IL 22 AGOSTO IL MOVIMENTO REGGIO NON TACE DICE NO ALLA CENTRALE A CARBONE

Quanti colori ci sono in un arcobaleno? Sette. C’è il nero (colore del carbone)? No. Anche i bambini lo sanno. Lo sanno anche Laura, Bianca, Rosa e gli altri bambini di Brindisi, protagonisti di un video realizzato da Simona Cocozza. Il futuro dei nostri figli non è il carbone e non sono le trivelle petrolifere.

Nella settima serata dell’estate al cortile degli Ottimati, si parlerà della questione della Centrale al Carbone di Saline, perché c’è ancora chi s’ostina a volerla. Già in altre occasioni abbiamo riflettuto sui danni che creerebbe, eppure ancora tanti pensano di mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi; anche Reggio sarà interessata dagli effetti mortiferi dell’eventuale istallazione della centrale, perché le polveri che produrrà raggiungeranno il territorio sino a un raggio di 40 Km. Come movimento ReggioNonTace, abbiamo già manifestato il nostro dissenso, scegliendo di farlo insieme ai membri del Comitato No Carbone, che si battono da anni con grande senso di responsabilità e mettendo in campo tante competenze per gridare che il carbone pulito NON ESISTE!

Oggi ci sono ulteriori motivi per tornare a discutere sulla Centrale.

Anzitutto il più grave: il 18.7, nell’incontro su tumori e leucemie a Reggio e provincia, dalla bocca d’uno scienziato abbiamo ascoltato l’annuncio, gravissimo, che entro il 2025 la totalità dei maschi e una donna su quattro, abitanti nel territorio, avremo il tumore. Queste parole sono cadute nel silenzio totale. E una centrale al carbone moltiplicherebbe i motivi per la diffusione dei tumori, com’è dimostrato a Vado Ligure, dove la magistratura ha ordinato la chiusura della centrale lì esistente.

Inoltre, la multinazionale SEI – che costruirebbe e gestirebbe la centrale – ha denunciato quattro militanti del Comitato No Carbone, chiedendo da loro un risarcimento di 4 milioni di euro. È un fatto gravissimo e vergognoso e, nell’incontro, esprimeremo fattivamente la nostra vicinanza, anche raccogliendo fondi per le spese legali che dovranno sostenere.

Vogliamo, poi, sfatare un’affermazione sostenuta dai favorevoli alla centrale, tra i quali anche la Confindustria di Reggio e alcuni sindacati. Si dice che darà lavoro a 1500 operai per la costruzione (perciò sarà un’occupazione temporanea) e a 400 operai per il funzionamento (che non potranno essere locali, dovendo essere altamente specializzati).

E non può essere taciuto che, come al solito, un patto tra politici, poteri forti (e criminalità, come da due anni il procuratore Gratteri ha denunciato) vuole passare sulle nostre teste, riducendo ancora di più gli spazi di democrazia.

Come movimento ReggioNonTace, continueremo a ripetere quanto già detto: non solo metteremo la nostra faccia, ma interporremo i nostri corpi, per impedire la costruzione della centrale, per evitare un ulteriore danno contro la nostra terra e la nostra salute. Ma è tempo di prenderci tutti a cuore responsabilmente la difesa della nostra terra; e stavolta lo faremo anche con proposte oculate e lungimiranti sull’impiego del nostro territorio, perché diventi uno dei luoghi della ri-esistenza della Calabria, contro gli attacchi di chi vuole solo fare profitto.

Abbiamo invitato i membri del comitato No Carbone per affrontare la reale possibilità di rilancio della nostra terra. Ci auguriamo che tanti sentano il bisogno di partecipare! per dimostrare che non è vero che, come semplici cittadini, possiamo essere solo impotenti, dinanzi alla prepotenza. Questo è il senso del titolo che abbiamo voluto dare al nostro ciclo d’incontri:

«m’importa»: per partecipare responsabilmente

L’appuntamento è per

venerdì 22 agosto, alle ore 20,45

nel cortile degli Ottimati, ingresso da via Cimino n. 4

(scendendo da piazza Castello, subito dopo la Procura generale)

Organizzatori delle serate: NO carbone a Saline, movimento ReggioNonTace C.STOf, Comitati territoriali tumori e leucemie, Comunità di Vita Cristiana, Microdànisma, MASCI RC4, Mad Simon e Maurizio Albanese, padri Gesuiti.

Fonte:

http://terrearse.it/comunicati-stampa/4237-il-22-agosto-il-movimento-reggionontace-dice-no-alla-centrale-a-carbone/

La Warrior Rainbow di Greenpeace a Reggio per sostenere la lotta contro la Centrale a carbone

rainbow warrior

È arrivata questa mattina nel porto di Reggio Calabria la “Rainbow Warrior”, l’imbarcazione simbolo di Greenpeace che ha programmato una tappa nel comune calabrese nell’ambito del tour “Non è un paese per fossili”.

A bordo del quartier generale di Greenpeace sono saliti i rappresentanti del Coordinamento No Carbone, impegnati nella lotta alla centrale a carbone di Saline Joniche: il coordinamento ha esposto nuovamente le proprie motivazioni contro la costruzione della centrale, definendola una “infrastruttura inutile, di cui il sistema energetico del paese non ha bisogno”.

Inoltre, applicando uno studio sull’inquinamento delle centrali a carbone realizzato per Greenpeace al caso della centrale di Saline, emergerebbe che la realizzazione di quell’impianto causerebbe 44 casi di morte prematura l’anno e danni economici (sanitari, ambientali, climatici) pari a 357 milioni l’anno.

Settimane fa, inoltre, la SEI – società che dovrebbe occuparsi della costruzione della centrale – ha denunciato tre attivisti del No Carbone, chiedendo una cifra pari a 4 milioni di euro, per alcune vignette satiriche diffuse dal coordinamento. Greenpeace è intervenuta anche sulla questione realizzando una campagna di grandi affissioni (6 metri per 3), riproducendo una delle vignette incriminate e sfidando apertamente la SEI a procedere per vie legali.
“Il progetto della SEI è uno scempio al territorio e l’ennesima minaccia fossile all’ambiente, al clima e all’economia. Che lo si voglia portare avanti, per giunta, reprimendo il dissenso a suon di minacce è una vera vergogna. La SEI esprime una visione miope del futuro energetico della Calabria, regressiva tanto quanto il suo tentativo di reprimere la libertà di espressione. Faremo di tutto affinché quella centrale non veda mai la luce” dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace.

Dopo Boraschi sono intervenuti anche Nuccio Barillà, della segreteria nazionale di Legambiente, Francesca Panuccio del Coordinamento dell’Area Grecanica No al
Carbone ed Ezio Pizzi, presidente del Consorzio di Tutela del Bergamotto.

La Rainbow Warrior riprenderà il viaggio verso la Grecia, la Croazia e, infine, tornare in Italia e percorrere il mar Adriatico.

Creato Martedì, 08 Luglio 2014 13:55
Fonte:
http://ildispaccio.it/reggio-calabria/49478-la-warrior-rainbow-di-greenpeace-a-reggio-per-sostenere-la-lotta-contro-la-centrale-a-carbone

RACCOLTA FONDI PER LE SPESE LEGALI DEGLI ATTIVISTI NO CARBONE

Scritto da Administrator
Giovedì 12 Giugno 2014 16:52

Il 2 Maggio 2014 la SEI S.p.A. cita in giudizio quattro cittadini dell’area grecanica chiedendo un risarcimento di 4 MILIONI di euro per un presunto ed improbabile danno d’immagine arrecato alla società a seguito della diffusione di alcuni comunicati stampa e locandine dal chiaro contenuto satirico.

Numerosi sono stati gli attestati di solidarietà e stima ricevuti dagli attivisti per quello che da più parti viene ritenuto un atto intimidatorio e tendente alla limitazione della libertà di pensiero.

Uno solo il pensiero espresso immediatamente dall’intero Coordinamento:

NON UN PASSO INDIETRO !!!

Ed è proprio perché di PASSI in questa assurda vicenda ne abbiamo da fare ancora tantissimi per impedire la costruzione della centrale a carbone

che il Coordinamento è lieto di invitarti ad un’imperdibile serata dance anni ’70. Un dopocena dalle note vintage con le musiche sapientemente scelte per noi dal

Dj FILIPPO LO PRESTI

Un drink omaggio riservato a chi sarà vestito a tema:
“Abbandona l’abito formale, vestiti a tema contro la centrale!”

venerdi 20 GIUGNO ore 22:00

TERRAZZA WINE BAR L’ACCADEMIA di Filippo Cogliandro

LUNGOMARE “CICERONE” DI LAZZARO

INGRESSO 10,00 euro

(Il ricavato della serata servirà a sostenere le spese legali per la difesa dei nostri attivisti e per il ricorso al TAR contro il decreto VIA.

 

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CLICCANDO QUI

 

TI ASPETTIAMO

(nel frattempo ti chiediamo di inoltrare questa mail a tutti i tuoi contatti)

Coordinamento Associazioni Area Grecanica – No al carbone

Fonte:

http://www.nocarbonesaline.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=213:serata-dance-anni-70-raccolta-fondi-contro-il-carbone&catid=34:informazione&Itemid=57

HERA, BLITZ CONTRO IL CARBONE

Associazioni e comitati si sono dati appuntamento a Bologna in occasione dell’assemblea dei soci di Hera per invitare tutti i sindaci azionisti a chiedere che la multiutility esca definitivamente dal progetto di centrale a carbone che si vorrebbe costruire in Calabria: “Un progetto devastante per salute, territorio, cambiamenti climatici e per il bilancio della stessa azienda”

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Associazioni ambientaliste e comitati si sono dati appuntamento il 23 aprile a Bologna, presso la sede del Cnr dove si svolgeva l’assemblea dei soci di Hera, per invitare tutti i sindaci azionisti a chiedere che la multiutility esca definitivamente dal progetto di centrale a carbone che si vorrebbe costruire a Saline Joniche, in Calabria. Un progetto devastante per gli impatti sulla salute, sul territorio e sui cambiamenti climatici, e che ha già fatto registrare impatti negativi anche sul bilancio dell’azienda.

1451451_646536405399100_621076258_n“Investire sul carbone oggi – dichiarano in una nota congiunta il Coordinamento Emilia Romagna Comitati Acqua Bene comune, Legambiente, Wwf, Greenpeace Italia, Re:Common, Comitato Sì alle Energie Rinnovabili No al Nucleare, Comitato No Carbone Saline Joniche – significa promuovere la fonte energetica che più di tutte pesa sul riscaldamento globale, la più grave crisi ambientale che l’uomo si sia mai trovato ad affrontare. La Commissione intergovernativa Onu sul cambiamento climatico (Ipcc) ha già evidenziato più volte come l’aumento della temperatura del pianeta si manifesterà nell’incremento dei fenomeni meteorologici estremi, in una preoccupante emergenza idrica nell’area del Mediterraneo, in un aumento dei profughi in fuga da deserti e allagamenti. L’Ipcc ha inoltre illustrato come i costi dei danni causati dall’aumento delle temperature sarebbero di gran lunga maggiori rispetto alle perdite di un’economia a basse emissioni di carbonio. È inaccettabile quindi che la più importante multiutility della regione Emilia-Romagna veda come importante fonte di business la produzione di energia elettrica dal carbone, tanto da essere coinvolta come azionista nel progetto di nuova centrale a Saline Joniche e negli impianti di Tirreno Power. Una società, quest’ultima, i cui vertici sono sotto indagine per la morte di oltre 400 persone residenti nel savonese per malattie respiratorie e cardiovascolari causate dalle emissioni nocive della centrale a carbone di Vado Ligure, impianto attualmente sotto sequestro”.

Per le associazioni risulta inaccettabile soprattutto che i sindaci azionisti di Hera dichiarino di voler applicare politiche virtuose per la riduzione di CO2 nei propri comuni mentre poi supportino progetti di segno opposto a casa d’altri: “Oltre ad essere devastanti sul lato ambientale, le centrali carbone non rappresentano nemmeno un buon investimento economico, come dimostra l’ultimo bilancio del gruppo Hera che nel 2013 registra l’iscrizione di una perdita di oltre 10 milioni di euro per le perdite subite dalla stessa Tirreno Power.

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È passato più di un mese dall’appello rivolto ai sindaci azionisti di Hera affinché si opponessero al progetto calabrese, e ad oggi quattro – quelli di Forlì, Ferrara, Padova e Muggia (Ts) – hanno preso le distanze dal progetto dichiarando il loro fermo No all’intervento a Saline Joniche. Per far valere le scelte dei cittadini, e per un ritorno al controllo pubblico delle azioni delle aziende a partecipazione pubblica, il gruppo di associazioni e comitati mobilitati ha chiesto ai quattro sindaci di portare la questione all’Ordine del Giorno della prossima riunione utile del Patto di Sindacato. L’invito a tutti gli altri Sindaci è di farsi carico della strategia aziendale di Hera a partire da un chiaro no agli investimenti sul carbone, scegliendo così di salvaguardare la salute dei cittadini calabresi e la vita del pianeta. “Oggi – aggiungono le associazioni – più che mai è necessaria una riflessione complessiva sulle strategie aziendali di Hera, e la vicenda calabrese può essere una buona partenza, a partire da una decisione chiara: uscire dal progetto di centrale a carbone di Saline Joniche. [fonte: ecodallecitta.it]

 

Foto tratte dalla pagine facebook di “No alla Centrale a Carbone di Saline Joniche

 

Citato in http://comune-info.net/2014/04/hera/

 

 

Centrale a carbone a Saline Joniche: discussione ricorsi rinviata a maggio

Scritto da Administrator
Domenica 02 Marzo 2014 17:32 

Davanti alla sezione 2 quater del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, sezione di Roma, venerdì 28 febbraio è stato chiamato il ricorso del Coordinamento Associazioni Area Grecanica No al Carbone, avverso il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2012, che ha dichiarato la compatibilità ambientale e l’autorizzazione all’esercizio al progetto proposto dalla S.E.I. S.p.A., concernente la realizzazione di una centrale termoelettrica  alimentata a carbone, di potenza elettrica di 1320 MWe, da ubicarsi in Saline Ioniche nel Comune di Montebello Ionico (RC),  nonché  del decreto del Min.dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 115 del 5.04.13, con il quale è stata decretata la compatibilità ambientale e l’autorizzazione integrata ambientale al successivo esercizio relativamente al progetto proposto dalla SEI spa.

All’udienza erano presenti, per il Coordinamento, il prof. Avv. V. Angiolini e l’Avv. S. Polimeni, gli avvocati Cuppone e Papa per la SEI e l’Avvocatura dello Stato in difesa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dei Beni Culturali.

 

Alla stessa udienza è stato chiamato il ricorso proposto dalla Regione Calabria avverso gli stessi atti, nel  quale hanno spiegato intervento ad adiuvandum, il Comune di Montebello Jonico e il Comune di Condofuri, e il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste nazionali.

I ricorsi, pur senza essere stati formalmente riuniti sono stati chiamati contestualmente.

L’avvocatura Regionale, nella persona dell’Avv. Benito Spanti, ha chiesto al Presidente del Tribunale di voler concedere un rinvio in modo da consentire alla difesa della Regione di produrre ulteriori memorie a difesa, ciò sul presupposto che il giorno precedente all’udienza un’altra sezione dello stesso TAR (la terza) aveva pubblicato la sentenza n. 2212/2014 di rigetto del ricorso di alcune associazioni del territorio avverso agli stessi provvedimenti impugnati dal Coordinamento No Carbone, dalla Regione Calabria e dalle associazioni ambientaliste.

A detta richiesta di rinvio si è associata la difesa del Coordinamento, mentre gli avvocati della SEI hanno chiesto di discutere i ricorsi, ritenendoli maturi per la decisione, pur rimettendosi in ultimo alle decisioni del Tribunale.

Il Tribunale ha ritenuto di aderire alle richieste dei ricorrenti ed ha rinviato la causa all’udienza del 29 maggio. La notizia diffusa secondo cui la costruzione della centrale sarebbe ormai cosa fatta è da ritenersi falsa.

Sono di qualche giorno fa le dichiarazioni che giungono dalla Procura di Savona, che da tempo sta indagando per disastro ambientale e omicidio colposo i vertici di Tirreno Power, proprietario della centrale a carbone di Vado Ligure. I consulenti della procura ligure hanno studiato come ricadono al suolo le emissioni delle ciminiere di Vado Ligure  in base a correnti, rilievi montuosi, venti, concludendo che  si possono “addebitare con certezza alle emissioni della centrale a carbone di Vado Ligure oltre 400 vittime”. Inoltre, secondo il procuratore capo, Francantonio Granero, ci sarebbero stati “tra i 1700 e i 2000 ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari e 450 bambini ricoverati per patologie respiratorie e attacchi d’asma tra il 2005 e il 2012”.

Aggiungere altro a quanto dichiarato ci sembra superfluo. Un mostro del genere non ha nulla a che vedere con l’idea di sviluppo, in nessuna parte del mondo. Non siamo disposti a barattare per una manciata di posti di lavoro la nostra terra, il nostro futuro, i nostri sogni, le nostre speranze che un giorno vogliamo regalare ai nostri figli.

Attendiamo fiduciosi la discussione dei ricorsi andando avanti sempre più determinati.

 

Coordinamento Associazioni Area Grecanica

 

 

Fonte:

http://www.nocarbonesaline.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=206:centrale-a-carbone-discussione-ricorsi-rinviata-a-maggio&catid=35:news&Itemid=60