#Nonunadimeno. Quando una manifestazione di 200mila persone non fa notizia

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Sabato 26 novembre a Roma c’è stata una bellissima manifestazione: 200mila persone hanno sfilato per la capitale per dire no alla violenza di genere. Tante, tantissime donne, di tutte le età. Tanti uomini, tanti bambini, tante persone queer (in barba alle posizioni incomprensibili di certe femministe). Insomma, tanta bella gente. Eppure, telegiornali e stampa hanno quasi del tutto ignorato quello che è successo.

Il TgUno, che appena il 25 novembre condannava la violenza sulle donne, ieri sera ha intervistato solo la Ministra Boschi e poi, come per caso, è stata data la notizia che migliaia di donne avevano sfilato a Roma per dire no alla violenza. RaiDue ha mostrato un papà con un bambino sullo sfondo del Colosseo e della manifestazione, sembrava una festa per famiglie. La7 non si è accorta di niente. – Dal sito Non una di meno.

Certo, sabato è morto Fidel Castro. Certo, siamo nel pieno della campagna referendaria, ed è meglio dare spazio alla manifestazione a Roma dei 5Stelle (ovviamente Virginia Raggi ha preferito essere insieme al suo partito), è meglio dare voce alle esternazioni della Ministro Boschi, che dedicare un servizio alla manifestazione. Ma perché?

Quando una donna viene uccisa dal compagno, “meglio” se fra le vittime ci sono anche i figli o se viene compiuto un atto efferato (tipo bruciarla in macchina), i tg ne parlano a gran voce. I programmi del pomeriggio si riempiono di opinionisti, più o meno qualificati, che cercano di “spiegare” il perché di certi orribili fatti di cronaca. Ma quando le donne, insieme agli uomini, alzano la testa e dicono no, beh, allora nemmeno una parola.

C’è qualcosa di profondamente perverso in questo meccanismo. Lo stesso che ha portato i signori (e le signore) della televisione di Stato a realizzare l’orrido spot contro la violenza di genere. Non c’è scampo, a noi donne è concesso solo un ineluttabile destino: essere vittime. In effetti, un omicidio efferato è una notizia di cronaca che fa indignare le persone, genera una curiosità spesso morbosa. Una manifestazione che vuole risolvere le cose, invece, non è mediaticamente “interessante”. Non porta spettatori, lettori, utenti. La si può tranquillamente ignorare.

Ed ecco che si genera il circolo vizioso. La retorica da una parte, l’indifferenza dall’altra, avallano l’idea che alla violenza non si possa reagire, che l’unico spazio concesso alle donne sia quello dell’umiliazione, delle vessazioni, del capo chinato. Non è così. E non lo dimostra solo la manifestazione di sabato. Ma lo dimostrano tutte le donne che hanno saputo dire no, tutte le donne che si sono ribellate. Donne delle quali quasi mai nessuno parla. Perché fa più “gola” un cadavere, o un viso sfregiato, che una donna libera.

 

 

Fonte:

http://www.lezpop.it/non-una-di-meno-quando-una-manifestazione-di-200mila-persone-non-fa-notizia/