ATTACCO CON GAS TOSSICI AD ALEPPO: 4 MORTI E FERITI

La denuncia: sganciati barili bomba contenenti cloro. Entra in vigore la tregua di tre ore al giorno annunciata dalle forze russe
REUTERS
11/08/2016

Un attacco con gas tossici avrebbe colpito nelle ultime ore un distretto della città siriana di Aleppo sotto il controllo dei ribelli. Secondo la denuncia riportata da alcuni siti di notizie, vicini all’opposizione siriana, nell’attacco sera sono stati sganciati «barili bomba contenenti cloro» e si contano almeno quattro morti.

 

Tra le vittime, stando a `Shaam´, ci sono una donna e il suo bambino. L’attacco ha colpito il quartiere di Zabadiya. Diverse persone, aggiunge il sito di notizie, hanno avuto difficoltà respiratorie. Le persone rimaste feriti sarebbero oltre 50.

 

AD ALEPPO TREGUA DI TRE ORE DA OGGI

Entra in vigore ad Aleppo la tregua di tre ore al giorno annunciata dalle forze russe per consentire il passaggio di convogli umanitari nella città assediata, senza acqua e luce da giorni. Non è chiaro se anche i ribelli cesseranno gli attacchi durante la pausa. Per l’Onu, che ha chiesto una nuova tregua umanitaria di 48 ore, quella annunciata dai militari russi è comunque una misura che non è sufficiente per rispondere ai bisogno dei civili.

 

Al momento la popolazione può sperare solo in iniziative ancora isolate di soccorso. Come quella annunciata dall’Unicef, che ha aumentato la distribuzione con autobotti di acqua nella parte occidentale della città, sotto il controllo governativo. In collaborazione con la Croce rossa e la Mezzaluna rossa siriana l’Unicef sta ora portando quotidianamente acqua potabile a 325.000 persone. Ma nelle aree orientali, in mano agli insorti, si calcola che fino a 300.000 persone – più di un terzo dei quali bambini – si affidino all’acqua dai pozzi, che è potenzialmente contaminata da materiali fecali e pericolosa da bere.

 

L’APPELLO DEI MEDICI A OBAMA

Un appello al presidente Usa Barack Obama affinché intervenga per imporre una no-fly zone su Aleppo, per fermare gli attacchi, per salvare i civili intrappolati nella città arriva dagli ultimi medici rimasti nei quartieri orientali sotto il controllo dei ribelli. L’appello è contenuto in un messaggio firmato da 29 dottori che lanciano l’allarme: se gli attacchi contro le strutture mediche continueranno con la stessa intensità dell’ultimo periodo, nell’arco di un mese potrebbe diventare impossibile garantire cure mediche.

 

Nella loro lettera i medici denunciano come nell’ultimo mese ci siano stati 42 attacchi contro strutture sanitarie in Siria e come dal 2011 abbiano visto «pazienti, amici e colleghi morire con grandi sofferenze». Ricordando il loro impegno ad aiutare chi ha bisogno di cure mediche, chiedono a Obama di «fare il suo dovere allo stesso modo». «Non abbiamo bisogno di lacrime né di solidarietà e neppure di preghiere: abbiamo bisogno – si legge, come riporta la Bbc – di un’area senza bombardamenti nella parte orientale di Aleppo e di un’azione internazionale per garantire che ad Aleppo non ci sia un nuovo assedio». La comunità internazionale, denunciano i medici, ha «sottolineato quando sia `complicata´ la situazione siriana ma ha fatto poco per proteggerci». «Le recenti offerte da parte del regime e della Russia di lasciare la città suonano come velate minacce: fuggire ora o affrontare quale destino?», aggiungono.

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