E’ MORTA LA MADRE DEL PICCOLO ALI, IL BIMBO BRUCIATO DAI COLONI ISRAELIANI

 7/9/2015

342702CNablus. Riham Dawabsha, la mamma del piccolo Ali, il bimbo di 18 mesi bruciato vivo in un attacco incendiario perpetrato il 31 luglio scorso da coloni israeliani, è morta domenica, dopo aver lottato per oltre un mese per sopravvivere. Ne hanno dato notizia i parenti e fonti ospedaliere.

I parenti hanno detto che Riham, 27 anni, che aveva riportato ustioni di terzo grado sul 90 percento del corpo, è deceduta domenica. Fonti dell’ospedale di Tel HaShomer hanno confermato il decesso.

Domenica mattina, Kamal al-Shakhra, capo di una squadra medica inviata all’ospedale Tel HaShomer dall’Autorità palestinese, aveva dichiarato in un comunicato stampa che la pressione sanguigna di Riham era scesa e che i suoi organi vitali avevano smesso di funzionare.

Il 31 luglio scorso, coloni israelian avevano rotto le finestre di due case a Duma, e lanciato liquidi infiammabili e cocktail molotov all’interno, uccidendo il piccolo Ali e ferendo in modo critico il resto della famiglia:

Coloni danno fuoco a due case palestinesi: bimbo di un anno e mezzo bruciato vivo. Altre 4 persone ferite.

http://www.infopal.it/ancora-a-rischio-di-morte-la-famiglia-al-dawabsha/

La famiglia di Dawabsha ha bisogno di un anno in terapia intensiva

L’8 agosto, Saad Dawabsha, il padre di Ali, è morto.

In condizioni critiche la mamma del piccolo Ali, il bimbo bruciato vivo dai coloni israeliani

Il piccolo Ahmad Dwabsheh ha aperto gli occhi

Gli assassini non sono mai stati arrestati.

Il piccolo sopravvissuto, Ahmad, ora è orfano di padre e madre.

(Fonte: Ma’an)

© Agenzia stampa Infopal

“Agenzia stampa Infopal – www.infopal.it”

http://www.infopal.it/e-morta-la-madre-del-piccolo-ali-il-bimbo-bruciato-dai-coloni-israeliani/

E’ MORTO IL PADRE DEL BIMBO PALESTINESE ARSO VIVO DA COLONI ISRAELIANI

 8/8/2015

342702CNablus. Sabato mattina è morto Saad Dawabsha, il papà del bimbo di 18 mesi, Ali Dawabsha, bruciato vivo in un attacco incendiario perpetrato da coloni israeliani il 31 luglio scorso. L’uomo, 30 anni, che aveva ustioni di terzo grado nell’80 percento del corpo, aveva cercato di mettere in salvo la moglie e i due figli durante l’incendio che ha distrutto la casa e ucciso il piccolo Ali.

Saad Dawabsha ha lottato contro la morte per oltre una settimana. La moglie, Riham, versa in gravi condizioni, con ustioni sull’90 percento del corpo, mentre l’altro figlio, Ahmad, di 4 anni, sembra in lieve miglioramento.

L’attacco terrorista di coloni ebrei israeliani ha distrutto una famiglia, ma per ora rimane impunito.

(Fonti: Ma’an e Quds Press)

Agenzia stampa Infopal – www.infopal.it

 

Fonte:

http://www.infopal.it/e-morto-il-padre-del-bimbo-arso-vivo-da-terroristi-israeliani/

L’ipocrisia di Israele tra pinkwashing e violenza sionista

La pietà non è selettiva. E’ un concetto che non mi stancherò mai di ripetere. Ma per molta parte del mondo ci sono vittime più importanti di altre. Ho appena letto la triste notizia della morte di una ragazza di 17 anni, Shira Banki, accoltellata al Gay Pride di Gerusalemme da un fanatico appena uscito di prigione per un’aggressione simile. Il premier israeliano, Netanyahu, ha espresso il suo “cordoglio” per questo assassinio parlando dei diritti di ogni persona e dei valori fondamentali della società israeliana ( fonte: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Israele-morta-la-ragazza-pugnalata-al-Gay-Pride-Shira-Banki-7e947b94-8c7b-4992-a750-6d1b4b5fe1ef.html)

Lo stesso Netanyahu ha condannato come atto terroristico l’attacco da parte di coloni israeliani che ha causato la morte di un bimbo palestinese di soli 18 mesi, Ali Dawabsha, bruciato vivo dopo il lancio di bottiglie molotov ( fonte: http://nena-news.it/bimbo-palestinese-muore-in-casa-bruciata-da-coloni-israeliani/ ).

Ali Dawabsha, 18 mesi. Foto da Twitter

 Siamo al trionfo dell’ipocrisia! Un stato che occupa illegalmente un altro territorio, rubando terra, risorse e massacrando il popolo palestinese, tenta di nascondere i suoi crimini sotto il sottile velo del pinkwashing. Shira Banki non è solo una vittima di omofobia ma è una delle tante persone la cui immagine è sfruttata dal loro stesso stato che finge di riconoscere loro i diritti umani che continuamente calpesta.
Il piccolo Ali sarebbe per Netanyahu vittima di un attacco terroristico. E tutti gli altri palestinesi uccisi continuamente dai soldati israeliani ( gli ultimi due nella stessa giornata in cui è stato ucciso Ali: leggi qui http://www.infopal.it/ramallah-adolescente-ucciso-da-soldati-israeliani/ e qui http://www.infopal.it/giovane-palestinese-ucciso-dalle-forze-israeliane-nella-striscia-di-gaza/) solo perchè palestinesi? Non sono crimini anche questi? E all’omicidio di Mohammed Abu Khdeir, anch’egli bruciato vivo da  coloni israeliani nel luglio dell’anno scorso (fonte: http://nena-news.it/palestina-omicidio-abu-khdeir-fermati-sei-estremisti-israeliani/), perchè Netanyahu non ha parlato di terrorismo? Forse perchè era troppo impegnato a preparare l’ennesima operazione militare, l’Operazione Bordo Protettivo, durante la quale (con la scusa di difendersi dal “terrorismo” palestinese) sono stati uccisi più di 2000 palestinesi.
Questi sono solo alcuni esempi che si possono fare sull’ipocrisia di quella che è chiamata “l’unica democrazia in Medioriente”.
D. Q.

GIOVANE PALESTINESE UCCISO DALLE FORZE ISRAELIANE NELLA STRISCIA DI GAZA

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PIC e Quds Press. Venerdì, un giovane palestinese è stato ucciso a Beit Lahiya, nella Striscia di Gaza, e un altro è stato ferito, quando soldati israeliani di stanza ai “confini” hanno aperto il fuoco su una marcia di protesta.

Un portavoce del ministero della Salute ha affermato che il giovane, Mohamed al-Masri, è stato ucciso dalle ferite causategli da un proiettile sparato dai militari israeliani. Un gruppo di giovani stava manifestando contro l’attacco dei coloni a Duma, nel distretto di Nablus, che ha provocato la morte del piccolo Ali, di un anno e mezzo.

Agenzia stampa Infopal – www.infopal.it

 

Fonte:

http://www.infopal.it/giovane-palestinese-ucciso-dalle-forze-israeliane-nella-striscia-di-gaza/

 

NABLUS, CISGIORDANIA: COLONI DANNO FUOCO A DUE CASE PALESTINESI: BIMBO DI UN ANNO E MEZZO BRUCIATO VIVO. ALTRE 4 PERSONE FERITE.

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Nablus-Quds Press e Ma’an. Venerdì mattina, coloni israeliani hanno ucciso un bimbo palestinese e hanno ferito altre 4 persone dopo aver dato fuoco a due case vicino a Nablus, in Cisgiordania. La dirigenza israeliana ha parlato di “atto di terrorismo”.

Coloni israeliani hanno fatto a pezzi le finestre di due case palestinesi nella cittadina di Duma e hanno lanciato liquido infiammabile e un cocktail Molotov all’interno.

11796467_10206399590762181_6684863543626390051_nAli Saad Dawabsha, un anno e mezzo, è rimasto intrappolato tra le fiamme ed è morto per le ustioni, ha dichiarato Ghassan Daghlas, dirigente locale dell’Anp per il monitoraggio delle attività coloniali israeliane nel nord della Cisgiordania.

La mamma e il papà del piccolo, Riham e Saad, e il fratello Ahmad, di 4 anni, sono rimasti gravemente feriti. Il padre è riuscito a mettere in salvo la moglie e l’altro figlio, ma nel fumo non ha potuto individuare subito Ali Saad, che è morto poco dopo.

Daghlas ha aggiunto che la loro casa è stata totalmente distrutta.

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I coloni di insediamenti vicini hanno anche attaccato e parzialmente bruciato la casa di Maamoon Rashid Dawabsha, cospargendola di graffiti in ebraico. Un’altra persona è stata ferita.

Decine di residenti di Duma sono accorsi per aiutare le due famiglie nelle case incendiate. I feriti sono stati portati in elicottero in ospedali israeliani.

Musallem Dawabsha, 23 anni, ha riferito a Ma’an: “Abbiamo visto quattro coloni scappare via, separandosi uno dall’altro. Abbiamo cercato di inseguirli ma sono scappati nel vicino insediamento di Maale Efrayim”.

Daghlas ha sottolineato che un grande spiegamento di forze dell’esercito israeliano e di agenti dell’Amministrazione Civile israeliana sono arrivati sul luogo dell’attacco.

L’esercito israeliano ha detto che la ricerca dei responsabili dell’atto di terrorismo è in corso.

Il ministro dell’Educazione Naftali Bennett – un forte sostenitore dell’espansione degli insediamenti a Gerusalemme e Cisgiordania – ha condannato l’attacco come “criminale” nel suo account Twitter, scrivendo, “Terrorismo è terrorismo”.

I genitori del bambini e il fratellino sono rimasti gravemente ustionati. La madre è in condizioni critiche con bruciature di terzo grado che ricoprono il 90 percento del corpo. Il padre ha bruciature sull’80 percento e il bambino sul 60 percento.

Tutti e tre sono a rischio di morte.

 

Agenzia stampa Infopal – www.infopal.it”

 

Fonte:

http://www.infopal.it/coloni-danno-fuoco-a-due-case-palestinesi-bimbo-di-un-anno-e-mezzo-bruciato-vivo-altre-4-persone-ferite/