro la Striscia come precondizione al dialogo. Nena News

 

La marcia di ieri a Ramallah

La marcia di ieri a Ramallah

Fonte:
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Vedi anche il seguente articolo di Radio BlackOut:

luglio 25, 2014 in Hot News

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Palestina, notte di rivolta nella west bank, a Gaza mattinata di bombe e resistenza
La notte appena trascorsa potrebbe segnare un momento di svolta nello scenario mediorientale. Non si vedevano cortei così dalla seconda intifada, quella del 2000, commentano le tv arabe. E’ infatti stata una notte di guerrigilia in tutti i territori, a decine di migliaia hanno infatti partecipato alla cosidetta 48March che si è snodata in ogni centro cittadino dei territori di cisgiordania dirigendosi verso i checkpoint e il muro dell’aprthaid che divide i palestinesi dall’occupazione israeliana. Gli scontri più pesanti sono stati a Qalandya, nel sobborgo che divide Ramallah da Gerusalemme, dove oltre 10.000 persone hanno sfilato sino al checkpoint dove sono scoppiati scontri violentissime con i soldati israeliani che hanno risposto sparando sulla folla. Folla che per ore ha combattuto con fionde e molotov, innalzando barricate e sparando fuochi d’artificio per tenere a distanza le truppe israeliane. Proprio a Qualandya ci sarebbero stati i primi due morti, uccisi per colpi da arma da fuoco, mentre altri due sarebbero in fin di vita nell’ospedale di Ramallah. Si parla di oltre 100 feriti, di cui moltissimi per ferite provocate da proiettili. Quello che si è consumato ieri notte è comunque un segnale determinante, alla vigilia dell’ultimo venerdì di Ramadan, e forse davvero la parola Intifada non è solo un hastag che ieri sera impazzava nel mondo arabo che seguiva costantemente quanto stava accadendo, da Betlemme ad Hebron, dalla città vecchia di Gerusalemme sin dentro lo mosche di Al Aqsa, dove la polizia israeliana aveva vietato l’ingresso agli uomini con meno di 50 che si sarebbero recati per la preghiera serale. L’ennesima provocazione orribile dello stato occupante.
A Gaza invece ieri è stata la giornata della strage della scuola dell’Onu. Almeno 17 le vittime, fra cui molti bambini, circa 200 i feriti secondi fonti mediche. La scuola dell’Unrwa -agenzia ONU per i rifugiati, era utilizzata come riparo dagli abitanti di Beit Hanun, a nord della Striscia, costretti ad abbandonare le lora abitazioni con l’ingresso delle truppe israeliane. Stamattina ancora bombe sulla striscia, il conto dei morti è salito a 818. Per domani nuovi cortei in tutto il mondo, in risposta all’appello dei “giovani palestinesi nel mondo” in sostegno alla popolazione palestinese e la sua resistenza, che passa dalla mobilitazione internazionale boicottaggio di Israele.

Ascolta la diretta con Bilal sulla notte di rivolta ieri nella westbenk e il suo appello alla solidarietà internazionale

 

 

Fonte:

 http://radioblackout.org/2014/07/dalla-cisgiordania-la-resistenza-non-si-estende/

GAZA, LUGLIO 2014: UMANITA’ DOVE SEI? – PARTE SECONDA

Cristo si è fermato a Gaza.Sono passati 17 giorni da quando è iniziata l’operazione Bordo Protettivo e Israele ha già ucciso quasi 800 palestinesi. La follia sionista non sta risparmiando nulla, civili, donne, bambini che giocano sulla spiaggia, case, moschee, ospedali, scuole. Tutto questo con la complicità dei governi e dei media. Penso spesso in questi giorni a Vittorio Arrigoni e al suo “Restiamo umani”. Sento che diventa ogni giorno più difficile restare umani, di fronte all’odio sconfinato d’Israele e al sangue delle centinaia di vittime palestinesi, ma ci stiamo provando. In contrapposizione al silenzio colpevole dei grandi della terra e alla disinformazione, in tanti, in Italia, in Europa e nel mondo ci stiamo mobilitando per gridare il nostro appoggio al popolo gazawi. In questi giorni, in tante città, si stanno tenendo manifestazioni in sostegno alla Palestina. In particolare, i Giovani Palestinesi  ( che hanno organizzato una manifestazione ieri  a Roma: https://www.facebook.com/events/809035842462292/) hanno indetto per sabato 26 luglio una giornata di mobilitazione in tutta Europa.

Qui il loro appello:

Giovani palestinesi in Europa appello all’azione:
Contro i crimini sionisti in Palestina, sostegno alla Resistenza palestinese
L’orrore dei crimini sionisti in Palestina ha raggiunto livelli terrificanti. In pieno giorno, i sionisti stanno massacrando le famiglie, bombardando alla cieca case, cliniche e moschee a Gaza.
Quello che abbiamo di fronte è un regime coloniale,che usa il suo potere per schiacciare la volontà di un popolo a resistere.
In questa lotta sbilanciata tra una ideologia razzista e l’eroica resistenza del popolo palestinese, i governi europei, ancora intrappolati nei loro vecchi retaggi coloniali, hanno chiaramente affermato la loro posizione a sostegno del regime sionista.
La lotta in corso a Gaza e in tutta la Palestina è nostra: è una lotta per far prevalere la giustizia su un progetto coloniale che mira a cancellare il popolo Palestinese, è una lotta contro il colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni.
Questa lotta non terminarà fino a che Gaza non sarà liberata dall’assedio, la colonizzazione della Palestina storica non verrà smantellata, e i sionisti non smetteranno di imprigionare e torturare il nostro popolo. Questa lotta sarà vinta solo quando saremo tutti uniti intorno ad una visione condivisa che si basi sui principi di dignità, giustizia e liberazione della Palestina!
La resistenza in Palestina trova sostegno nella nostra mobilitazione, nelle strade, e nel rafforzamento, in tutto il mondo, della campagna di boicottaggio di Israele e sanzioni contro lo stato sionista. Siamo chiamati a prenderci le nostre responsabilità, è nostro dovere organizzarci rimanendo autonomi, è nostro dovere unificare tutto il sostegno sincero e incodizionato alla nostra causa!

Noi, giovani palestinesi in Europa, chiediamo una giornata di azione, ovunque in Europa, Sabato 26 Luglio
● Contro l’aggressione di Gaza e di tutta la Palestina – Stop all’embargo
● Sostegno totale e incondizionato alla resistenza palestinese, in tutte le sue forme
● Libertà per tutti i prigionieri palestinesi
● Supporto per la campagna BDS – Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele
● Contro la vergognosa complicità europea

Giovani Palestinesi in Italia, PYM Francia, PYM Swezia, PYM Spagna, GUPS Francia, GUPS-Athene(Grecia), Palung Danimarca, Asociación de Amistad Palestina-Granada Turab (Spagna).

http://www.ipetitions.com/petition/stop-zionist-crimes-in-palestine-support-to-the

Fonte:

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=669419449808405&id=103055993111423

 

Queste sono gli eventi che si terranno quel giorno:

ROMA, Piazza del Colosseo ore 18 https://www.facebook.com/events/1457741847809206/

OSTIA, ore 18 al Pontile
https://www.facebook.com/events/1447621908840869/1451735465096180/?notif_t=plan_mall_activity

MACERATA, ore 18, Piazza della Libertà, https://www.facebook.com/events/618468958268104/?ref_newsfeed_story_type=regular

MILANO, ore 16.30, Porta Venezia https://www.facebook.com/events/837271866291635/

MILANO, Piazza San Babila, https://www.facebook.com/events/312513108921398/?ref=3&ref_newsfeed_story_type=regular

PORDENONE, ore 16, davanti al municipio (https://www.facebook.com/events/679333058825184/)

Bologna, ore 15.30

FOLIGNO, ore 17.30, Piazza della Repubblica

REGGIO CALABRIA, ore 19 al Museo dello Strumento Musicale https://www.facebook.com/events/1509303145966951/

GINEVRA, ore 15, Place du Molard (https://www.facebook.com/events/673509596077191/681655548595929/?notif_t=plan_mall_activity)

 

 

Free Gaza! Free Palestine! Stay human!

D. Q.

 

 

 

Qui gli ultimi aggiornamenti da Nena News:

 

24 lug 2014
by Redazione

Strage in una scuola dell’Unrwa a Beit Hanun. Almeno 17 vittime, un centinaio i feriti. In 17 giorni di offensiva i palestinesi uccisi sono più di 750. Washington parla di tregua vicina, ma Hamas non accetta il disarmo dei gruppi armati. Un giovane ucciso a Betlemme dai soldati israeliani.

(Foto: AP)

(Foto: AP)

AGGIORNAMENTI: 

Ore 23.15 – OLTRE 100 FERITI, DUE MORTI A QALANDIYA. SCONTRI ANCHE A GERUSALEMME

Un’altra vittima a Qalandiya, durante la manifestazione in corso. I due ragazzi uccisi sono il 19enne Mohammad al-Araj e Muhammad Arar. Almeno 108 i feriti, 60 da proiettili veri. I manifestanti lanciano pietre, molotov e fuochi d’artificio, i soldati israeliani sparano pallottole e proiettili di gomma.

Ore 22.30 – QALANDIYA: UN MORTO E 50 FERITI. SCONTRI A BETLEMME

Durissimi gli scontri in corso a Qalandiya, a Ramallah: un morto e almeno 50 feriti durante la marcia verso Gerusalemme. Sono 20mila i manifestanti, strada piena da Qalandiya a Al Amari. Scontri anche a Betlemme, vicino al checkpoint 300.

Ore 21.45 – MARCIA SU GERUSALEMME: A QALANDIYA IN MIGLIAIA

Sono migliaia i palestinesi che stanno prendendo parte alla marcia su Gerusalemme, partita stasera dal campo profughi Al Amari di Ramallahe diretta verso il checkpoint di Qalandiya, dove sono in corso durissimi scontri. Incendi e ambulanze che vanno e vengono: sarebbero già 14 i feriti, di cui uno molto grave dopo essere stato colpito da una pallottola alla testa.

Ore 21.15 – BOMBARDATO L’OSPEDALE AL-DURRA A : MUORE UN BAMBINO DI DUE ANNI

L’esercito israeliano ha bombardato stasera l’ospedale Mohammed al-Durra tra Gaza City e Jabaliya . Un bambino di due anni e mezzo, Ibrahim al-Sheikh Omar, è morto mentre si trovava nell’unità di terapia intensiva. Fonti mediche hanno raccontato che il piccolo è stato colpito dalle schegge ed è morto sul colpo. Altri 30 sono rimasti feriti. Secondo l’esercito israeliano l’ospedale era utilizzato come base di lancio di missili da parte delle fazioni armate palestinesi.

ORE 21 – HAMAS: “PRONTI A CESSATE IL FUOCO SUBITO SE CESSA L’ASSEDIO DI GAZA”. ESERCITO ISRAELIANO: “AVEVAMO AVVERTITO UNRWA E CROCE ROSSA DEGLI ATTACCHI PROVENIENTI DALLA ZONA DELLA SCUOLA”

Il capo dell’ufficio politico di Hamas Khaled Meshaal ha dichiarato che il movimento è pronto  a firmare un accordo per il cessate il fuoco  a condizione che l’assedio israeliano di Gaza venga revocato. ”Chiediamo- ha detto Meshaal a una serie di organi di stampa in lingua araba – il pieno impegno internazionale per la fine dell’aggressione e dell’assedio di Gaza, un impegno concreto. Non siamo interessati al meccanismo, quello che ci interessa sono vere garanzie perché l’assedio venga tolto. Abbiamo ottenuto queste promesse in passato, e non ne è venuto fuori nulla”.

“Vogliamo un aeroporto internazionale, vogliamo un porto, vogliamo un’apertura al mondo esterno, e non una situazione in cui siamo controllati da alcuni valichi di frontiera che trasformano Gaza in un’enorme prigione, che nessuno può lasciare anche per trattamenti medici trattamento o per lavoro […] Quando avremo una bozza di accordo chiaramente formulata che ci garantisca queste cose, e la comunità internazionale darà il suo sostegno a questo progetto, il fuoco potrà cessare. Anche oggi “.

Intanto Haaretz riferisce che altre unità dell’esercito israeliano si stanno dirigendo verso il confine con Gaza. L’esercito ha confermato di aver sparato colpi di mortaio in direzione della scuola Unrwa di Beit Hanoun in risposta al fuoco proveniente dai dintorni dell’edificio, ma che “sono ancora in corso le verifiche per capire chi abbia colpito la scuola”. Una fonte militare israeliana ha inoltre detto a Haaretz che nei giorni scorsi alcuni suoi rappresentanti avevano contattato l’Unrwa e la Croce Rossa per riferire che le truppe venivano colpite dalla zona della scuola e che l’esercito avrebbe risposto agli attacchi.

Ore 20.20 – UNRWA: “OLTRE 141MILA RIFUGIATI NELLE NOSTRE 83 SCUOLE”

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ORE 19.15 – 779 VITTIME PALESTINESI, 84 SOLO OGGI. USA E ONU CONDANNANO ATTACCO A SCUOLA UNRWA. GRAN BRETAGNA SOLLECITA HAMAS AD ACCETTARE TREGUA UMANITARIA SENZA CONDIZIONI

Sono 779 le vittime palestinesi dell’attacco israeliano a Gaza dallo scorso 8 luglio, 84 solo oggi, tra cui sei membri della famiglia Abu-Itta colpiti dall’esplosione e dalle schegge della casa vicina bombardata dall’aviazione israeliana.

il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon ha condannato duramente l’attacco alla scuola dell’Unrwa di Beit Hanoun, che ha causato 17 vittime e oltre 200 feriti tra i palestinesi che vi avevano trovato rifugio. Dura condanna anche da parte degli Stati Uniti: “Siamo profondamente rattristati e preoccupati per il tragico incidente – ha dichiarato dal Cairo il portavoce del dipartimento di Stato americano Jen Psaki – e ribadiamo il nostro appello affinché entrambe le parti raddoppino i propri sforzi per la protezione dei civili”.

Il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond ha detto in conferenza stampa al Cairo che “Hamas deve accettare un cessate il fuoco umanitario, senza condizioni”. Eppure ieri era stato il ministro israeliano della Giustizia Tzipi Livni a dichiarare che non ci sarebbe stata alcuna tregua finché non fossero stati smantellati tutti i tunnel a Gaza, mentre ieri sera Hamas si era detto disponibile alla tregua umanitaria a condizione che il blocco imposto a Gaza fosse allentato.

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ORE 17.45 – ESERCITO:”FORSE SU SCUOLA UNRWA RAZZI DI HAMAS”. GIURA IL NEOPRESIDENTE ISRAELIANO RIVLIN

L’esercito israeliano ha dichiarato che alcuni razzi lanciati da Hamas sono caduti su Beit Hanoun e che potrebbero essere stati questi a provocare le vittime della scuola dell’Unrwa: lo rende noto Haaretz. Intanto, alla Knesset giura il neopresidente israeliano Reuven Rivlin.

ORE 17 – STRAGE BEIT HANOUN, 17 VITTIME. UNRWA: “ISRAELE AVEVA LE COORDINATE DELL’EDIFICIO. MAI CONCESSA UNA FINESTRA DI FUGA PER I CIVILI”

Il bilancio delle vittime dell’attacco alla scuola dell’Unrwa a Beit Hanun è salito a 17 vittime e oltre 200 feriti. Chris Gunness, portavoce dell’Unrwa, ha dichiarato via Twitter che ”precise coordinate del rifugio dell’UNRWA a Beit Hanoun erano state formalmente comunicate all’esercito israeliano”. Ha poi aggiunto che “nel corso della giornata, l’UNRWA ha provato a coordinare con l’esercito israeliano una finestra per la fuga dei civili, ma non è mai stata concessa”.  Gunness ha detto di non poter né confermare né smentire la presenza di Hamas all’esterno dell’edificio, aggiungendo che comunque “Israele e Hamas devono rispettare l’inviolabilità dell’Onu e della legge umanitaria”.

 

Ore 16:25 – DALLA FRANCIA 11 MILIONI DI EURO PER GAZA

Il Presidente francese Hollande ha dichiarato che il suo Paese donerà 11 milioni di euro agli abitanti di Gaza. I fondi saranno distribuiti ad organizzazioni non governative attive nella zona.

Secondo fonti palestinesi Israele non permetterebbe ai soccorritori di raggiungere Khan Yunis per poter evacuare i feriti e raccogliere i cadaveri.

ore 16:10 – Razzi su Ashkelon. I media israeliani riferiscono di duri scontri tra i gruppi armati palestinesi e i soldati di Tel Aviv nel quartiere Shujaiyya a est della città di Gaza.

Salgono a 15 le vittime del bombardamento della scuola dell’Unrwa a Beit Hanun. 150 i feriti. Un bilancio che, visto l’alto numero di feriti, appare provvisorio. E’ la quarta volta, da quando è iniziata l’offensiva israeliana su Gaza, che viene colpita una struttura dell’Onu. E’, però, la prima volta che si registrano vittime.

ore 15:44 – I GRUPPI ARMATI PALESTINESI PROMETTONO VENDETTA PER LA STRAGE DI BEIT HANUN. TV AL-MAYADEEN: “770 LE VITTIME DALL’INIZIO OFFENSIVA”

I “Comitati di resistenza” palestinesi hanno detto poco fa che «la strage di Bait Hanun avrà una risposta. Ci vendicheremo per il sangue dei martiri»

Secondo la rete panaraba al-Mayadeen le vittime palestinesi dall’inizio dell’offensiva israeliana sono 770. Più di 4700 feriti.

 Ore 15:25 – MASSACRO NELLA SCUOLA UNRWA A BEIT HANUN. LE VITTIME SONO GIA’ 13. DECINE I FERITI.

Decine di vittime e feriti nel bombardamento di una scuola dell’Unrwa a Beit Hanun nel nord della Striscia di Gaza. La scuola ospitava coloro che avevano dovuto lasciare le loro case da quando è iniziata l’operazione “Bordo Protettivo”.

Il Dottor Ashram al-Qidra, portavoce del Ministero della Sanità a Gaza, ha detto che al momento sono già 13 le vittime. Decine i feriti.

Un testimone oculare ha raccontato all’agenzia Ma’an: “eravamo seduti nel cortile della scuola quando ci sono piovute addosso le bombe”. Alcuni presenti parlano di 5 bombe sganciate dagli israeliani.

 Ore 15:15 – MINISTRO AFFARI STRATEGICI ISRAELIANO, YUVAL STEINITZ:“POSSIBILITA’ DI ALLARGARE OPERAZIONE MILITARE”

Il Ministro israeliano degli Affari Strategici, Yuval Steiniz, ha detto che “Israele sta vagliando la possibilità di allargare l’operazione militare”.

La tv al-Mayadeen sostiene che Israele ha arrestato circa 150 giovani palestinesi nella zona di Khaza’a e li ha portati a Sufa. 4 feriti (di cui 2 in condizioni gravi) in un raid dell’aviazione israeliana a Shajaiyya, ad est di Gaza.

Le brigate al-Qassam hanno attacco con diversi missili mezzi corazzati israeliani che erano penetrati nella zona est di al-Tuffah. Non è ancora noto l’esito dell’offensiva.

ore 15:10 BREAKING, DECINE DI MORTI E FERITI IN SCUOLA UNRWA A BEIT HANOUN COLPITA DA TIRI ISRAELIANI

ore 15:00 MINISTERO INTERNI PALESTINESI: “ISRAELE ARRESTA FERITI E SOCCORRITORI”

Bombardamenti in corso nella parte occidentale di Beit Lahya e nel campo profughi di Maghazi.

Secondo il Ministero degli interni palestinesi Israele avrebbe arrestato diversi soccorritori e feriti a Khaza’a a est di Khan Yunis. La notizia è confermata dal corrispondente del tv panaraba al-Mayadeen che aggiunge: “Israele sta arrestando i feriti che erano in un’ambulanza”.

Prosegue il lancio di razzi su Israele. Un missile caduto nei pressi di Sha’ar HaNeghev ha provocato un incendio.

ore 14:00 –  746 VITTIME. LA MINISTRA ISRAELIANA LIVNI: “FINE OPERAZIONE QUANDO NON CI SARA’ PIU’ PERICOLO TUNNEL”

Intervistato da Sky News, il ministro delle finanze israeliano, Naftali Bennet, ha accusato Hamas di usare i civili come scudi umani. Sulla crescita di consensi per Hamas tra la popolazione locale, il leader di “Casa Ebraica” ha detto che i sostenitori del movimento islamico sono “immorali” e poi ha aggiunto: “noi vogliamo vivere fianco a fianco con loro, sono loro ad inseguirci. Abbiamo consegnato la terra [si riferisce al ritiro dei coloni dalla Striscia nel 2005, ndr], e loro l’hanno resa un fortino del terrore”. La ministra di giustizia, Tzipi Livni, ha ribadito stamane che “Israele deve continuare l’operazione su Gaza. Quando non ci sarà più il pericolo dei tunnel, allora si discuterà di una fine”.

Ore 13.15 – UNRWA: “UCCISE TRE NOSTRE INSEGNANTI”

Il portavoce dell’agenzia Onu Unrwa, Chris Gunness, ha fatto sapere oggi che tre delle insegnanti del loro staff sono state uccise in un attacco israeliano, due nella loro casa e una mentre tornava dopo un giorno di lavoro in un rifugio dell’agenzia: “Tre insegnanti dell’Unrwa sono state uccise. Il mio cuore si spezza per ogni cooperante umanitario che paga un simile prezzo, morire aiutando gli altri”.

Ore 12.45 – SCONTRI A GERUSALEMME E IN CISGIORDANIA. STASERA MARCIA VERO GERUSALEMME DA QALANDIYA

Nella notte di ieri scontri tra manifestanti palestinesi e forze militari israeliane a Gerusalemme, nei quartieri di Ras al-Amoud e Silwan. Scontri anche a Ramallah, Nablus e Betlemme in Cisgiordania. Per stasera il neonato gruppo 48ThousandMarch ha organizzato un’azione a Ramallah: alle 9.30 di stasera una marcia partirà dal campo profughi di Al Amari e si dirigerà verso il checkpoint di Qalandiya, dove è prevista una preghiera per le vittime di Gaza. Poi i manifestanti tenteranno di raggiungere Gerusalemme, attraverso il checkpoint israeliano. Si attendono scontri.

Ore 12.40 – KERRY DAL CAIRO: TURCHIA E QATAR FACCIANO PRESSIONE SU HAMAS PER TREGUA. MOSCHEA DI AL AQSA: VENERDÌ INGRESSO VIETATO AGLI UNDER 50

Prosegue la campagna diplomatica del Segretario di Stato Usa che oggi è di nuovo in Egitto, dopo la visita di ieri in Israele e Cisgiordania. Al Cairo ha incontrato i ministri degli Esteri di Turchia e Qatar e ha chiesto loro di premere su Hamas affinché si giunga a un cessate il fuoco. Kerry avrebbe avuto anche un’altra conversazione telefonica con Netanyahu. Oggi il sistema di difesa israeliano Iron Dome ha intercettato cinque razzi lanciati dalla Striscia di Gaza verso Tel Aviv. Domani vietato l’ingresso alla moschea di al Aqsa, Gerusalemme, ai minori di 50 anni. Israele teme scontri.

Ore 12.30 – LIEBERMAN: BRASILE IRRILEVANTE NELL’ARENA INTERNAZIONALE

Stizzita la reazione del ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, alla decisione del governo brasiliano di richiamare il proprio ambasciatore in Israele. “Questa scelta dimostra il doppio standard del Brasile che lo rende parte del problema invece di contribuire alla soluzione. Questa condotta mostra perché il Brasile, che è una potenza culturale ed economica, resta irrilevante nell’arena internazionale”.

ORE 12.00 – ESERCITO EGIZIANO:  SVENTATO ATTENTATO A KEREM SHALOM

L’esercito egiziano ha riferito di avere sventato un attacco kamikaze al kibbuz di Kerem Shalom, valico di passaggio sui confini tra la Striscia di Gaza, L’Egitto e Israele. ieri sera. I militari hanno ucciso l’attentatore sucida che indossava una cintura esplosiva, riporta l’agenza Ma’an. Inoltre, l’esercito del Cairo ha distrutto un veicolo che trasportava un missile a Sheikh Zuweid, nel nord del Sinai, uccidendo due persone che erano a bordo.

Ore 11.45 – HAMAS: UCCISI 8 SOLDATI ISRAELIANI. TEL AVIV NON CONFERMA

Le Brigate al Qassam hanno riferito di avere ucciso otto soldati israeliani, oggi, a nord-est di Gaza City. Se la notizia fosse confermata, sarebbe il più alto numero di vittime in un unico attacco del braccio armato di Hamas contro le truppe israeliane. Le Brigate al Qassam hanno anche rivendicato la distruzione di un blindato israeliano che trasportava un RPG 29, un lanciarazzi. Tel Aviv non ha rilasciato dichiarazioni.

ORE 11.30 – UNRWA: COLPITA SCUOLA CON 1.500 SFOLLATI

L’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha riferito che la scuola femminile Deir Al Balah, a Gaza, è stata colpita dal fuoco israeliano stamattina alle 7.45 (8.45 italiane): 5 persone sono rimaste ferite. All’interno dell’edificio avevano trovato rifugio circa 1.500 persone. “Questa è la seconda volta in tre giorni che Israele colpisce una scuola dell’Unrwa e torniamo a condannare quanto accaduto nella maniera più dura possibile”, ha detto il portavoce Unrwa, Chris Gunness. “Le Forze armate israeliane ci hanno detto che possiamo muoverci liberamente in veicoli con il marchio dell’Onu. Chiediamo a tutte le parti di rispettare gli obblighi stabiliti dalle leggi internazionali per tutelare civili e di astenersi da qualsiasi azione che possa mettere a repentaglio l’incolumità degli operatori umanitari”. Lunedì è stata colpita la scuola Unrwa Maghazi, una ragazza è rimasta ferita. Quando lo staff dell’agenzia Onu si è recato nella scuola per un sopralluogo, l’area è finita di nuovo sotto il fuoco israeliano “mettendo a rischio la vita dello staff Unrwa”.

Ore 11.15 – LA CISGIORDANIA PROTESTA CONTRO L’ATTACCO A GAZA

I palestinesi in Cisgiordania guardano con rabbia e dolore alla Striscia di Gaza. Ogni sera ci sono manifestazioni di protesta contro Israele, che finiscono in scontri con i soldati israeliano o anche con la polizia palestinese. Lanci di pietre e molotov contro i militari israeliani che rispondono con gas lacrimogeno, cannoni ad acqua, proiettili di gomma e anche veri. Sono due i morti e decine i feriti palestinesi nelle proteste degli ultimi giorni.

Quattro persone sono state arrestate dagli israeliani ieri ad Abu Dis, vicino a Gerusalemme, tra cui un tredicenne. La Mezza Luna Rossa ha riferito di diversi casi di soffocamento da gas lacrimogeno, anche tra i soccorritori.

Ore 11.00 –L’ASTRONAUTA ALEXANDER GERST: “LA FOTO PIÙ TRISTE SCATTATA SINORA”

L’immagine della Striscia di Gaza vista dallo spazio sta facendo il giro del Web. Si vedono la pioggia di fuoco su Gaza e i razzi su Israele. “È la foto più triste che abbia scattato sinora”, ha commentato l’astronauta tedesco Alexander Gerst dalla stazione spaziale International Space Station, 300 chilometri dalla terra.

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Ore 10.45 – GAZA: 729 PALESTINESI UCCISI E OLTRE 4.000 FERITI. ISRAELE: 32 SOLDATI MORTI

I raid israeliani dal cielo, da terra e da mare non si fermano e da stamattina hanno fatto 34 morti tra i palestinesi, di cui dieci membri della famiglia al-Astal (due bambini di tre e cinque anni), la cui casa è stata colpita a Khan Yunis. Il bilancio delle vittima sale rapidamente (729 morti, oltre 4.000 feriti), mentre la diplomazia parla di cessate il fuoco e sembra essersi aperta la possibilità di una tregua umanitaria di cinque giorni da sabato, fine del mese islamico del Ramadan.

Sono, invece, 32 i soldati israeliani deceduti e 28 quelli rimasti feriti nei combattimenti che infiammano la Striscia di Gaza da 17 giorni. È il più alto numero di perdite militari israeliane dall’invasione del Libano nel 2006, fa notare l’agenzia palestinese Ma’an.

Ore 10.15 – BRASILE  RICHIAMA AMBASCIATORE. LE COMPAGNIE USA RIPRISTINANO  I VOLI DA E PER ISRAELE

Il governo Brasialiano ha richiamato il suo ambasciatore a Tel Aviv in segno di protesta per lo “sproporzionato uso della forza da parte di Israele” nella Striscia di Gaza. La diplomazia si muove per raggiungere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas che è disponibile  auna tregua umanitaria. Ieri il ministro degli Esteri britannico, Philip Hammond, ha incontrato il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, a Ramallah, e oggi vede il premier israeliano Benjamin Netanyahu. C’è bisogno di una “soluzione stabile”, ha detto Hammond, “il cessate il fuoco non è sufficiente” .

Oggi si riunisce la Knesset (il Parlamento israeliano) in seduta straordinaria per discutere della operazioni militari a Gaza. Le compagnie aeree statunitensi tornano a volare da e per il Ben Gurion di Tel Aviv. La decisione di ripristinare i voli è arrivata dopo la visita, ieri, del segretario di Stato statunitense, John Kerry, a Gersulamme e Ramallah. Kerry è al Cairo per proseguire il suo lavoro diplomatico con gli egiziani, al fine di arrivare a un cessate il fuoco. Continuano i raid israeliani nella Striscia di Gaza, mentre risuonano le sirene in diverse località del centro di Israele per il lancio di razzi.

ore 9.00 – CESSATE IL FUOCO A PARTIRE DA SABATO?

Il nostro corrispondente e giornalista del Manifesto, Michele Giorgio riporta (citando fonti palestinesi) della possibilità di un cessate il fuoco di 5 giorni a partire da sabato.

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Diretta di ieri, mercoledì 23 luglio

dalla redazione Gerusalemme, 24 luglio 2014, Nena News – Sono 718 le vittime gazawi (81.5% civili), ad ora, giovedì 23 luglio ore 8 del mattino. La notte ha portato con sé altri 23 morti, durante bombardamenti che non hanno mai smesso di piovere su Gaza. Molte delle vittime arrivano dal villaggio di Khuza’a, vicino Khan Younis, teatro ieri di un nuovo massacro di civili. Sale a 32 il numero dei soldati israeliani uccisi in combattimento dall’inizio dell’operazione di terra, il 17 luglio.

L’emergenza umanitaria è indescrivibile, i dati forniti dall’Ocha sono impietosi: 1 milione e 200mila persone senza accesso o con accesso limitato all’acqua, l’80% della popolazione con poche ore di elettricità al giorno, 130mila sfollati (70mila dei quali nelle scuole dell’Unrwa, pienissime, dove manca tutto, dal cibo ai bagni), oltre duemila case completamente distrutte, oltre 3mila seriamente danneggiate. In un simile massacro, la diplomazia mondiale continua ad incontrarsi e a parlare di tregua, ognuno alle proprie condizioni. Ieri sia il segretario di Stato Usa Kerry che il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon sono arrivati nella regione, incontrando sia il presidente palestinese Abbas a Ramallah che il premier israeliano Netanyahu a Gerusalemme.

Tutti parlano di grandi sforzi diplomatici e di tregua vicina: “Abbiamo sicuramente fatto dei passi avanti, ma c’è ancora molto da fare”, ha detto Kerry ripetendo un mantra che nell’ultimo anno hanno sentito in molti, riferito all’andamento pessimo dei negoziati tra Israele e ANP.

Da parte loro né Israele né Hamas paiono pronti al cessate il fuoco, con il movimento islamista fermo nelle sue posizioni: nessuno a Gaza accetterà il ritorno allo status quo, non saranno state massacrate centinaia di persone per non ottenere nessun diritto. Khaled Meshaal ieri è stato chiaro: “Nessuno può disarmare la resistenza”, ha detto dopo il documento redatto dai 28 ministri degli Esteri della Ue che chiedevano il disarmo delle Brigate al-Qassam e di tutte le milizie armate della Striscia. “Non accetteremo nessuna proposta che non includa l’alleviamento dell’assedio sui gazawi – ha aggiunto il leader islamista – Quanti soldati israeliani devono vedere prima di decidere di eliminare il blocco? A Gaza tutto sta collassando: non c’è acqua, elettricità, medicine, carburante, cibo. Invito il segretario Ban Ki-moon a venire a Gaza e vedere con i suoi occhi questo massacro”.

Un punto importante è stato però segnato ieri dal voto del Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu che con 29 voti a favore, 17 astenuti (tra cui l’Italia e tutti i paesi Ue) e un contrario (gli Stati Uniti) ha approvato la creazione di una commissione di inchiesta che indaghi eventuali crimini di guerra compiuti da Israele contro Gaza.

Sono diverse le organizzazioni per i diritti umani che hanno detto di aver raccolto già numerose e consistenti prove di tali crimini, tra cui il bombardamento dell’ospedale Al Wafa. Dall’altra parte del muro di separazione, in Cisgiordania ci sono stati ancora scontri notturni tra giovani manifestanti e forze militari israeliani. Lo stesso a Gerusalemme. Mohammed Qasim Hamamra, 19 anni del villaggio di Husan, a Ovest di Betlemme, è morto per le ferite subite ieri, negli stessi scontri in cui aveva perso la vita anche Mahmoud Hamamra, 32, colpito al petto da un proiettile. Mohammed è spirato in ospedale stamattina. Nena News

 

 

Fonte:

http://nena-news.it/diretta-gaza-emergenza-umanitaria-senza-precedenti-solo-le-diplomazie-parlano-di-tregua/