BAMBINO PALESTINESE UCCISO DALLE FORZE ISRAELIANE CON UN PROIETTILE NEL CUORE

13729162_10155063404560760_3291163995241314617_nGerusalemme. Martedì sera, un bambino palestinese di 12 anni, Muhye Muhammad Sidqi al-Tabbakhi, è stato ucciso dai soldati israeliani al-Ram, nel nord di Gerusalemme: proiettili di metallo rivestiti di gomma lo hanno colpito al cuore.

Il bambino è stato dichiarato morto all’arrivo in ospedale.

A al-Ram erano scoppiati scontri tra le forze di occupazione e giovani locali. Alle pietre lanciate dai ragazzi i soldati hanno risposto con proiettili e lacrimogeni.

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http://www.infopal.it/bambino-palestinese-ucciso-dalle-forze-israeliane-con-un-proiettile-nel-cuore/

GIOVANE PALESTINESE COLPITO ALLE SPALLE E UCCISO DAI PROIETTILI ISRAELIANI, UN ALTRO FERITO, UN ALTRO ARRESTATO

Giovane palestinese ucciso mercoledì, colpito alle spalle dai proiettili israeliani

Anwar-SalaimaGerusalemme-Imemc. L’autopsia ha stabilito che Anwar Falah Salaima, di 24 anni, ucciso mercoledì 13 luglio dalle forze israeliane a al-Ram, a Gerusalemme, è stato colpito alle spalle con proiettili letali.Il giovane, sposato da due mesi, stava tornando a casa dal lavoro con due colleghi, quando i soldati hanno aperto il fuoco contro l’auto in cui si trovavano i tre, uccidendo Salaima e ferendo alla testa un altro, Mahmoud al-Resheq, 22 anni. Il terzo, Mohammad Tawfiq Nassar, 20 anni, è stato arrestato.

La famiglia ha accettato di far eseguire l’autopsia alla condizione che ci fossero medici palestinesi presenti, e dai risultati è emerso che i colpi letali lo hanno raggiunto da dietro.

L’avvocato Mohammad Mahmoud del Comitato per i detenuti palestinesi ha dichiarato che non si sa quando Israele restituirà la salma alla famiglia.

 

I soldati israeliani hanno affermato che i Palestinesi avevano tentato di investirli con la loro auto, ma il fatto che li abbiano crivellati di colpi alle spalle smentisce questa versione.

La morte di Salaima porta a 227 il numero di Palestinesi – tra cui 51 gerosolimitani – uccisi dal 1° ottobre 2015.

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HEBRON, GIOVANE MAMMA PALESTINESE UCCISA A SANGUE FREDDO DA SOLDATI ISRAELIANI

Majdcar-e1466820585687Hebron. Venerdì sera, a Hebron, i soldati israeliani hanno ucciso una giovanissima mamma palestinese, Majd Abdullah al-Khdour, 19 anni, che aveva perso il controllo della propria auto andando a finire contro quella di un colono, secondo quanto affermato da testimoni oculari.

I militari hanno sparato raffiche di proiettili letali contro l’auto, soprattutto contro il parabrezza, colpendo al-Khdour in tutta la parte superiore del corpo.

Batool-270x300Majd, residente a Bani Neim, cittadina a est di Hebron, era madre di una bimbetta, Hadil.

E’ stata uccisa mentre percorreva l’area di Baq’a, nei pressi della colonia illegale di Keryat Arba’.

I medici palestinesi sono accorsi sul posto ma i soldati hanno impedito loro di avvicinarsi alla vittima, chiudendo tutta la zona.

Come consueto, l’esercito israeliano ha affermato che la vittima “aveva deliberatamente investito degli israeliani” e che è stata colpita per questa ragione, ma testimoni oculari smentiscono tale versione, sottolineando che si è trattato di un incidente causato dalla perdita di controllo dell’auto mentre la giovane attraversava un posto di blocco.

I due israeliani rimasti feriti nell’incidente sono stati trasferiti al centro medico di Shaare Tzedek, a Gerusalemme.

(Fonti: Imemc, Ma’an)

(Nella foto, la figlia di Majd, Hadil)

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Fonte:

http://www.infopal.it/85009-2/

PALESTINESE DI 15 ANNI UCCISO DALLE FORZE DI OCCUPAZIONE A RAMALLAH. FERITI ALTRI 4 ADOLESCENTI

Mahmoud-Badran-e1466495689316Ramallah-Quds Press e Ma’an. Il ministero della Sanità palestinese ha reso noto che, martedì mattina, le forze israeliane hanno sparato a un Palestinese di 15 anni, uccidendolo, e hanno ferito altri quattro adolescenti, nella cittadina di Beit Liqya, a ovest di Ramallah.In un comunicato, il ministero ha confermato la morte di Mahmoud Raafat Badran e il ferimento grave alla testa e al petto di tre minorenni, Dawoud Isam e Muhammad Kharroub e Ahd Ikram Suleiman, da parte delle forze israeliane, mentre si trovavano sulla strada n. 443.

I ragazzi sono stati ricoverati al Complesso medico palestinese di Ramallah.

Un quarto è stato arrestato e portato in un centro per gli interrogatori.

Fonti locali hanno affermato che i cinque adolescenti si trovavano a bordo di un’auto, passando tra Beit Ur al-Tahta e la vicina Beit Sira, a ovest di Ramallah, quando le forze israeliane hanno colpito il veicolo con una pioggia di proiettili, uccidendo Badran e ferendo gli altri.

Le agenzie di notizie israeliane hanno riportato che un gruppo di adolescenti palestinesi ha lanciato cocktail Molotov e pietre contro veicoli di coloni e che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro l’auto che stava passando nello svincolo vicino alla cittadina di Kharbatha Al-Misbah, a sud di Beit Ur al-Tahta.

La salma di Mahmoud è ancora sotto custodia delle forze di occupazione. Il padre del ragazzo è un ex prigioniero politico.

Badran è uno dei 220 Palestinesi uccisi da ottobre dalle forze israeliane.
 © Agenzia stampa Infopal
Fonte:
“Agenzia stampa Infopal – www.infopal.it”

Dino Frisullo

 

 

 

 

5 giugno 2003, se ne andava Dino Frisullo. Internazionalista e antirazzista, nel cuore e nella testa


5 giugno 2003, se ne andava Dino Frisullo. Internazionalista e antirazzista, nel cuore e nella testa

5 giugno 2016


Eh si ci manca. Come ci mancano De Andrè e Rino Gaetano, Monsignor Di Liegro e Amalia Rosselli, Alda Merini e Pier Paolo Pasolini. Come ci mancano nomi rimasti confinati in angoli remoti nella Storia di questo cazzo di Paese. Un Paese tanto bravo a dimenticare, rimuovere,a cui al massimo va una viuzza o un ricordo televisivo, ma solo se fa audience o se porta ad aumentare il consenso politico al leader di turno.

Compagni come Dino Frisullo, forse verranno ricordati diversamente quando saremo in un Paese diverso, quando vivremo in un contesto in cui saremo capaci di vergognarci del nostro egoismo, del nostro razzismo diffuso, dell’ignoranza che ha accompagnato le nostre vite. Se ne andava oggi nel 2003, in tempo per compiere i 51 anni, anni vissuti con intensità totale, con la stessa voracità delle sigarette fumate, degli articoli scritti, dei viaggi fatti senza risparmiarsi. Persona incasellabile: giornalista lo è stato ed a un livello che la mediocrità odierna poco conosce, militante antirazzista che non accettava mediazioni al ribasso, compromessi di bottega, doveri di partito. Kurdo fra i kurdi, in carcere come nei colori del Newroz, palestinese fra i palestinesi, in un corteo a Gerusalemme come in una piazza romana, migrante fra gli immigrati, all’occupazione della Pantanella come in una Piazza Navona orgogliosamente antirazzista.

Una vita senza respiro e senza lasciare respiro a chi gli stava intorno, fatta di discussioni interminabili, di vino buono e di cibo delle regioni che più lo avevano accolto, Puglia ed Umbria. Un sorriso contagioso come la capacità di squadernare la vita di chi con lui ha provato a cambiare il mondo, una determinazione pasticciona ed eternamente precaria, senza il bisogno di pensare al futuro come qualcosa di personale. Perché per Dino il futuro e il presente non potevano essere ridotti alla vita individuale. Ci manchi Dino, manca la tua caparbietà e il tuo radicalismo, la genialità arruffona e il tuo vivere prima che dichiararti, da comunista. E manca ancora un Paese capace di non dimenticarti, in cui prevalga la curiosità e la domanda profonda: “Chi c’era dietro quella foto? Perché c’è ancora chi lo ricorda con nostalgia e rabbia?”

Stefano Galieni

 

*

Dino Frisullo: una poesia

Chi era Dino Frisullo?

 

Dino Frisullo, un uomo che ha dedicato tutta la sua vita per la lotta del popolo kurdo.

Qui di seguito una sua poesia

 

Livide d’improvviso le luci di montagna.

Ferma e dolente la luce delle stelle.

Ammutoliti i richiami degli uccelli.

Alle quattro del mattino

la luna piena chiede silenzio al mondo.

Poggia l’orecchio al suolo e ascolta.

Le prime bombe su Baghdad

vibrano dalla terra nelle viscere..

Dopo ogni scoppio la lunga eco

è u milione di cuori di madri all’unisono

è il loro respiro affannoso

che l’Eufrate porta al mare come un grido.

Dorme Khawla la principessina

sulla corona di plastica preme un cuscino sua madre

si chiede se dovrà premere più forte

quando giungerà l’onda d’urto della bomba.

Dopo gli scoppi il tuono immenso

non è il mar rosso che s’innalza a spezzare la portaerei una ad una,

non è il deserto che si leva

a spazzare i blindati con fiato rovene di sabia:

è il fragore di milioni di ruote

carri carretti motocicli in fuga

kurdi arabi povera gente stracci

danni correlati.

Nelle basi sibillano i video.

Sono limitati i computer dei signori della guerra.

Non registreranno il respiro il palpito il pianto.

Non avvertono il terrore e l’ira del mondo.

Non sentiranno aprirsi le acque del Mar Rosso.

 

Dino Frisullo 20 marzo 2003

 

 

Fonte:

http://www.deapress.com/culture/caffe-letterario/15024-dino-frisullo-una-poesia-.html

 

 

Leggi anche qui:

Dino Frisullo: 20.03 2003. Le bombe su Bagdad:

 

http://www.peacelink.it/pace/a/37926.html

 

FREEDOM FLOTILLA 2016: WOMEN’S BOAT TO GAZA ( LA NAVE DELLE DONNE PER GAZA)

Women’s Boat To Gaza «Con preghiera di diffusione»

togaza

  • [*the English text follows the Italian text*]
  • [*Le texte français suit le texte anglais*]
  • [*البيان بالعربية في الاسفل*]

Messina, Sicilia, Italia

8 Marzo, 2016: «Con preghiera di diffusione».

La Freedom Flotilla Coalition, (FFC) ha scelto l’8 Marzo, la Giornata Internazionale delle Donne (IWD) per annunciare il lancio del loro progetto della Nave delle Donne per Gaza (Women’s Boat to Gaza, WBG).

 

La Women’s Boat to Gaza salperà a metà Settembre di quest’anno e prevede, durante il percorso, di ormeggiare in alcuni porti lungo il Mediterraneo e di arrivare a Gaza il 1 Ottobre.

La quarta missione della Freedom Flotilla Coalition (FF4) sarà condotta da un equipaggiamento composto di sole donne ed a bordo porterà donne illustri da ogni parte del mondo, allo scopo di sottolineare il contributo innegabile apportato dalle donne palestinesi al movimento di Resistenza.
Le donne palestinesi sono state centrali nella battaglia a Gaza, nella West Bank, all’interno della Green Line e nella diaspora.

“Uno degli scopi è quello di sottolineare questa lotta ed i devastanti effetti che ha sulle donne, spesso lasciate sole a passare al setaccio le macerie ed a prendersi cura delle proprie famiglie quando i loro mariti sono imprigionati o uccisi”

ha detto Wendy Goldsmith, della campagna Canadian Boat to Gaza.

“Nella Giornata Internazionale delle Donne e tutti i giorni noi supportiamo queste donne coraggiose e resilienti e invieremo la Women’s Boat to Gaza per far loro sapere che non sono sole e per porre fine all’embargo illegale di Gaza.”

La Women’s Boat to Gaza è supportata da rinomate organizzazioni femminili da tutto il mondo, tra le quali: The Women’s Affairs Center (Gaza), The Coalition of Women for Peace (Israel), Forum de Politica Feminista (Spain), Women’s Front (Norway), Coordinadora de Solidaridad Palestina (Mexico), CODEPINK Women for Peace (US) and Fédération des femmes du Québec (Canada).

La FFC ha anche il piacere di annunciare il lancio del sito della WBG.

Per favore, fateci visita su: http://www.womensboattogaza.org per avere maggiori dettagli e per seguire i progressi della WBG/FF4.

Per ulteriori informazioni:

Laura Arau +34 (6) 36 00 36 01 prensa@rumboagaza.org

Wendy Goldsmith +1 (519) 281-3978 mediawbg@gmail.com

I gruppi della Freedom Flotilla Coalition che partecipano alla campagna in the WBG sono:

  • Canadian Boat to Gaza
  • Freedom Flotilla Italy
  • International Committee for Breaking the Siege of Gaza
  • IHH – Turkey
  • Palestine Solidarity Alliance-South Africa
  • Rumbo a Gaza-Spain
  • Ship to Gaza Norway

Altri partners internazionali della WBG sono:

  • Kia Ora Gaza – New Zealand
  • Miles of Smiles
  • US Boat to Gaza

 

trad. del Comunicato L. Pal – Invictapalestina

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Messina, Sicily, Italy
March 8, 2016: For Immediate Release

The Freedom Flotilla Coalition* (FFC) has chosen March 8th, which marks International Women’s Day (IWD), to announce the launch of their Women’s Boat to Gaza (WBG) project.

The Women’s Boat to Gaza will set sail mid-September of this year and plans to dock at a number of Mediterranean ports along its route and arrive Gaza on October the 1st.

The FFC’s fourth mission (FF4) will be sailed by an all women crew and will carry aboard, notable women from all over the world in order to highlight the undeniable contributions which have been made by Palestinian women to the resistance movement. Palestinian women have been central to the struggle in Gaza, the West Bank, inside the Green Line and in the diaspora.

“One of our goals is to highlight this struggle and the devastating effects it has had on women, often left alone, sifting through rubble to take care of their families when their husbands are imprisoned or murdered” said Wendy Goldsmith, of the Canadian Boat to Gaza campaign. “On International Women’s Day, and on every day, we stand with these brave and resilient women, and will send the Women’s Boat to Gaza to let them know they are not alone and to end the illegal blockade of Gaza.”

WBG is endorsed by renowned women’s organizations from all over the world, among them: The Women’s Affairs Center (Gaza), The Coalition of Women for Peace (Israel), Forum de Politica Feminista (Spain), Women’s Front (Norway), Coordinadora de Solidaridad Palestina (Mexico), CODEPINK Women for Peace (US) and Fédération des femmes du Québec (Canada).

The FFC is also pleased to announce the launch of the WBG website. Please visit:
http://www.womensboattogaza.org
for more details and to follow the progress of WBG / FF4.

For more information:
Laura Arau +34 (6) 36 00 36 01 prensa@rumboagaza.org
Wendy Goldsmith +1 (519) 281-3978 mediawbg@gmail.com

* Freedom Flotilla Coalition campaigns participating in the WBG are:
Canadian Boat to Gaza
Freedom Flotilla Italy
International Committee for Breaking the Siege of Gaza
IHH – Turkey
Palestine Solidarity Alliance-South Africa
Rumbo a Gaza-Spain
Ship to Gaza Norway
Ship to Gaza Sweden

* other WBG international partners:
Kia Ora Gaza – New Zealand
Miles of Smiles
US Boat to Gaza
—————–français————-

Le Bateau des femmes pour Gaza lèvera l’ancre en septembre 2016

Les femmes québécoises et palestiniennes demandent la fin du blocus et l’occupation

Montréal, le 7 mars 2016 – Des organisations québécoises et canadiennes se joignent à une coalition internationale pour mettre en œuvre le Bateau des femmes pour Gaza, dans l’objectif de mettre fin au blocus de la Bande de Gaza. Par l’organisation d’événements et fort.e.s du soutien de femmes, d’hommes, d’ONG, de groupes de la société civile et d’associations de femmes à travers le monde, le Bateau lèvera l’ancre en septembre 2016.

Le Bateau des femmes pour Gaza, ce sont des femmes du monde entier qui tiennent à rendre visible l’esprit de résistance indomptable des femmes palestiniennes, à leur manifester leur solidarité, à leur faire parvenir un message d’espoir jusque derrière les murs de leur prison à Gaza.

Le blocus doit être levé, mais même levé, Gaza continuera d’être un territoire occupé par Israël. En solidarité avec l’ensemble du peuple palestinien, il nous faut continuer la lutte pour  que les Palestiniennes et les Palestiniens, où qu’ils soient, recouvrent la totalité de leurs droits. Les groupes québécois exigent donc la fin de l’occupation, de la colonisation, le démantèlement du mur, le respect du droit de retour des réfugié.e.s (résolution 194 de l’ONU) et la reconnaissance du droit des citoyen.ne.s arabo-palestiniens d’Israël à une égalité totale.

À Gaza, les conditions de vie sont déplorables depuis l’imposition du blocus en 2007 et cela affecte en particulier les femmes : sans liberté, sans paix et sans ressources essentielles pour assurer une vie digne, Israël contrôlant tout. L’insécurité alimentaire y est de modérée à grave. Les multiples agressions militaires y ont détruit toutes les infrastructures essentielles à une vie en société : maisons, hôpitaux et cliniques, centrales électriques, usines de filtration d’eau, écoles et universités, entreprises, commerces, etc.

La vie des Palestinien.ne.s de Gaza est un enfer et un combat permanent, et pourtant, les femmes continuent de porter leur famille à bout de bras et refusent de disparaître. Elles inspirent espoir, force et détermination devant les innombrables injustices. Agir à leurs côtés est une question de dignité pour toutes et tous.

 

 

Contact:
Mme Lorraine Guay (lorraineguay@videotron.ca ou 514-278-1167) sera disponible pour répondre aux demandes d’entrevue des journalistes.

 

—————–العربية————-

ميسينا ، إيطاليا٨ آذار ٢٠١٦
للنشر الفوري
اختار تحالف اسطول الحرية تاريخ ٨ آذار ، الذي يصادف اليوم العالمي للمرأة ، للإعلان عن إطلاق مشروع ‘قارب النساء الى غزة’.
و سوف يبحر ‘قارب النساء الى غزة ‘ منتصف شهر أيلول من هذا العام . و سوف يقوم القارب بالتوقف في عدة موانئ بحرية في البحر الأبيض المتوسط في طريقه الى غزة ، على ان يصل هناك يوم ١ من تشرين الاول .
يقود مهمة اسطول الحرية الرابعة طاقم نسائي ، و سوف يكون على متن القارب نساء بارزات من مختلف أنحاء العالم بهدف تسليط الضوء على المساهمات المركزية للمرأة الفلسطينية في مقاومة الاحتلال ، في غزة والضفة الغربية، داخل الخط الأخضر و في الشتات.
ويحضى ‘قارب النساء الى غزة ‘ لتأييد مجموعة من المنظمات النسائية الرائدة في مختلف أنحاء العالم ، من بينهم : مركز شؤون المرأة (غزة)، تحالف النساء للسلام (اسرائيل )، منتدى دي بوليتيكا فمينيستا (اسبانيا)، الجبهة النسائية (النرويج)، تنسيقية التضامن مع فلسطين (المكسيك)، كودبينك نساء من اجل السلام ( الولايات المتحدة الامريكية) و اتحاد الكيبيك للنساء (كندا) .
ويسرنا الإعلان عن إطلاق موقع الواب لمشروع ‘قارب النساء الى غزة:
https://wbg.freedomflotilla.org/

:للمزيد من المعلومات الاتصال ب

العربية:  دنيا حمو
+519 878 2843
Dunia Hamou
[email protected]

لورا آراو :
01 36 00 36 (6)  34+
prensa@rumboagaza.org
ويندي غولدسميث
3978 -281 (519) 1+
mediawbg@gmail.com

*يتكون تحالف اسطول الحرية من :
– القارب الكندي الى غزة
-اسطول الحرية إيطاليا
-اللجنة الدولية لكسر حصار غزة
– IHH تركيا
-تحالف التضامن مع فلسطين،  جنوب افريقيا
-الطريق الى غزة، اسبانيا
-السفينة الى غزة ، نرويج
-السفينة الى غزة، السويد
*الشركاء الدوليون الآخرون:
– كيا اورا غزة ، نيوزيلندا
-أميال من الابتسامات
-قارب الولايات المتحدة الى غزة

Canadian Boat to Gaza:  www.canadaboatgaza.org email: [email protected]

 

 

Fonte:

https://invictapalestina.wordpress.com/2016/03/08/womens-boat-to-gaza-con-preghiera-di-diffusione/

29 NOVEMBRE: GIORNATA ONU PER LA PALESTINA

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Palestina occupata – InfoPal. Ricorre il 29 novembre la Giornata internazionale di Solidarietà con il popolo palestinese.

La Giornata, che ricade ogni 29 novembre, venne istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (con la risoluzione 32/40b), nel 1977, in ricordo della spartizione della Palestina, avvenuta con la risoluzione n. 181 del 29/11/1947.

Fu l’inizio della Catastrofe palestinese.

 

© Agenzia stampa Infopal – www.infopal.it

 

 

Fonte:

http://www.infopal.it/29-novembre-giornata-onu-per-la-palestina-2/

Come Vittorio Arrigoni da Gaza ricordava la dichiarazione di Balfour

2 novembre 1917 2 novembre 2010: Balfour a Gaza
11/11/2010
Il mio pezzo di ieri per Infopal.it:

Il 2 novembre del 1917 sir Arthur James Balfour con la sua dichiarazione di adesione al progetto sionista di occupazione e colonizzazione della Palestina, dava il via ad un secolo di pulizia etnica dei palestinesi.

 

Per commemorare questo infausto giorno, che a distanza di 93 anni continua a ripercuotersi in epidemia di distruzione, di privazione di diritti e terra, di incarcerazione di esistenze e intere città,per ribellarci all’idea di come un potenza occupante abbia potuto avallare una catastrofe tale,muniti solo delle nostre bandiere e di un megafono martedì scorso siamo andati con alcuni volontari di Beit Hanoun a manifestare dinnanzi ai cecchini di Erez:

Così Saber alZanin, coordinatore dei volontari di Local Initiative:

Siamo qui oggi dinnanzi al confine Nord della Striscia di Gaza a protestare contro la creazione della “buffer zone”, tramite la quale Israele ci ha sottratto di fatto il 35 % delle terre coltivabili. Oggi è il 2 novembre 2010, nello stesso giorno 93 anni fa il governo britannico dette via libero al progetto sionista per la creazione di uno stato ebraico in Palestina. Qui nella terra dei nostri nonni, la terra degli ulivi, è passato di generazione in generazione il messaggio di respingere con tutte le nostre forze la promessa fatta dal Regno Unito ai sionisti,  tramite quella disgustosa dichiarazione di da Arthur Balfour. Dopo 93 anni la nostra generazione sta ancora aspettando che giustizia sia fatta e che i diritti sottratti ai nostri nonni ci siano restituiti. A dispetto di tutti i paesi che cospirano con Israele contro di noi, che ne sono complici,  la nostra resistenza è ancora attiva e i nostri diritti radicati su quella terra che ci è stata rubata. Ringraziamo tutti coloro, dal di fuori dalla Palestina ci sostengono, la solidarietà internazionale che in questi mesi si è dimostrata attiva con i convogli, le flotte di navi e qualsiasi dimostrazione in nostro favore in Europa e negli Stati Uniti. Apprezziamo e siamo fieri dei cittadini inglesi che solidarizzano con la nostra causa ma vogliamo ricordare loro che il loro governo, passato e presente, e’ una delle principali cause della nostra miseria. Quindi prima di arrivare a Gaza invitiamo gli attivisti inglesi  a ribellarsi al loro governo ancora oggi complice dei sionisti d’Israele”.

Un messaggio, quello di Saber, colto in pieno da Adie Mormech , compagno di Manchester dell’International Solidarity Movement. Adie ritiene che la gente del suo Paese ha il dovere di riparare ai torti del coinvolgimento britannico alla pulizia etnica della Palestina:

Il ruolo del governo britannico come sostenitore d’Israele e’ molto simile a come la Gran Bretagna ha contribuito al sistema dell’apartheid in Sud Africa. Fortunatamente molti cittadini britannici si sono mobilitati contro il regime dell’apartheid, appoggiando il boicottaggio al governo razzista sudafricano fino alla sua estinzione. Oggi in Gran Bretagna e in tutto il mondo il movimento di boicottaggio, disinvestimento e di sanzioni verso Israele cresce progressivamente mentre la comunità internazionale continua a permettere a Israele  di mantenere Gaza sottoposta ad una sorta di assedio medievale, la Cisgiordania e Gerusalemme occupate e i palestinesi sotto persistente regime di e discriminazione e pulizia etnica. Come è avvenuto per il Sud Africa, sta alle persone di coscienza in tutto il mondo unirsi al movimento fino a quando Israele non rispetterà il diritto internazionale e permettera’ ai palestinesi gli stessi diritti umani di qualsiasi altro popolo“.

Allontanandoci da Erez abbiamo sentito poco distante da noi i rumori sordi di spari provenienti dalle torrette di sorveglianza al confine: alla fine della giornata si conteranno 2 civili gambizzati dai cecchini israeliani.

Il giorno dopo, una sottaciuta nuova dichiarazione di Balfour veniva firmata, questa volta non dai britannici  bensi’ da Obama, col sangue palestinese.

Una nave da guerra statunitense al largo del mediterraneo lanciava un missile teleguidato verso il centro di Gaza city e uccideva il miliziano Muhamad Jamal Nimnim, di 27 anni.

Il primo assassinio “mirato” targato USA nella Striscia di Gaza.

Restiamo Umani,
Vittorio Arrigoni da Gaza city

 

 

 

Fonte:

 

http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?y=2010&m=11

AGGIORNAMENTI DA INFOPAL

I soldati israeliani uccidono una ragazza a Hebron e un ragazzo a Gerusalemme

I soldati israeliani uccidono una ragazza a Hebron e un ragazzo a Gerusalemme

Sabato, soldati israeliani hanno sparato a una ragazza palestinese, Bayan Ayman Abd al-Wahab al-‘Oseyli, di 16 anni, a Wad al-Ghrous, vicino alla colonia israeliana illegale di Kiryat Arba’, a Hebron, uccidendola. Il pretesto è stato, come consueto, il tentativo di accoltellamento di una soldatessa israeliana che sarebbe stata lievemente ferita al braccio. Sempre sabato, i soldati hanno ucciso un ragazzo, Mo’taz Ahmad Hajes ‘Oweisat, … Continua a leggere

Ragazzo palestinese ucciso da colono a Hebron. Video mostra passaggio di “oggetto” tra i soldati

Ragazzo palestinese ucciso da colono a Hebron. Video mostra passaggio di “oggetto” tra i soldati

Hebron-Ma’an. Sabato mattina, un colono israeliano ha sparato a un adolescente palestinese, Fadil Qawasmi, 18 anni, in strada Shuhada, a Hebron, uccidendolo. Un testimone, Mufeed Sharabati, ha dichiarato che un colono ha sparato a un ragazzo vicino all’insediamento illegale di Beit Haddassah.  Sharabati ha spiegato che i “paramedici della Mezzaluna Rossa sono arrivati sul posto ma i soldati israeliani non li hanno … Continua a leggere

Venerdì, 5 Palestinesi uccisi e 150 feriti dalle forze israeliane

Venerdì, 5 Palestinesi uccisi e 150 feriti dalle forze israeliane

Betlemme. Venerdì, cinque Palestinesi sono stati uccisi e almeno 150 feriti dai proiettili veri e di acciaio rivestiti di gomma sparati dalle forze israeliane, secondo quanto ha reso noto il ministero della Sanità palestinese. Ihab Jihad Hanani, 19 anni, è stato ucciso dalle forze israeliane durante scontri scoppiati a Nablus; Yahiya Abd al-Qader Farhat, 24, e Mahmoud Hatim Hmeid, 22, sono stati uccisi … Continua a leggere

Striscia di Gaza, le forze israeliane uccidono un giovane manifestante. 27 feriti

Striscia di Gaza, le forze israeliane uccidono un giovane manifestante. 27 feriti

Gaza. Venerdì, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro manifestanti nella Striscia di Gaza, uccidendo un Palestinese e ferendone altri 27. Ashraf al-Qidra, portavoce del ministero della Sanità di Gaza, ha affermato che un giovane di 20 anni è stato colpito alla testa da proiettili sparati dalle truppe israeliane di stanza al nord di Gaza. Il ragazzo è stato … Continua a leggere

 

 

 

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COS’ E’ LA TOMBA DI GIUSEPPE IN PALESTINA?

C’osè la tomba di Giuseppe in Palestina? – Samantha Comizzoli

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Ieri notte è stata bruciata la “la tomba di giuseppe” al campo profughi di Balata a Nablus.
Allora…spiego per chi non lo sapesse che cos’è la “tomba di giuseppe”: trattasi di struttua costruita qualche anno fa e (secondo i coloni) reperto “antico” identificata come, appunto, “tomba di giuseppe”. Per questo motivo i coloni israeliani ogni (circa) 15 gg, entrano nel campo profughi di notte per pregare. Il tutto con una cinquantina di jeeps dei soldati e con coloni armati fino ai denti.
Ieri notte tutta Nablus era scesa in strada pr difendere le case di 5 palestinesi che i soldati israeliani volevano demolire. Ovviamente sono scoppiati gli scontri, ma la città ha resistito. La “tomba di giuseppe” è andata a fuoco e……udite udite.. Mahmuod Abbas vuole istituire una “commissione d’inchiesta” per indagare sul fatto che condanna.
No, scusa eh, ma la vergogna Mahmuod Abbas non sa cosa sia….
34 martiri, i feriti si è perso il conto, 800 rapiti. Le violenze sui bambini. Questo solo dal 1° ottobre, ma ci sono comunque 70 anni di orrore e lui…… (qusta è la seconda volta che parla, la prima ha detto che la farà pagare ad israele portandolo al tribunale internazionale…). Dov’era quando ogni palestinese veniva ferito o ucciso? A Tel Aviv immagino…….
E non venite dirmi, voi difensori di Abbas, che lui ha fatto l’intifada… lui ha scritto gli accordi di Oslo (questa è storia).

Ah! Scusate..faccio una modifica per un particolare che mi ero dimenticata: la “tomba di giuseppe” è presidiata dall polizia palestinese che se ne va solo quando i soldati israeliani gli tefonano e gli comunicano che stanno arrivando. L’ufficio della polizia palestinese è di fronte all’ingresso della tomba e possono entrare solo gli israeliani, no palestinesi e no internazionali. Lo so perchè ci sono stata…..

Sorgente:FB SAMANTHA COMIZZOLI

 

Citato in http://www.nuovaresistenza.org/2015/10/16/cose-la-tomba-di-giuseppe-in-palestina-samantha-comizzoli/