14N #SocialStrike!

Dal blog di Bob Fabiani:
Nov 13
Ci siamo la giornata del 14N domani intende porre alcune tematiche che il governo Renzi ha sistematicamente ignorato. Si comincerà alla mezzanotte di oggi 13N quando gli attivisti dello #scioperosociale si recheranno nei locali della movida romana con l’obiettivo di parlare con i lavoratori dei locali del centro, a Roma come in tutta Italia.
Le ragioni della giornata di sciopero sono state dichiarate con chiarezza: si va dalla netta contrapposizione al jobsact, alla legge 30, dal “patto per la scuola” a rivendicazioni precise sul salario minimo europeo al reddito di cittadinanza.
È una prova importante perché pone al governo precise domande alle quali non si potrà rispondere con la solita arroganza del premier-abusivo. Sarà una prova di maturità del governo che dovrà capire che non è sempre possibile attestarsi su posizioni reazionarie quelle degli imprenditori o, di Confindustria. Chissà se il premier capirà che il paese potrà diventare moderno se, al suo interno, il governo, è in grado di mettere in campo politiche “per” i lavoratori e “non” contro.
Sarà interessante vedere se Renzi sia in grado di mettere da parte autoritarismo e quel modo un pò goffo di liquidare (con una malcelata cattiveria) le istanze della cittadinanza.
L’ampia coalizione di attivisti sociali che ha reso possibile il 14N non è ancora un movimento ma, forse, lo potrà diventare se saprà andare oltre il 14N in modo da poter prendere spunto dallo sciopero che seppero costruire i precari dei fast food USA in America e in tutto il mondo.
Questa piattaforma allargata di studenti, precari, disoccupati e attivisti si riflette anche nella giornata di sciopero che mira a rivendicare il salario minimo orario, il reddito base, l’estensione degli ammortizzatori sociali, la redistribuzione ai beneficiari (disoccupati) dei fondi del progetto Garanzia Giovani. Inoltre richiede la stabilizzazione dei precari nella scuola e, al tempo stesso ricorda al governo che c’è bisogno di un massiccio investimento nell’istruzione e nel campo della ricerca.
La convergenza con la Fiom
Lo sciopero sociale contro la crisi ha trovato un filo conduttore con la Fiom. Non si tratta solo di una occasione isolata ma, al contrario di provare a “lavorare insieme” – come ha detto il segretario Landini che ha incontrato alla Sapienza di Roma, precari, studenti e Cobas -.
È un vero e proprio percorso nel tentativo di “Unire ciò che è stato diviso questo è il compito del sindacato”.
Tutto nasce dalla necessità di unire le lotte per provare a far capire al governo che, la strada intrapresa è sbagliata e non porta da nessuna parte. Ecco che allora lo sciopero venata ke Fiom va a convergere con lo sciopero sociale per unire le proteste e le voci dei lavoratori. Significative le parole di Landini: “Lo sciopero no si fa contro ma per le proposte che abbiamo presentato al premier molti mesi fa: politica industriale, investimenti, un piano per la mobilità, i trasporti, la banda larga. L’estensione dei diritti invece della cancellazione”.
Richieste precise e chiare. Richieste che però sono in netta contrapposizione con il jobsact tanto che Landini chiosa: “Punti che non vedo né nel jobsact né nella kegge di stabilità”.
Siamo al bivio.
In tutta Italia stanno esplodendo delle gravi criticità che stanno favorendo il conflitto sarà anche per questa ragione che, il segratario generale annuncia: “Siamo in piazza ma stiamo studiando un ricorso alla Corte costituzionale sul jobsact sulla falsariga della CGIL che è ricorsa alla Corte europea per la legge sui contratti a termine”.
Domani i “due scioperi” a Milano confluiranno in una unica piazza: dal palco Fiom parleranno anche i precari dello sciopero sociale. Le prove di dialogo sono appena iniziate ma per tutelare al meglio i lavoratori, il sindacato ha bisogno di aprirsi: è quello che la Fiom ha iniziato a fare. Nella speranza che non sia troppo tardi.
(Fonte.:fattoquotidiano;ilmanifesto;larepubblica)
Bob Fabiani
Link
-www.lavoro,gov.it;
-www.fiom-cgil.it;
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